Salute del fisico, benessere della mente, bellezza del corpo. Articoli monotematici di medicina, scienza, cultura e curiosità. Direttore: dott. Emilio Alessio Loiacono – Medico Chirurgo
Con “aniridia” in medicina si intende una patologia ereditaria caratterizzata dall’assenza totale o parziale congenita dell’iride, ad Continua a leggere →
Due anziani colpiti da degenerazione maculare legata all’età hanno recuperato la vista grazie ad una terapia innovativa con le staminali embrionali provata per la prima volta. In uno dei due occhi gli è stato impiantato un ‘cerotto vivente’ fatto con le Continua a leggere →
In Italia sono oltre 300 mila i non vedenti e circa 1 milione e mezzo gli ipovedenti che vivono lottando ancora contro molte difficoltà e oggi 13 dicembre, Giornata Nazionale del Cieco, è una occasione per l’Uici (Unione italiana ciechi e ipovedenti) per ricordarlo e per fare chiarezza su alcuni luoghi comuni sulle persone non vedenti, alcuni del tutto falsi, come ad esempio:
linguaggio: dire non vedente invece di cieco non cambia la realtà di chi vive una situazione di minorazione sensoriale. Più che ricorrere ai giri di parole è fondamentale garantire a tutti uguali diritti e pari opportunità;
scuola: Uno studente con disabilità visiva, nelle condizioni giuste, può seguire un normale iter scolastico senza per questo essere un fenomeno;
tecnologia: Un non vedente può facilmente leggere, inviare messaggi e navigare sul web grazie a software accessibili. Se il criterio per individuare un falso cieco è l’uso dello smartphone, secondo l’Uici non ci siamo;
mobilità: autonomia vuol dire poter uscire di casa da soli, con il bastone o il cane guida. E’ necessario un buon senso dell’orientamento e per questo si possono frequentare corsi;
lavoro: sono oltre il 75% le persone con disabilità visiva disoccupate o in cerca di occupazione, percentuale che aumenta nei giovani. I ciechi possono essere non solo centralinisti o massofisioterapisti;
sport: oltre agli sport dedicati (torball, calcio a 5), i ciechi praticano anche atletica leggera, judo, nuoto, sci di fondo, tiro con l’arco;
affettività: ‘Perché avrà sposato proprio un non vedente? Si amano. Quest’affermazione non è ancora fra le risposte secondo l’Uici;
casa: un non vedente può anche occuparsi della casa. Non è un falso cieco chi stende i panni.
Per chi non ha contatti con persone cieche o ipovedenti risulta ancora difficile pensare a loro come soggetti che lavorano, vanno al cinema e a teatro, hanno famiglia, accudiscono casa: in questa ricorrenza diventa importante sottolineare che i diritti dei non vedenti sono uguali a quelli delle persone vedenti, cambiano solo le modalità con cui vengono esercitate, come per esempio nello studio, che necessita della presenza di determinati ausili affinché questo diritto sia praticabile. Lo stile di vita delle persone cieche e ipovedenti è cambiato significativamente negli ultimi anni soprattutto grazie allo sviluppo della tecnologia, ma questo non è sufficiente a garantire la loro inclusione sociale; per questo è necessaria una trasformazione culturale, che renda la nostra società davvero accessibile a tutti.
La cataratta è una patologia diffusa causata da una perdita progressiva di trasparenza del cristallino di uno o entrambi gli occhi che Continua a leggere →
La cataratta è una patologia molto diffusa che comporta una perdita progressiva di trasparenza del cristallino dell’occhio e quindi una graduale diminuzione della vista. E’ tipica dell’invecchiamento ma può insorgere anche in seguito a traumi, infiammazioni, o esposizione cronica a infrarossi o ultravioletti. Può interessare uno o entrambi gli occhi e si classifica in cataratta senile, giovanile o congenita. Spesso si sviluppa lentamente e si verifica soprattutto con l’aumentare dell’età. I sintomi possono includere colori percepiti sbiaditi, visione offuscata, aloni intorno alle luci, problemi con luci e difficoltà a vedere di notte. La cataratta è la causa di metà dei casi di cecità e del 33% delle disabilità visive in tutto il mondo. Proprio per evitare la cecità è opportuno inizialmente il trattamento farmacologico (per rallentare il progressivo peggioramento della patologia) e successivamente il trattamento chirurgico che sostituisce il cristallino opacizzato con una lente artificiale intra-oculare, posizionata dietro all’iride, tramite apparecchiature al laser.
Cosa fare dopo l’intervento ?
Il paziente appena dimesso può camminare, chinarsi con una certa prudenza, sollevare pesi molto leggeri, usare scale, vedere la televisione, lavarsi i denti, pettinarsi, radersi (facendo attenzione che i peli tagliati non entrino nell’occhio).
La prima visita di controllo sarà effettuata il giorno successivo all’intervento.
Il paziente a casa da solo o aiutato dai suoi familiari, dovrà istillare 4 volte al dì delle gocce di collirio antibiotico nell’occhio operato per 2/4 settimane.
Dopo le medicazioni si potranno indossare degli occhiali preferibilmente scuri per una settimana a scopo protettivo.
Durante il sonno, notturno o diurno, e per una settimana dovrà essere applicata un’apposita protezione in plastica.
Il paziente può fare il bagno (NON la doccia!) già il giorno dell’intervento, ma senza lavarsi i capelli.
Dopo una settimana il paziente potrà andare dal parrucchiere o dal barbiere, informandolo adeguatamente per evitare che entrino nell’occhio capelli, acqua od altri liquidi.
Cosa NON FARE dopo l’intervento?
Il paziente appena dimesso deve evitare di correre, di eseguire movimenti rapidi, di sollevare grossi pesi: in poche parole deve evitare gli sforzi eccessivi.
L’occhio non deve essere compresso né lavato.
E’ importante non stropicciarsi gli occhi.
Evitare fonti di luce intense.
Nel lavare il viso evitare di toccare e comprimere la regione oculare.
Attendere alcuni giorni prima di farsi una doccia con lavaggio dei capelli.
Cosmetici e trucchi attorno agli occhi devono essere evitati per almeno 2 settimane.
Evitare parrucchiere e barbiere per almeno una settimana.
E’ bene evitare lavori manuali pesanti. I pazienti che svolgono un lavoro sedentario possono riprenderlo dopo qualche giorno, non appena se la sentono. Chi deve eseguire un lavoro manuale pesante può riprenderlo dopo due settimane.
Astenersi per i primi giorni da letture prolungate.
Non guidare l’automobile per circa una settimana (molto pericolosa è la possibile apertura violenta dell’airbag).
Sintomi normali
Il paziente potrà avvertire per 1 o 2 settimane diversi sintomi del tutto normali che gradualmente spariranno:
un lieve fastidio in zona oculare;
un certo grado di arrossamento e lacrimazione;
comparsa di sensazioni visive di corpuscoli scuri vaganti;
la tonalità della luce può apparire sull’azzurro/verde;
le luci possono sembrare allungate con degli aloni intorno;
lievi fluttuazioni giornaliere a causa di un lieve astigmatismo fisiologico che diminuirà progressivamente permettendo di raggiungere il massimo della capacità visiva.
Complicazioni dopo l’intervento
L’intervento di cataratta non sempre dà risultati positivi, ed esistono pazienti che non hanno recuperato più la vista, ma presenta una percentuale di successi superiore al 95%. Alcuni farmaci assunti per via sistemica possono rendere particolarmente difficile l’intervento di cataratta, così come vi sono condizioni dell’occhio che aumentano sensibilmente la percentuale di complicanze. Il recupero visivo dopo l’intervento di cataratta ovviamente dipende anche dalla situazione dell’occhio precedente all’intervento, in particolare retina e nervo ottico. Per tale motivo l’indicazione all’intervento di cataratta deve essere data solo dal medico e solo dopo un completo esame dell’occhio.
Le complicanze più diffuse sono:
Cataratta secondaria.Una complicanza che talvolta si verifica è l’opacizzazione della capsula posteriore del cristallino operato. Tale fenomeno, detto cataratta secondaria, può essere spiegato come una reazione da corpo estraneo (il cristallino artificiale) e può generalmente essere eliminato con una applicazione di YAG laser.
Rottura o distacco di retina. La sostituzione del cristallino naturale, che ha una curvatura fisiologica, con una lente piatta, determina uno spostamento in avanti del vitreo e una conseguente trazione della retina che può dare origine a rotture o distacchi di retina, tanto più frequenti quanto più il soggetto è miope.
Infezioni. Più gravi, anche se più rare, sono le complicanze infettive, che rappresentano generalmente un’indicazione al reintervento immediato e/o all’iniezione intravitreale (ovvero all’interno dell’occhio) di antibiotici.