Con il termine “facomatosi” (in inglese “phakomatoses”) o con “ectodermosi congenite”, in medicina si identifica un gruppo di malattie ereditarie che interessano la cute e altri organi, tra cui il cervello. In tale gruppo possiamo includere varie patologie, tra cui:
- neurofibromatosi;
- sclerosi tuberosa;
- angiomatosi retino-cerebellare (malattia di Von Hippel-Lindau);
- angiomatosi cutanea associata ad anomalie del SNC (angiomatosi meningofacciale con calcificazione cerebrale o sindrome di Sturge-Weber);
- incontinentia pigmenti;
- sindrome di Bonnet – Dechaume – Blanc (sindrome di Wyburn-Mason);
- atassia-teleangectasia (sindrome di Louis-Bar).
La neurotibromatosi e la sclerosi tuberosa, due facomatosi tra le più diffuse, sono caratterizzate dalla presenza, nel sistema nervoso centrale (SNC), di formazioni benigne similtumorali (amartomi) che hanno la potenzialità di subire una trasformazione neoplastica. In questo articolo ci occuperemo della neurofibromatosi di tipo 1 (malattia di von Recklinghausen).
Neurofibromatosi
La neurofibromatosi è una malattia ereditaria che colpisce le cellule nervose e muco-cutanee dovuta a turbe dell’istogenesi. È caratterizzata dalla presenza di numerosi tumori benigni e maligni fibrosi (fibromi) della pelle e del tessuto nervoso (neurofibromi). Si distinguono 2 tipi, il tipo 1, detto anche malattia di von Recklinghausen, dal patologo tedesco von Recklinghausen che la descrisse nel 1882, e il tipo 2 che è molto più raro e colpisce anche i nervi ottici, uditivi e il cervello. Le due forme sono caratterizzate da ereditarietà genetica autosomica dominante; questo vuol dire che basta avere una copia di un gene mutato per avere la malattia. I figli nati dall’incrocio fra un genitore eterozigote malato e uno omozigote sano hanno il 50% di possibilità di avere anche loro la malattia. NF1 è 10 volte più comune della NF2. Interessa oltre il 90% dei casi e colpisce un nato ogni 3500-4000 persone circa: si calcolano oltre un milione e mezzo di malati nel mondo, di cui almeno 20.000 in Italia. Nonostante, come indicato dal nome, nella neurofibromatosi siano presenti neurofibromi (in numero sempre maggiore di uno), questi non ne costituiscono la caratteristica peculiare; infatti la diagnosi della malattia richiede la presenza concomitante di altre caratteristiche specifiche e riconoscibili. In assenza di tali sintomi la presenza di un neurofibroma semplice va considerata come una manifestazione clinica isolata senza alcun rapporto con la neurofibromatosi.
Neurofibromatosi di tipo 1
La neurofibromatosi di tipo 1 (NF1) è una malattia genetica autosomica dominante che colpisce una persona su circa 3500-4000 e spesso non è diagnosticata poiché provoca solo problemi estetici.
Epidemiologia
In questa malattia ereditaria la cute, il sistema nervoso, le ossa, le ghiandole endocrine e talvolta altri organi sono sede di masse similtumorali a potenziale di crescita limitato (cioè amartomi). Quelle della cute e dei nervi sono in genere schwannomi. Nell’iride i piccoli amartomi sono chiamati noduli di Lisch. La prevalenza della malattia è di 40/100000 soggetti, oppure circa un caso ogni 2500-3000 nascite. L’ereditarietà è autosomica dominante.
Sintomi e segni
Sono caratteristiche le chiazze di iperpigmentazione (color caffèlatte) e i tumori multipli cutanei e sottocutanei, che aumentano di numero durante la seconda infanzia e l’adolescenza. Schwannomi e neurofibromi possono formarsi sulle radici spinali e sui nervi cranici, alcuni in posizione tale da comprimere più radici nervose e il midollo spinale. Spesso tali lesioni rimangono asintomatiche per un lungo periodo; a volte si aggiunge alla sindrome la presenza di meningiomi. Un’altra complicanza grave nella NF di tipo I, è la presenza di un amartoma o di un glioma a livello di uno o di entrambi i nervi ottici. Alcuni dei tumori cutanei, invece di sporgere in superficie come papillornì, ispessiscono la cute in modo diffuso (neurorna plessiforme) e sfigurano il volto come in questo caso o altre parti del corpo. In circa il 2-5% dei casi uno o più neurofibromi vanno incontro a degenerazione maligna.
Diagnosi
La diagnosi può esser sospettata sin dai primi anni di vita per la presenza sulla pelle di almeno 6 macchie color caffellatte. Fra le tecniche diagnostiche ancora sperimentali è stata utilizzata la retinografia ad infrarossi. Con il passare del tempo compaiono i neurofibromi, che si manifestano come tumori cutanei nodulari, rossastri, multipli, di consistenza soffice e localizzati in varie parti del corpo. Ciascun segno però non è sufficiente per una diagnosi di NF1; come segni minimi richiesti per avanzare una diagnosi di NF1 l’individuo deve avere almeno due di questi sintomi seguenti:
- Sei o più macchie dermatologiche marrone chiaro (le cosiddette “macchie caffellatte”), che devono essere di diametro maggiore di 5 mm prima della pubertà e di diametro maggiore di 15 mm dopo la pubertà.
- Almeno due neurofibromi.
- Almeno due escrescenze sull’iride dell’occhio.
- Crescita anormale della colonna vertebrale (scoliosi).
Nel 20% dei casi si associano alcune gravi manifestazioni (tumori cerebrali ed extracerebrali – in particolare del nervo ottico, del surrene, delle ossa – scoliosi, convulsioni, ritardo mentale, ipertensione, bassa statura, pubertà anticipata, ecc.), mentre il 30-40% dei soggetti presenta dei disturbi di apprendimento (scarsa memoria o concentrazione, difficoltà di lettura, di scrittura o di linguaggio) che necessitano di un supporto adeguato sin dalla prima infanzia. Una complicanza della NF1 è anche la pseudoartrosi congenita della tibia. Altro aspetto caratteristico è inoltre l’associazione con amartomi dell’iride, i cosiddetti noduli di Lisch.
Terapia e prognosi
Il trattamento dei tumori periferici, dei meningiomi e dei gliomi consiste nell’asportazione chirurgica (se possibile) o nella terapia radiante. L’imprevedibile decorso della malattia e la mancanza di una cura risolutiva impongono di effettuare periodici controlli medici multispecialistici presso sedi qualificate, grazie ai quali poter eventualmente intervenire con cure sintomatiche, tanto più efficaci se precoci. In entrambi i casi è quasi sempre possibile intervenire asportando i fibromi e praticando cure a base di chemioterapia e radioterapia; tuttavia i fibromi spesso ricrescono dopo pochi mesi. La struttura del cervello è normale, ma persistono stipiti cellulari anomali che continuano a differenziarsi.
Per approfondire: Neurofibromatosi di tipo 2 (variante di Gardner e di Wishart)
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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