Differenza tra astenia, ipostenia, miastenia, ipotonia, nevrastenia, iperstenia, ipertonia

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Con “astenia” in medicina si intende un sintomo caratterizzato dalla riduzione di energia fisica e/o mentale del paziente che porta ad una sensazione di mancanza di forza generale che non scompare del tutto col riposo fisico e/o mentale e che aumenta con ulteriore sforzo fisico e/o mentale. Una grave astenia può condizionare fortemente la qualità della vita del paziente sia dal punto di vista sociale che professionale. L’astenia può essere di due tipi:

  • quando la mancanza di energia è di tipo muscolare, si parla più precisamente di miastenia (o anche “ipostenia” o “astenia muscolare”);
  • qualora la mancanza di energia sia invece di tipo mentale, si parla di nevrastenia (o anche “scompenso nervoso”, “astenia mentale”, “astenia nervosa” o “esaurimento nervoso”).

In medicina il termine “astenia” usato da solo, indica un generale deficit di energia, ma spesso “astenia” viene associato ad un altro termine che circoscrive la perdita di energia in un singolo apparato od organo, ad esempio l’espressione “astenia circolatoria” potrebbe essere usata per indicare un deficit circolatorio, ad esempio da diminuita funzione del cuore, mentre “astenia del muscolo femorale” potrebbe essere usata per indicare un deficit di forza muscolare limitata al muscolo femorale.
L’astenia è per lo più intesa come sensazione soggettiva (difatti è considerata un sintomo e non un segno) e solo raramente è passibile di registrazione obiettiva. Il termine “astenia” deriva da – privativo greco che indica “assenza di” e σϑένος (pronuncia “stenos”) che significa “forza”, quindi “mancanza di forza”.

Iperstenia

Il contrario di astenia è “iperstenia“, che indica un aumento dell’energia fisica e/o mentale. L’espressione “iperstenia muscolare” indica un aumento della forza muscolare, mentre “iperstenia nervosa” indica un aumento delle energie mentali o del tono psichico. Nonostante il fatto che l’iperstenia muscolare sia solo un tipo specifico di iperstenia, spesso il termine “iperstenia” adoperato da solo, viene usato come sinonimo di “iperstenia muscolare”.

In medicina il termine “iperstenia” viene anche usato in genere per indicare l’aumento dell’efficienza funzionale di un dato organo, ad esempio “iperstenia gastrica” (correlata ad iperpepsia e iperperistalsi) o “iperstenia vascolare“.

Il termine “iperstenia” deriva dal greco ὑπερ (pronuncia “uper”) che significa “sopra, aumentato” e σϑένος (pronuncia “stenos”) che significa “forza”, quindi “aumento di forza”.

Ipostenia, miastenia ed astenia muscolare

Con “ipostenia” o “miastenia” o “astenia muscolare” (in inglese “muscle weakness” o “myasthenia”) in inglese si indica la riduzione della forza muscolare, localizzata in specifiche unità. Può essere causata da svariate patologie e condizioni, soprattutto di interesse neurologico, ortopedico e immunologico. L’ipostenia è una forma specifica di “astenia“; come già prima ricordato al lettore, esiste anche una astenia mentale, chiamata nevrastenia (o “scompenso nervoso”, “astenia mentale”, “astenia nervosa” o “esaurimento nervoso”). Il contrario di ipostenia è “iperstenia”, che indica l’aumento della forza muscolare.

Il termine “miastenia” deriva dal greco μυο (pronuncia “muo”) che significa “muscolo” e ἀσϑένεια (pronuncia “asteneia”) che significa “mancanza di forza” (composto da ἀ- privativo e σϑένος), quindi “mancanza di forza muscolare”.

Il termine “ipostenia” deriva dal greco ὑπό (pronuncia “upò”) che significa “sotto, diminuito” e σϑένος (pronuncia “stenos”) che significa “forza”, quindi “diminuzione di forza”.

Nevrastenia, scompenso nervoso, astenia mentale, astenia nervosa ed esaurimento nervoso

Con il termine “nevrastenia” (anche chiamata “scompenso nervoso”, “astenia mentale”, “astenia nervosa” o “esaurimento nervoso”; in inglese “neurasthenia” o “nervosism” o erroneamente “nervous breakdown”) in medicina e psicologia si indica un tipo particolare di astenia in cui il paziente avverte una perdita di energie mentali; come già precedentemente ricordato al lettore, esiste anche una astenia muscolare, chiamata miastenia o ipostenia. L’espressione “esaurimento nervoso” è ormai usata volgarmente per indicare qualsiasi situazione di stress-psico fisico prolungato che “esaurirebbe” la capacità nervosa di sopportare tale stress, tuttavia appare impropria dal momento che il sistema nervoso non si può “esaurire”, ma al massimo “malfunzionare” rispetto alla norma, producendo i sintomi, da cui la più corretta espressione “scompenso nervoso“.
In alcuni casi il termine “neurastenia” è usato per indicare la sindrome della fatica cronica e sindromi simili con componente in parte psicogena, come la fibromialgia. I professionisti della salute che si occupano principalmente di nevrastenia sono neurologi, psichiatri, neuropsichiatri, psicoterapeuti e psicologi.

Ipotonia, ipotono, atonia e ipertonia

Il termine “ipotonia” (pronuncia “ipotonìa”) in medicina indica per definizione una riduzione del tono di un organo o di parte di esso. I termini “ipotonia” ed “ipotono” sono sinonimi. Il contrario di ipotonia è “ipertonia“, che indica un aumento anomalo del tono di un organo o di parte di esso. Il termine “atonia” (pronuncia “atonìa”) indica la mancanza di tono di un organo o di parte di esso. I termini sono generalmente usati come sinonimi, anche se il termine ipotonia viene spesso relegato ai casi di diminuzione di tono, mentre l’atonia alla grave diminuzione o assenza totale di tono (ad esempio “atonia muscolare” indica una grave riduzione o mancanza del tono muscolare. L’ipotonia può riferirsi a diverse strutture anatomiche e condizioni, ad esempio:

  • ipotonia muscolare: riduzione del tono muscolare (contrario di “ipertonia muscolare”, che indica l’aumento del tono muscolare);
  • ipotonia o ipotono oculare: riduzione della pressione intraoculare;
  • ipotono vagale: riduzione dell’attività del nervo vago;
  • ipotono colinergico: riduzione dell’attività della neurotrasmissione colinergica;
  • ipotonia nel lattante (sindrome del bambino floppy): riduzione del tono muscolare nel bambino entro il primo anno di vita.

Spesso si usa il termine “ipotonia” come sinonimo di “ipotonia muscolare“, ma ciò è errato poiché, come abbiamo appena visto, l’ipotonia muscolare è solo uno dei possibili tipi di ipotonia: tutte le ipotonie muscolari sono ipotonie, ma non tutte le ipotonie sono necessariamente ipotonie muscolari.

Il termine “ipotonia” deriva dal greco ὑπό (pronuncia “upò”) che significa “sotto, diminuito” e τόνος (pronuncia “tonos”) che significa “tensione”, quindi “diminuzione di tensione” e di conseguenza “mancanza di tono”.

Il termine “ipertonia” deriva dal greco ὑπερ (pronuncia “uper”) che significa “sopra, aumentato” e τόνος (pronuncia “tonos”) che significa “tensione”, quindi “aumento di tensione” e di conseguenza “aumento di tono”.

Il termine “atonia” deriva dal greco α privativo che significa “assenza, mancanza” e τόνος (pronuncia “tonos”) che significa “tensione”, quindi “assenza di tensione” e di conseguenza “assenza di tono”.

Ipertonia muscolare ed iperstenia muscolare

Mentre “ipertonia muscolare” indica l’aumento del tono muscolare, “iperstenia muscolare” indica l’aumento della forza muscolare. I due termini non sono sinonimi e non sono necessariamente correlati. L’ipertonia muscolare può in alcuni casi accompagnarsi ad una iperstenia muscolare mentre in altri casi ciò non si verifica, e viceversa. In parole semplici:

  • un aumento del tono muscolare non è correlato necessariamente un aumento della forza muscolare;
  • un aumento della forza muscolare non è correlato necessariamente ad un aumento del tono muscolare.

Differenza tra ipostenia e ipotonia muscolare

Il termine “ipostenia” indica la riduzione della forza muscolare, mentre “ipotonia muscolare” indica la riduzione del tono muscolare. Ipostenia e ipotonia muscolare sono ovviamente spesso correlate: una riduzione del tono muscolare (ipotonia) può infatti spesso determinare una riduzione della forza muscolare (ipostenia), tuttavia i due termini NON sono sinonimi, dal momento che un paziente ipotonico può in alcuni casi avere una normale forza muscolare (quindi non essere ipostenico) ed un paziente ipostenico può avere un normale tono muscolare (quindi non essere ipotonico).

Distonia e miotonia

I termini fin qui citati non devono essere confusi con altri due termini simili: distonia e miotonia. Con “distonia” in medicina si indica una difficoltà motoria caratterizzata dall’assunzione di atteggiamenti posturali del tutto involontari dell’individuo: il paziente assume senza volerlo posizioni innaturali e le mantiene per tempi prolungati senza poterle modificare volontariamente oppure riuscendo a modificarle ma sono molto lentamente. La distonia rientra nel grande gruppo delle “discinesie” (disordini del movimento). Con “miotonia” si intende un segno localizzato o sistemico, che riguarda la muscolatura volontaria striata, in cui persiste una contrazione muscolare prolungata anche dopo la fine dello stimolo eccitatorio.

Semplificando

Semplifichiamo ora i concetti espressi per evidenziare le differenze tra i vari termini:

  • astenia: riduzione di energia fisica e/o mentale che porta ad una sensazione di mancanza di forza generale;
  • ipostenia o miastenia o astenia muscolare: riduzione della forza muscolare;
  • nevrastenia o scompenso nervoso o astenia mentale o astenia nervosa o esaurimento nervoso: riduzione delle energie mentali;
  • ipotonia o ipotono: riduzione del tono di un organo o di parte di esso;
  • ipotonia muscolare: riduzione del tono muscolare;
  • ipertonia: aumento del tono di un organo o di parte di esso;
  • ipertonia muscolare: aumento del tono muscolare;
  • atonia: grave riduzione o mancanza di tono di un organo o di parte di esso;
  • atonia muscolare: grave riduzione o mancanza del tono muscolare;
  • iperstenia: aumento di energia fisica e/o mentale;
  • iperstenia muscolare: aumento della forza muscolare;
  • iperstenia nervosa: aumento delle energie mentali;
  • distonia: difficoltà motoria caratterizzata dall’assunzione di atteggiamenti posturali involontari;
  • miotonia: persistenza di una contrazione muscolare prolungata dopo la fine di uno stimolo eccitatorio.

Per approfondire:

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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