Differenza tra soluzione ipertonica, ipotonica ed isotonica in chimica

MEDICINA ONLINE LABORATORIO CHIMICA FISICA SANGUE ANALISI FECI URINA GLICEMIA AZOTEMIA DENSITA CHEMISTRY LAB VISCOSITA LIQUIDO GAS SOLIDO FLUIDO ACQUA PESO SPECIFICO SCUOLA RICERCA RESISTENZA ATTRITOSi definisce “soluzione” in chimica una miscela omogenea in cui una o più sostanze sono contenute in una fase liquida o solida o gassosa; una soluzione contiene particelle diverse mescolate e distribuite in modo uniforme nello spazio disponibile in modo che ogni volume di soluzione abbia la medesima composizione degli altri. La misura della quantità di soluto rispetto alla quantità di soluzione è detta concentrazione e viene misurata sia tramite unità fisiche che tramite unità chimiche.

In chimica si possono distinguere tre tipi di soluzione, in base alla concentrazione di soluto:

  • soluzioni isotoniche: sono due soluzioni con stessa concentrazione di soluto tra loro;
  • soluzione ipertonica: è una soluzione con maggiore concentrazione di soluto rispetto ad un’altra soluzione;
  • soluzione ipotonica: è una soluzione con minore concentrazione di soluto rispetto ad un’altra soluzione.

Passaggio di acqua da una soluzione all’altra

Il passaggio dell’acqua attraverso una membrana posta tra due ambienti (ad esempio cellula e spazio extracellulare), dipende dal tipo di ambiente ipertonico, ipotonico o isotonico:

  • se la soluzione è isotonica rispetto alla cellula, ci sarà la medesima concentrazione di soluto da entrambe le parti venendosi a creare un equilibrio idrico;
  • se la soluzione è ipertonica rispetto alla cellula, l’acqua si muoverà verso l’esterno della cellula che può essere danneggiata dalla disidratazione;
  • se la soluzione è ipotonica rispetto alla cellula, l’acqua si muoverà verso l’interno della cellula che si rigonfia e può scoppiare (lisi cellulare).

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Per sopravvivere in un ambiante ipertonico o ipotonico la cellula deve quindi continuamente regolare l’equilibrio idrico, tramite l’osmoregolazione. Le cellule vegetali hanno una parete cellulare che limita il loro volume e ne definisce la forma.

Turgore : pressione interna alla cellula contro la parete cellulare che impedisce l’ingresso di altra acqua.

  • se la soluzione è isotonica rispetto alla cellula vegetale, quest’ultima perde il proprio turgore;
  • se la soluzione è ipertonica rispetto alla cellula vegetale perde acqua e raggrinzisce e la membrana si stacca dalla parete cellulare mediante un fenomeno detto plasmolisi;
  • Se la soluzione è ipotonica rispetto alla cellula vegetale, la cellula è turgida.

Le proteine di trasporto consentono una diffusione facilitata, cioè permettono a una sostanza di attraversare la membrana secondo il gradiente di concentrazione. È un tipo di trasporto passivo, non richiede energia. La diffusione facilitata è utilizzata da zuccheri, amminoacidi, ioni e acqua. Le proteine di trasporto più comuni agiscono da canale per queste sostanze; la proteina da trasporto “ carrier” si lega al proprio passeggero, cambia forma e lo lascia all’altro lato della membrana. Le proteine di trasporto dette acquaporine rendono rapida la diffusione dell’acqua. La proteina di trasporto è specifica per la sostanza di cui facilita il passaggio; più proteine di trasporto ci sono, più rapida è la diffusione.

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Differenza tra fluido ideale e reale

MEDICINA ONLINE DENSITA VISCOSITA LIQUIDO GAS SOLIDO FLUIDO ACQUA MIELE OLIO VINO RESISTENZA ATTRITO MOVIMENTO SCIVOLAMENTO FISICA MATERIALE ESPERIMENTO CONTENITORE H20 RESISTENZA SCORRIMENTOCon “fluido” in chimica si definisce un materiale (generalmente costituito da una sostanza o da una miscela di più sostanze) che si deforma illimitatamente (fluisce) se sottoposto a uno sforzo di taglio, indipendentemente dall’entità di quest’ultimo. Il fluido è un particolare stato della materia che comprende

  • i liquidi;
  • gli aeriformi (i gas);
  • il plasma;
  • alcuni solidi plastici.

La dinamica dei fluidi, o fluidodinamica, studia il comportamento dei fluidi in moto, in relazione alle cause che lo determinano. Per ricavare le equazioni che regolano il moto dei fluidi è necessario ricorrere ad un modello teorico di fluido, chiamato “fluido ideale” (anche chiamato “fluido perfetto“, sono sinonimi) del tutto incomprimibile e non viscoso, cioè senza attrito interno. La maggior parte dei fluidi reali non è appartenente al gruppo dei fluidi perfetti, ma il loro comportamento, benché a volte si discosti notevolmente da quello dei fluidi perfetti, in alcuni casi può essere assimilabile a quello dei fluidi perfetti.

La differenza principale tra un fluido perfetto e un fluido reale è la presenza della viscosità, che tende a ostacolare il moto del fluido imponendo che nelle equazioni del moto usate per i fluidi perfetti siano introdotti termini correttivi che tengano conto della dissipazione di energia causata dall’attrito interno tra le molecole. Inoltre, un fluido reale, a differenza di un fluido ideale, può presentare due modalità di scorrimento:

  1. flusso laminare: il flusso scorre in strati che scivolano l’uno sull’altro senza mescolarsi;
  2. flusso turbolento: il flusso scorre con mescolamento di porzioni di fluido, cioè in modo disordinato e caotico: in queste condizioni le equazioni che ne regolano il moto sono ancora più complesse.

Semplificando:

  • i fluidi ideali sono fluidi non viscosi (privi di attrito) e sempre incomprimibili;
  • i fluidi reali sono viscosi, inoltre sono comprimibili nel caso dei gas o incomprimibili nel caso dei liquidi, infine possono scorrere con flusso laminare o turbolento.

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Camminare sull’acqua è possibile, con un fluido non newtoniano

Oggi vi propongo un video interessante, e allo stesso tempo divertente, che ci mostra come sia possibile camminare in una piscina piena di liquido. Qualcuno dirà che è impossibile, ed invece si può fare, a patto di riempire la piscina con un fluido non newtoniano. E’ così che si definisce un fluido quando la sua viscosità varia a seconda dello sforzo di taglio che gli viene applicato. Ciò comporta che i fluidi non newtoniani non hanno un valore definito di viscosità e quindi tale dato risulta inadeguato a descrivere il loro comportamento meccanico. Un liquido non newtoniano, come si intuisce già dal nome, è un fluido che non segue le leggi di Newton sulla fluidodinamica, quindi per un breve lasso di tempo diventa un solido, ma solo se si interagisce con esso usando una certa energia. Il video è apparso su You Tube circa una settimana fa ed è subito diventato virale raggiungendo quasi le dieci milioni di visite. Sono sicuro che vi piacerà!

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