Con “sindrome di Mallory-Weiss” (anche chiamata “lacerazione di Mallory-Weiss”; in inglese “Mallory–Weiss syndrome” o “gastro-esophageal laceration syndrome”) si indica una patologia dell’apparato digerente caratterizzata da una lacerazione della giunzione esofagogastrica. Spesso è associata all’ernia iatale, all’alcolismo o ad episodi ripetuti di vomito (ad esempio nei pazienti che soffrono di bulimia ed anoressia nervosa). Tale sindrome è la causa di quasi il 10% di tutti i sanguinamenti del tratto digerente superiore.
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Origine del nome
La sindrome di Mallory-Weiss deve il suo nome ai due medici che la riscontrarono in un gruppo di alcolisti (categoria particolarmente a rischio) nel 1929: Kenneth Mallory e Soma Weiss.
Differenza tra sindrome di Mallory-Weiss e sindrome di Boerhaave
Mentre la sindrome di Mallory-Weiss è una lesione non-transmurale dell’esofago (la parete non è completamente perforata), la sindrome di Boerhaave consiste invece in una perforazione transmurale dell’esofago (l’intera parete è perforata). Entrambe le patologie hanno in comune cause e sintomi (più gravi nella sindrome di Boerhaave).
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Cause
Le cause della sindrome di Mallory-Weiss non sono ancora state del tutto chiarite. In una parte dei casi vi è una predisposizione fin dalla nascita, rappresentata da uno stato di particolare fragilità delle tuniche muscolari, su cui agiscono forze di varia natura rappresentate da un brusco aumento della pressione all’interno del canale esofageo (specie da tosse, vomito, ingestione di corpi estranei e pasti abbondanti).
Fattori di rischio
La sindrome di Mallory-Weiss è favorita dall’eccessivo consumo di cibo (bulimia) e/o alcool (drunkoressia). E’ favorita inoltre dal vomito frequente, ad esempio correlato alle pratiche di eliminazione di anoressia nervosa e bulimia. Altre cause favorenti sono le abbuffate periodiche, il reflusso gastroesofageo, l’ostruzione del piloro e tutte le patologie respiratorie che determinano tosse cronica.
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Sintomi
Il primo sintomo è solitamente la presenza di vomito con sangue rosso brillante (ematemesi) ad indicare una emorragia del tratto digestivo superiore. Alcune persone lamentano un dolore intenso nella parte bassa del torace quando l’esofago si lacera durante il vomito. Presenti generalmente anche tosse, malessere generale, anemia e astenia.
Diagnosi
Nei soggetti che presentano sangue nel vomito dopo uno o più episodi, si sospetta una sindrome di Mallory-Weiss. Se l’emorragia è lieve, il medico può attendere prima di eseguire esami, perché può risolversi da sola. La sindrome di Mallory-Weiss viene diagnosticata con anamnesi, esame obiettivo, esofagoscopia (anche terapeutica tramite elettrocoagulazione), arteriografia ed indagini radiologiche (RX torace). Se il sanguinamento è rapido o grave, si può scegliere l’angiografia dove trova impiego un catetere da iniettare in un’arteria con un mezzo di contrasto visualizzabile ai raggi X.
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Terapia
Per la quasi totalità degli individui il sanguinamento si arresta senza alcun intervento, ma talvolta il medico deve eseguire uneendoscopia e adottare provvedimenti per interrompere l’emorragia, se grave. Tali misure includono uso di calore per cauterizzare il vaso sanguinante (elettrocoagulazione bipolare in endoscopia), l’embolizzazione transcatetere, l’uso di clip per chiuderlo o l’iniezione di farmaci nel vaso. In alcuni casi è possibile iniettare vasopressina o adrenalina in corso di angiografia per fermare l’emorragia nel vaso sanguigno interessato. I soggetti che perdono grandi quantità di sangue necessitano di trasfusione per evitare ipovolemia, ipotensione e shock (raro). In rari casi, se l’emorragia è grave e non si arresta con i precedentemente elencati metodi, è necessario l’intervento chirurgico con sutura della lacerazione.
Recidive
In seguito alla guarigione la possibilità di ricadute è molto bassa.
Rischi e complicanze
In caso di lesione più profonda, la lesione di Mallory-Weiss può evolvere verso una perforazione a tutto spessore (sindrome di Boerhaave) con stravaso del materiale esofageo che raggiunge il mediastino e determina una pericolosa infiammazione (mediastinite).
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