Differenze tra Brufen e Moment (ibuprofene) e Tachipirina (paracetamolo)

MEDICINA ONLINE FARMACO FARMACI EFFETTI COLLATERALI INDICAZIONI CONTROINDICAZIONI EFFETTO DOSE DOSAGGIO PILLOLE CREMA PASTIGLIE SUPPOSTE SIRINGA INIEZIONE EMIVITA FARMACOCINETICAIl paracetamolo e l’ibuprofene sono i principi attivi più usati dalle mamme e prescritti dai pediatri per trattare febbre ed influenza nei bambini. Ma quando è meglio usare uno piuttosto che l’altro e qual è la differenza tra paracetamolo ed ibuprofene?

Paracetamolo

Il paracetamolo (contenuto in farmaci come Tachipirina, Efferalgan ed equivalenti, una volta denominati “generici”) è il farmaco più usato sui bambini. E’ efficace per il trattamento della febbre e del dolore in età pediatrica e resta l’unico farmaco consigliato durante la gravidanza e nella prima infanzia. Negli ultimi anni, in alcuni casi, l’ibuprofene viene utilizzato al posto del paracetamolo. In realtà si tratta di due farmaci completamente diversi e pertanto è bene conoscerli per poterli usare nel modo più appropriato.

Ibuprofene

L’ibuprofene (contenuto in farmaci come il Moment, il Brufen ed equivalenti o “generici”) è un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS), mentre il paracetamolo non lo è. Si assume con dosaggi massimi, per gli adulti, di 1200 mg/die (quindi in un giorno si possono assumere al massimo due compresse da 600 mg o tre da 400 mg). L’ibuprofene agisce contro il dolore e la febbre inibendo le ciclossigenasi (COX-1 e COX-2) nei tessuti periferici e nel Sistema Nervoso Centrale (SNC). Quindi l’azione di questo farmaco è antinfiammatoria e antipiastrinica. Il paracetamolo invece inibisce le ciclossigenasi solo a livello del SNC e ha un effetto esclusivamente antidolorifico ed antipiretico e non è quindi un FANS non avendo attività antinfiammatoria.

L’uso di FANS, tra cui l’ibuprofene, l’Aspirina e l’Oki, nei bambini è connesso a qualche rischio. Vediamo quali:

  • Asma: il blocco delle COX a livello periferico fa sì che l’acido arachidonico liberato possa essere utilizzato dalle lipossigenasi per la sintesi di leucotrieni, responsabili degli attacchi di asma spesso osservati in seguito all’uso di questo ibuprofene.
  • Problemi gastrici: l’uso continuato di ibuprofene può provocare ulcere e problemi gastrointestinali.
  • Complicanze a livello renale: l’ibuprofene blocca la sintesi di prostaciclina, un potente vasodilatatore anche a livello renale, rimuove l’antagonista fisiologico dell’angiotensina, aumentando il rischio di ipertensione e di accumulo di sodio

Quando usare il paracetamolo e quando l’ibuprofene?

Purché venga utilizzato nelle dosi consigliate, il paracetamolo resta il farmaco di prima scelta nel trattamento degli stati febbrili e del dolore. Inoltre l’ibuprofene non va assunto a stomaco vuoto, mentre il paracetamolo non provoca complicazioni se viene assunto a stomaco vuoto, quindi nella gestione dell’adulto e soprattutto del bambino febbricitante, probabilmente a digiuno, il paracetamolo resta la scelta migliore. Il paracetamolo non è inoltre associato a complicanze respiratorie, come l’asma, tant’è che l’EMA, l’Ente preposto al controllo sulla sicurezza ed efficacia dei farmaci in Europa, ha ribadito nel febbraio 2011 che:

le evidenze disponibili non supportano una relazione causale tra l’uso del paracetamolo e la comparsa di asma nei bambini in seguito ad esposizione durante la gravidanza o nella prima infanzia.

Quindi il paracetamolo contenuto in Tachipirina ed equivalenti è il farmaco da preferire soprattutto in età pediatrica per il trattamento del dolore di medio/bassa entità e di stati febbrili visto che non procura effetti collaterali gastrolesivi. L’ibuprofene contenuto in Moment, Brufen ed equivalenti, andrebbe riservato solo ai casi in cui alla febbre si associno processi infiammatori acuti molto dolorosi o nei casi di infiammazione cronica.

Paracetamolo e ibuprofene, si possono prendere insieme?

Per brevi periodi e solo se il medico (o il pediatra, se il soggetto è un bambino) ci dà precise indicazioni in merito, è possibile prendere i due farmaci in associazione, tuttavia non bisogna mai prendere decisioni da soli ed è importante in ogni caso rivolgerci al nostro medico di fiducia.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Meglio Aspirina o Ibuprofene?

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Roma Medicina Chirurgia Estetica Rughe Filler Cavitazione Peso Dimagrire Pancia Grasso Dietologo Cellulite Senologo Pene H Grasso Pancia Sex Sessuologo Auguri Buon Natale 2013 CURA FARMACI ANTICOLESTEROLOAspirina ed Ibuprofene sono entrambi farmaci analgesici ed antipiretici, servono principalmente in caso di febbre e dolore, tuttavia sono due farmaci diversi.

Aspirina è il nome commerciale di un famoso farmaco che contiene acido acetilsalicilico, un antinfiammatorio non steroideo (FANS) che appartiene al gruppo dei salicilati. Ha una potente azione antinfiammatoria ma anche numerosi effetti collaterali tra cui la gastrolesività.

L’Ibuprofene (contenuto in molti farmaci come il Moment ed il Brufen) è sempre un FANS, agisce contro il dolore e la febbre inibendo le ciclossigenasi (COX-1 e COX-2) nei tessuti periferici e nel Sistema Nervoso Centrale (SNC). L’ibuprofene appartiene al gruppo degli acidi proprionici, lo stesso gruppo che contiene il Ketoprofene (contenuto nell’OKI). Questo gruppo, dopo quello dei salicilati (a cui appartiene l’Aspirina), è quello più importante tra gli antinfiammatori non steroidei. I due gruppi hanno simile potere analgesico, tuttavia gli acidi proprionici sono in genere meglio tollerati dei salicilici a livello gastrointestinale.

Quando si tratta di farmaci, c’è da dire che non ha molto senso asserire quale dei due sia “migliore” dell’altro: si devono valutare molti fattori soggettivi come la variabilità individuale, il tipo di dolore, l’eventuale presenza di allergie… Comunque tra i due, con i miei pazienti, io tendo a preferire l’Ibuprofene all’Aspirina. Se possibile, ai due, preferisco ancor di più il paracetamolo (contenuto nella Tachipirina o nell’Efferalgan) che ha un effetto minore ma anche molti meno effetti collaterali, soprattutto in fatto di lesività gastrica e di aumentato rischio emorragico.

La mia preferenza verso l’Ibuprofene risiede principalmente nel fatto che, rispetto all’Aspirina, l’Ibuprofene è lievemente meno gastrolesivo, cioè crea meno danni allo stomaco. A tal proposito, leggi il mio articolo: Esiste un antinfiammatorio non steroideo (FANS) meno lesivo degli altri?

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Moment (ibuprofene): posologia, effetti collaterali, gravidanza, prezzo

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Roma Medicina Chirurgia Estetica Rughe Filler Cavitazione Peso Dimagrire Pancia Grasso Dietologo Cellulite Senologo Pene H Grasso Pancia Sex Sessuologo Auguri Buon Natale 2013 CURA FARMACI ANTICOLESTEROLOMoment è un farmaco a base di ibuprofene usato nel trattamento degli stati infiammatori dolorosi di varia natura come:

  • dolori mestruali,
  • osteo-articolari,
  • dentali,
  • nevralgie e cefalee.

L’azione analgesica, antipiretica ed antinfiammatoria dell’ibuprofene può risultare utile, come coadiuvante, nel trattamento degli stati febbrili ed influenzali.

Moment è vendibile senza obbligo di prescrizione medica.

Meccanismo d’azione
Moment è un antinfiammatorio a base di ibuprofene, molecola ottenuta sinteticamente, chimicamente e strutturalmente simile all’acido propionico e capostipite di una classe nota come derivati fenilproprionici.
Le numerose applicazioni cliniche riservate all’ibuprofene sono giustificate dalla particolare efficacia terapeutica che questa molecola presenta, dimostratasi utile non solo nel ridurre l’insulto infiammatorio e le relative conseguenze, ma anche nel mediare un azione analgesica ed antipiretica, preziosa per la salvaguardia dello stato di salute del paziente.
Dal punto di vista molecolare tutte le suddette attività si espletano attraverso l’inibizione della via enzimatica alimentata dalle ciclossigenasi che porta alla produzione di molecole dotate di attività pro-infiammatoria, note come prostaglandine, ottenute a partire da un fosfolipide di membrana quale l’acido arachidonico.
L’inibizione delle ciclossigenasi indotta dall’ibuprofene, sposta inevitabilmente l’equilibrio verso la sintesi di lipossine, mediatori chimici contraddistinti dalla spiccata azione antinfiammatoria, riducendo richiamo e adesione delle cellule infiammatorie.
Questo ribilanciamento molecolare consente di ridurre l’insulto infiammatorio presente nel tessuto leso ripristinando una condizione di equilibrio, e riducendo al contempo i segni tessutali della flogosi.

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Moment è venduto sotto forma di:

  • capsule molli da 200 mg di ibuprofene;
  • compresse rivestite da 200 mg di ibuprofene;
  • granulato per soluzione orale da 200 mg di ibuprofene;

Modalità d’uso e posologia
Nonostante il range terapeutico risulti molto ampio e preveda l’impiego di dosi massime di 1200 mg giornalieri di ibuprofene, l’assunzione di 400 – 600 mg giornalieri, suddivisi in più somministrazioni, si dimostra efficace e privo di particolari effetti collaterali nella maggior parte dei casi.
Un adeguamento delle dosi utilizzate è richiesto in pazienti affetti da epatopatie, insufficienza renale o nei pazienti anziani.

Avvertenze
L’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei, quindi dell’ibuprofene, è da intendersi come terapia antinfiammatoria ed analgesica di breve durata, necessaria al superamento di una condizione acuta.
La somministrazione di questo medicinale per lungo tempo infatti potrebbe facilitare la comparsa di patologie gastrointestinali, e disturbi epatici, renali e cardiovascolari.
Pazienti affetti da patologie epatiche, renali, cardiovascolari o gastro-intestinali, dovrebbero consultare il proprio medico prima di intraprendere l’assunzione di Moment, il quale a sua volta dovrebbe valutare il rapporto costo/benefici e pianificare controlli periodici necessari a valutare lo stato di funzionalità renale ed epatica. Un adeguamento del dosaggio normalmente utilizzato è necessario per pazienti anziani o affetti da insufficienza renale, visto il rischio di un potenziale accumulo di ibuprofene.

Gravidanza ed allattamento
L’assunzione di Moment è sconsigliata durante la gravidanza e nella successiva fase di allattamento al seno, vista la capacità degli antinfiammatori non steroidei di deprimere massivamente la produzione di prostaglandine infiammatorie esercitando così un potenziale ruolo tossico e teratogeno nei confronti del feto e del lattante.
Elevati livelli sistemici di ibuprofene sono stati infatti associati ad aborti prematuri e malformazioni fetali.

Interazioni
Differenti lavori presenti in letteratura dimostrano la capacità di vari principi attivi di interagire con l’ibuprofene, alterandone sia l’efficacia terapeutica che la potenziale pericolosità.
Particolare attenzione va riservata alla concomitante assunzione di ACE inibitori e antagonisti dell’angiotensina II in grado di aumentare gli effetti collaterali a carico del rene, analgesici, antibiotici e metotrexato, responsabili di effetti collaterali associati a citotossicità, anticoagulanti orali ed antidepressivi inibitori del reuptake della serotonina, la cui somministrazione potrebbe determinare un aumentato di eventi emorragici.
Si ricorda inoltre di evitare la contestuale assunzione di corticosteroidi ed altri FANS, al fine di evitare la comparsa di effetti collaterali potenzialmente pericolosi.

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Controindicazioni 
L’assunzione di Moment è controindicata in pazienti ipersensibili al principio attivo o ad uno dei suoi eccipienti, ipersensibili all’acido acetilsalicilico ed altri analgesici, affetti da asma, poliposi nasale, insufficienza epatica, renale a cardiaca, sanguinamenti intestinali, colite ulcerosa o storia pregressa per le stesse patologie.

Effetti collaterali
Nonostante l’utilizzo di Moment secondo le opportune indicazioni mediche risulti generalmente ben tollerato e privo di particolari effetti collaterali, è opportuno ricordare alcune delle reazioni avverse descritte in letteratura, in seguito all’abuso di ibuprofene.
Disturbi gastrointestinali quali nausea, vomito, diarrea, gastriti e ulcere peptiche, disturbi dermatologici caratterizzati da rash, orticaria e dermatiti, alterazioni della funzionalità renale, epatica e cardiovascolare, rappresentano sicuramente le reazioni avverse, più gravi, quindi clinicamente degne di nota, che si possono segnalare in seguito all’abuso o all’utilizzo prolungato di ibuprofene.

Prezzo di listino

  • confezione da 36 compresse rivestite da 200 mg: 12,90 euro;
  • confezione da 12 compresse rivestite da 200 mg: 5,50 euro;
  • confezione da 10 capsule molli da 200 mg: 6,10 euro;
  • confezione da 12 bustine di granulato per soluzione orale da 200 mg: 5,70.

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Come e quando abbassare la febbre? Farmaci e rimedi casalinghi

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO RAFFREDDORE RINITE INFLUENZA FEBBRE TOSSE MAL DI GOLA SINUSITE FREDDO NASO CHE COLA BAMBINI BIMBI (5)Fermo restando che la febbre è un meccanismo di difesa importante per il nostro corpo (a tale proposito leggi anche: Perché ci viene la febbre e perché non dobbiamo aver paura di lei), ci sono dei casi in cui è bene tenerla sotto controllo, a tale scopo esistono vari farmaci. Le sostanze impiegate per abbassare la temperatura sono i farmaci antifebbrili, ossia gli antipiretici (paracetamolo e acido acetilsalicilico, cioè l’aspirina). Essi impediscono la produzione di prostaglandine (sostanze derivate dall’acido arachidonico, che svolgono diverse azioni biologiche, per esempio intervengono nei meccanismi dell’infiammazione), limitando lo sviluppo dell’infiammazione e, quindi, impedendo il rialzo della temperatura e abbattendo il dolore. Il loro uso è consigliato quando la temperatura supera i 38°C, o anche al di sotto di questa temperatura se si ha un forte mal di testa o dolori muscolari. Il paracetamolo è un farmaco molto sicuro: può essere assunto anche dalle donne in gravidanza ed allattamento, mentre l’aspirina, essendo un FANS (antinfiammatorio non steroideo) è alcune controindicazioni da non sottovalutare, specie in presenza di alterata coagulazione e rischio di emorragia.
Importante ricordare che la terapia antipiretica va sempre praticata quando si soffre di un’insufficienza cardiaca o polmonare: la febbre, infatti, potrebbe far aumentare il bisogno di ossigeno.

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Altri farmaci usati per la febbre

Nonostante siano impiegati prevalentemente per combattere i dolori di diversa natura, anche altri antinfiammatori non steroidei (come l’ibuprofene e il diclofenac), agendo sugli stessi meccanismi degli antipiretici, hanno l’effetto di abbassare la temperatura. Esistono poi prodotti che riuniscono due o più principi attivi, per esempio acido acetilsalicilico più paracetamolo. Di solito il medico sconsiglia queste associazioni, in quanto non ha molto senso usare insieme, a dosaggio ridotto, due sostanze che hanno lo stesso scopo. Per quanto riguarda gli antibiotici sarà solo il medico a prescriverli qualora lo ritenesse opportuno.

Leggi anche: Qual’è la differenza tra Paracetamolo, Tachipirina, Ibuprofene, Aspirina, Efferalgan e Co-Efferalgan?

Sintomo, non causa

I farmaci antifebbrili curano il sintomo, non la causa: se dopo un paio di giorni la febbre non accenna a diminuire, è bene rivolgersi al medico, perché potrebbe essere dovuta non a una banale infezione virale di stagione (raffreddore o influenza) ma a una infezione batterica (per esempio la broncopolmonite) oppure a un’infezione virale. E’ importante non usare i farmaci elencati per periodi troppo lunghi: specie l’acido acetilsalicilico esercita infatti un’azione irritante sullo stomaco che può provocare conseguenze più o meno serie (dal dolore di stomaco alle cosiddette ulcere a stampo); di conseguenza chi ha problemi gastrici farà bene a ricorrere al paracetamolo.

Leggi anche: L’abuso di antinfiammatori può causare ulcera gastrica

Quali farmaci in caso di febbre nei bambini?

A tale proposito leggi questo articolo: Febbre alta nei bambini e neonati: quali farmaci e cosa fare

Rimedi fatti in casa

Per abbassare una temperatura molto alta si può ricorrere alle spugnature con acqua ad una temperatura di circa 27-34°C: la loro funzione è quella di assicurare una rapida dispersione di calore, favorendo la riduzione della temperatura. L’uso dell’acqua fredda è controindicato in quanto provoca una vasocostrizione periferica e l’insorgenza di brividi. Va anche aumentato l’apporto di liquidi: una ridotta idratazione può causare l’aumento della temperatura di 1°C e a volte anche di più. Inoltre bere molto è essenziale sia per compensare l’aumentata perdita di acqua attraverso l’evaporazione che si ha durante l’episodio febbrile, sia per mantenere il flusso del sangue ottimale che consenta la dissipazione del calore. Infine è consigliato rimanere a riposo, evitare di coprirsi eccessivamente, non fare attività fisica e adoperare indumenti leggeri che favoriscano la dispersione del calore.

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Differenze tra Paracetamolo, Tachipirina, Ibuprofene, Aspirina, Oki, Efferalgan e Co-Efferalgan

EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRUGO DIRETTORE MEDICINA ONLINE PARACETAMOLO TACHIPIRINA BRUFEN IBUPROFENE ASPIRINA OKI EFFERALGAN CO-EFFERALGAN FANS FARMACI ANTINFIAMMATORI NON STEROIDEI ANTIDOLORIFICI ANTIPIRETICI DOLORELo spunto per scrivere questo articolo è nato alcuni mesi fa, da una particolare richiesta di un paziente di 80 anni, che era ricoverato per Continua a leggere