Diversione biliopancreatica: complicanze, alimentazione

MEDICINA ONLINE DIVERSIONE BILIOPANCREATICA DUODENAL SWITCH CHIRURGIA BARIATRICA OBESITALa diversione biliopancreatica (duodenal switch) è un intervento di chirurgia bariatrica che ha come principale obiettivo quello della perdita di peso in soggetti affetti da obesità grave, almeno di 2° grado (indice di massa corporea uguale o superiore a 35). Al contrario degli interventi di tipo gastrorestrittivo, come il bendaggio gastrico, che riducono la capacità gastrica, la diversione biliopancreatica è un intervento di tipo malassorbitivo che permette una riduzione dell’assorbimento intestinale di grassi e amidi, ma NON quello di zuccheri semplici contenuti in frutta, dolci, bibite zuccherate, di latte e di alcool. Con la diversione biliopancreatica si ottiene una riduzione del 65/75% circa del peso in eccesso presente nel periodo precedente all’operazione. Rispetto agli interventi gastroresettivi, come il bendaggio gastrico, che richiedono una effettiva riduzione dell’alimentazione (favorita dal diminuito volume dello stomaco), la diversione biliopancreatica richiede invece un più basso coinvolgimento del paziente il quale può seguire una dieta libera fatta eccezione degli zuccheri semplici: pur essendo un vantaggio importante di questa tecnica, ciò ovviamente non significa che il paziente è invitato a mangiare in modo sbilanciato.

Obiettivi

Lo scopo della diversione biliopancreatica è quello di ridurre l’assorbimento di parte dei nutrienti contenuti nel cibo, riducendo cronicamente il peso corporeo. Dal momento che l’obesità è un fattore di rischio per numerose patologie, la diversione biliopancreatica comporta innumerevoli vantaggi per il paziente, tra cui la riduzione del rischio di:

  • mortalità;
  • infarto del miocardio acuto;
  • ictus cerebrale;
  • patologie ortopediche;
  • diabete mellito;
  • dislipidemie;
  • varie altre patologie direttamente o indirettamente legate all’obesità

La diversione biliopancreatica rappresenta ad oggi un efficace strumento di dimagrimento, ma deve necessariamente essere accompagnata alla determinazione della persona obesa di perdere l’eccesso di peso e di riuscire a mantenere un peso corporeo il più possibile normale nel lungo periodo con dieta bilanciata ed adeguata attività fisica.

Intervento nel dettaglio

La diversione biliopancreatica può essere realizzata seguendo tre differenti tecniche:

  • secondo Scopinaro: messa in pratica per la prima volta nel 1979, rappresenta l’intervento malassorbitivo più diffuso. Consiste nella resezione di una parte di stomaco e nell’asportazione della colecisti per ovviare al problema della formazione di calcoli. Lo stomaco rimanente, inoltre, viene collegato con il tratto dell’intestino tenue precedentemente sezionato a 2.5-3 metri dalla valvola ileo-cecale (che andrà a formare il “tratto alimentare”). Il restante tratto intestinale escluso dal transito del cibo (tratto biliopancreatico) viene attaccato con il “tratto alimentare” a 50 cm dalla valvola ileo-cecale.
  • Duodenal Switch: la differenza sostanziale rispetto all’intervento secondo Scopinaro è la resezione gastrica di tipo verticale. Non vengono coinvolti piloro (valvola tra stomaco ed intestino) e un piccolo tratto del duodeno.
  • Conservazione dello stomaco: in genere usata in seguito ad un acquisto di peso dopo bendaggio gastrico regolabile. Lo stomaco viene mantenuto nella sua interezza, ma gli viene posizionato un anello che si riassorbe dopo sei mesi circa.

Peso minimo ed indicazioni all’intervento

La chirurgia bariatrica in generale viene consigliata ai pazienti dai 18 ai 65 anni con una delle seguenti due condizioni:

Obesità di terzo grado (indice di massa corporea uguale o superiore a 40) con o senza altre patologie.

Obesità di secondo grado (indice di massa corporea uguale o superiore a 35) affetti da una o più patologie legate al sovrappeso, tra cui:

  • diabete mellito;
  • ipertensione arteriosa;
  • displipidemia;
  • apnea notturna;
  • patologie ortopediche gravi correlate al peso eccessivo.

Non esiste un vero e proprio peso limite, anche perché – in base all’altezza del paziente – un peso corporeo potrebbe essere o non essere incluso nelle indicazioni. Per tale motivo, al posto del peso corporeo, si usa l’indice di massa corporeo.

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Per calcolare il vostro indice di massa corporea e verificare se siete oltre i 35 o i 40, leggete questo articolo: Sono normopeso, sottopeso o sovrappeso? Come si calcola l’Indice di Massa Corporea (BMI)?

All’indice di massa corporea si associa spesso anche la bioimpedenziometria (per il calcolo della % di massa grassa) ed una valutazione che tenga conto anche degli aspetti  psicologici e comportamentali del paziente.

Valutazione del paziente

Oltre alla valutazione del peso corporeo, il paziente, per essere ritenuto idoneo, va valutato in altre sue caratteristiche psicologiche, comportamentali e generali:

  • valutare la capacità o meno di sopportare un intervento chirurgico ed il suo stato di salute generale;
  • valutare le possibili complicazioni dell’obesità, specie metaboliche, cardiache o respiratorie;
  • valutare se il paziente in passato abbia compiuto almeno uno o più tentativi “seri” di dieta ben organizzata e condotta;
  • valutare il suo rapporto con il cibo, l’eventuale presenza di disturbi psicologici, la presenza di patologie del comportamento alimentare (come la bulimia) e la capacità/volontà di collaborare con i medici.

Paziente ritenuto non idoneo

Non tutti i pazienti fisicamente idonei (con indice di massa corporea uguale o 35), al termine delle indagini preliminari, sono poi reputati adatti per essere sottoposti all’intervento: una buona metà dei candidati viene infatti mediamente scartata in tale fase. Il paziente ritenuto psicologicamente idoneo è solitamente dotato di

  • profonda consapevolezza di quello che si sta per fare, specie dei rischi connessi all’operazione, che è decisamente complessa, e del fatto che dovrà assumere integratori vitaminici, di ferro e di calcio per il resto della vita;
  • forte motivazione e forza di volontà;
  • disponibilità all’impegno di affrontare un percorso post-operatorio complesso e prolungato;
  • volontà di mantenere i risultati con dieta corretta, adeguata attività fisica ed eventuali trattamenti farmacologici.

La chirurgia bariatrica è controindicata in caso di alcolismo, di assunzione di droghe o in presenza di malattie terminali o di alterazioni psicologiche/psichiatriche che rendano il paziente incapace di provvedere a sé e di aderire al programma di follow up.

Vantaggi

  • ottimo calo ponderale ottenuto in breve tempo;
  • il calo ponderale permane per un periodo indefinito;
  • controllo a lungo termine dei valori della sindrome metabolica e dei parametri cardiovascolari;
  • possibile intervento in laparoscopia;
  • più basso coinvolgimento del paziente il quale può seguire una dieta libera fatta eccezione degli zuccheri semplici.

Specie coinvolgimento più basso del paziente e riduzione del peso per un periodo indefinito, sono grossi vantaggi rispetto ad altre tecniche come bypass gastrico e bendaggio gastrico.

Svantaggi

  • tecnica chirurgica più complicata rispetto ad altri tipi di intervento come bypass e bendaggio;
  • costo dell’operazione elevato;
  • necessità di assumere integratori alimentari a vita a causa di varie carenze nutritive;
  • feci e flatulenze molto maleodoranti in rapporto alla quantità di cibo ingerito, poiché le feci saranno ricche di grassi non assorbiti.

Il fenomeno di feci e flatulenze molto maleodoranti può essere tenuto sotto controllo attraverso una particolare dieta o assunzione di farmaci, inoltre tende a diminuire negli anni. Per approfondire:

Complicanze intraoperatorie

Rischi rari durante l’intervento chirurgico possono essere:

  • lesione addominale;
  • emorragia;
  • perforazione.

Complicanze nel postoperatorio a breve termine

Nel primi 30 giorni dopo l’intervento, si potrebbero verificare le seguenti complicanze:

  • tromboembolia venosa con possibile embolia polmonare, pericolosa per la vita del paziente (causa principale di decesso postoperatorio);
  • vomito;
  • ematemesi (vomito con sangue);
  • inappetenza;
  • insufficienza respiratoria;
  • fistola gastrica e/o intestinale (apertura della cucitura dello stomaco o dell’intestino): può richiedere un nuovo intervento chirurgico;
  • infezioni delle ferite chirurgiche;
  • emorragie;
  • occlusione intestinale.

Complicanze sul lungo periodo

Può comportare alcune complicazioni tipiche dell’intervento, che sono:

  • reflusso gastroesofageo;
  • steatorrea;
  • stintomi di malassorbimento;
  • flatulenza;
  • anemia;
  • diarrea;
  • osteoporosi da carenza di calcio;
  • carenza di ferro;
  • carenza di tiamina;
  • malnutrizione proteica;
  • carenza di vitamine liposolubili: A, D, E e K (specie la vitamina A);
  • stenosi (restringimento) del tubo gastrico;
  • comparsa di emorroidi, ragadi e altre malattie della regione anale.

Follow up

Le visite di controllo sono fondamentali per ottimizzare la perdita di peso, per prevenire o trattare alcune possibili complicazioni e per assicurarsi che la dieta e l’assunzione di integratori non comportino carenze nutrizionali.

Quali integratori assumere?

Il paziente per tutta la vita dovrà assumere integratori orali di calcio, ferro e vitamine.

Diversione biliopancreatica: cosa mangiare dopo l’intervento?

I pazienti operati di diversione biliopancreatica devono seguire un’alimentazione ricca in proteine che comprenda carne, pesce, uova, insaccati, formaggi; a tal proposito leggi anche:

Come precedentemente accennato, le visite di controllo sono necessarie per verificare che l’alimentazione sia corretta e che gli integratori siano sufficienti nella dose consigliata.

Costi

Il costo dell’intervento è estremamente variabile, tra 8 mila ed oltre 10 mila euro.

Quale intervento di chirurgia bariatrica è più efficace?

Molte variabili possono condizionare il successo o l’insuccesso di un tipo intervento, tuttavia mediamente l’efficacia terapeutica della chirurgia bariatrica è considerata direttamente proporzionale all’invasività dell’intervento chirurgico:

  • il bendaggio gastrico e le sue varianti (interventi di tipo gastrorestrittivo) hanno un’efficacia che oscilla tra il 40 e il 60%;
  • il bypass gastrico e le sue varianti (interventi misti) hanno una efficacia del 60-70%;
  • la diversione biliopancreatica e le sue varianti (interventi malassorbitivi) hanno una efficacia del 65-75%.

Queste cifre sono solo indicative: un dato intervento può avere una efficacia maggiore o minore rispetto ad un altro soprattutto in funzione del paziente che lo riceve e delle sue numerose variabili soggettive.

Per approfondire, leggi anche:

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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