Concentrazione minima inibitoria (MIC): significato in medicina e come si determina

DOTT. EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO MEDICINA ONLINE SCIENZIATO MICROSCOPIO LABORATORIO RICERCATORE RICERCA SCIENTIFICA SCIENZA BATTERI VIRUS MICROBI VETRINO ANATOMO PATOLOGO OSPEDALECon l’espressione “concentrazione minima inibitoria” anche detta “concentrazione minima inibente” (spesso denominata con l’acronimo “MIC“, dall’espressione inglese “minimal inhibitory concentration“) in medicina, farmacologia, biologia e microbiologia si intende per definizione “la più bassa concentrazione di una sostanza antimicrobica (ad esempio un farmaco antibiotico) capace di inibire la crescita di un batterio“.

Come si determina la concentrazione minima inibitoria?

La MIC viene determinata in vitro saggiando una concentrazione standard di microorganismi con una serie scalare di diluizioni di sostanza antibiotica. Si allestisce una serie di provette in cui, in un terreno liquido, sono aggiunte a scalare varie dosi dell’antibiotico in esame e quindi viene inoculato il ceppo batterico in esame a concentrazione costante. Al termine del periodo di incubazione si rileva la presenza della crescita batterica (ad esempio valutando la torbidità) e tra le provette senza crescita batterica quella con minore concentrazione antibiotica indica il valore della minima concentrazione inibente per la coppia batterio/antibiotico utilizzata. Il test per determinare la MIC viene generalmente seguito dalla determinazione della minima concentrazione battericida (MCB, acronimo dall’inglese minimum bactericidal concentration): dopo diluizione del brodo della MIC, si rileva se la coltura presenta o meno crescita:

  • se la coltura presenta crescita, il batterio era solo inibito (l’azione dell’antibiotico è quindi batteriostatica);
  • se la coltura NON presenta crescita, il batterio è stato ucciso (l’azione dell’antibiotico è quindi battericida).

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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