Virtue signalling: traduzione, significato, esempi in psicologia e biologia

MEDICINA ONLINE VIRTUE SIGNALLING REAL LIFE HYPOCRISY ICE BUCKET CHALLENGE SLA SECCHIO ACQUA SCLEROSI LATERALE AMIOTRIFICA IPOCRISIA MORALITA SOCIAL NETWORK VIRALE POST POLITICA CHIESA.jpgL’espressione “virtue signalling” (in italiano “segnalare la virtù”) è un neologismo peggiorativo usato per indicare l’ostentazione di valori morali superiori agli altri. In parole semplici: il “segnalatore di virtù” tende a mostrare enorme supporto per una data causa benefica, senza agire effettivamente per sostenere la causa in questione. Tale “superiorità morale” viene mostrata il più possibile ed al maggior numero di persone possibili, specie nell’ambito di social come Facebook, Instagram ed Instagram.

Real life hypocrisy

Non necessariamente correlato al virtue signalling, ma spesso strettamente connesso, è il fenomeno che il nostro Staff ha denominato “real life hypocrisy“, cioè l’ipocrisia della vita vera, in base al quale non solo l’iperbolica ostentazione di virtù morali superiori è una pura apparenza che non combacia col reale pensiero di chi la attua, ma addirittura la persona si comporta in modo diametralmente opposto. Ad esempio chi mostra pubblicamente un supporto estremo all’accoglienza di extracomunitari in Italia potrebbe non solo disinteressarsi del problema a “telecamere spente”, ma addirittura distinguersi per comportamenti razzisti nella vita vera. Per semplificare il concetto usando una espressione tipica del nostro Paese, il virtua signaller ipocrita “predica benissimo, ma razzola molto male“, cioè ostenta narcisisticamente una apparenza di moralità superiore, ma nella vita vera si comporta in modo moralmente discutibile e diametralmente opposto agli “annunci”.

Origine

L’origine dell’espressione è attribuita al giornalista James Bartholomew, che per primo l’ha usata in un articolo sul giornale The Spectator nel 2015

Significato nella biologia evolutiva

L’idea di “ostentare i propri valori” era stata studiata già molti anni prima della concezione del neologismo “virtue signalling”. Parte del concetto è stato addirittura concepito nel 1871 da Charles Darwin nel suo “The Descent of Man, and Selection in Relation to Sex”: in questo libro Darwin parla dell’idea di evoluzione attraverso la selezione sessuale, il che presuppone che determinati tratti fisici sorgano e siano mantenuti in una specie a causa della loro capacità di attrarre sessualmente i compagni e quindi aumentare le possibilità di procreare e di trasmettere i propri geni. Darwin suggerì che un certo numero di tratti persisteva nelle specie semplicemente a causa di una preferenza per quel tratto da parte del sesso opposto, anche se quel dato tratto non aveva un reale ruolo nella fisiologia della specie: in parole povere, parliamo di un tratto “biologicamente inutile”, ma indispensabile nell’attrarre il potenziale partner, cioè una sorta di “status symbol”. Un esempio tipico di “virtue signalling” tra gli animali è il mostrare il proprio piumaggio da parte del pavone maschio durante il corteggiamento della femmina: in pratica il pavone “ostenta” la propria qualità, per apparire più desiderabile di fronte alla propria platea.

Esempi

Un tipico esempio di virtue signalling diffuso in modo virale nel 2014 è l’Ice Bucket Challenge. L’Ice Bucket Challenge è stata una campagna che aveva lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e di stimolare le donazioni per la ricerca. Tale compagna aveva queste regole: ci si doveva filmare mentre ci si versava un secchio d’acqua fredda sulla testa; successivamente si doveva fare una donazione alla ALS Association; infine si dovevano nominare altre tre persone, le quali avevano 24 ore di tempo per rispondere alla sfida facendo lo stesso gesto (secchiata d’acqua fredda e donazione). Molte persone hanno iniziato a pubblicare video sui social in cui si gettavano il secchio d’acqua in testa per puro virtue signalling, ostentando la propria superiorità morale nel voler aiutare l’ente di beneficenza, spesso senza poi neanche fare una donazione. Altri esempi tipici che – in alcuni casi – potrebbero essere manifestazioni di virtue signalling, sono:

  • farsi foto con i bambini di colore affamati e postarle sui social, magari con didascalie antirazzistiche;
  • ostentare foto in cui si dona il sangue o il midollo osseo;
  • ostentare il fatto di andare ogni domenica in chiesa;
  • ostentare il fatto di fare volontariato o la raccolta differenziata o di aver aiutato i soccorsi in una catastrofe, ad esempio un terremoto;
  • ostentare il fatto di essere animalisti;
  • ostentare il fatto di rispettare le donne, le minoranze etniche e/o la comunità LGBT;
  • indossare braccialetti colorati indicanti una causa (ad esempio quelli rosa per la lotta contro i tumori al seno) ma in realtà disinteressandosi del problema;
  • annunciare “ai quattro venti” di aver fatto una donazione economica ad un ente di beneficenza;
  • ostentare il fatto di votare un dato partito politico perché moralmente superiore ad un altro;
  • ostentare il fatto di seguire un dato credo religioso perché moralmente superiore ad un’altro.

Alcuni sostenitori della teoria della segnalazione usano il virtue signalling per descrivere la persistenza o il verificarsi di varie costose – e spesso pericolose – pratiche religiose come la circoncisione ed il digiuno.

Testi

Un interessante testo a riguardo è “Virtue Signaling: Essays on Darwinian Politics and Free Speech” (2019) dello psicologo evoluzionista statunitense Geoffrey Miller.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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