Il termine “microrganismo” indica un gruppo di esseri viventi dalle dimensioni estremamente ridotte (nell’ordine del milionesimo di metro), di solito unicellulari (formati da una sola cellula) che possono essere divisi principalmente in:
- batteri;
- virus;
- funghi.
Quindi virus e batteri sono semplicemente un tipo di microrganismo. Le parole “microbo” e “germe” sono invece sinonimi di “microrganismo“: indicano la stessa cosa.
Batteri
I batteri (un tempo denominati “schizomiceti”) fanno parte di un regno comprendente microrganismi unicellulari e procarioti. Le loro dimensioni sono solitamente dell’ordine di pochi micrometri, ma possono variare da circa 0,2 μm dei micoplasmi fino a 30 μm di alcune spirochete. Una eccezione è il batterio Thiomargarita magnifica che può raggiungere i 2 cm di lunghezza. Alcuni batteri vivono a spese di altri organismi e sono responsabili di danni più o meno gravi all’uomo, alle piante e agli animali. Nell’uomo provocano varie malattie anche gravi, come peste, colera, lebbra, polmonite, tetano e difterite, fino a cento anni fa spesso mortali e oggi efficacemente combattute con l’uso dei farmaci. Altri batteri invece sono utili per l’essere umano, per esempio andando a costituire il microbiota umano. I batteri possono essere distinti in base a vari parametri ed uno di questi è la forma:
- bacilli: sono detti in questo modo i batteri con la forma di bastoncino; si dividono in Clostridia (anaerobi) e Bacilli (anaerobi e/o aerobi);
- cocchi: sferici; se si dispongono a coppia si chiamano diplococchi, a catena si chiamano streptococchi, a grappolo si chiamano stafilococchi, a forma di cubo si chiamano sarcine;
- vibrioni: a virgola;
- spirilli: a spirale;
- spirochete: con più curve.
Una classificazione è basata sulla loro relazione rispetto ad un organismo:
- batteri commensali (o simbionti): normalmente presenti sulla superficie di un determinato tessuto, senza causare malattia e/o possono svolgere funzioni che possono essere utili all’organo stesso;
- batteri patogeni: la cui presenza indica patologia e infezione; nel dettaglio si ha:
- patogeni facoltativi: non causano sempre malattia ma dipende dall’individuo e dalla loro concentrazione;
- patogeni obbligati: causano un processo morboso indipendentemente da altre condizioni.
Per procedere all’identificazione di un batterio, si può usare un microscopio ottico o elettronico e si può usare la “colorazione di Gram” o altri paramentri come: analisi della morfologia della colonia, mobilità, capacità di produrre spore, acido-resistenza e esigenza di condizioni aerobiche o anaerobiche per la crescita. La colorazione di Gram è una delle metodologie più utilizzate e si basa sulla distinzione delle caratteristiche della parete batterica: una struttura con più peptidoglicani si colora e di conseguenza si dice che il batterio è Gram-positivo; una minor presenza di peptidoglicani non permette la colorazione e ciò contraddistingue un batterio detto Gram-negativo. Il batterio è una cellula procariotica e si distingue da quella eucariotica (tipica dell’uomo, ma anche di piante, animali e funghi), innanzitutto per l’assenza di una membrana nucleare. All’interno della cellula batterica si ha un singolo cromosoma, immerso direttamente nel citoplasma e contenente DNA avvolto in una struttura circolare superspiralizzata. Esempi classici di batteri sono: Stafilococchi, Streptococchi, Meningococco, Gonococco, Enterobatteri, Legionella, Brucella, Haemophilus, Leptospira, Borrelia.
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Virus
Rispetto ai batteri i virus sono minuscoli (sono circa 100 volte più piccoli): di solito i virus sono di dimensioni comprese tra 0,01 e 0,3 μm. I virus hanno caratteristiche di simbionte o parassita obbligato, in quanto si replica esclusivamente all’interno delle cellule degli organismi. I virus possono infettare tutte le forme di vita, dagli animali, alle piante, ai microrganismi (compresi altri agenti infettanti come i batteri) e anche altri virus. Molte specie di virus convivono all’interno di sistemi viventi ospiti in modo simbiotico e gli individui di ogni specie animale, compreso l’uomo, ospitano normalmente un elevato numero di specie virali simbionti, che formano una popolazione detta viroma. I virus sono composti da filamenti di DNA o RNA racchiusi all’interno di un involucro proteico, detto “capside”; possono inoltre contenere enzimi, essere circondati da un ulteriore involucro esterno, formato da uno strato lipidico, ed essere dotati di altri tipi di proteine. Le forme dei virus possono variare notevolmente, ma alcune sono più comuni: tra queste vi sono le tipologie sferiche, quelle poliedriche, come pure quelle elicoidali, filiformi, amorfe o composite. I virus hanno diverse caratteristiche degli esseri viventi poiché possiedono un genoma, si riproducono e si evolvono attraverso la selezione naturale, tuttavia pur contenendo DNA o RNA, non sono considerabili esseri viventi in quanto non organizzati in cellule, non dotati di vita autonoma e non in grado di replicarsi autonomamente. Poiché possiedono solo alcune caratteristiche degli esseri viventi sono stati descritti anche come “organismi ai margini della vita“. Quando non si trovano nella fase dell’infezione o all’interno di una cellula infetta, i virus esistono in forma di particelle indipendenti e inattive. Queste particelle virali, note anche come virioni, sono costituite da due o tre parti: il materiale genetico costituito da DNA o RNA, il capside (cioè il rivestimento proteico del materiale genetico) e – in alcuni casi – un involucro esterno formato da uno strato di lipidi, che circonda il rivestimento proteico, detto pericapside. I virioni possono avere forme semplici, elicoidali e icosaedriche, ma anche architetture più complesse. I virus hanno bisogno di un ospite (una cellula, eventualmente parte di un organismo pluricellulare, o un altro sistema biologico) per replicarsi, ma hanno anche la necessità di trasmettersi da un ospite all’altro. Il processo può avvenire in molti modi: i virus influenzali ad esempio si diffondono direttamente da un ospite all’altro attraverso le esalazioni respiratorie, e ricevono particolare diffusione tramite fenomeni come tosse e starnuti. I norovirus e i rotavirus, comuni cause di gastroenterite virale, sono trasmessi per via oro-fecale, vengono trasportati e depositati in luoghi esterni (come oggetti, alimenti o fonti d’acqua) tramite contatto, e possono entrare nel corpo con cibo e bevande contaminate. L’HIV è uno dei numerosi virus trasmessi attraverso il contatto sessuale o dallo scambio di fluidi corporei, come il sangue. L’insieme delle tipologie di cellule che un virus può utilizzare per replicarsi, viene chiamata il suo “ospite”. Si tratta sempre di cellule dotate di sistemi adatti a replicare le sequenze genetiche contenute nel virus. Inoltre, i virus devono anche essere dotati di meccanismi specializzati per riuscire a oltrepassare le membrane delle cellule ospiti. Esempi di virus: Adenoviridae, Hepadnaviridae, Herpesviridae, Parvoviridae, Poliomavirus, Poxviridae, Orthomixoviridae, Picornaviridae.
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Funghi
I funghi, anche detti “miceti”, sono organismi eucarioti, unicellulari o pluricellulari, con dimensioni da 20 a 50 volte superiori a quelle di un batterio. Sono provvisti di una parete rigida composta da chitina. In base alla morfologia del corpo della cellula fungina (denominato tallo) si distinguono: miceti filamentosi o muffe, pluricellulari; lieviti, unicellulari; funghi dimorfi.
I funghi possono essere responsabili di diverse patologie che possono interessare l’uomo, tra cui micosi superficiali (relativi a cute e mucose) e micosi profonde, che in genere si manifestano in soggetti con grave depressione delle difese immunitarie (ad esempio AIDS), e sono responsabili di quadri clinici solitamente gravi e potenzialmente fatali. Esempi di funghi, sono: Dermatofiti, Aspergilli,
Pitrysporum, Candida, Criptococco, Histoplasma.
Muffe
Le muffe sono un tipo di organismi pluricellulari appartenenti al regno dei funghi, capaci di ricoprire alcune superfici sotto forma di spugnosi miceli e solitamente si riproducono per mezzo di spore. È comunemente chiamata muffa un agglomerato di questi sottili miceli, formatisi su materia vegetale o animale, generalmente come uno strato schiumoso o filamentoso, come segno di decomposizione e marcescenza. Dermatofiti e Aspergilli sono esempi di muffe. I Dermatofiti nell’uomo possono determinare micosi superficiali (cute e annessi), mentre gli Aspergilli possono causare micosi profonde (polmoniti e sinusiti).
Protozoi
I protozoi sono un Regno di esseri viventi, organismi unicellulari (ma si trovano anche pluricellulari), eucarioti ed eterotrofi. Alcuni autori raggruppano in essi anche organismi autotrofi. A volte, come nel caso di Euglena viridis, l’individuo è eterotrofo facoltativo, se posto in ambiente non luminoso. Essendo eucarioti sono provvisti di organuli cellulari, a volte di vacuoli pulsanti (1 o 2), e di organi fotosensibili. Si muovono tramite flagelli, ciglia o pseudopodi (amebe). Si conoscono oltre 35000 specie di protozoi. Si tratta di un gruppo tradizionalmente utilizzato nella classificazione scientifica, ma considerato attualmente privo di valore sistematico filogenetico in quanto polifiletico. Il termine “protozoi” deriva dal greco e significa primi animali infatti, insieme alle alghe, sono i primi organismi eucarioti apparsi nel corso dell’evoluzione.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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