Per meglio comprendere l’argomento, leggi prima: Aneurisma cerebrale rotto e non rotto: cause, sintomi, diagnosi e cura
Un aneurisma cerebrale può:
- essere asintomatico, e quindi scoperto per caso in corso di accertamenti neuroradiologici eseguiti per altri motivi (es. mal di testa). Si stima che circa l’1% della popolazione abbia almeno un aneurisma cerebrale senza saperlo. La maggior parte degli aneurismi non si rompe e non crea problemi né sintomi per tutta la vita. In alcuni casi può essere necessaria una terapia per un aneurisma che è stato scoperto ma che non si è rotto, per prevenirne un’eventuale futura rottura;
- causare sintomi aspecifici e segni neurologici per compressione meccanica di strutture adiacenti (es. vertigini, sguardo doppio, mal di testa etc.);
- rompersi e causare emorragia cerebrale e subaracnoidea.
Cosa succede quando si rompe un aneurisma?
Il mal di testa forte e improvviso, descritto spesso come il colpo di un pugnale affilato in testa, è il principale sintomo della rottura di un aneurisma. Al mal di testa si associano:
-
nausea e vomito;
- malessere generale;
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irrigidimento del collo;
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visione offuscata o doppia;
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fotosensibilità;
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convulsioni;
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ptosi palpebrale (abbassamento eccessivo della palpebra superiore);
-
perdita di coscienza;
-
confusione.
Quando l’aneurisma cerebrale si rompe, l’emorragia di solito dura per un tempo molto variabile. Il sangue può danneggiare direttamente le cellule circostanti o addirittura causarne la morte, nonché aumentare la pressione all’interno del cranio. Se la pressione aumenta troppo può interrompersi la fornitura di sangue e ossigeno al cervello: si può perdere conoscenza e persino morire.
Tra le complicazioni che possono nascere dopo la rottura di un aneurisma ricordiamo:
-
Seconda emorragia. Un aneurisma che già si è rotto o fissurato rischia una seconda emorragia, in grado di provocare ulteriori danni alle cellule cerebrali.
-
Vasospasmo. Quando l’aneurisma si rompe i vasi sanguigni cerebrali possono iniziare a restringersi e allargarsi in modo anomalo (vasospasmo). In questo modo le cellule cerebrali ricevono meno sangue (ischemia): si verificano ulteriori danni e perdite di funzionalità.
-
Idrocefalo. Se, come avviene nella maggior parte dei casi, la rottura dell’aneurisma provoca un’emorragia nello spazio tra il cervello e il tessuto circostante (emorragia subaracnoidea), il sangue può bloccare la circolazione del liquido che circonda il cervello e il midollo spinale (liquido cefalorachidiano). Come risultato si può verificare l’idrocefalo, cioè un accumulo di liquido cefalorachidiano che aumenta la pressione sul cervello e può danneggiare i tessuti.
-
Iponatremia. L’emorragia subaracnoidea provocata dalla rottura di un aneurisma cerebrale può causare uno squilibrio dei livelli sodio nel sangue, dovuto alla lesione dell’ipotalamo, una zona vicino alla base del cervello. Se i livelli di sodio si abbassano (iponatremia) le cellule cerebrali si ingrossano e subiscono danni permanenti.
In caso di rottura o sospetta rottura di aneurisma è necessario recarsi IMMEDIATAMENTE al pronto soccorso, dal momento che maggiore rapidità equivale a migliore prognosi.
Purtroppo circa il 15% dei pazienti muore prima di raggiungere l’ospedale, e più del 50% muore entro i primi 30 giorni dall’evento.
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