Cuore, adrenalina, noradrenalina, acetilcolina e baroriflessi

MEDICINA ONLINE CUORE INFARTO MIOCARDICO ACUTO SCOMPENSO FREQUENZA CARDIACA IPERTENSIONE ARTERIOSA ENZIMI CARDIACI ANGINA PECTORIS ISCHEMIA NECROSI SINDROME CORONARICA CORONARIE STENOSI VALVOLA PROLASSO SANGUEL’attività del sistema nervoso autonomo regola la frequenza cardiaca e la risposta contrattile del cuore alle esigenze dei Continua a leggere

Shock anafilattico: terapia, cosa fare, consigli per prevenirlo

MEDICINA ONLINE ADRENALINA PUNTURA INIEZIONE SIRINGA

Cosa fare?

In caso di sospetto o certezza di shock anafilattico, le prime misure d’emergenza, da attuare al domicilio del paziente o nel Continua a leggere

Feocromocitoma e surrenectomia: sintomi e conseguenze

MEDICINA ONLINE CHIRURGO CHIRURGIA SALA OPERATORI OPERAZIONE TRAPIANTO ANATOMIA SANGUE BISTURI TAGLIO LAPAROTOMIA LAPAROSCOPIA INTERVENTO CHIRURGICO DIVARICATORE BIOPSIA AUTOPSIA PATOLOGO CANCRO TUMOREIl surrene (o ghiandola surrenale) è un organo pari, cioè l’organismo ne possiede uno destro Continua a leggere

Catecolamine: produzione, funzioni, effetti, degradazione

MEDICINA ONLINE SURRENE CORTICALE MIDOLLARE ORMONI STEROIDEI CORTICOSTEROIDI CATECOLAMINE ADRENALINA NORADRENALINA CORTISOLO ALDOSTERONE SESSUALI ANDROGENI ESTROGENI TESTOSTERONE ENDOCRILe catecolamine (o catecolammine) sono composti chimici derivanti dall’amminoacido tirosina, prodotte dalla parte midollare (quella più interna, anche chiamata “adrenal medulla”) della ghiandola surrenale. Le catecolamine sono idrosolubili e sono legate per il Continua a leggere

Insonnia familiare fatale: diagnosi, trasmissione, cause, cure

MEDICINA ONLINE CERVELLO BRAIN TELENCEFALO MEMORIA EMOZIONI CARATTERE ORMONI EPILESSIA STRESS RABBIA PAURA FOBIA NERVO VENTRICOLI CEREBRALI ATTACCHI PANICO ANSIA IPPOCAMPO IPOCONDRIA PSICOLOGIA DEPRESSIONE DIENCEFALOL’insonnia familiare fatale (IFF) è una malattia genetica da prioni a trasmissione  autosomica dominante e progressivamente degenerativa, appartenente al gruppo delle encefalopatie spongiformi trasmissibili (EST), la quale determina degenerazione di alcune strutture del sistema nervoso centrale come i nuclei del talamo (parte del diencefalo) e la corteccia cerebrale. La IFF determina insonnia totale (impossibilità di dormire), che dopo alcuni mesi di sofferenza per il paziente, porta purtroppo inevitabilmente alla Continua a leggere

Differenza tra ape, vespa, calabrone, bombo e rispettive punture

MEDICINA ONLINE DIFFERENZA APE VESPA CALABRONE BOMBO PUNTURA DOLORE VELENO INSETTO ADDOME PUNGIGLIONE ZANZARA SANGUE POLLINE FIORI PAURA UCCIDERE FAVO NIDO VITINO DI VESPA INSETTI MORTEL’ape (Apis Linnaeus) appartiene ad un genere di insetti sociali della famiglia Apidae, che comprende ben 27 specie ed hanno un ruolo diretto nella Continua a leggere

Glucagone: cos’è, a cosa serve, alto, adrenalina e diabete

Cos’è il glucagone?

Il glucagone è un ormone peptidico prodotto e secreto dalla porzione endocrina del pancreas, in particolare dalle cellule α delle isole di Langerhans presenti nel pancreas (le cellule β delle isole di Langerhans producono invece insulina). Il glucagone ha la principale funzione di innalzare il livello di glucosio nel sangue in caso di ipoglicemia, essenzialmente il contrario del compito dell’insulina (che invece abbassa la glicemia quando c’è un picco glicemico). Sebbene venga in genere considerato antagonista Continua a leggere

Differenze tra adrenalina e noradrenalina

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Estetico Medicina Estetica Roma COSE ADRENALINA A COSA SERVE Epinefrina Radiofrequenza Cavitazione Cellulite Pulsata Peeling Pressoterapia Linfodrenante Tecarterapia Dietologo Dermatologo Mappatura Nei 01Prima di iniziare la lettura, per meglio comprendere l’argomento trattato, leggi anche: Cos’è l’adrenalina ed a cosa serve?

Sia adrenalina che noradrenalina (entrambe catecolamine prodotte dallo stato midollare del surrene) intervengono nella reazione adrenergica chiamata “FIGHT OR FLIGHT“, ovvero combatti o fuggi (a tale proposito leggi anche: Combatti o fuggi: ecco cosa accade nel nostro corpo quando siamo terrorizzati). Com’è intuibile dal suo nome, tale reazione ha  lo scopo di preparare l’organismo ad uno sforzo psicofisico importante in tempi brevissimi:

  • facilitando l’utilizzo dei substrati energetici muscolari
  • rimuovendo i cataboliti (aumenta il flusso renale)
  • aumentando l’apporto energetico agli organi vitali
  • facilitando la ricostruzione delle riserve energetiche

Entrambi sono neurotrasmettitori tipici del sistema nervoso simpatico, tuttavia mentre l’adrenalina agisce a livello sistemico, invece la noradrenalina ha un’attività più specifica a livello circolatorio. La noradrenalina infatti:

  • aumenta la gittata cardiaca;
  • aumenta le resistenze periferiche totali;
  • aumenta la pressione arteriosa;
  • aumenta il flusso coronarico.

Importante differenza è che gli stimoli necessari a produrre rialzi consistenti dei livelli di noradrenalina nel sangue, hanno un’intensità ed un potere stressogeno assai superiore rispetto a quelli che innalzano l’adrenalina: in parole povere un piccolo stress “alza” molto l’adrenalina, ma alza molto poco la noradrenalina:

  • l’adrenalina viene secreta in risposta a stimoli di intensità molto bassa e raggiunge il picco attorno al 60% del VO2 max;
  • la noradrenalina viene invece secreta in risposta a stimoli di intensità elevata e la sua secrezione è proporzionale all’intensità dell’esercizio. Intorno al 70-75% del VO2max si registra un picco nella secrezione di noradrenalina.

Il massimo consumo di ossigeno (VO2max) è un parametro biologico che esprime il volume massimo di ossigeno che un essere umano può consumare nell’unità di tempo per contrazione muscolare. Questo valore è espresso in ml/kg/min (millilitri per kg di peso corporeo al minuto).

Durante un esercizio muscolare statico la secrezione di adrenalina prevale sulla secrezione di noradrenalina.

La secrezione di adrenalina e noradrenalina viene influenzata da:

  • DURATA DELL’ESERCIZIO (aumenta con la durata dell’esercizio)
  • ALLENAMENTO (diminuisce con l’allenamento)
  • DIGIUNO (aumenta negli stati di digiuno in risposta all’ipoglicemia )
  • TEMPERATURA (aumenta con il diminuire della temperatura)

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