Sistema piramidale e fascio genicolato: anatomia, decorso, funzioni

MEDICINA ONLINE SCHEMA VIA SISTEMA PIRAMIDALE FASCIO GENICOLATO MOTORIO CORTICO BULBARE NUCLEARE CORTICO SPINALE CROCIATO LATERALE DIRETTO VENTRALE ENCEFALO BULBO TRONCO ENCEFALICO SISTEMA NERVOSO CENTRALE PERIFERICO.jpgIl sistema piramidale (o “via piramidale“; in inglese “pyramidal tracts” o “pyramidal system“) è un complesso di fibre nervose connesse con l’attività motoria, così definito in quanto esse si raccolgono in un fascio che passa nel bulbo in corrispondenza delle “piramidi” che sono due sporgenze della superficie ventrale del bulbo. Il sistema piramidale è costituito da fibre motrici che originano dalla parte posteriore dei lobi frontali della corteccia motoria (circonvoluzione frontale ascendente o Area 4) e terminano nei centri nervosi del ponte, nel midollo allungato e nelle corna anteriori del midollo spinale. Lesioni al sistema piramidale possono provocare deficit motori anche gravi ed irreversibili (paralisi). Lesioni al fascio genicolato possono provocare sindrome pseudobulbare.

Fasci del sistema piramidale

Il sistema piramidale comprende due diversi fasci principali:

  • fascio (o tratto) cortico-bulbare o cortico-nucleare o genicolato: è una via motoria a due neuroni della sostanza bianca che collega la corteccia motoria nella corteccia cerebrale alle piramidi midollari ed è principalmente coinvolto nel portare la funzione motoria dei nervi cranici non oculomotori;
  • fascio (o tratto) cortico-spinale: è una via motoria che inizia dalla corteccia cerebrale che termina sui motoneuroni inferiori e sugli interneuroni nel midollo spinale, controllando i movimenti degli arti e del tronco.
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In arancione il fascio genicolato (o cortico-nucleare o cortico-bulbare)

Il fascio cortico-spinale, dopo l’incrociamento a livello della decussazione delle piramidi nel bulbo, forma due fasci distinti:

  • il fascio piramidale crociato (o fascio cortico-spinale laterale) le cui fibre si incrociano nel midollo allungato, circa l’80-90% delle fibre;
  • il fascio piramidale diretto (o fascio cortico-spinale ventrale) le cui fibre NON si incrociano nel midollo allungato, circa il 20-10% delle fibre.

A causa di questo incrociamento, l’emisfero cerebrale di un lato controlla principalmente la motilità degli arti e di metà del tronco del lato opposto e viceversa, quindi ad esempio lesioni nell’emisfero cerebrale di destra potrebbero determinare deficit motori nel lato sinistro del corpo.

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Funzioni

La funzione principale del sistema piramidale è permettere l’attività motoria volontaria del nostro corpo, in particolare dà inizio a movimenti volontari fini e precisi precedentemente pianificati nella corteccia cerebrale. Nella corteccia cerebrale che fa capo al sistema piramidale vengono modulati – in rapporto a stimoli sensitivi provenienti dalla periferia – i movimenti il cui carattere si genera nei nuclei della base e nel cervelletto.

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Decorso

Le fibre del fascio piramidale decorrono come di seguito descritto:

  1. originano da diverse aree della corteccia cerebrale, nel lobo frontale e in quello parietale, particolarmente dalle cellule presenti nella corteccia motoria;
  2. le fibre nervose, ovvero gli assoni delle cellule piramidali della corteccia dell’area 4, si portano nel centro semiovale, convergendo quindi verso la parte centrale degli emisferi;
  3. le fibre passano nella capsula interna, la lamina di sostanza bianca compresa tra il talamo ed il nucleo lenticolare. Nella capsula interna le fibre hanno una disposizione topografica precisa, occupando il ginocchio e la parte anteriore del braccio posteriore: nel ginocchio passano le fibre destinate ai nuclei motori dei nervi cranici per il movimento dei muscoli di collo e testa, chiamati nel loro insieme fascio genicolato (anche detto “fascio cortico-nucleare”o “fascio cortico bulbare”), posteriormente passano le fibre per i nuclei motori dei nervi spinali (fascio cortico-spinale);
  4. dopo aver attraversato la capsula interna le fibre passano nel mesencefalo, nella parte ventrale del ponte, e quindi nelle piramidi del bulbo (midollo allungato);
  5. nella parte inferiore del bulbo la maggior parte delle fibre si incrocia passando dal lato opposto (“decussazione piramidale” o “incrociamento bulbare”);
  6. le fibre che attraversano la decussazione per portarsi nel cordone laterale dell’antimero opposto formano il fascio piramidale crociato (o fascio cortico-spinale laterale) che si estingue sinaptando con i motoneuroni del corno omo-laterale. La restante parte di fibre che non si incrocia (fascio piramidale diretto o fascio cortico-spinale ventrale) resta nel cordone anteriore e termina sinaptando con i motoneuroni del corno anteriore contro-laterale, a cui giungono attraversando la commessura bianca anteriore;
  7. nel cordone laterale di sostanza bianca del midollo spinale, dal fascio si distaccano fibre che penetrano nella sostanza grigia dove prendono rapporto con i neuroni motori delle corna anteriori del midollo spinale, direttamente o tramite i neuroni intercalari situati nella sostanza grigia stessa;
  8. le fibre che non si incrociano a livello delle piramidi decorrono nei cordoni anteriori di sostanza bianca del midollo spinale, per incrociarsi poco prima della loro terminazione. Poiché la maggior parte (quasi il 90%) delle fibre piramidali destinate al midollo si incrocia, avremo che:
    • l’emisfero cerebrale di sinistra controlla principalmente la motilità degli arti e di metà del tronco del lato di destra;
    • l’emisfero cerebrale di destra controlla principalmente la motilità degli arti e di metà del tronco del lato di sinistra.
  9. le fibre dirette ai nuclei motori dei nervi cranici si staccano dal fascio a vari livelli, e raggiungono i rispettivi nuclei motori dopo essersi incrociate i nuclei del V, IX, X ed XI paio di nervi cranici e la parte superiore del nucleo del VII paio ricevono fibre da entrambi gli emisferi.
  10. i motoneuroni sono il secondo neurone della via, escono dal midollo spinale attraverso la radice anteriore dei nervi spinali e decorrono nel nervo fino al muscolo da innervare, dove si ramificano e ogni ramificazione forma delle connessioni neuro-muscolari chiamate placche motrici.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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