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Ipertensione portale: fisiopatologia, cura, cosa fare, dieta
L’ipertensione portale deriva dall’aumento delle resistenze al flusso ematico della vena porta, che può essere dovuto a molteplici cause. Normalmente tra la vena porta e le vene sovraepatiche vi è un gradiente di circa 3-5 mmHg. Si parla di ipertensione portale quando il gradiente pressorio tra vena porta e vene sovraepatiche supera i 5 mmHg. Quando si raggiunge un gradiente di 12mmHg l’ipertensione portale diviene clinicamente rilevante
Differenza tra ipertensione portale ed ipertensione arteriosa
L’ipertensione portale si riferisce ad un aumento della pressione a livello della vena porta superiore a 5 mmHg, mentre l’ipertensione arteriosa si Continua a leggere
Vena porta e sistema portale: anatomia e funzioni della circolazione epatica
Cos’è un sistema portale?
In anatomia con “sistema portale” o “circolazione portale” o ancora “sistema della vena porta“, si intende una struttura anatomica costituita da una o più vene nate dalla confluenza di capillari, che nel loro decorso si diramano nuovamente in un sistema di altri vasi capillari. Uno dei più importanti sistemi portali, è quello del fegato, tanto che, quando si fa riferimento al “sistema portale”, in genere ci si riferisce proprio al sistema portale epatico. E’ però importante sottolineare che nel corpo umano esistano altri sistemi portali, come ad esempio il sistema portale ipotalamo-ipofisario, o quello surrenale.
Anatomia del sistema portale epatico
Le vene che raccolgono il sangue refluo dalla porzione sottodiaframmatica del tubo digerente, dalla vagina, dall’ileo, e dal pancreas (vena mesenterica superiore, vena splenica e vena mesenterica inferiore) confluiscono in un tronco venoso comune, chiamato vena porta epatica. Suoi affluenti diretti sono la vena gastrica sinistra, la vena gastrica destra, le vene cistiche e la vena ombelicale (in età prenatale). La vena porta penetra nell’ilo del fegato e attraversa quest’ultimo, dividendosi in un letto capillare necessario per distribuire il sangue a tutti gli epatociti. Da qui, i secondi capillari si riuniscono nelle vene sovraepatiche e si gettano nella vena cava inferiore, diretta all’atrio destro del cuore.
Il sistema portale è connesso al circolo sistemico attraverso il cosiddetto circolo collaterale della vena porta, costituito da varie anastomosi che lo collegano indirettamente alla vena cava inferiore. Questo circolo collaterale garantisce l’afflusso all’atrio destro del sangue refluo dagli organi suddetti, qualora si manifesti un rallentamento o un impedimento del circolo epatico, ad esempio come avviene nella cirrosi epatica (ipertensione portale).
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Origine, decorso, e termine della vena porta
La vena porta origina a livello di L1 ed L2, dietro l’istmo del pancreas, dalla confluenza della vena mesenterica superiore, e del tronco mesenterico-lienale, costituito dalla vena mesenterica inferiore e dalla vena splenica (o vena lienale), o per unione diretta delle tre vene. Si dirige obliquamente in alto e a destra, posteriormente alla porzione superiore del duodeno, al dotto coledoco e all’arteria gastroduodenale. Raggiunto l’ilo epatico si divide nei suoi rami terminali (ramo destro e ramo sinistro) dove attraverso una rete mirabile venosa di capillari si anastomizza con vasi più piccoli diretti alla vena cava inferiore: ciò è importante a causa degli impedimenti di scorrimento che si possono verificare nella vena porta per problematiche di cirrosi che impedirebbero al flusso di scorrere e talora l’evenienza si verifichi la maggior parte del sangue viene convogliato verso le anastomosi porta-cava. Dopo aver drenato i lobi epatici, terminerà confluendo nella vena cava inferiore. È importante ricordare che a livello intraepatico la rete mirabile venosa creata dai capillari portali si anastomizza con capillari originati da vene porta accessorie.
A che serve il sistema portale epatico?
Il sistema portale epatico è la via che permette al fegato di elaborare gli elementi assorbiti dall’intestino. La vena porta ha infatti il compito di convogliare al fegato il sangue proveniente dalla digestione intestinale e dalla milza, per permettere l’analisi e l’elaborazione del sangue ricco degli elementi ottenuti con la digestione. In parole estremamente semplici, tutto ciò che mangi – dopo esser stato digerito – passa dall’apparato digerente al sistema portale epatico che – tramite il sangue – lo porta al fegato dove sarà “analizzato” prima di essere messo in circolo.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Differenza tra cirrosi e fibrosi
La cirrosi epatica è l’espressione di una tappa terminale di danno cronico del fegato indotto da fattori lesivi di diversa origine. Al danno cronico il fegato ripara compensando attraverso la formazione di “cicatrici” costituite da tessuto fibroso e attraverso la rigenerazione delle cellule perdute. L’espressione esasperata di tali processi porta ad una estesa fibrosi e ai noduli di rigenerazione; a lungo andare ne consegue una progressiva riduzione della massa funzionante epatica (causa di insufficienza dell’organo nelle fasi di malattia avanzata), fenomeni infiammatori e necrotici ed un sovvertimento della architettura vascolare intraepatica con conseguente ipertensione portale e cirrosi conclamata.
La differenza tra fibrosi e cirrosi consiste quindi nel fatto che la fibrosi è una fase pre-cirrotica. Per alcuni soggetti la progressione tra fibrosi epatica e cirrosi è molto lenta, anche decine di anni, per altri invece è più rapida.
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