Differenza tra miscela omogenea ed eterogenea

MEDICINA ONLINE LABORATORIO CHIMICA FISICA SANGUE ANALISI FECI URINA GLICEMIA AZOTEMIA DENSITA CHEMISTRY LAB VISCOSITA LIQUIDO GAS SOLIDO FLUIDO ACQUA PESO SPECIFICO SCUOLA RICERCA RESISIn chimica si definisce “miscela” un insieme di sostanze diverse mescolate tra loro. A differenza dei composti, che si possono definire come sostanze elettricamente neutre costituite da due o più elementi diversi i cui atomi vi figurano in proporzioni definite, le miscele hanno una composizione variabile. Ad esempio, in un campione del composto acqua vi saranno sempre due atomi di H per ogni O, mentre lo zucchero e la sabbia si possono mescolare in qualsiasi proporzione. Allo stesso modo, mentre le proprietà dei composti sono diverse da quelle dei componenti, quelle delle miscele sono affini alle proprietà dei costituenti. Non di meno, mentre non è possibile separare i componenti di un composto con mezzi fisici, i costituenti di una miscela si possono separare con l’ausilio di tecniche fisiche.

Una miscela può essere eterogenea od omogenea:

  • miscela eterogenea: è un tipo particolare di miscela in cui è possibile riconoscerne i vari componenti con un microscopio ottico, o anche ad occhio nudo. È il caso di molte rocce o del latte o dell’olio immerso nell’acqua, ad esempio;
  • miscele omogenee o soluzioni: sono un tipo particolare di miscela in cui le molecole o gli ioni sono così intimamente mescolati tra loro tanto che la composizione risulta uniforme ovunque, per piccolo che possa essere il campione esaminato.

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Differenza tra soluzione e miscela in chimica con esempi

MEDICINA ONLINE LABORATORIO CHIMICA FISICA SANGUE ANALISI FECI URINA GLICEMIA AZOTEMIA DENSITA CHEMISTRY LAB VISCOSITA LIQUIDO GAS SOLIDO FLUIDO ACQUA PESO SPECIFICO SCUOLA RICERCA RESISSi definisce “soluzione” in chimica una miscela omogenea in cui una o più sostanze sono contenute in una fase liquida o solida o gassosa; una soluzione contiene particelle diverse mescolate e distribuite in modo uniforme nello spazio disponibile in modo che ogni volume di soluzione abbia la medesima composizione degli altri. La misura della quantità di soluto rispetto alla quantità di soluzione è detta concentrazione e viene misurata sia tramite unità fisiche che tramite unità chimiche.

In una soluzione viene denominato solvente la sostanza presente in quantità maggiore e soluto (o soluti) la sostanza (o le sostanze) presente in minor quantità.

  • Le soluzioni gassose (gas in gas) vengono normalmente dette miscele gassose.
  • Le soluzioni solide (solido in solido) sono dette leghe.
  • Le soluzioni liquide in cui un soluto si scioglie in un liquido (soluto in acqua) vengono dette soluzioni acquose.

Una soluzione consiste quindi in una miscela di due o più componenti che formano una dispersione molecolare omogenea in una sola fase fisica. Ricordiamo che la “fase” in chimica indica una porzione di materia che, ad occhio nudo o al microscopio ottico, presenta in ogni suo punto le medesime proprietà fisiche e chimiche.

In chimica si definisce “miscela” un insieme di sostanze diverse mescolate tra loro. A differenza dei composti, che si possono definire come sostanze elettricamente neutre costituite da due o più elementi diversi i cui atomi vi figurano in proporzioni definite, le miscele hanno una composizione variabile. Ad esempio, in un campione del composto acqua vi saranno sempre due atomi di H per ogni O, mentre lo zucchero e la sabbia si possono mescolare in qualsiasi proporzione. Allo stesso modo, mentre le proprietà dei composti sono diverse da quelle dei componenti, quelle delle miscele sono affini alle proprietà dei costituenti. Non di meno, mentre non è possibile separare i componenti di un composto con mezzi fisici, i costituenti di una miscela si possono separare con l’ausilio di tecniche fisiche.

Una miscela può essere eterogenea od omogenea:

  • miscela eterogenea: è un tipo particolare di miscela in cui è possibile riconoscerne i vari componenti con un microscopio ottico, o anche ad occhio nudo. È il caso di molte rocce o del latte, ad esempio;
  • miscele omogenee (anche chiamate soluzioni): sono un tipo particolare di miscela in cui le molecole o gli ioni sono così intimamente mescolati tra loro tanto che la composizione risulta uniforme ovunque, per piccolo che possa essere il campione esaminato.

In altre parole la soluzione è quel tipo particolare si miscela in cui i due o più componenti sono mescolati in modo omogeneo, in modo che ogni volume di soluzione abbia la medesima composizione degli altri. Tutte le soluzioni sono quindi miscele, ma non tutte le miscele sono necessariamente soluzioni.

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Differenza tra soluzione e miscuglio in chimica con esempi

MEDICINA ONLINE LABORATORIO CHIMICA FISICA SANGUE ANALISI FECI URINA GLICEMIA AZOTEMIA DENSITA CHEMISTRY LAB VISCOSITA LIQUIDO GAS SOLIDO FLUIDO ACQUA PESO SPECIFICO SCUOLA RICERCA RESISTENZA ATTRITO.jpgSi definisce “soluzione” in chimica una miscela omogenea in cui una o più sostanze sono contenute in una fase liquida o solida o gassosa; una soluzione contiene particelle diverse mescolate e distribuite in modo uniforme nello spazio disponibile in modo che ogni volume di soluzione abbia la medesima composizione degli altri. La misura della quantità di soluto rispetto alla quantità di soluzione è detta concentrazione e viene misurata sia tramite unità fisiche che tramite unità chimiche.

In una soluzione viene denominato solvente la sostanza presente in quantità maggiore e soluto (o soluti) la sostanza (o le sostanze) presente in minor quantità.

  • Le soluzioni gassose (gas in gas) vengono normalmente dette miscele gassose.
  • Le soluzioni solide (solido in solido) sono dette leghe.
  • Le soluzioni liquide in cui un soluto si scioglie in un liquido (soluto in acqua) vengono dette soluzioni acquose.

Una soluzione consiste quindi in una miscela di due o più componenti che formano una dispersione molecolare omogenea in una sola fase fisica. Ricordiamo che la “fase” in chimica indica una porzione di materia che, ad occhio nudo o al microscopio ottico, presenta in ogni suo punto le medesime proprietà fisiche e chimiche.

In chimica si definisce “miscuglio” un insieme di componenti chimici che si combinano tra di loro con rapporti costanti per mantenere particolari proprietà fisiche e chimiche. Un miscuglio può essere:

  • omogeneo (o fisico) se i suoi componenti non sono più distinguibili all’osservazione diretta e si presenta in un’unica fase;
  • eterogeneo (o meccanico) se è costituito da due o più fasi e i suoi componenti sono facilmente distinguibili.

Se ad esempio versate olio dentro un bicchiere d’acqua, vedi perfettamente che sia acqua che olio saranno distinti: questo è un tipico miscuglio eterogeneo costituito da due fasi, una fase è l’acqua e l’altra fase è l’olio.

Se invece osservate un bicchiere di vino, o di caffè, le parti che compongono la miscela sono perfettamente omogenee, ciò viene detto miscuglio omogeneo e viene chiamato comunemente soluzione. La soluzione è – più precisamente – un miscuglio omogeneo in cui una fase (il solvente) è in netta prevalenza sull’altra fase (il soluto). In altre parole: una soluzione è un tipo particolare di miscuglio omogeneo.

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Differenza tra soluzione e dispersione in chimica con esempi

MEDICINA ONLINE LABORATORIO CHIMICA FISICA SANGUE ANALISI FECI URINA GLICEMIA AZOTEMIA DENSITA CHEMISTRY LAB VISCOSITA LIQUIDO GAS SOLIDO FLUIDO ACQUA PESO SPECIFICO SCUOLA RICERCA RESISSi definisce “soluzione” in chimica una miscela omogenea in cui una o più sostanze sono contenute in una fase liquida o solida o gassosa; una soluzione contiene particelle diverse mescolate e distribuite in modo uniforme nello spazio disponibile in modo che ogni volume di soluzione abbia la medesima composizione degli altri. La misura della quantità di soluto rispetto alla quantità di soluzione è detta concentrazione e viene misurata sia tramite unità fisiche che tramite unità chimiche. In una soluzione viene denominato solvente la sostanza presente in quantità maggiore e soluto (o soluti) la sostanza (o le sostanze) presente in minor quantità. Una soluzione consiste quindi in una miscela di due o più componenti che formano una dispersione molecolare omogenea in una sola fase fisica. Ricordiamo che la “fase” in chimica indica una porzione di materia che, ad occhio nudo o al microscopio ottico, presenta in ogni suo punto le medesime proprietà fisiche e chimiche.

In chimica si definisce con “dispersione” un sistema stabile o instabile costituito da più fasi (di solito due) in cui la prevalente è detta “fase disperdente” e le altre sono dette “fasi disperse”. Caratteristica delle dispersioni è che le varie fasi sono eterogenee e che le fasi disperse hanno dimensioni superiori alle grandezze colloidali (diametro > 1 μm).

In una soluzione i soluti sono quindi disciolti nel solvente nello stesso stato fisico. Una soluzione, dunque, è un sistema omogeneo. Una dispersione, invece, è un sistema eterogeneo, in cui i “soluti” sono appunto “dispersi” nel “solvente”. Un esempio di dispersione è il fumo infatti consiste in una dispersione di un solido in un aeriforme, oppure la nebbia (dispersione di un liquido in un aeriforme).

Una soluzione consiste in una miscela di due o più componenti che formano una dispersione molecolare omogenea in una sola fase fisica.

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Differenza tra elemento, composto e miscuglio con esempi

Work of scientists in the chemical laboratory.Elemento chimico
L’elemento chimico è una sostanza che non può essere scomposta in altre sostanze. Nell’elemento gli atomi hanno uguale numero e disposizione di elettroni, ma possono avere massa differente; quando ciò avviene si parla di isotopi e occupano il medesimo posto della tavola periodica. Sono 96 gli elementi naturali presenti sulla Terra, 80 hanno almeno un isotopo stabile, e attualmente ne sono stati creati artificialmente in laboratorio altri 21 , per un totale di 118 elementi. Per ordinarli si utilizza la tavola periodica degli elementi, dove la classificazione avviene in base al numero atomico e al numero di elettroni presenti negli orbitali atomici s, p ed f. Nel 1870 il tedesco Julius Lothar Meyer pubblicò la versione estesa della sua tavola periodica elaborata precedentemente nel 1864. Nel 1869, indipendentemente da Meyes, il professore chimico russo Dmitrij Mendeleev pubblicò la sua prima tavola periodica. In entrambi gli schemi gli elementi sono ordinati in righe e colonne, in peso atomico e si inizia una nuova riga o colonna quando le caratteristiche cominciano a ripetersi. Tuttavia tra le due venne adottata quella di Mendeleev poiché era più precisa: aveva infatti meno spazi vuoti e, in alcuni casi, il professore decise di ignorare l’ordine suggerito dai pesi atomici e scambiando elementi vicini per inserirli nella colonna con le stesse proprietà chimiche.

Esempi di elemento chimico

  • Idrogeno,
  • elio,
  • mercurio,
  • alluminio,
  • argento,
  • carbonio,
  • calcio,
  • ferro,
  • iodio,
  • magnesio,
  • azoto,
  • radio,
  • piombo
  • sodio.

Composto chimico
Il composto chimico è un sistema omogeneo formato da due o più elementi con un rapporto fisso che ne determina la composizione; ovvero è una sostanza pura costituita da atomi di natura diversa. Il rapporto fisso è determinato da specificità chimiche o fisiche. Ad esempio l’acqua (H2O, questa la sua formula), che è formata da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno, è un composto, mentre ottone e cioccolata sono miscugli.
Infine la caratteristica principale del composto è rappresentata dalla sua formula chimica; in essa funziona come una carta d’identità: vi è descritto il rapporto del numero di atomi nella molecola, l’unità minima della sostanza. E’ possibile suddividere i composti chimici in singoli atomi o in composti più semplici attraverso processi ad alta temperatura detta temperatura di decomposizione. Qual è la differenza tra elemento chimico e composto? La risposta più ovvia e immediata è che i primi formano i secondi.

Esempi di composto chimico

  • acqua (H2O);
  • cloruro di sodio (NaCl);
  • ossigeno (O2);
  • anidride carbonica (CO2)
  • ammoniaca (NH3);
  • metano (CH4);
  • anidride nitrica (N2O5);
  • anidride ipoclorosa (Cl2O);
  • monossido di carbonio (CO).

Miscugli o miscele
I miscugli (o miscele) sono materiali formati dalla mescolanza di più sostanze pure e, a differenza di queste ultime, non presentano caratteristiche ben definite. Mentre la composizione degli elementi che formano il composto è fissa e ben determinata dalla natura, nei miscugli invece (sia miscugli omogenei che miscugli eterogenei) la composizione delle sostanze che lo formano non è fissa e determinata. Un miscuglio di acqua e sale presenta per esempio densità diverse a seconda della composizione della miscela. Osservando un corpo, spesso notiamo che esso è formato da sostanze di natura diversa (es. granito) e talvolta tale differenza esiste anche se il fatto non è evidente ai nostri occhi (es. acqua minerale). Ci troviamo di fronte, in questi casi, a una mescolanza di più sostanze, ciascuna delle quali mantiene la propria identità e può, in vario modo, essere separata dalle altre attraverso opportune tecniche di separazione. Mescolanze di questo tipo si chiamano miscugli.

Esempi di miscuglio
L’acqua minerale che beviamo è un esempio di miscuglio: essa contiene piccole quantità di altre sostanze disciolte che sono i sali minerali. La stessa cosa si può dire per tutti i prodotti chimici in uso nel laboratori. Sulle loro confezioni sono sempre riportati i risultati delle analisi che indicano anche la quantità di sostanze indesiderate. A seconda del modo in cui le sostanze si mescolano, i miscugli possono essere classificati in:

  • miscugli omogenei;
  • miscugli eterogenei.

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Differenza tra miscuglio omogeneo ed eterogeneo con esempi

Work of scientists in the chemical laboratory.I miscugli (o miscele) sono materiali formati dalla mescolanza di più sostanze pure e, a differenza di queste ultime, non presentano caratteristiche ben definite. A seconda del modo in cui le sostanze si mescolano, i miscugli possono essere classificati in:

  • miscugli omogenei;
  • miscugli eterogenei.

Miscugli omogenei
Un miscuglio è omogeneo quando le sostanze che lo compongono si mescolano in modo uniforme e non sono distinguibili neanche con l’ausilio di un microscopio. Sono formati da una sola fase. I miscugli omogenei hanno le proprietà chimico-fisiche identiche in ogni punto (come per esempio la densità, il punto di fusione, il punto di ebollizione, il colore, il sapore, etc.). Tali miscugli sono chiamati anche soluzioni. I misculi omogenei sono costituiti da un componente presente in maggior quantità chiamato solvente e da un componente (o più) presente in minor quantità chiamato soluto.

Esempi di miscugli omogenei
Sono esempi di miscugli omogenei: la benzina, l’acqua potabile, tutte le leghe metalliche (acciaio, bronzo, ottone, etc.), l’aria, tutte le miscele di gas. Come si può capire dagli esempi riportati i miscugli omogenei possono esistere in tutti e tre gli stati di aggregazione della materia. E’ possibile separare i componenti di un miscuglio eterogeneo mediante opportuni metodi di separazione.

Miscugli eterogenei
I miscugli eterogenei presentano caratteristiche chimico-fisiche diverse nei vari punti (come per esempio la densità, il punto di ebollizione, il colore, il sapore, la trasparenza, lo stato fisico, etc.). Ogni componente della miscela prende il nome di fase.

Esempi di miscugli eterogenei
Sono esempi di miscugli eterogenei: il granito, le rocce, miscela formata da limatura di ferro e polvere di zolfo, miscela formata da acqua e limatura di ferro, il latte, la vernice, le nuvole, il granito. Il latte è un classico esempio di miscuglio che apparentemente è omogeneo ma in realtà è eterogeneo. Osservandolo al microscopio infatti si nota che è formato da piccolissime particelle di grasso immerse in un liquido trasparente. Sono esempi di miscugli eterogenei anche:

  • La nebbia, formata da minuscole goccioline di acqua disperse e sospese nell’aria.
  • Le emulsioni, miscugli eterogenei tra due o più liquidi immiscibili che agitati vigorosamente si disperdono l’uno nell’altro. Un esempio di emulsione è la maionese ottenuta agitando olio e tuorlo d’uovo. Le emulsioni sono molto usate anche nei prodotti cosmetici: le creme per le mani e le creme solari per esempio, sono emulsioni di speciali oli in acqua.
  • Il fumo, formato da particelle di un solido disperse in un gas. Per esempio, il fumo che esce dai camini è formato in maggioranza da particelle finissime di carbone disperse nell’aria.
  • La schiuma, formata da un gas disperso in un liquido.

E’ possibile separare i componenti di un miscuglio eterogeneo mediante opportune tecniche di separazione.

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