Profilattico: come si usa e come scegliere quello più adatto alle tue esigenze

MEDICINA ONLINE SESSO AMORE COPPIA RAPPORTO SESSUALE ATTRAZIONECome si mette il profilattico?

  • Aprire attentamente il contenitore. Non rompere il profilattico.
  • Se non circonciso, tirare indietro il prepuzio e mettere il profilattico all’estremità del pene in erezione, lasciando un po’ di spazio sull’estremità.
  • Lasciate scorrere il profilattico fino a quando non raggiunge la base del pene, avendo l’accortezza di tenere il serbatoio del profilattico stretto (senza lacerarlo!) tra due dita.

Come si toglie il profilattico?

  • Stringete la mano sul profilattico ed estraete il pene dalla vagina prima che si fletta.
  • Fate scivolare il profilattico senza far cadere lo sperma. Buttate via il profilattico appena usato, ma non nel WC.

Come scegliere il profilattico “giusto”?
Oramai esistono un infinità di tipi diversi di profilattici e la scelta è molto personale. I sottili hanno lo scopo di rendere il rapporto quanto più naturale è possibile, ma presentano qualche rischio in più essendo più fragili. Quelli stimolanti per lei e ritardanti per lui servono per ridurre al minimo i problemi causati dall’eiaculazione precoce, hanno infatti la superficie esterna (a contatto con la vagina) creata in modo di aumentare l’attrito e quindi far raggiungere prima l’orgasmo alla donna, mentre la superficie interna (a contatto con il pene) è liscia e lubrificata proprio per ritardare il più possibile l’orgasmo nell’uomo. Esistono poi preservativi ritardanti per lui che contengono una sostanza, la benzocaina, che produce un effetto anestestizzante che ritarda appunto l’eiaculazione.
Non esiste un profilattico migliore di un altro. Il consiglio è quello di provarne più tipi finché non si trova la marca ed il modello migliore per le proprie esigenze.
Ci sono poi i profilattici aromatizzati: preservativi identici agli altri dal punto di vista delle caratteristiche tecniche (dimensione, spessore) ma colorati e profumati ai sapori di frutta, per rendere più “accattivante” il rapporto.

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Come faccio se sono allergico al lattice?
Esistono profilattici senza lattice, prodotti in poliuretano. Il poliuretano è uno speciale materiale sintetico che consente di ottenere uno spessore minimo abbinato ad una resistenza massima. I preservativi a base di poliuretano sono particolarmente indicati per le persone che sono allergiche al lattice.

Dove lo compro?
I profilattici si acquistano in farmacia.

A volte il lubrificante può aiutare
I lubrificanti riproducono con i loro componenti i liquidi naturali del corpo, intervenendo in tutte le situazioni sessuali in cui è necessario procurare una maggiore lubrificazione alle zone interessate. Il loro uso è consigliato in tutte le situazioni in cui è necessario proteggere le parti intime da irritazioni o bruciori con una lubrificazione in grado di favorire la penetrazione, oppure in quei casi in cui la lubrificazione fisiologica sia insufficiente (secchezza vaginale, ne parlo dopo).
I diversi prodotti in circolazione sul mercato sono a base acquosa, si presentano sotto forma di gel, non ungono, sono inodore. I lubrificanti a base acquosa, sono compatibili con l’uso dei preservativi, mentre invece è sconsigliato usare lubrificanti oleosi perché danneggiano i profilattici.
I lubrificanti vanno applicati sulla parte interessata con un leggero massaggio, e consentono una penetrazione senza problemi prevenendo fastidi, bruciori ed irritazioni tipiche delle zone intime.
Il loro uso diminuisce la possibilità che il preservativo si rompa a causa di un eccessivo attrito durante i rapporti più “focosi”, quindi si può dire che, se usati correttamente, i lubrificanti aumentano senz’altro la sicurezza del rapporto.
Molte donne soffrono di secchezza vaginale, un problema che spesso diventa importante nell’ambito della coppia. Anche in questo caso vengono in aiuto i lubrificanti. La secchezza vaginale è un problema più diffuso di quanto non si creda. Ci sono momenti in cui il fisico è più soggetto a cambiamenti nel livello di idratazione vaginale, in seguito a modificazioni ormonali legate a: gravidanza, stanchezza o stress, utilizzo di contraccettivi quali la pillola o alcuni tipi di medicazione.

E se oggi voglio “farlo” in acqua?
Non esiste un profilattico specifico per l’utilizzo in acqua, tuttavia il profilattico in lattice di caucciù naturale può essere utilizzato senza problemi in acqua, perché è compatibile con tale elemento.

Inserisco il profilattico e perdo l’erezione, come faccio?
L’applicazione del profilattico, specie se gestita non come un momento dell’incontro sessuale, ma come una parentesi dell’incontro stesso, può interferire sia psicologicamente che “fisicamente” (interruzione della stimolazione sessuale) sull’erezione (potrebbe chiedere alla/al partner di apllicarle il profilattico, se questa non è già pratica comune).
Sulla base delle informazioni disponibili, escluderei una componente circolatoria alla base della perdita di rigidità in quel frangente. Per quanto riguarda, invece, l’ipotesi che l’applicazione del profilattico porti alla perdita di rigidità perché ” mi perdo per troppo tempo in giochi erotici”, stimoli prolungati possono far conservare l’erezione, ma, oltre una soglia soggettiva e dipendente da fattori psichici e fisici possono anche creare una sorta di saturazione agli stimoli stessi, per cui solo uno stimolo più intenso può aiutare a conservare l’erezione; e l’autoapplicazione di un profilattico può non rappresentare un intenso stimolo sessuale.

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Profilattico: i consigli per evitare che si deteriori e come comportarsi quando si rompe durante il rapporto

MEDICINA ONLINE SESSO AMORE COPPIA RAPPORTO SESSUALE ATTRAZIONEPrima di cominciare chiariamo subito ai meno esperti a che serve il profilattico (o preservativo, o condom) e ricordiamo qualche consiglio utile per usarlo al meglio. Il preservativo è un mezzo di prevenzione dalle Malattie a Trasmissione Sessuale (Aids, Condilomi, Vaginiti, Clamidia, Herpes genitale, Tricomoniasi, Gonorrea, Sifilide, Epatite B), queste malattie infatti si possono trasmettere nei contatti intimi attraverso i fluidi corporei, quindi sperma e secrezioni vaginali, o per lesioni. Dunque il preservativo, che è un metodo contraccettivo di barriera, impedisce che il pene entri in contatto con le secrezioni vaginali e che lo sperma entri nella vagina. Ovviamente il profilattico va indossato prima dell’introduzione del pene nella vagina. L’uso del preservativo è dunque sintomo di maturità e di rispetto, per la propria persona e per quella del partner, fisso o occasionale che sia. Alcuni consigli pratici:

  • Evitare il contatto con il profilattico se si hanno ferite sulla mano
  • Il profilattico si usa sempre. Non solo in caso di penetrazione ma anche per il sesso orale.
  • Il preservativo va SEMPRE messo prima di cominciare il rapporto.
  • Gettare il profilattico in condizioni igieniche e in pattumiera ma non nel WC.
  • E’ necessario uscire dalla vagina subito dopo aver eiaculato afferrando il profilattico per il bordo.

Buttate via il profilattico e prendetene un altro se

  • il contenitore è rotto;
  • il profilattico è asciutto;
  • il colore è cambiato;
  • il profilattico è appiccicaticcio.

Consigli per evitare il deterioramento del profilattico

  • conservare il profilattico sigillato dentro l’astuccio lontano da fonti di luce e di calore;
  • non conservare il profilattico nel portafoglio ;
  • nel caso si utilizzino lubrificanti, non scegliere MAI prodotti a base oleosa;
  • usare il profilattico immediatamente dopo l’apertura della confezione sigillata;
  • non aprire la confezione dei profilattici con forza;
  • iniziare il rapporto quando la vagina è già ben lubrificata;
  • utilizzare un profilattico nuovo ad ogni atto sessuale.

Cosa fare se si rompe durante il rapporto?

  • Se il profilattico dovesse rompersi e l’eiaculazione avviene nella vagina, rivolgersi in consultorio.
  • La pillola del giorno dopo è un metodo contraccettivo d’emergenza che si somministra entro le prime 72 ore dopo un rapporto sessuale completo, in cui non si è utilizzato un metodo anticoncezionale o quando questo non ha funzionato.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Sesso e AIDS: l’HIV si trasmette anche tramite il rapporto orale

MEDICINA ONLINE PRELIEVO VALORI ANEMIA DONAZIONE SANGUE ANALISI BLOOD LABORATORI VES FORMULA LEUCOCITARIA PLASMA FERESI SIERO FIBRINA FIBRINOGENO COAGULAZIONE GLOBULI ROSSI BIANCHI PIASTRINE WALLPAPER HI RES PIC PICTURE PHOL’AIDS è una malattia ancora molto diffusa che colpisce più di 30 milioni di persone nel mondo e, nonostante i progressi fatti, rimane una patologia insidiosa e molto temibile. Il contagio da virus dell’AIDS (l’HIV) avviene oggi prevalentemente (ma non esclusivamente) per via sessuale, a causa di rapporti non protetti: l’HIV si trasmette attraverso il sangue, lo sperma e i fluidi vaginali. L’occasione di scrivere questo articolo me l’ha fornita la lettura di un numero della rivista scientifica “Journal of Virology” dove si parla proprio di HIV associato al sesso orale. Ecco una panoramica sui rapporti a rischio e sulle pratiche sicure.

Penetrazione vaginale

Il rapporto sessuale vaginale è a rischio per entrambi i partner: l’HIV è presente sia nello sperma maschile che nei fluidi vaginali; tuttavia, il rischio di contagio è maggiore per le donne che fanno sesso con uomini sieropositivi.

Penetrazione anale

Il rapporto con penetrazione anale è quello più rischioso: la mucosa anale è delicata e più soggetta a lesioni e microtraumi; inoltre è più facile che lo sperma contenente virus entri nella circolazione sanguigna. Il fisting, cioè la penetrazione anale col pugno, è considerata a rischio perché il virus potrebbe trasmettersi attraverso lesioni cutanee.

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Sesso orale

Veniamo ora al principale tema di questo articolo. Molti giovani mi chiedono speranzosi se un rapporto sessuale orale li tiene al sicuro da un eventuale contagio. Mi dispiace deludervi ma purtroppo non è così. Ovviamente il rischio di contrarre l’HIV tramite un rapporto orale è statisticamente più basso rispetto ad un rapporto vaginale ed estremamente più basso rispetto ad un rapporto anale, tuttavia questo rischio è comunque presente.

La fellatio (stimolazione orale del pene) è a rischio per chi la pratica: l’HIV presente nello sperma potrebbe trasmettersi attraverso la mucosa orale, soprattutto in presenza di microtraumi. Se il vostro è un partner occasionale è consigliabile praticare la fellatio con il preservativo o evitare almeno di accogliere il suo sperma nella vostra bocca. Anche senza il contatto diretto tra sperma e mucosa orale, questo tipo di rapporto è comunque a rischio quando sia sul pene che sulla mucosa siano contemporaneamente presenti delle ferite, specialmente se ancora in fase di sanguinamento.

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Il cunnilingus (stimolazione orale dell’organo genitale femminile) è a rischio: le secrezioni vaginali possono contenere il virus HIV, che può essere trasmesso – come per la fellatio – tramite la mucosa orale.

L’anilingus (stimolazione orale dell’ano, chiamata anche ‘rimming’) è una pratica considerata a rischio non solo riguardo l’HIV, ma anche per altri tipi di infezione.

Altre brutte notizie…

Per alcuni scienziati il rischio nella fellatio si estenderebbe addirittura oltre la trasmissione in presenza di microtraumi al pene e alla mucosa orale.  Il Dr. Xuan Liu dell’Università di Los Angeles ha infatti realizzato uno studio che tenderebbe a dimostrare la base scientifica di alcuni contagi definiti “probabili da fellatio”, anche se il medico sostiene che si tratta della via di contagio meno rischiosa. Tutti conosciamo bene il rischio nel caso in cui la bocca o il glande e le mucose presentino delle micro lesioni impossibili da vedere ad occhio nudo, come ad esempio in caso di gengiviti. Tuttavia, anche senza tagli né irritazioni nella bocca, il virus dell’HIV, secondo lo studio realizzato per la prima volta dai ricercatori americani, può infettare i tessuti. Lo studio ha riguardato una cinquantina di reperti di tessuti orali provenienti da una cinquantina di pazienti sieronegativi. Tutti questi tessuti sono stati esposti a diversi tipi di virus HIV che sono riusciti ad infettarli attraverso cellule chiamate cheratinociti e che sono presenti sulla superficie dei tessuti della bocca. Da questi tessuti l’infezione passa poi nel sangue. Insomma, nonostante si sia sempre detto che la via orale, senza eiaculazione, risulti essere la meno pericolosa per il contagio da HIV, resta il fatto che un rischio concreto ora è stato dimostrato scientificamente. L’uso del preservativo nel rapporto orale diventa così più che consigliato e non dimentichiamo inoltre che il rapporto orale è comunque rischioso per altri tipi di malattie a trasmissione sessuale.

Sulla possibilità di trasmissione dell’HIV attraverso la fellatio vi è comunque un dibattito tra chi considera questa pratica a rischio di trasmissione dell’HIV e chi sostiene che la possibilità sia solo teorica (plausibilità biologica).

Il virus HIV non si trasmette:

1) abbracciandosi (fermo restando che il contatto tra due ferite sanguinanti può tecnicamente essere fonte di contagio);
2) accarezzandosi;
3) baciandosi;
4) masturbando il partner, a condizione che lo sperma o le secrezioni vaginali non vengano a contatto con ferite aperte;
5) scambiandosi vibratori o altri ‘sex toys’, a condizione che si rispettino elementari norme igieniche, come lavarli con un disinfettante prima e dopo l’uso; l’ideale sarebbe mettere un preservativo sull’oggetto e sostituirlo ad ogni nuova penetrazione.

IMPORTANTISSIMO: Capisco che molte persone capitino su questa pagina perché hanno paura di essere rimaste incinte o perché hanno paura del virus HIV, però vi prego: non mi chiamate al cellulare né mandatemi messaggi dove mi chiedete se siete rimaste incinte o se siete stati infettati. Ve lo dico per almeno due motivi: il primo è che io lavoro quasi tutta la giornata ed essendo il blog letto da diecimila persone al giorno, i messaggi/telefonate che ricevo sono CENTINAIA ogni giorno quindi inevitabilmente capiterà che o vi risponderò in ritardo di mesi (ed invece i vostri sono quesiti “urgenti”, che avrebbero bisogno di risposte immediate) oppure non vi potrò rispondere perché perderò il vostro messaggio in mezzo a tutti gli altri. Il secondo motivo è che nella maggior parte dei casi, al vostro quesito è impossibile rispondere, per due cause: la prima causa è che il medico deve visitare DAL VIVO il paziente, dare risposte a distanza può addirittura determinare un grande danno al paziente stesso. La seconda causa è che ad alcune domande che mi fate è letteralmente IMPOSSIBILE dare una risposta, da parte mia e da parte di qualsiasi medico sulla faccia della terra. Mi capita spessissimo di ricevere telefonate sul tipo: “Salve dottore ho 14 anni e ieri sera ho avuto un rapporto col mio ragazzo senza preservativo, sono incinta? Non è che mi sono presa l’AIDS? Se lo scopre mio padre mi riempie di botte”. Secondo voi cosa dovrei rispondere? In questi casi, credetemi, la cosa migliore che possiate fare non è certo andare su GOOGLE a cercare risposte a livello oracolo dal “medico dai tre nomi” (che sarei io), invece l’unica cosa sensata che possiate fare è andare SUBITO dal vostro MEDICO DI FAMIGLIA (o al pronto soccorso!), esporgli con chiarezza il problema ed eventualmente farsi visitare. Grazie a tutti per la comprensione.

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L’allergia “al sesso”, quando il contatto con lo sperma scatena bruciore e gonfiore

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO AMORE COPPIA SESSO FIDANZATI (2)Una ricerca condotta da un gruppo di medici dell’Università di Cincinnati, Stati Uniti, ha recentemente confermato che esiste una allergia “al sesso”. Più in particolare è una allergia legata al contatto della pelle o delle mucose con il liquido seminale, cioè lo sperma. E’ una forma allergica rara, ma in aumento, tuttavia è ancora difficile stimare la percentuale della popolazione che ne soffre, a causa del fatto che molti si vergognano di ammettere di averla di fronte al proprio medico.

Chi ne soffre?

L’allergia allo sperma può interessare sia uomini che donne. In genere l’allergico allo sperma ha anche altre allergie, come allergie ad alcuni alimenti, ai pollini e ad altri allergeni. L’allergico allo sperma ha generalmente un’età compresa tra i 20 e i 30 anni. Circa il 40% ha manifestato il disturbo già nel primo rapporto sessuale, ma il 60% avrebbe sviluppato l’allergia in seguito, dopo che i primi contatti con lo sperma non avevano scatenato alcuna reazione allergica.

Cause

La reazione allergica allo sperma è causata dal contatto di cute e/o mucose ad allergeni presenti nello sperma, probabilmente frazioni glicoproteiche del liquido seminale, in particolare l’antigene prostatico specifico (PSA) o la spermidina, contenuti nel plasma seminale (la parte liquida dello sperma, in cui “nuotano” gli spermatozoi). L’antigene prostatico specifico è un enzima appartenente alla classe delle idrolasi, che viene prodotto dalla prostata. Il dosaggio di tale antigene, permette di valutare lo stato di salute della prostata (livelli di PSA tra 4 e 10 ng/mL indicano un rischio di tumore prostatico più alto del normale. La spermidina, detta anche monoamminopropilputresceina, è una poliammina biogena; Philipp Schreiner la isolò dallo sperma nel 1870. L’esatta funzione fisiologica della spermidina non è ancora del tutto chiara; la quantità di spermidina presente nell’organismo aumenta in caso di accelerazione del metabolismo, mentre a seguito di un rallentamento del metabolismo, la sua produzione diminuisce. Inoltre, la concentrazione di spermidina endogena diminuisce con l’invecchiamento.

Leggi anche: PSA totale e free alto: capire i risultati dell’esame e rischio di tumore alla prostata

Sintomi e segni

I sintomi e segni di allergia allo sperma si possono manifestare durante o dopo il rapporto, in genere dopo brevissimo tempo dal contatto tra il liquido seminale e la pelle e/o le mucose. I sintomi e segni possono essere sia locali (rossore, bruciore , fastidio e gonfiore alla vagina, al pene, all’ano), che sistemici (orticaria, prurito generalizzato, dispnea, angioedema).

Diagnosi

L’allergia allo sperma può essere diagnosticata in base all’anamnesi ed a test specifici, in particolare il prick test, che consiste nell’applicare una goccia di allergene sulla pelle facendola penetrare negli strati superficiali della cute tramite la punta di una piccola lancetta sterile. Il prick test è un test di provocazione cutanea utilizzato per determinare se una data sostanza provoca allergia con meccanismo immediato ovvero mediato da IgE (immediate-type hypersensitivity o reazione di ipersensibilità di I tipo). In parole semplici il test “provoca” la reazione della pelle esponendola agli allergeni contenuti nel liquido seminale: se la reazione si verifica, il soggetto è allergico allo sperma; se la reazione non si verifica, il soggetto non è allergico. Per approfondire, leggi: Prick test in bambini e adulti: esecuzione, allergeni, controindicazioni, rischi

Terapie

La terapia consiste nell’evitare l’allergene, quindi nell’evitare il contatto tra sperma e cute e/o mucose. Nei casi più lievi può bastare l’uso di un profilattico, di antistaminici o di creme vaginali. In alcuni casi si può provare a desensibilizzare il sistema immunitario, esponendo più volte alla settimana la pelle e le mucose allo sperma. Se è una donna a cercare gravidanza, l’allergica, esistono metodi di lavaggio dello sperma che consentono di separare gli spermatozoi dal plasma seminale, consentendo di fecondare direttamente l’utero ed evitando il contatto con gli allergeni (che sono presenti nel plasma seminale).

Leggi anche: Differenza tra sperma, liquido seminale, plasma seminale e spermatozoi

Allergia al profilattico

A volte l’allergia allo sperma può essere scambiata per una allergia al lattice contenuto nel profilattico e viceversa. I sintomi ed i segni sono in parte simili. Le due allergie possono coesistere. In caso di dubbio, chiedere al proprio medico.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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