Finasteride si può usare nell’alopecia della donna?

MEDICINA ONLINE FARMACO FARMACIA AEROSOL ASMA PHARMACIST PHOTO PIC IMAGE PHOTO PICTURE HI COMPRESSE INIEZIONE SUPPOSTA PER OS INTRAMUSCOLO PRESSIONE DIABETE CURA TERAPIA FARMACOLOGICA EFFETTI COLLATERALI CONTROINDICAZIONINonostante la finasteride sia approvata esclusivamente per l’utilizzo in soggetti di sesso maschile, diversi studi hanno valutato l’efficacia di una terapia a base di finasteride nelle donne affette da alopecia androgenetica o irsutismo, sia in pre-che in post-menopausa.
Questi dati confermano la mia esperienza clinica che dimostra che il farmaco è molto utile anche nella donna, anche se i dosaggi da utilizzare sono maggiori di quelli efficaci per il trattamento della calvizie maschile ed i tempi necessari per vedere i primi effetti positivi sono in genere un po’ più lunghi (6-12 mesi). Nella donna in pre-menopausa è essenziale associare al trattamento con finasteride una contraccezione efficace.
La finasteride è a mio parere il trattamento di prima scelta nelle donne in cui l’alopecia androgenetica si associa ad eccesso di peluria in quanto il farmaco è molto efficace anche nella terapia dell’irsutismo.

Ma come diagnosticare la calvizie iniziale?

Dati recenti indicano che l’alopecia androgenetica è frequente prima dei 18 anni di età e che il 15% degli adolescenti ha problemi di calvizie. Spesso il problema viene sottovalutato dal medico che si limita che si limita a prescrivere qualche cosmetico o un integratore alimentare nella convinzione che si tratti più di una “fissazione” del paziente che di una realtà. Un nostro studio, condotto in collaborazione con i ricercatori francesi dell’Oreal ha dimostrato che la dermatoscopia del cuoio capelluto è lo strumento diagnostico più valido per la diagnosi di calvizie iniziale. Con questa tecnica si evidenzia la variabilità del diametro del capello che rappresenta il segno più precoce della malattia. Se la dermatoscopia dimostra una variabilità maggiore al 20% è possibile formulare la diagnosi di calvizie anche se la capigliatura è in apparenza molto folta.

Leggi anche:

Perché è importante diagnosticare la calvizie precocemente?

Perché tutte le terapie della calvizie sono tanto più efficaci quanto più precocemente sono iniziate e quindi è importante prevenire e non solo curare la malattia. In soli 5 anni la calvizie può peggiorare molto rapidamente: si calcola che si possano perdere fino a 3000 capelli! Quindi è sbagliato “aspettare” sperando che la caduta migliori spontaneamente: perdere tempo non può fare altro che peggiorare le cose e non sempre quello che è perso potrà essere recuperato.

Fumare fa davvero così male ai capelli?

Il fumo non solo aumenta la caduta dei capelli inducendo un telogen effluvium che può accelerare la progressione dell’alopecia androgenetica ma agisce anche sul metabolismo degli ormoni a livello del follicolo. Il fumo di sigaretta determina infatti una inibizione dell’aromatasi, l’enzima che converte gli androgeni in estrogeni. Di conseguenza il tasso di androgeni a livello del follicolo aumenta con conseguente peggioramento della malattia. Anche il culturismo può avere un effetto negativo sulla progressione della malattia in quanto aumenta la produzione di testosterone e quindi aumenta anche la disponibilità degli androgeni a livello follicolare.

Leggi anche:

Quale significato patologico dare al “dolore” che talvolta accompagna la caduta dei capelli?

Il dolore al cuoio capelluto, tecnicamente si parla di “tricodinia”, è un problema frequente che interessa circa il 20% delle donne ed il 9% dei maschi con aumentata caduta dei capelli. La causa di questo disturbo non è ben nota, forse è un segno clinico della microinfiammazione che spesso accompagna l’alopecia androgenetica o il telogen effluvium cronico.
La dermatoscopia del cuoio capelluto spesso mostra teleangectasie del cuoio capelluto o la presenza di depressione peripilare.
Anche se il sintomo è molto fastidioso per il paziente, studi recenti non mostrano alcuna relazione fra questo segno e l’entità o l’evoluzione della caduta. Si tratta quindi di un sintomo “benigno” e non è necessario utilizzare alcun trattamento specifico per cercare di eliminarlo: l’uso eccessivo di lozioni o shampoo medicati può anzi peggiorare sia il fastidio che la caduta.

C’è un limite di età per l’utilizzazione della finasteride?

No, il farmaco è efficace anche negli uomini di 60 anni come è stato evidenziato da uno studio recente che ha valutato l’attività del farmaco in uomini di età compresa fra i 40 ed i 61 anni. Dopo 2 anni il 39% dei pazienti presentava un miglioramento clinico.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Propecia (Finasteride): collaterali e foglietto illustrativo

MEDICINA ONLINE FARMACO FARMACIA PHARMACIST PHOTO PIC IMAGE PHOTO PICTURE HI RES COMPRESSE INIEZIONE SUPPOSTA PER OS SANGUE INTRAMUSCOLO CUORE PRESSIONE DIABETE CURA TERAPIA FARMACOLOGICPROPECIA 1 mg compresse rivestite con film, principio attivo: Finasteride

Composizione e forma farmaceutica

  • Il principio attivo nelle compresse di Propecia è finasteride. Ogni compressa contiene 1 mg di finasteride.
  • Gli altri eccipienti sono:

Lattosio monoidrato 110,4 mg, cellulosa microcristallina, amido di mais pregelatinizzato, sodio amido glicolato, sodio docusato, magnesio stearato. Rivestimento: Talco, ipromellosa, idrossipropilcellulosa, titanio biossido (colorante E171), ferro ossido giallo e ferro ossido rosso (colorante E172).

Descrizione dell’aspetto di Propecia e contenuto della confezione

  • Propecia compresse rivestite con film sono fornite in blister.
  • Le compresse sono rivestite con film, convesse, di colore marrone rossiccio, ottagonali, incise con “P” su un lato e “PROPECIA” sull’altro lato.
  • Confezioni: 7, 28, 30, 84 o 98 compresse.
  • È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

Indicazioni: perché si usa Propecia?

Propecia deve essere utilizzato solo negli uomini e non deve essere assunto da donne o bambini, viene tuttavia spesso usato off label per l’alopecia nelle donne. Propecia è usato per il trattamento della caduta dei capelli maschile (anche conosciuta come alopecia androgenetica). Se dopo aver letto questo foglio illustrativo lei ha qualsiasi domanda sulla perdita di capelli nell’uomo chieda al suo medico. La perdita di capelli maschile è una condizione comune che si ritiene sia causata da una combinazione di fattori genetici e da un particolare ormone chiamato diidrotestosterone (DHT). DHT contribuisce a ridurre la fase della crescita dei capelli e ad assottigliare i capelli. Sul cuoio capelluto, Propecia diminuisce specificamente i livelli di DHT, bloccando un enzima (5-α reduttasi di tipo II) che converte il testosterone in DHT. Solo uomini con perdita di capelli da lieve a moderata, ma non completa possono attendersi benefici dall’uso di Propecia. Nella maggior parte degli uomini trattati con Propecia per 5 anni, la progressione nella perdita di capelli è stata rallentata ed almeno metà di questi uomini ha anche avuto un qualche tipo di miglioramento nella crescita di capelli.

Leggi anche:

Controindicazioni: quando non dev’essere usato Propecia?

Non prenda Propecia se:

  • lei è una donna, salvo diversa opinione medica;
  • è allergico (ipersensibile) a finasteride o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Se ha dei dubbi chieda al suo medico .

Precauzioni per l’uso

Faccia particolare attenzione a queste due precauzioni:

  • Propecia non deve essere assunto dai bambini.
  • Dica al suo medico o farmacista se ha o ha avuto qualsiasi problema medico e dia informazioni su qualsiasi allergia.

Interazioni: quali farmaci o alimenti possono modificare l’effetto di Propecia?

Assunzione di Propecia con altri medicinali

Propecia può solitamente essere assunto con altri medicinali. Informi il suo medico o il farmacista se sta assumendo o ha recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, compresi medicinali senza prescrizione medica.

Assunzione di Propecia con cibi e bevande

Lei può prendere Propecia con o senza cibo.

Leggi anche:

Gravidanza

Propecia va usato per il trattamento della perdita dei capelli maschile solamente nell’uomo.

  • Le donne non devono usare Propecia in gravidanza.
  • Se lei è una donna in gravidanza o che può potenzialmente diventarlo non tocchi compresse di Propecia sbriciolate o rotte.
  • Se il principio attivo di Propecia è assorbito dopo l’uso orale o attraverso la pelle da una donna che è incinta di un bambino di sesso maschile, questo può causare che il bambino di sesso maschile nasca con delle anormalità degli organi sessuali.
  • Se una donna che è incinta entra in contatto con il principio attivo di Propecia deve consultare un medico.
  • Le compresse di Propecia sono rivestite in modo da prevenire durante un uso normale il contatto con il principio attivo.

Chieda consiglio al medico o al farmacista se ha domande.

Guida di veicoli e utilizzo di macchinari

Non ci sono dati che indichino che Propecia alteri la sua capacità di guidare veicoli o usare macchinari.

Informazioni importanti su alcuni eccipienti di Propecia

Propecia contiene lattosio, che è un tipo di zucchero. Se il medico le ha diagnosticato una intolleranza ad alcuni zuccheri, lo contatti prima di prendere questo medicinale.

Leggi anche:

Dose, modo e tempo di somministrazione

Prenda sempre Propecia seguendo esattamente le istruzioni del medico. Se ha dubbi deve consultare il medico o il farmacista.

  • La dose abituale è di una compressa al giorno.
  • Le compresse possono essere prese con o senza cibo (dopo o lontano dai pasti).
  • Propecia non agisce più velocemente o meglio se preso più di una volta al giorno.

Il suo medico potrà aiutarla a valutare se Propecia sia per lei efficace. È importante prendere Propecia per il periodo stabilito dal suo medico. Propecia può agire soltanto a lungo termine se usato in modo continuato.

Sovradosaggio: cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Propecia

Se prende troppe compresse per errore contatti il suo medico immediatamente.

Se dimentica di prendere Propecia

  • Se dimentica di prendere una dose, salti la dose che non ha preso.
  • Prenda la dose successiva come al solito.
  • Non prenda una dose doppia per compensare la dose dimenticata.

Se interrompe il trattamento con Propecia

Può essere necessario un periodo di tempo compreso tra 3 e 6 mesi perché si sviluppi l’effetto completo. È importante che lei prenda Propecia finché lo dice il suo medico. Se interrompe il trattamento con Propecia è probabile che lei perda i capelli che le sono ricresciuti in un periodo di tempo compreso tra i 9 e 12 mesi.

Se ha qualsiasi dubbio sull’uso di Propecia, si rivolga al medico o al farmacista.

Leggi anche:

Effetti Indesiderati di Propecia

Come tutti i medicinali, Propecia può causare effetti indesiderati, sebbene non tutte le persone li manifestino.

Gli effetti indesiderati sono stati generalmente temporanei con un trattamento continuo o sono regrediti con la sospensione del trattamento.

Non comune (si verifica in meno di 1 paziente su 100):

  • diminuzione del desiderio sessuale
  • difficoltà nel raggiungimento dell’erezione
  • problemi con l’eiaculazione quali riduzione della quantità di sperma emesso
  • umore depresso.

Frequenza non nota:

  • reazioni allergiche tipo eruzione cutanea, prurito, rigonfiamenti sotto la sua pelle (orticaria) e angioedema (incluso gonfiore delle labbra, della lingua, della gola e del volto)
  • gonfiore o dolorabilità della mammella
  • dolore ai testicoli
  • battito cardiaco accelerato
  • difficoltà persistente ad avere una erezione dopo l’interruzione del trattamento
  • persistente riduzione dell’impulso sessuale dopo l’interruzione del trattamento
  • persistenti problemi di eiaculazione dopo l’interruzione del trattamento
  • è stata riportata infertilità in uomini che hanno assunto finasteride per un lungo periodo e avevano altri fattori di rischio che possono influenzare la fertilità. Dopo l’interruzione della finasteride è stata riportata normalizzazione o miglioramento della qualità del liquido seminale. Non sono stati condotti nell’uomo studi clinici a lungo termine sugli effetti di finasteride sulla fertilità
  • enzimi epatici elevati

Deve immediatamente riferire al medico ogni variazione a carico del tessuto mammario come tumefazioni, dolore, aumento di volume del tessuto mammario o secrezione dal capezzolo poiché queste variazioni possono essere segni di una condizione seria, quale il cancro della mammella.

Smetta di prendere Propecia e parli immediatamente con il suo medico se lei ha uno dei seguenti sintomi:

  • gonfiore del suo volto, della lingua o gola
  • difficoltà a deglutire
  • rigonfiamenti sotto la sua pelle (orticaria)
  • difficoltà nel respiro.

Se uno qualsiasi degli effetti indesiderati peggiora, o se nota la comparsa di un qualsiasi effetto indesiderato non elencato in questo foglio illustrativo, informi il medico o il farmacista.

Scadenza e Conservazione

Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione. Non usi Propecia dopo la data di scadenza che è riportata sul cartone dopo “SCAD”. I primi due numeri indicano il mese; gli ultimi quattro numeri indicano l’anno. La data di scadenza si riferisce all’ultimo giorno del mese.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

 

Alopecia androgenetica maschile e femminile: età, sintomi e cura

MEDICINA ONLINE CAPELLI UOMO DONNA FINASTERIDE ALOPECIA CALVIZIE PELO CAPELLO RASATO.jpgL’Alopecia androgenetica è una tipologia di calvizie (perdita di capelli) dovuta ad una suscettibilità del follicolo pilifero ad una miniaturizzazione di tipo androgenetico. È la tipologia di calvizie più comune e interessa il 70% degli uomini e il 40% delle donne ad un certo stadio della loro vita. L’uomo tipicamente presenta una recessione dell’attaccatura alle tempie e perdita di capelli al vertice, mentre la donna normalmente ha un diradamento diffuso su tutta la parte alta dello scalpo. Fattori sia genetici che ambientali giocano un ruolo, e diverse eziologie rimangono sconosciute. La perdita di capelli androgenetica nell’uomo inizia sopra le tempie e al vertice, anche detto calvaria, dello scalpo. Man mano che progredisce, una striscia di capelli ai lati e posteriormente alla testa viene mantenuta. Questa condizione viene riferita come ‘corona ippocratica’, e di rado progredisce verso una calvizie completa. L’alopecia androgenica nella donna viene colloquialmente riferita come ‘calvizie femminile’, benché le sue caratteristiche possano verificarsi anche negli uomini. Causa di solito un diradamento diffuso senza recessione dell’attaccatura, e come la controparte maschile raramente porta a una perdita di capelli completa (alopecia totalis). Sono state sviluppate delle scale per misurare il grado di alopecia nei soggetti affetti: la Hamilton-Norwood scale, per misurare il grado di calvizie nell’uomo e la Ludwig scale per misurare il grado di calvizie nella donna.

Leggi anche:

Fisiopatologia

L’alopecia androgenetica è legata all’attività della 5alfa-reduttasi di tipo II, che trasforma il testosterone in diidrotestosterone. Endocrinopatie quali la carenza di GH, ipotiroidismo, menopausa, policistosi ovarica, tumori virilizzanti o terapie con androgeni (anche se a rigor del vero bisogna dire che gli unici androgeni che danneggiano il cuoio capelluto sono il diidrotestosterone e l’androstenedione – cataboliti del testosterone –, al contrario il testosterone non ha alcuna azione dannosa nei confronti dei capelli) possono causare calvizie. Ad oggi non è più misteriosa la causa della calvizie, anche se ancora si convive con credenze e miti difficilmente sradicabili nell’opinione di molti. È stato accertato che l’origine dell’alopecia androgenetica risiede nell’effetto degli ormoni androgeni nei bulbi dei capelli. Da notare che sono colpiti solo i bulbi predisposti. Questi sono tipicamente localizzati nella regione frontale e nel vertice (vertex). Pertanto la maggior parte delle persone colpite da alopecia androgenetica quasi sempre mantiene capelli sani nella zona della corona, che corrisponde alle aree occipitali e temporali del capo. La miniaturizzazione del bulbo avviene per effetto della trasformazione del testosterone nel suo metabolita più attivo, il diidrotestosterone (DHT). La miniaturizzazione porta fino alla morte definitiva del bulbo e la perdita irreversibile del capello. L’enzima 5α reduttasi nelle sue forme chimiche di tipo I e II opera la trasformazione del nucleo delle cellule della papilla dermica e delle guaine epiteliali esterne. Per l’alopecia androgenetica la causa è il Diidrotestosterone (nome completo: 5α-Diidrotestosterone, abbreviato a 5α-DHT; INN: androstanolone). Esso è un metabolita biologicamente attivo dell’ormone testosterone.

Nei bulbi della regione frontale e del vertice avvengono le seguenti situazioni caratteristiche dell’alopecia androgenetica. Diminuisce il tempo della fase anagen, e conseguentemente inizia prima la fase telogen. In un periodo di molti mesi o anni, la morte precoce dei bulbi arriva fino alla definitiva scomparsa dei capelli. Il processo patologico fondamentale consiste nell’accelerazione, sotto stimolo androgenico, della fase mitotica del ciclo pilare (anagen I-V) e nella conseguente riduzione della fase differenziativa, che è normalmente lunghissima. Essendo quest’ultima necessariamente incompleta, il fusto che ne deriverà sarà più sottile e corto (vellus). Questo processo non avviene uniformemente ed è descritto nelle “fasi” della Scala Hamilton e della scala Norwood. Generalmente nell’uomo si assiste alla stempiatura, ossia nella parte frontale del capo i capelli diventano più fini e diradati. Successivamente lo stesso accade nel vertice. Infine la calvizie interessa tutta la parte superiore del capo. In età più avanzata si sovrappongono fenomeni atrofici del cuoio capelluto, che diventa sottile e lucido. In questa fase i vellus scompaiono. Un secondo processo patologico consiste nella perdita dell’individualità dei cicli papillari (caratteristica del cuoio capelluto adulto normale) e quindi della loro sincronizzazione. Questo fenomeno è dovuto alla riduzione della durata della fase di differenziamento. Un terzo fenomeno è l’aumento della fase di kenogen: quando il fusto del pelo si stacca alla fine del telogen, il follicolo è già occupato da un altro in anagen avanzato. Può comparire un intervallo tra la caduta del pelo in telogen e il suo rimpiazzo con il nuovo in anagen: durante tale intervallo fisiologico (kenogen), il follicolo rimane vuoto. Nella calvizie androgenetica vengono persi soltanto i capelli nella regione frontale perché in questa zona l’alfa 5-reduttasi è più attiva, quindi vi si concentra una maggiore quantità di DHT. Nonché per il fatto che è la parte più periferica della circolazione sanguigna del cuoio capelluto, e quindi quella che più va incontro all’atrofia dei vasi. A prescindere, è un fattore critico il nutrimento dei bulbi. Come suddetto, l’area più periferica della circolazione sanguigna è il cuoio capelluto.

Leggi anche:

Decorso clinico

Si assiste ad un diradamento, che può essere più o meno marcato e più o meno veloce, che nell’uomo è localizzato nella zona fronto temporale e/o alla chierica, mentre nella donna è quasi sempre distribuito su tutta la parte superiore della testa. Spesso si assiste a un parallelo aumento del pelo corporeo nell’uomo. Generalmente il paziente lamenta un aumento della caduta dei capelli. La patologia è poligenica, con penetranza completa, e si manifesta negli uomini molto più che nelle donne (le quali, generalmente, ne soffrono anche in età più avanzata, in quanto in genere la patologia si sviluppa dopo la menopausa).

MEDICINA ONLINE CAPELLI UOMO DONNA FINASTERIDE ALOPECIA CALVIZIE PELO CAPELLO RASATO DECORSO.jpg

Diagnosi

Per diagnosticare questa patologia si utilizzano:

  • stress test: in cui si valuta la caduta indotta da tiraggio
  • tricogramma
  • dermatoscopia:
  • test di laboratorio per diagnosi differenziale con altre patologie (TSH;T3;T4;DHT;GH; IGF-1)
  • sebometria;
  • esami del sangue, mineralogramma, che consentano di scoprire se il cattivo stato della nostra capigliatura dipende da carenza specifica (es: di ferro, zinco, selenio, ecc.).

Terapia farmacologica

Esistono diversi farmaci che consentono di rallentare, bloccare e nei soggetti buoni risponditori addirittura invertire (almeno per qualche anno) il processo di miniaturizzazione dei capelli causato dalla alopecia androgenetica. Il farmaco più importante è la finasteride: un farmaco (approvato per il trattamento dell’alopecia androgenetica maschile dalla FDA statunitense nel 1997) inibitore della 5 alfa reduttasi di tipo II, prescritto in quantità di 1 mg/dì. La terapia va continuata per tutta la vita poiché dopo alcuni mesi dalla sospensione i capelli torneranno a cadere ed un’eventuale ripresa della terapia non porta agli stessi benefici. Il farmaco produce un abbassamento dei valori del diidrotestosterone, responsabile della caduta dei capelli. Gli effetti collaterali noti e riportati sul foglietto illustrativo sono: diminuzione della libido in vario grado fino all’impotenza, diminuzione del liquido seminale e/o quantità spermatica minore, diminuzione delle eiaculazioni, depressione, stanchezza cronica, riduzione del pene, fibrosi del pene e ginecomastia. Si tratta di effetti nella maggioranza dei casi risolvibili con la sospensione del farmaco, ma persistenti per una casistica inferiore, e registrati in una bassa percentuale di pazienti. Oltre a tali effetti collaterali la finasteride può provocare la Sindrome post Finasteride. Un altro farmaco utilizzato è il minoxidil: una sostanza utilizzata anche per la cura dell’ipertensione. Viene usato sul bulbo pilifero e agisce da stimolante. Oltre il 70 per cento dei pazienti ottiene risultati estetici positivi in vario grado, dal mantenimento alla ricrescita. L’uso è prolungato nel tempo perché una sua sospensione riporta i capelli ad uno stadio preterapia. Gli effetti collaterali noti sono: ipotensione, infiammazioni, eritema, prurito. In alcuni studi è stato visto che nelle donne l’assunzione sottocutanea di testosterone migliora la crescita dei capelli, probabilmente perché stimola i processi anabolici come la crescita dei capelli.

Leggi anche:

Caffeina ed alopecia

La caffeina si è rivelata in vitro uno stimolante della crescita capillare e antagonista dell’alopecia, tramite la stimolazione del testosterone e dell’enzima P450-aromatasi (che converte l’androstenedione in estradiolo) (vita del capello superiore di circa il 40%, fra campione trattato con caffeina e campione di controllo con aumenti del testosterone, in basse concentrazioni fr alo 0,001 e lo 0,005%), spiegato come un’inibizione della fosfodiesterasi. Uno degli ultimi effetti della caffeina nell’organismo è il deposito nel cuoio capelluto: soltanto dopo l’equivalente di 60 tazze di caffè, questa sostanza inizierebbe ad arrivare nei capelli e indurre qualche effetto. Inevitabilmente, la caffeina viene introdotta con prodotti ad uso topico che, specialmente per gli shampoo, presentano il problema di uno scarso assorbimento della caffeina nel cuoio capelluto, insufficiente anche solo per iniziare un’azione di contrasto dell’alopecia (un rimedio possono essere impacchi lasciati a contatto coi capelli per un adeguato periodo di tempo). Caffeina e teobromina (e le altre xantine) hanno la proprietà nota da tempo di inibire la fosfodiesterasi, enzima che catalizza la conversione del cAMP in 5 AMP (inattivo), cui consegue pertanto l’accumulo intracellulare di cAMP (senza una sua aumentata produzione), che agisce attivando il sistema delle proteine chinasi e modulando la disponibilità energetica per le sintesi proteiche del capello. Applicazioni topiche di queste xantine, prive di effetti collaterali, si utilizzano in concentrazioni variabili dallo 0,2 al 2%, molto più alte per tenere conto dello scarso assorbimento nel cuoio capelluto, nel tentativo di allungare la fase anagen durante il defluvio androgenetico. Poiché il cAMP è necessario alla lipolisi, creme a base di xantine sono utilizzate anche per stimolare la mobilizzazione degli acidi grassi nel tessuto adiposo, nel quale non esistono problemi particolari di assorbimento data la maggiore liposolubilità di queste sostanze (Hidrophilic-Lipophilic Balance favorevole). Anche in questo caso, l’uso topico sembra non avere controindicazioni poiché l’assorbimento transdermico non mostra concentrazioni ematiche (non raggiunge il sangue) tali da indurre effetti sistemici.

Terapia chirurgica

Alternativa o complementare alla terapia medica è quella chirurgica, cioè l’autotrapianto di capelli. L’intervento, se effettuato da chirurghi competenti, aggiornati sempre sulle nuove tecniche, con un’esperienza provata e con alle spalle diversi interventi chirurgici, dà quasi sempre ottimi risultati (in base anche allo stato di partenza, al diametro dei capelli del paziente, ecc.) in quanto vengono utilizzati capelli della regione parietale ed occipitale, non soggetti a miniaturizzazione poiché resistenti all’azione degli ormoni androgeni. La tecnica consiste nel “taglio” di una striscia di capelli, che sono poi ritagliate in parti molto più piccole e impiantate nella zona soggetta a calvizie. La tecnica dell’autotrapianto ha avuto significativi progressi negli ultimi 50 anni. La dimensione delle regioni impiantate sono diventate sempre più piccole, fino a raggiungere il singolo capello.

Leggende urbane

Ci sono diverse credenze legate alla calvizie, alle sue cause, e la sua relazione con la propria virilità, intelligenza, etnia, lavoro, classe sociale, benessere ecc. Benché vadano viste con grande scetticismo mancando di validità scientifica, alcune di queste leggende possono basarsi su un grado di verità, e sono tuttavia perpetuate e spesso credute vere.

« La calvizie si eredita dal padre della propria madre. »

La ricerca suggerisce che il gene dei recettori androgeni, che è significante nel determinare la probabilità di calvizie, è localizzato nel cromosoma X e quindi è sempre ereditato dal lato della madre negli uomini. C’è una probabilità del 50% che una persona condivida lo stesso cromosoma X del padre di sua madre. Dato che la donna ha due cromosomi X, ha due copie del gene del recettore androgeno mentre l’uomo ne ha una sola. Tuttavia, la ricerca mostra anche che una persona con un padre calvo ha anche una probabilità notevolmente maggiore di diventare calva. Gli uomini i cui padri sono affetti da alopecia hanno una probabilità 2.5 volte maggiore di esserne soggetti a loro volta, a prescindere dal lato materno.

« Il sollevamento pesi e altri tipi di attività fisica causano calvizie. »

Per via del fatto che il testosterone aumenta, è stata avanzata l’idea che il sollevamento pesi e altre forme di esercizio aumentino la caduta di capelli in individui predisposti. Benché studi scientifici supportino una correlazione tra esercizio fisico e testosterone, nessuno studio specifico ha trovato un collegamento tra esercizio fisico e calvizie. Tuttavia alcuni hanno trovato una relazione tra uno stile di vita sedentario e calvizie, suggerendo che un certo grado di esercizio sia benefico. È possibile che il tipo o la quantità di esercizio possa influenzare la caduta; ulteriori studi sarebbero necessari. Si noti che i livelli di testosterone non sono un buon indicatore di calvizie, e diversi studi mostrano paradossalmente basso testosterone in persone calve, benché la ricerca su queste implicazioni sia limitata.

« L’attività intellettuale, oppure problemi psicologici, possono causare calvizie. »

Questa nozione potrebbe essere nata dal fatto che il colesterolo è coinvolto nel processo di neurogenesi, ed è anche il materiale base con cui il corpo produce il DHT. Benché la nozione che gli uomini calvi sono più intelligenti possa mancare di credibilità nel mondo moderno, nel mondo antico se una persona era calva era probabile che avesse avuto un apporto adeguato di grassi nella sua dieta. Quindi, il suo sviluppo mentale non era stato ostacolato dalla malnutrizione durante la fase cruciale degli anni formativi, era più probabile che fosse benestante, e che quindi avesse avuto accesso ad una educazione formale. Tuttavia, è meno probabile che uno stile di vita sedentario sia correlato con l’intelligenza nel mondo moderno, e nei paesi sviluppati il contenuto di grassi nella dieta non è più legato ad una classe di reddito. Un’altra possibilità è che per alcune persone, lo status sociale ottenuto con l’intelligenza possa compensare un’attraenza fisica diminuita a causa della calvizie, che porta a una discendenza inclinata sia verso un intelletto sviluppato che la calvizie. Comunque, tramite una posizione socioeconomica migliore e di conseguenza maggior accesso a trattamenti anti calvizie, un’associazione tra intelligenza e caduta di capelli è meno probabile in tempi recenti.

« La calvizie può essere causata da stress emotivo o frustrazione sessuale »

È dimostrato come lo stress emotivo acceleri la calvizie in individui geneticamente suscettibili. Stress dovuto a privazione del sonno in reclute militari si è visto come abbia abbassato i livelli di testosterone, ma non si è notato un effetto sul SHBG. Quindi, lo stress dovuto a questo motivo in maschi sani è improbabile aumenti il DHT, che causa alopecia androgenetica. Se possa causare perdita di capelli attraverso altri meccanismi non è chiaro.

« Gli uomini calvi sono più “virili” o sessualmente attivi degli altri. »

I livelli di testosterone libero sono fortemente collegati alla libido e anche ai livelli di DHT, ma a meno di casi di testosterone libero virtualmente non esistente, non è stato dimostrato come questo influenzi la virilità. Gli uomini con alopecia androgenetica sono più portati ad avere un’alta baseline di androgeni liberi.Tuttavia, l’attività sessuale è multifattoriale, e il profilo androgenetico non è l’unico fattore determinante nella calvizie. Inoltre, dato che la calvizie è progressiva e il testosterone libero cala con l’età, lo stato dei capelli di un uomo potrebbe essere più indicativo del suo passato che della sua predisposizione presente. Contrariamente a questa leggenda urbana, uno studio inoltre riporta che le persone con calvizie hanno meno testosterone e più FSH, LH e prolattina rispetto alle persone che non presentano calvizie.

« L’eiaculazione frequente causa la calvizie. »

Ci sono diverse idee sbagliate a proposito di cosa può aiutare a prevenire la caduta di capelli, e una di queste è che la mancanza di attività sessuale automaticamente previene la caduta di capelli. Benché una correlazione diretta e provata esista tra una aumentata frequenza di eiaculazioni e aumentati livelli di DHT, come mostrato in un recente studio della Harvard Medical School, lo studio suggerisce che la frequenza di eiaculazioni è un segno, piuttosto che una causa, di livelli maggiori di DHT. Inoltre, la calvizie è geneticamente determinata e teoricamente si dovrebbe verificare anche a bassi livelli di DHT. Un altro studio mostra che benché l’eccitazione sessuale e l’orgasmo indotto da masturbazione incrementi la concentrazione di testosterone durante l’orgasmo, queste componenti riducono la concentrazione media di testosterone (specialmente prima di un periodo di astinenza), e dato che circa il 5% di testosterone è convertito in DHT, l’eiaculazione non alza il livello di DHT. L’unico studio pubblicato per testare una correlazione tra frequenza di eiaculazioni e calvizie fu probabilmente abbastanza ampio da rilevare un’associazione (1390 soggetti) e non ha trovato correlazione, benché le persone calve avessero avuto meno partner sessuali.Uno studio potrebbe non essere bastato, specialmente riguardo alla calvizie, dove anche l’età introduce una complessità. Lo stato civile è stato mostrato in alcuni ma non tutti gli studi come influenzi la calvizie in studi cross-sezione (NHANES1).

« Stare a testa in giù allevia la calvizie. »

Benché questa sia una credenza, una circolazione sanguigna aumentata al cuoio capelluto potrebbe teoricamente fornire ai follicoli piliferi più nutrienti per crescere un pelo forte e sano. Sfortunatamente, tutto il nutrimento di cui il follicolo ha bisogno viene già fornito durante la normale posizione eretta, dato che la pelle del cuoio capelluto stesso, in condizioni normali, non soffre di mancanza di apporto sanguigno.Questa credenza è stata riportata nel libro “Open” di Andre Agassi del 2009, dove l’autore, sofferente di calvizie anch’egli, racconta di questa improbabile tecnica messa in atto dal fratello maggiore, naturalmente senza esito positivo.

« Il cappello o copricapi stretti provocano calvizie. »

Benché questa sia una leggenda, i cappelli possono rovinare il capello e, in misura minore, causare doppie punte.Il fatto che anche persone che non indossano mai cappelli possono essere colpite da alopecia androgenetica toglie credibilità a questa credenza. Spesso in caso di “stempiatura” maschile durante l’adolescenza (recessione bitemporale) viene ritenuto responsabile l’uso del casco motociclistico, un’altra credenza piuttosto diffusa. Siccome i cappelli non sono lavati frequentemente come gli altri vestiti, possono anche portare sporcizia sul cuoio capelluto e possibili contaminazioni di Pityrosporum ovale (malassezia) in persone con cuoio capelluto tendente al grasso. Alcune infezioni del cuoio capelluto, se non curate, possono portare a caduta dei capelli.

« Il gel e i prodotti per i capelli favoriscono la calvizie. »

Gel e prodotti per capelli non causano calvizie, così come non la causano shampoo, lavaggi frequenti, o la forfora. Alcune persone tuttavia trattano i capelli con piastre e strumenti per arricciare, il che potrebbe accelerare il processo.

« L’esposizione al sole favorisce la calvizie. »

Falso. La causa della calvizie androgenetica è interna, non esterna. Allo stesso modo, non hanno effetto i lettini solari.

« Perdere molti capelli ogni giorno è segno di calvizie. »

Se la calvizie non è diagnosticata, potrebbe essere normale perdere parecchi capelli ogni giorno, in quanto se il capello è sano ricrescerà.

« Spazzolare i capelli è meglio che pettinarli. »

In realtà il capello reagisce meglio al pettine che alla spazzola. In ogni caso, spazzolare i capelli al massimo provocherà doppie punte, non calvizie.

« Tagliare i capelli li fa ricrescere più in fretta e più forti. »

È un’illusione, creata dal fatto che il capello ha una circonferenza maggiore alla base dello scalpo. Tagliare i capelli non influenza la ricrescita in alcun modo.

« Lavare la testa in acqua fredda cura la calvizie. »

Lavare la testa in acqua fredda tutte le mattine può migliorare la circolazione ma non influenza la calvizie.

« È possibile far nascere nuovi follicoli piliferi. »

Secondo diverse fonti, il numero di follicoli con cui un individuo nasce è immodificabile.I follicoli piliferi vengono generati durante lo sviluppo fetale, e non vengono creati nuovi follicoli dopo la nascita. Neanche il trapianto di capelli aumenta questo numero, semplicemente riposiziona i follicoli esistenti sullo scalpo.Esistono tuttavia ricerche che mirano alla creazione di nuovi follicoli piliferi.

« Gli ormoni non sono legati alla caduta di capelli. »

Tecnicamente è vero, dal momento che la causa è la sensibilità dei follicoli agli ormoni, non la presenza degli ormoni stessi, e persone non calve hanno gli stessi ormoni probabilmente agli stessi livelli. Tuttavia, squilibri ormonali possono causare una perdita temporanea, come è comune per esempio nelle donne dopo una gravidanza.

 

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Alopecia e calvizie: differenza tra effluvio e defluvio in telogen e anagen

MEDICINA ONLINE CAPELLI UOMO DONNA FINASTERIDE ALOPECIA CALVIZIE PELO CAPELLO RASATO DECORSOI termini effluvio e defluvio sono spesso utilizzati in ambito dermatologico e, soprattutto in quello tricologico per indicare una perdita di capelli più o meno importante. Per poter fare una diagnosi adeguata e poter quindi intraprendere la cura più adatta, la prima cosa da fare è senza ombra di dubbio l’esame del tricogramma, cioè un’analisi della condizione di salute del capello. Stabilita la presenza di alopecia, cioè di perdita di capelli dovuta a cause genetiche o psicologiche, bisogna valutare se il fenomeno ha il carattere di effluvio o defluvio, acuto o cronico.

Effluvio

Per effluvio si intende la caduta di alcune centinaia, talvolta migliaia, di capelli al giorno. Tale fenomeno può creare ansia ma, di solito, è benigno e reversibile. In questi casi non vi sono danni al follicolo e, in condizioni di salute ottimali, il capello potrebbe ricrescere senza alcun problema. Nell’effluvio non c’è, quindi, una vera e propria perdita irrimediabile di capelli. Inoltre colpisce un’elevata percentuale di soggetti almeno una volta nella vita a causa dello stress. È possibile distinguere un effluvio in telogen, detto telogen effluvium, ed un effluvio in anagen, detto anagen effluvium.

Effluvio in telogen

Generalmente questo fenomeno segue un episodio emotivamente importante. E’ caratterizzato dalla caduta in telogenfase finale del ciclo vitale del capello, di un elevato numero di capelli al giorno. Il telogen effluvio è un fenomeno forte e di breve durata, che può colpire un numero altissimo di capelli, fino all’85%, provocandone una caduta diffusa che inizia dopo 12-15 settimane e può protrarsi per circa 3 mesi, che è la durata media della fase telogen. Trascorso questo tempo la caduta di capelli si arresta spontaneamente ed i capelli ricrescono.

Effluvio in anagen

Quando l’evento stressante che colpisce il capello nella fase anagen, cioè nella fase di crescita e sviluppo del capello, avviene la caduta di molte centinaia o migliaia di capelli che si manifesta dopo pochi giorni dall’evento che lo ha provocato. In questo caso all’esame del tricogramma il rapporto anagen e telogen può essere normale. Soltanto con l’esame microscopico si potrà osservare che buona parte, fino all’85%, dei capelli caduti sono anagen distrofici, cioè non hanno raggiunto il pieno sviluppo nella prima fase del loro ciclo vitale. La patologia clinica più importante e diffusa di anagen effluvio è l’alopecia areata.

Leggi anche:

Defluvio

Per defluvio si intende una caduta di capelli non massiva, come nell’effluvio, ma in questo caso è definitiva e progressiva. Si considera un inizio di alopecia che, se non curata a dovere, si trasformerà nella patologia vera e propria. Anche in questo caso è possibile distinguere tra il telogen defluvium ed l’anagen defluvium.

Defluvio in telogen

E’ una caduta di capelli in telogen e si identifica praticamente con il defluvio androgenetico. Nel defluvio in telogen il numero di capelli caduti non supera il centinaio. L’esame del tricogramma appare leggermente alterato. Tra il 10 ed il 60% dei capelli caduti sono corti, appaiono poi sottili e con bulbi di diametro molto ridotto. Sono pertanto da considerarsi capelli che cadono prematuramente, cioè quando non hanno ancora raggiunto il loro massimo sviluppo.

Defluvio in anagen

Per defluvio in anagen di intende una caduta di capelli nella fase di crescita legata alla perdita progressiva del follicolo. Tra le forme più frequenti di questa forma di defluvio vi sono: il lupus eritematoso discoide, il lichen alopecizzante, la follicolite decalvante (una variante di alopecia cicatriziale), la pseudoarea di Brocq (sempre variante di alopecia cicatriziale).

L’intervento del medico e la scelta della cura sono strettamente legati al tipo di caduta, di qui la differenza tra effluvio e defluvio. Solo il secondo caso richiederà un approccio clinico più intenso e mirato. Nel caso dell’effluvio, invece, la caduta dei capelli si interromperà naturalmente. L’approccio per la cura del defluvio può essere curata con farmaci specifici e, solo in casi estremi e avanzati con il trapianto o l’autotrapianto.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Alopecia e calvizie: rimedi naturali contro la perdita di capelli

MEDICINA ONLINE CAPELLI UOMO DONNA FINASTERIDE ALOPECIA CALVIZIE PELO CAPELLO RASATOL’Alopecia androgenetica è una tipologia di calvizie (perdita di capelli) dovuta ad una suscettibilità del follicolo pilifero ad una miniaturizzazione di tipo androgenetico. È la tipologia di calvizie più comune e interessa il 70% degli uomini e il 40% delle donne ad un certo stadio della loro vita. L’uomo tipicamente presenta una recessione dell’attaccatura alle tempie e perdita di capelli al vertice, mentre la donna normalmente ha un diradamento diffuso su tutta la parte alta dello scalpo. Fattori sia genetici che ambientali giocano un ruolo, e diverse eziologie rimangono sconosciute. La perdita di capelli androgenetica nell’uomo inizia sopra le tempie e al vertice, anche detto calvaria, dello scalpo. Man mano che progredisce, una striscia di capelli ai lati e posteriormente alla testa viene mantenuta.

L’alopecia è un problema multifattoriale, cioè scatenato da più cause, come patologie, stress, malattie autoimmuni, traumi e psoriasi; anche i fattori fisiologici influiscono ed aggravano sicuramente l’alopecia, come l’avanzare dell’età ed il cambiamento ormonale (alopecia androgenetica): in seno ai bulbi capilliferi, il testosterone soggiace all’attività dell’enzima  5-alfa-reduttasi che lo converte velocemente in diidrossi-testosterone: quest’ultimo va a legarsi con i recettori degli androgeni,  di conseguenza il bulbo pilifero si infiamma, il capello cade de il risultato finale è la formazione di minuscoli peletti.

Leggi anche:

Farmaci o rimedi naturali?

Prima di adottare qualsiasi tipo di rimedio per contrastare la caduta dei capelli, sarebbe utile sottoporsi ad un controllo specialistico dal tricologo per la valutazione del quadro clinico: lo specialista potrebbe consigliare una cura farmacologica, come il minoxidil, la finasteride e l’estrone solfato, se lo ritiene opportuno, oppure consigliare alcuni rimedi naturali che, seppur meno efficaci nel contrastare la caduta, sono scevri da effetti collaterali significativi. La perdita dei capelli è in genere inevitabile, infatti quando si interrompe il trattamento erboristico, l’alopecia tende a ritornare o comunque ad aggravarsi: i rimedi naturali ad azione topica non agiscono intaccando direttamente l’enzima responsabile della caduta del capello, poiché solamente alcuni farmaci possono bloccare il 5-alfa-reduttasi, impedendo la conversione del testosterone in diidrossi-testosterone. Per coadiuvare tale effetto, possono essere utili integratori a base di serenoa repens, pigeo africano e semi di zucca assunti per os.

Rimedi naturali: effetti

Tra i rimedi naturali rientrano droghe che esplicano principalmente tre funzioni:

  1. Azione astringente: i principi attivi che promuovono quest’attività diminuiscono le secrezioni dei bulbi, agendo come sebo-regolatori (ricordiamo che la crescita del capello può essere “soffocata”, o comunque appesantita, dall’eccesso di sebo, che favorisce anche i fenomeni infiammatori locali).
  2. Attività eudermica: le droghe oleaginose conferiscono elasticità alla cute.
  3. Stimolazione del microcircolo: gli oli essenziali potenziano l’irrorazione sanguigna a livelle del bulbo pilifero. Inoltre, i principi attivi volatili esercitano proprietà disinfettanti (antisettiche).

Tutti i rimedi naturali ad azione topica dovrebbero essere accompagnati dal massaggio del cuoio capelluto, utile per favorire l’irrorazione ematica; nonostante i trattamenti naturali attenuino soltanto il processo dell’inarrestabile perdita dei capelli, sono in grado comunque di rallentare la velocità di metabolizzazione dell’enzima 5-alfa reduttasi, e di esplicare un discreto effetto sull’alopecia androgenetica.

Soluzione alcolica da frizionare

Come abbiamo prima accennato, il massaggio risulta fondamentale per la buona riuscita del prodotto erboristico: infatti, la frizione favorisce l’irrorazione del sangue. Si propone una soluzione alcolica, il che significa che i principi attivi sono sciolti in alcol: sono sufficienti poche gocce di prodotto, che dovranno essere distribuite sui capelli e frizionate fino all’assorbimento.

  • Noce (Juglans regia): il fitocomplesso si caratterizza per la presenza di Juglone, tannini, vitamina A e Vitamine del gruppo B, di conseguenza ne discendono proprietà antinfiammatorie, antisettiche  ed astringenti. La noce trova applicazioni anche in prodotti per il prurito e la desquamazione furfuracea.
  • Olmo (Ulmus campestris): il fitocomplesso è costituito soprattutto da tannini con attività astringente ed antinfiammatoria. L’olmo presenta uno spiccato tropismo cutaneo ed è un ottimo rimedio per le turbe cutanee di natura endogena, come l’alopecia.
  • Timo (Thymus vulgaris): l’olio essenziale, ricavato per distillazione in corrente di vapore, si caratterizza per la presenza di timolo, linalolo, pinene e carvacrolo. Il fitocomplesso promuove attività antibatteriche e balsamiche, determinando una blanda irritazione a livello del bulbo pilifero.
  • Bardana (Arctium lappa): la droga in questione riveste un importante tropismo cutaneo. I tetraterpeni, assieme a poliacetileni e fenoli, concorrono a determinare un’attività antibatterica e seboregloatrice (per questo motivo la bardana s’inserisce anche in prodotti contro la psoriasi). L’olio estratto dalla radice di bardana è molto utilizzato nelle formulazioni anti caduta.

Soluzione acquosa

Il secondo prodotto che analizzeremo è una soluzione acquosa (non alcolica, come il precedente): anche in questo caso è consigliabile frizionare accuratamente il prodotto sul cuoio capelluto.

  • Quillaja saponaria, pianta nota anche come Saponaria, il cui appellativo rimanda alle saponine triterpeniche presenti nel fitocomplesso, in particolare acido quillaico e sapotossine. Contrariamente a ciò che si pensa, applicata sul capello, la Saponaria non produce molta schiuma; è usata come veicolante ed umettante, nonostante il termine “umettante” sia improprio poiché le saponine (tensioattivi) diminuiscono il sebo superficiale.
  • Ortica (Urtica dioica): ricca di componenti azotati, aminoacidi, tannini, sali minerali ed acidi organici; l’ortica è nutriente e promuove l’azione esfoliante, oltre ad avere un’azione antiandrogena.
  • Rosmarino (Rosmarinus officinalis): il suo olio essenziale, costituito soprattutto da monoterpeni a basso peso molecolare, conferisce un’immediata sensazione di freschezza. Inoltre, rallenta la degenerazione del tessuto perché, paradossalmente, esercita un’infiammazione, seppur blanda, del tessuto: in questo modo è favorito il richiamo del sangue, di conseguenza l’irrorazione ai capillari sarà facilitata.
  • Capsico (Capsicum frutescens): il peperoncino è ricco di alcaloidi e vitamine. Come il rosmarino migliora l’irrorazione del cuoio capelluto provocando un’infiammazione potenzialmente utile in presenza di alopecia.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Differenza tra alopecia maschile e femminile

Quali differenze ci sono tra alopecia androgenetica femminile e maschile?  Cominciamo col ricordare che l’alopecia androgenetica è una tipologia di calvizie (perdita di capelli) dovuta ad una suscettibilità del follicolo pilifero ad una miniaturizzazione di tipo androgenetico. Fattori sia genetici che ambientali giocano un ruolo, e diverse eziologie rimangono sconosciute. È la tipologia di calvizie più comune e interessa il 70% degli uomini e il 40% delle donne ad un certo stadio della loro vita. Tra alopecia androgenetica femminile e maschile vi sono delle differenze molto significative, che è utile conoscere per affrontare il problema in maniera adeguata.

Alopecia androgenetica maschile 

La perdita di capelli androgenetica nell’uomo inizia sopra le tempie e al vertice, anche detto calvaria, dello scalpo. Man mano che progredisce, una striscia di capelli ai lati e posteriormente alla testa viene mantenuta. Questa condizione viene riferita come ‘corona ippocratica’, e di rado progredisce verso una calvizie completa. L’uomo è interessato da miniaturizzazione, ovvero da assottigliamento progressivo del bulbo capillare che comporta, come diretta conseguenza, la creazione di spazi vuoti nel cuoio capelluto. Il follicolo capillare cade e non vi è più la copertura della cute.

Leggi anche:

Alopecia androgenetica femminile 

L’alopecia androgenica nella donna viene colloquialmente riferita come ‘calvizie femminile’, benché le sue caratteristiche possano verificarsi anche negli uomini. Causa di solito un diradamento diffuso senza recessione dell’attaccatura, e come la controparte maschile raramente porta a una perdita di capelli completa (alopecia totalis).

Da quanto detto appare già chiara una grande differenza: l’uomo tipicamente presenta una recessione dell’attaccatura alle tempie e perdita di capelli al vertice, mentre la donna normalmente ha un diradamento diffuso su tutta la parte alta dello scalpo, vedi foto in basso:

MEDICINA ONLINE CAPELLI UOMO DONNA FINASTERIDE ALOPECIA CALVIZIE PELO CAPELLO RASATO DECORSO

Nella donna l’alopecia androgenetica si manifesta in maniera molto più tardiva rispetto all’uomo. Anche in questo caso si evidenzia con una caduta dei capelli che metterà in risalto il cuoio capelluto. La caduta dei capelli nelle donne in menopausa si caratterizza invece per una forte stempiatura molto simile alla forma maschile.

Altra differenza sostanziale è che mentre nell’uomo le zone colpite da alopecia sono completamente prive di capelli, invece nella donna le zone interessate presentano comunque alcuni capelli, risultando in zone diradate e non completamente glabre.

L’alopecia androgenetica femminile – al contrario della maschile – porta soltanto ad un diradamento dei capelli ma non alla completa caduta dei capelli.

Leggi anche:

Quali sono le cause dell’alopecia androgenetica?

Tra alopecia androgenetica femminile e maschile, inoltre, sussistono rilevanti diversità anche per quanto riguarda le cause: mentre nell’uomo il fattore principale è di natura puramente ereditaria, nella donna la calvizie è legata soprattutto ad aspetti di altro tipo, sia di natura endogena che esogena. La calvizie femminile è spesso legata, infatti, a scombussolamenti ormonali, all’utilizzo di alcuni tipi di farmaci o al sottoporsi a determinati tipi di trattamenti medici, a vizi poco salutari quali fumo ed alcol.

Fattori eziologici comuni a uomini e donne comprendono:

  • stress;
  • diete dimagranti eccessivamente severe;
  • carenza di ferro.

Quali possono essere la cure più efficaci contro l’ alopecia androgenetica maschile e femminile?

L’ alopecia androgenetica è la caduta dei capelli di tipo cronico, maschile e femminile, che può essere arginata  attraverso:

  • farmaci,
  • micro trapianto,
  • terapia laser.

Alcuni trattamenti utili per contrastare l’ alopecia androgenetica maschile e femminile sono rappresentati da fiale e shampoo che rinforzano il bulbo pilifero e rallentano la caduta.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Perché i ragazzi hanno la barba e le ragazze no?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma BARBA BAFFI MODA CHE HA EFFETTI NEGATIVI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneNegli adolescenti maschi comincia a crescere la barba e ciò non avviene nelle ragazze: Per quale motivo? La spiegazione è semplice, ed è racchiusa in una parola: ormoni. Anche le ragazze hanno una peluria più o meno diffusa sul viso, tuttavia questa rimane meno manifesta, mentre nel ragazzo – con l’arrivo della pubertà – si formano i peli terminali (cioè quei peli duri, spessi e pigmentati, assenti prima della pubertà) a causa degli ormoni sessuali maschili, che le ragazze hanno in quantità minore.

Non a caso, nella donna con problemi ormonali, si può verificare irsutismo, una patologia caratterizzata dalla crescita anomala e presenza, nella donna, di peli terminali estesi in sedi tipiche maschili come ad esempio labbro superiore, mento, addome, schiena, intorno all’areola del capezzolo, petto centrale.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Dermatite seborroica: immagini, sintomi, calvizie, dieta, shampoo e farmaci

MEDICINA ONLINE DERMATITE SEBORROICA IMMAGINI NUCA CUOIO CAPELLUTO CAPELLI UOMO DONNA FINASTERIDE ALOPECIA AREATA O ANDROGENETICA DIFFERENZE CALVIZIE PELO CAPELLO RASATO DECORSO 1La dermatite seborroica (chiamata anche eczema seborroico) è una dermatite che colpisce principalmente zone come il cuoio capelluto, la faccia, il torace e il condotto uditivo. In particolare, le zone ricche di ghiandole sebacee della pelle hanno una maggiore probabilità di essere colpite. Può essere confusa con la rosacea.

Quanto è diffusa?

La dermatite seborroica interessa il 5% dell’intera popolazione mondiale. Il 90% dei casi è riscontrato nella civiltà occidentale, il 6% nel continente africano e il restante 4% nel resto del mondo. I picchi sono registrati durante l’età infantile, adolescenziale (nella maggior parte delle volte) e nella mezza età. Se la malattia inizia durante la fascia infantile c’è il rischio che rimanga permanente a vita, se invece inizia durante la fascia adolescenziale normalmente si risolve col passare degli anni.

Leggi anche:

Cause della dermatite seborroica

La causa di questa patologia non risulta essere ancora chiara: funghi del genere Malassezia, in particolare Malassezia furfur (precedentemente conosciuto come Pityrosporum ovale) e Malassezia globosa, sono presenti in notevole quantità nelle zone colpite.
Tuttavia una precisa relazione con questo fungo non è stata ancora provata. Nelle zone affette si riscontra un incremento della moltiplicazione cellulare, la produzione di sebo non aumenta ma esso cambia di composizione, così da irritare il cuoio capelluto. Inoltre i capelli potrebbero diventare secchi, crespi, arruffati, non uniformi, e soprattutto molto oleosi. Si presenta anche sul viso (attorno al naso e alla bocca, e sulle sopracciglia) e sul glande (sotto forma di pasta bianca, cioè pelle morta mista a secrezioni liquide, da non confondere col normale smegma). La causa più accreditata tra i ricercatori è una elevata sensibilità del soggetto alla Malassezia furfur. Fattori sospettati di contribuire all’insorgere di tale patologia sono:

  • anomalie del sistema immunitario;
  • condizioni ormonali;
  • malattie neurologiche (es. malattia di Parkinson, ictus);
  • stress;
  • privazione di sonno;
  • carenze vitaminiche: mancanza di biotina (vitamina B8), mancanza di piridossina (vitamina B6).

Segni e sintomi di dermatite seborroica

I sintomi di dermatite seborroica compaiono gradualmente. In genere i primi segni sono la desquamazione della cute e del cuoio capelluto. I sintomi si verificano più comunemente in qualsiasi punto della cute del viso, dietro le orecchie e nelle zone caratterizzate da pieghe della pelle. L’arrossamento e la desquamazione possono verificarsi anche sulla pelle vicino alle ciglia, sulla fronte, ai lati del naso, sul torace e sulla zona superiore del dorso. Frequentemente si evidenziano squame giallastre e untuose, associate a eritema del volto e follicolite del cuoio capelluto. Possono essere presenti piccole croste e talvolta prurito. Quest’ultimo sintomo non sempre è presente ma in alcuni casi può risultare anche intenso. Nei casi più gravi, croste e lesioni squamose giallastre e rossastre compaiono lungo l’attaccatura dei capelli, dietro le orecchie, nel canale uditivo, sulle sopracciglia, sul ponte del naso, intorno al naso, sul petto e sulla parte superiore della schiena. Comunemente, i pazienti presentano un leggero arrossamento della pelle, lesioni cutanee squamose e, in alcuni casi, la perdita dei capelli. Altri sintomi includono la presenza di chiazze o croste spesse sul cuoio capelluto, pelle grassa, arrossata, coperta di squame biancastre o giallastre, prurito, dolore e scaglie giallastre e biancastre che possono attaccarsi al fusto del capello.
La dermatite seborroica può verificarsi in bambini molto piccoli, in genere con meno di tre mesi d’età, provocando la comparsa di una crosta giallastra, spessa ed oleosa, intorno l’attaccatura dei capelli e sul cuoio capelluto. Contrariamente a quanto avviene nell’adulto nei bambini il prurito, per quanto possibile, non domina il quadro clinico. Spesso, una dermatite da pannolino di difficile risoluzione si accompagna all’eruzione del cuoio capelluto. Di solito quando questa condizione si verifica nei neonati tende a risolversi in pochi giorni e senza alcun trattamento specifico. Negli adulti i sintomi della dermatite seborroica possono perdurare poche settimane oppure molti anni. La gran parte dei pazienti conosce periodi di benessere che si alternano con periodi di riesacerbazione. Questi ultimi talvolta costringono il paziente a presentarsi ad un dipartimento d’emergenza per essere trattato. Questa condizione viene riferita ad uno specialista quando i tentativi di trattamento standard si sono rivelati infruttuosi.

Dermatite seborroica: foto

Leggi anche:

Trattamento

Un’adeguata igiene del cuoio capelluto è fondamentale nel trattamento della dermatite seborroica unita ad una dieta corretta, che comprenda adeguate porzioni di frutta e verdura, per assicurare il corretto apporto di vitamine e sali minerali essenziale per la salute del cuoio capelluto. Il trattamento precoce delle riacutizzazioni è considerato utile ed incoraggiato da parte degli specialisti. In tutti quei soggetti con dermatite coinvolgente il cuoio capelluto e tendenza a “frugare” e “scompigliarsi” o “appiattire” i capelli sono consigliate e risultano particolarmente utili tecniche di modifica del comportamento che possono comportare una marcata riduzione delle escoriazioni cutanee. La terapia raccomandata dai dermatologi è comunque a base di creme e/o shampoo al ketoconazolo o emulsioni corticosteroidee. Lo zinco piritione, il solfuro di selenio e l’octopirox sono alla base di altri shampoo che possono dare un aiuto nel trattamento di questa patologia. Per quanto riguarda il trattamento a base di corticosteroidi non va dimenticato che pomate e lozioni a base di mometasone furoato oppure clobetasolo propionato o ancora fluocinonide sono estremamente efficaci se applicati una o due volte al giorno sulla cute interessata, anche sul volto. Sfortunatamente l’applicazione topica di pomate e lozioni a base di corticosteroidi può accelerare la comparsa di recidive, e può favorire una importante riacutizzazione della condizione a causa di un “effetto di rimbalzo”. Per questo motivo il trattamento steroideo non è incoraggiato se non in casi selezionati e per un uso rigorosamente a breve termine (massimo due settimane). Il coinvolgimento della cute in genere risponde a ketoconazolo, a naftifine oppure a creme, lozioni ed emulsioni basate su ciclopirox olamina. L’interessamento del cuoio capelluto risponde bene a shampoo contenenti ketoconazolo e ciclopirox olamina, singolarmente oppure associati. Gli antistaminici vengono utilizzati principalmente in quei soggetti in cui prevale il prurito e per alleviare l’infiammazione.
Recentemente, la fototerapia si è dimostrata utile nel trattamento della dermatite seborroica. Possono essere utili seboregolatori topici e assumere boswelliaserrata che ha forti proprietà antinfiammatorie. Anche l’olio di semi di ribes nigrum ha proprietà antinfiammatorie ed è simile al cortisone. La caduta dei capelli nella dermatite seborroica è dovuta alla situazione di stress ossidativo presente a livello del bulbo pilifero. La caduta a cui si fa riferimento non è l’alopecia androgenetica, ma un effluvio causato da stress di diversa natura.

Shampoo consigliato

Uno shampoo molto utile contro la dermatite seborroica, consigliato dal nostro Staff medico, è il seguente: https://amzn.to/3qCkbbl

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn e su Pinterest, grazie!