Ecco lo smalto anti-stupro: cambia colore se lui…

MEDICINA ONLINE MANO METTE SMALTO SU UNGHIE DITA COSMETICA BELLEZZAQuesto smalto si chiama Undercover Colors ed al primo impatto sembra uno smalto qualunque. Ma in realtà è qualcosa di ben diverso. Perché le ragazze che lo usano riusciranno più facilmente ad evitare le violenze sessuali. Questo smalto è un vero e proprio detective: cambia colore in presenza della droga dello stupro. Ideato da un gruppo di dotati studenti dellUniversità del North Carolina – che hanno unito conoscenze farmacologiche e cosmetica tradizionale – questo smalto, cambiando colore, lancia l’allarme alla ragazza che lo porta: qualcuno ha aggiunto al suo drink la droga dello stupro o Ghb. Per testare la bevanda che si sta bevendo, basta infilare un dito nel liquido dentro al bicchiere: se lo smalto cambia colore, la persona che ha offerto da bere è poco raccomandabile. Magari un sistema non propriamente igienico, ma se può evitare una violenza sessuale direi che è un prezzo da pagare del tutto ridicolo, non trovate? Sulla pagina Facebook il team di Undercover Colors, che sta anche raccogliendo fondi per la produzione, ha scritto: “In America, il 18% delle donne ha subito una violenza sessuale durante la propria vita. Sono le nostre figlie, le nostre fidanzate e le nostre amiche. Il nostro intento è quello di sviluppare tecnologie che consentano alle donne di proteggersi da questo crimine odioso e silenziosamente dilagante”. In profumeria? Speriamo arrivi presto. Nel frattempo… occhio al vostro drink, specie quando chi ve lo offre è uno sconosciuto.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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GHB (Acido Gamma Idrossibutirrico): come funziona la droga dello stupro

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA TRISTE DEPRESSIONE PIANTO PIANGERE TRISTEZZA BIANCO E NERAL’acido gamma-idrossibutirrico, più comunemente chiamato GHB, è un acido grasso a corta catena che è presente naturalmente nel nostro organismo, come in quello di tutti i mammiferi viventi, ed è concentrato soprattutto nell’ipotalamo, nei gangli basali, nei reni, nel cuore, nei muscoli e nelle masse grasse. Il GHB è stato sintetizzato da Henri Laborit agli inizi degli anni sessanta ed ha velocemente trovato un ampio numero di utilizzi in ambito farmacologico, oltre che come droga d’abuso. Negli USA è stato approvato dall’FDA con il nome di Xyrem®, anestetico narcotico per via endovenosa utilizzato nella narcolessia, allo scopo di sfruttare la capacità della sostanza di indurre nell’uomo un incremento del sonno a onde lente ed il consolidamento degli episodi di sonno REM, e con il nome di Alcover®, meglio noto come “il metadone dell’alcool”, nella dipendenza da alcol e oppiacei, anche se questi trattamenti sono risultati poco efficaci. In campo medico è inoltre utilizzato per stimolare la produzione di GH (Growth Hormone, ormone della crescita), provocando incrementi da 9 a 16 volte, e come coadiuvante del parto (per le sue proprietà rilassanti e anti-spasmodiche).

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Essere state struprate e non ricordarselo: come funziona e come ci si difende dalla “droga dello stupro”

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Plastica Cavitazione Endocrinolog Dietologo Nutrizionista Roma Cellulite Sessuologia Ecografie DermatologiaSmettere fumare Droga dello Stupro GHBÈ di pochi giorni fa la notizia sui dati e sulle tipologie della cosiddetta “droga da stupro”: ben 83 donne ne sarebbero state vittime nell’ultimo anno, una cinquantina le diverse tipologie della sostanza con effetti analoghi: amnesia e possibilità che il ricordo, parziale o completo, riemerga dopo un po’ di tempo.

GHB

Il principio attivo della droga dello stupro è il GHB, l’acido gammaidrossibutirrico, che purtroppo circola in gran quantità nel mercato illegale, proprio come eroina, cocaina, marijuana o ketamina. In genere inodori e insapori – o comunque facilmente mescolabili a cocktail o succhi di frutta – le droghe da stupro stanno superando i confini notturni delle discoteche affollate per conquistare luoghi e circostanze “insospettabili”. Al bar, tra le mura domestiche – insomma ovunque ci sia la possibilità di aggiungere un po’ di sostanza in un bicchiere. Il comune di Torino, per esempio, ha redatto un breve documento al proposito (GHB Droga dello stupro Comune di Torino – Rape Drug), ma la questione è ancora nell’ombra. Monica Capizzano, criminologa, esperta in droga da stupro e nei reati annessi (DFSA, Drug Facilited Sexual Assault), è in contatto con l’unica associazione specializzata di vittime di questo crimine in Italia, la “Lanterna di Kay

POSSO OFFRITI DA BERE?  

Mi dice Capizzano: «Un drink offerto, magari con un sorriso ammiccante, può trascinarti in un’esperienza orribile. Non sono soltanto le donne a poter essere le vittime di questa violenza, ma anche gli uomini». Oltre ai casi di violenza letteralmente intesa, la somministrazione di una sostanza senza il consenso dell’interessato solleva due questioni: l’impossibilità di consentire al rapporto sessuale (come accade in tutti i casi in cui è impossibile dare o negare il consenso: stati di incoscienza o di coscienza profondamente compromessa) e il rischio di reazione alla sostanza stessa. Inoltre non è raro che gli abusi siano filmati e poi usati per ricattare il malcapitato, che all’apparenza è consenziente, magari un po’ stordito. «Per chi guarda la registrazione di un simile abuso, può sembrare di guardare qualcuno un po’ brillo: non conoscendo i sintomi è difficile dubitare che sia comunque abbastanza lucido da capire cosa sta accadendo e, soprattutto, da acconsentire».

IL CORPO VIENE ANESTETIZZATO

Almeno come tipologia di sostanza: il GHB è stato sintetizzato in America, è utilizzato dagli anestesisti e nel trattamento dell’alcolismo cronico. «Sempre negli Stati Uniti ne avrebbero scoperto l’uso alternativo che se ne poteva fare, e la sostanza è stata soprannominata “Date rape drug”. Il GHB ha il potere di annullare le reazioni, si diventa un oggetto nelle mani altrui, un corpo in balia di un’altra persona. Una volta ripresa coscienza, non ci si ricorda quasi nulla di quanto è accaduto. Durante la violenza la vittima è in uno stato di forte disinibizione, tanto da incitare al rapporto, ovviamente senza rendersene conto. Dalla testa al bacino la ricezione degli stimoli è quasi attiva: la vittima parlerà, sicuramente non in maniera logica, e inciterà al rapporto sessuale il suo aggressore perché la droga avrà annientato tutti i suoi freni inibitori; dal bacino in giù, compresi i genitali, il corpo è come anestetizzato».

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BLACKOUT

L’assunzione provoca un black out: chi l’ha assunta non ricorderà nulla dell’accaduto. «Il ricordo potrebbe anche non tornare più, se non con dei flash dopo alcuni mesi, quasi come un incubo, delle immagini cui non si sa dare un significato rilevante, che lasciano “soltanto” inquietudine, angoscia e reazioni che possono essere clinicamente rilevanti, come depressione o sintomi post traumatici. Non si ricorda l’accaduto, ma ci si sente schiacciati da qualcosa che non si riesce a capire, per cui non si chiede nemmeno aiuto e magari assistenza medica e legale. Se poi la vittima riesce a ricordare l’evento, si pensi allo shock di aver scoperto di essere stati abusati senza aver nemmeno avuto la “volontà”, in quei momenti, di chiedere aiuto o rifiutare».

ASTINENZA E INTERAZIONI FARMACOLOGICHE

A parte la questione del consenso – sia al rapporto sessuale sia, prima ancora, all’assunzione – ci sono dei rischi fisici importanti. «Il GHB provoca dipendenza fisica con crisi di astinenza se somministrato più volte; crisi che possono durare da 3 a 15 giorni, caratterizzate da ansia, tremori, crampi muscolari e insonnia. Il GHB compromette fortemente le capacità di guida. Consumare GHB può essere molto pericoloso per chi è in terapia con farmaci antiretrovirali, in particolare con inibitori della proteasi, poiché sembra esista un meccanismo di interazione. Le conseguenze possono essere fatali». Non è usata esclusivamente per gli abusi sessuali, ma anche per frodi e raggiri – in ogni circostanza criminale in cui fa comodo avere la vittima fuori uso, incapace di difendersi, di chiedere aiuto o anche solo di accorgersi di cosa stia succedendo.

LOTTARE CONTRO L’IGNORANZA

«Il dato più allarmante? La non conoscenza – continua Capizzano. Tante persone subiscono stupri, ma non se ne rendono conto. Hanno assunto a loro insaputa droghe specifiche, che all’estero si trovano anche nei sexy shop, che fanno sì che abbiano comportamenti inintenzionali e senza ricordi, senza che addirittura se ne rendano conto. Alla fine dello scorso anno tali sostanze sono state sequestrate in tutta Italia». C’è molta ignoranza anche da parte delle forze dell’ordine, degli operatori psicologici e sul fronte della difesa legale. «Non ci sono ancora le persone formate che sanno trattare queste sostanze. È grave perché le vittime ci sono già e spesso non si sa come accoglierle né come trattarle».

DOPO 96 ORE NON SI RILEVA PIU’

Per trovare tracce di GHB sarebbe necessario fare alcuni esami specifici delle urine e del sangue nel giro di poche ore dall’assunzione. «Dopo 96 ore non si trova più nulla. Bisogna fare l’analisi del capello. Ma è un’analisi mirata, non puoi andare a cercare tutte le droghe, ma proprio il GHB. Spesso si fanno analisi generiche e così non si riscontra nulla di insolito. Si cercano per lo più marijuana, eroina, cocaina, anfetamine e benzodiazepine ma non il GHB – che rimane invisibile».

COME DIFENDERSI DALLA DROGA DELLO STUPRO

Per cominciare, non perdere d’occhio il proprio bicchiere. Capizzano prosegue l’elenco dei possibili rimedi: «I locali potrebbero adottare solo bottiglie chiuse, sigillate. Oppure usare un bicchiere da proteggere in qualche modo. In Usa ne avevano creato uno che s’illuminava in presenza di sostanze. Non girarsi mai quando si ordina un cocktail. Ricordarsi che spesso la droga viene somministrata da una persona che si conosce, qualcuno di cui ci si fida e non da un estraneo. Il primo allarme per capire che può esserti successo è: non ricordare. Anche magari dopo aver bevuto solo un bicchiere. Bisogna controllare se qualcosa manca, se si hanno indumenti messi in modo strano. O dei lividi. Dei segni fisici, che possono essere più o meno evidenti e che possono essere diversi se si è donna o uomo. A volte è difficile trovarli. Se hai un buco temporale è un sintomo significativo. Come sono tornata a casa? Chi mi ha accompagnato? In quel caso si devono raccogliere le urine e farsele analizzare. L’associazione “La Lanterna di Kay” ha uno sportello dedicato, un numero attivo 24 ore su 24 (373 7388232), una consulenza legale e psicologica – tutto per non far sentire sole le vittime, che nel 90% dei casi non vogliono denunciare, perché si sentono abbandonate e spesso non credute».

Articolo di Chiara Lalli, pubblicato su https://www.giornalettismo.com/droga-stupro-come-funziona/

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