La sindrome CLOVES (o “sindrome CLOVE”; in inglese “CLOVES syndrome” o “congenital lipomatous overgrowth vascular malformation epidermal nevi spinal anomaly syndrome”) è una sindrome congenita (cioè già presente alla nascita) genetica, non ereditaria, estremamente rara che si presenta con crescita eccessiva, anomalie vascolari complesse, tumori costituiti da cellule grasse e malformazioni che coinvolgono la colonna vertebrale e/o gli organi interni.
Acronimo
Il termine “CLOVES” è l’acronimo dei sintomi più rilevanti in lingua inglese. Le lettere che lo compongono significano:
- C: congenital (congenita);
- L: lipomatous (lipomatosa);
- O: overgrowth (crescita eccessiva);
- V: vascular malformations (malformazioni vascolari);
- E: Epidermal naevi (nei epidermici);
- S: Spinal/Skeletal Anomalies or scoliosis (anormalità spinali/scheletriche o scoliosi).
Epidemiologia
La sindrome CLOVES è una sindrome estremamente rara. La prevalenza è minore di 1 / 1 000 000. La sindrome di CLOVES è già evidente alla nascita. Colpisce allo stesso modo maschi e femmine indipendentemente dalla loro razza o etnia.
Cause
La sindrome di CLOVES è una malattia genetica ma non ereditaria causata da una mutazione somatica in un gene regolatore della crescita PIK3CA. Il prodotto del gene PIK3CA è una proteina coinvolta nella via di segnalazione PI3K-AKT. Le mutazioni in altre parti di questa via causano altre sindromi da crescita eccessiva, tra cui la sindrome di Proteus e l’emimegaencefalia. Le mutazioni in questo gene determinano due insiemi di cellule all’interno del corpo (mutazione a mosaico): quelle con la mutazione e quelle senza la mutazione. Le cellule senza mutazione danno origine a tessuti normali, mentre quelle mutate danno origine ai tessuti anormali.
Sintomi e segni
La sindrome CLOVES è congenita, cioè già presente alla nascita. I sintomi e segni tipici, includono:
- presenza di uno o più tumori benigni costituiti da cellule grasse mature (lipomi). La maggior parte dei pazienti presentano il tumore fin dalla nascita, spesso visibile su uno o entrambi i lati della schiena, gambe e/o addome;
- aumento anomalo della dimensione del corpo o di una parte del corpo, osservabile spesso fin dalla nascita. Crescita eccessiva delle estremità (di solito braccia o gambe), con grandi mani o piedi larghi, grandi dita, ampio spazio tra le dita e l’asimmetria di parti del corpo;
- malformazioni vascolari di varia natura con vasi venosi, capillari e vasi linfatici anomali. Un piccolo sottogruppo di pazienti può soffrire di una malformazione artero-venosa pericolosa, sita intorno all’area del midollo spinale. Le malformazioni linfatiche sono anormali, ampi spazi pieni di linfa. Queste malformazioni si notano frequentemente all’interno delle masse adipose o nell’addome, nel torace e nelle estremità;
- nevi epidermici spesso di aspetto verrucoso;
- nevo vinoso;
- anormalità del midollo spinale;
- anormalità scheletriche;
- scoliosi.
I pazienti presentano anche una distribuzione anomala e sproporzionata del tessuto adiposo. La scoliosi ha gravità variabile. Alcuni pazienti presentano anomalie renali: la dimensione dei reni potrebbe essere asimmetrica (uno è più grande) e potrebbe mostrare alcune caratteristiche anormali negli studi di imaging. Il tumore di Wilms è stato notato in un piccolo numero di giovani pazienti con sindrome di CLOVES. Ciò richiede lo screening con esami ecografici seriali durante l’infanzia. L’ingrandimento delle ossa si verifica senza iperplasia progressiva. Sono stati osservati sporadicamente asimmetria del cranio e sintomi a carico del sistema nervoso centrale, tra cui:
- convulsioni generalizzate;
- emimegalencefalia;
- disgenesia del corpo calloso;
- difetti della migrazione neuronale.
L’emimegalencefalia (o emimegaloencefalia o megaloencefalia unilaterale) è una condizione congenita rara che consiste in una crescita eccessiva di uno dei due emisferi cerebrali o di una parte di esso, mentre le dimensioni dell’altro emisfero rimangono nei limiti della norma. Ulteriori reperti possono verificarsi nella sindrome di CLOVES tra cui sanguinamento dall’intestino e anomalie alla vescica. Non tutti i pazienti con la sindrome di CLOVES hanno tutti questi sintomi e segni, ma piuttosto una combinazione di anomalie.
Complicanze
Le anomalie vascolari possono causare la formazione di coaguli e occasionalmente una grave embolia polmonare.
Diagnosi
La diagnosi della sindrome CLOVES si basa essenzialmente sull’esame obiettivo, sulla diagnostica per immagini (in particolare ecografia, RX, TC e risonanza magnetica) e sui test genetici. La diagnosi si sospetta alla nascita sulla base dei segni fisici. La conferma della diagnosi può essere effettuata con il test genetico molecolare per la mutazione del gene PIK3CA. Gli studi di imaging includono la radiografia, la risonanza magnetica del torace, dell’addome, del bacino, della colonna vertebrale e degli arti e gli ultrasuoni per anomalie vascolari e reni. La diagnosi prenatale con strumenti di imaging è possibile.
Diagnosi differenziale
La diagnosi differenziale della sindrome CLOVES si pone nei confronti di varie patologie, tra cui:
- sindrome di Proteo;
- macrodistrofia lipomatosa;
- amartoma fibrolipomatoso;
- sindrome di Weaver-Smith;
- sindrome di Klippel-Trénaunay (sindrome angio-osteoipertrofica);
- neurofibromatosi di tipo 1;
- sindrome di Parkes Weber;
- sindrome di Rubinstein-Taybi;
- sindrome di Sotos;
- gigantismo;
- acromegalia.
Molti dei pazienti con la sindrome di CLOVES sono erroneamente diagnosticati come affetti da altre sindromi come la sindrome di Klippel-Trenaunay o la sindrome di Proteus. A differenza della deformazione scheletrica caratteristica della sindrome Proteus, le deformazioni della sindrome CLOVE insorgono solo dopo gli interventi chirurgici importanti.
Trattamento
Non esiste un unico trattamento che risolva a monte la sindrome CLOVES. I pazienti hanno bisogno spesso di assistenza 24 ore su 24. La gestione della sindrome di CLOVES può essere molto impegnativa e richiede un team interdisciplinare di medici con esperienza in crescita eccessiva e anomalie vascolari. Il trattamento dovrebbe affrontare i problemi specifici del bambino affetto. Le operazioni di debulking sono necessarie per ridurre le dimensioni del significativo tessuto in eccesso. Le procedure ortopediche sono generalmente necessarie per le grandi anomalie degli arti. Le grandi vene e le malformazioni linfatiche devono essere trattate con procedure minimamente invasive come scleroterapia, embolizzazione e trattamento laser prima di sottoporsi a procedure chirurgiche impegnative a causa dell’alto rischio di trombosi venosa. La terapia medica con sirolimus ha dimostrato risultati promettenti; in particolare per i pazienti con malformazioni linfatiche e dolore severi.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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