Ecstasy, MDMA e MDA: cosa sono e quali effetti produce questa droga

MEDICINA ONLINE ECSTASY DROGA EFFETTI MDMA METABOLITA MDA DIPENDENZA ALLUCINAZIONI VISIONI ECCITAZIONE PILLS PILLOLA COMPRESSE PASTIGLIE PASTICCHE ILLEGALI FARMACICos’è l’ecstasy?

L’ecstasy è una sostanza psicoattiva sintetica che agisce sia come stimolante che come allucinogeno. Fa sentire pieni di energia e induce una distorsione temporale e percettiva, oltre che aumentare il piacere derivante dalle esperienze tattili. E’ nota anche come MDMA, acronimo del suo nome chimico metildiossimetanfetamina. Farmaci che bloccano il reuptake delle monoammine come gli SSRI, SNRI, cocaina contrastano gli effetti di questo composto, impedendone la ricaptazione. L’uso cronico di MDMA può portare a dipendenza sia fisica che psicologica, oltre a molti danni relativi alla perdita delle connessioni (sinapsi) a lunga distanza tra neuroni.

Come si assume l’ecstasy?

L’ecstasy viene assunta in genere per via orale sotto forma di pastiglie o capsule, vendute illegalmente nei posti frequentati dai consumatori abituali, come ad esempio le discoteche od i rave party.

Quanto durano gli effetti dell’ecstasy?

Quando assunto per via orale, i primi effetti cominciano a manifestarsi dopo circa 30-40 minuti e raggiungono il picco entro 70-120 minuti. La massima concentrazione plasmatica viene raggiunta in 1,5-3 ore circa. Gli effetti dell’ecstasy hanno durata variabile, ma mediamente durano tra 3 e 6 ore, fino a quando non vengono esaurite le riserve cellulari di serotonina. I livelli di serotonina tendono a ristabilirsi, nel consumatore occasionale, nel giro di qualche giorno. L’emivita è di circa 8-9 ore.

Metabolismo dell’ecstasy

L’ecstasy è prevalentemente metabolizzata per via epatica (80% per mezzo anche di CYP2D6) principalmente attravero due vie distinte che coinvolgono reazioni di ossidazione e demetilazione, che portano alla formazione di metaboliti N-demetilati (MDA) e quindi O-demetilati (derivati della metil dopa) che vengono poi idrossilati sull’anello benzenico in posizione 3 e coniugati con Glutatione e N-Acetil Cisteina per formare addotti tioeterei che si crede siano i responsabili della azione neurotossica della sostanza; una parte (20%) è escreta immodificata nelle urine.

Leggi anche:

Bersagli dell’ecstasy

L’MDMA ha un’affinità all’incirca 10 volte superiore per il trasportatore della serotonina che per quello delle altre monoamine per cui ha un effetto prevalentemente serotoninergico: in un esperimento è riportato che una dose di tale composto è stata in grado di aumentare dopo 40 minuti dalla somministrazione del 900% i livelli extracellulari di serotonina, non aumentando in maniera significativa quelli di dopamina (per confronto il mefedrone ha aumentato del 950% quella di serotonina e del 500% quello di dopamina mentre l’amfetamina ha aumentato del 400% quelli di dopamina non modificando significativamente quelli di serotonina). L’MDMA possiede anche altri target secondari, in parte dovuti ai suoi metaboliti come l’MDA. È infatti un parziale agonista dei recettori 5-HT1 e 5-HT2, e ciò potrebbe essere responsabile del notevole aumento delle concentrazioni ematiche di ossitocina, cortisolo e prolattina che si verificano nei consumatori di ecstasy.

Leggi anche:

Quali sono gli effetti dell’ecstasy?

Gli effetti dell’ecstasy sono generalmente di eccitamento e, al tempo stesso, effetti di natura psichedelica. Genera empatia, aumenta la capacità di comunicare con gli altri, accresce il desiderio sessuale, potenzia le sensazioni e le percezioni ma, contemporaneamente, provoca esperienze depersonalizzanti, lievi disturbi delle percezioni sensitive, a volte stati di psicosi con allucinazioni della durata di diverse ore e insonnia pronunciata.

Gli effetti psicoattivi desiderati a breve termine sono:

  • euforia, senso di generale benessere, senso di felicità diffusa;
  • aumento dell’empatia, senso di vicinanza e legame emotivo con cose e persone;
  • aumento della socialità e dell’emotività, si tende a parlare facilmente con sconosciuti e a dire quello che realmente si pensa;
  • alterazione della percezione dello scorrere del tempo;
  • allucinazioni (specie a dosi elevate).

Gli effetti collaterali a breve termine derivanti dall’uso della sostanza potrebbero essere:

  • diminuzione dell’appetito;
  • disidratazione;
  • basso livello di salivazione;
  • acidità di stomaco;
  • malessere generale;
  • diarrea;
  • nausea;
  • irrequietezza ed ansia;
  • confusione;
  • panico;
  • piloerezione;
  • secchezza alle fauci;
  • ipertermia;
  • sbalzi di pressione.

Il soggetto che assume ecstasy può anche essere soggetto a movimenti involontari e difficoltà nei movimenti, come:

  • nistagmo;
  • mascelle digrignanti;
  • paralisi temporanea;
  • perdita del controllo muscolare;
  • iperriflessia;
  • mioclono;
  • convulsioni.

Effetti imprevedibili di una compressa di ecstasy

Gli effetti di una data compressa di ecstasy sono del tutto imprevedibili, per almeno tre motivi principali:

  • ogni essere umano reagisce in modo diverso allo stesso principio attivo;
  • spesso l’ecstasy viene assunta insieme ad alcol ed altre droghe come marijuana e cocaina e gli effetti sinergici di più droghe assunte contemporaneamente possono essere diversi agli effetti dell’assunzione di una singola droga;
  • le compresse di ecstasy sono prodotte in laboratori clandestini e non è quindi possibile prevedere quali componenti siano realmente contenuti in una pastiglia che si pensa possa essere di ecstasy.

Leggi anche:

Quali altre sostanze può contenere una pillola di ecstasy?

Potenzialmente una pillola di ecstasy può contenere qualsiasi sostanza. Molti studi hanno dimostrato che le pastiglie di ecstasy in commercio spesso contengono numerose altre sostanze oltre all’MDMA, che sono generalmente dannose o perfino letali. Fra queste sostanze troviamo: metamfetamina, caffeina, dextromethorphan, efedrina e cocaina.

Interazioni con altre sostanze

  • L’assunzione di MDMA in concomitanza con gli inibitori della monoamino ossidasi (MAO-I) è una combinazione pericolosa e potenzialmente letale.[69] I MAO-I si trovano nei farmaci antidepressivi come Nardil (fenelzina), Parnate (tranilcipromina), Marplan (isocarbossazidina), Deprenil (selegilina), Aurorix/Manerix (moclobemide).[70] Anche l’ayahuasca contiene MAO-I (armina e armalina).
  • L’assunzione contemporanea di MDMA e Ritonavir (farmaco antiretrovirale inibitore delle proteasi, utilizzato nelle terapie della infezione da HIV) pone un grave rischio di morte.
  • Le persone con precedenti episodi di attacchi cardiaci,  ipertensione,  aneurisma o infarto, glaucoma, malattie epatiche o renali, ipoglicemiapossono essere a rischio maggiore.
  • Particolare attenzione va fatta nel combinare MDMA e Viagra (sildenafil).
  • I farmaci antidepressivi SSRI\SNRI inibiscono gli effetti comportamentali dell’MDMA.
  • L’assunzione di MDMA associato a medicinali antibiotici porta all’aumento dei rischi per la salute. Può avere pericolose interazioni farmacologiche quando, in concomitanza all’assunzione, si è sotto terapia medico-farmacologica di qualsiasi tipo. L’uso è comunque fortemente sconsigliato a chi è affetto da patologie renali, epatiche (anche lievi o latenti) e a chi soffre di pressione alta.

Quali danni procura l’ecstasy?

L’uso prolungato di ecstasy può danneggiare il tessuto cerebrale (è tossica a livello dei neuroni) e, in alcuni casi, può determinare la morte, specie se assunta insieme ad altre droghe e/o farmaci. Numerosi studi mostrano come tale composto sia una tossina serotoninergica, in grado cioè di danneggiare i neuroni che producono serotonina: tali studi su cavie e primati hanno infatti dimostrato che sia in grado di causare la perdita delle connessioni (sinapsi) tra i neuroni della serotonina, in particolare quelle a lunga distanza. Queste connessione tendono poi a ricrescere parzialmente nel corso di diversi mesi ma in maniera non equivalente, cioè formando molte connessioni a breve raggio ma non a lunga distanza. Inoltre l’uso cronico di MDMA tende ad alterare il numero di recettori per la serotonina ed a diminuire i livelli di serotonina nell’ordine del 5-10% che tendono a recuperare nell’arco di 2-3 mesi di astinenza. Queste alterazioni sono evidenti nei consumatori abituali o in quelli di alti dosaggi, nei quali alcune di queste alterazioni sono rilevabili anche dopo mesi di astinenza insieme ad alterazione di parametri psicologici. Nei consumatori occasionali che fanno uso di basse dosi del composto, la presenza e la persistenza di tali alterazioni è più difficili da rilevare e i risultati degli studi, in questi casi, sono contrastanti. Tali alterazioni possono causare, specie in soggetti che ne hanno fatto un uso prolungato o ad alte dosi, problemi psicologici e cognitivi persistenti anche ad anni di distanza. Nella classifica di pericolosità delle varie droghe stilata dalla rivista medica Lancet, l’MDMA occupa il diciassettesimo posto: questa classifica considera il pericolo integrale di una sostanza, cioè il pericolo complessivo creato per sé e per gli altri quando la si assume, compreso il rischio di dipendenza, il costo economico e contesto criminale associato. Questa scala non considera però la neurotossicità, gli effetti sulle capacità cognitive e la salute mentale indotte dalle sostanze in classifica.

Test antidroga da fare a casa

Nel caso in cui abbiate bisogno di ottenere rapidamente il risultato positivo o negativo di un test antidroga specifico, potete usare uno di questi test antidroga da fare a casa, acquistabili online, ritirabili anche nei punti di ritiro, facili da fare e dai risultati attendibili. Tutti i prodotti sono stati accuratamente selezionati dal nostro Staff di esperti:

  • test antidroga con strisce per rilevare cocaina nell’urina: http://amzn.to/2Aql3CX
  • test antidroga con strisce per rilevare cocaina nell’urina: http://amzn.to/2jTALjN
  • test antidroga con strisce per rilevare marijuana (THC) nell’urina: http://amzn.to/2jUiGC2
  • test antidroga 25ng/ml per marijuana (THC) nell’urina: http://amzn.to/2ArBzml
  • test antidroga 50ng/ml per marijuana (THC): http://amzn.to/2Anhhu1
  • Test antidroga per metanfetamine nell’urina: http://amzn.to/2AH6PSd
  • Test antidroga tramite saliva multiplo per 6 droghe contemporaneamente – amfetamine, oppiacei, cocaina, metadone, metamfetamine, THC cannabinoidi: http://amzn.to/2Cksjlg
  • Test antidroga tramite urina per 11 droghe contemporaneamente – anfetamina – arbiturici, buprenorfina, benzodiazepine, cocaina, ecstasy, metanfetamine, oppiacei/morfina, metadone, antidepressivi triciclici, annabinoidi (marijuana/hashish/cannabis): http://amzn.to/2AHsjP7

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

Marijuana, cocaina, LSD e altre droghe: come cambiano il tuo sperma?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma MARIJUANA COCAINA LSD DROGHE SESSO SPERMA Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Pene.jpgTutto ciò che mangiamo e beviamo, influisce su quantità, densità, colore, odore e sapore dello sperma, come abbiamo visto in questo articolo. Ma non solo cibo e bevande: anche le droghe influiscono sulle caratteristiche dell’eiacultato, ognuna in modo diverso. Vediamolo oggi.

Marijuana

Secondo il National Study on Drug Use and Health realizzato negli USA nel 2009, la marijuana è la sostanza illegale più utilizzata dagli americani. I cannabinoidi da cui è composta la marijuana vengono sintetizzati dal nostro corpo, quindi le nostre cellule sono naturalmente dotate di recettori per questa sostanza. Proprio per tale ragione se i cannabinoidi attaccano i testicoli e quindi lo sperma, si verificano alcuni effetti indesiderati. Più o meno il 33 percento dei consumatori abituali di marijuana ha una bassa conta di spermatozoi. Si è anche dimostrato che il legame tra i componenti attivi e i metaboliti della marjuana e i ricettori dello sperma può causare una diminuzione della motilità degli spermatozoi. Non è invece ancora ben chiaro quali siano gli effetti di un utilizzo saltuario della sostanza: non sono stati ancora condotti studi approfonditi, ma l’idea predominante è che nonostante questi uomini possano recuperare facilmente le loro funzionalità riproduttive interrompendo l’utilizzo, non dovrebbero fare uso di marijuana nel momento in cui decidessero di avere un figlio.

Leggi anche:

Cocaina

La cocaina è la leggendaria “killer dell’erezione,” perché causa vasocostrizione (ossia la riduzione del calibro dei vasi sanguigni), che è una delle cause della disfunzione erettile. È difficile stabilire cos’altro provochi perché tutti gli studi condotti su esseri umani sono complicati dal fatto che la cocaina ti fa venire semplicemente venire voglia di divertirti di più. Perché non abbiamo più informazioni sugli effetti della cocaina? I test che sono stati fatti sui consumatori non sono mai puri perché nella maggior parte dei casi la cocaina si assume con l’alcol, con le sigarette o anche con altre droghe ed è rarissimo imbattersi in persone che usano solo cocaina. Non si può ovviamente chiedere forzatamente ad un gruppo di persone di farsi di cocaina e poi cercare di accoppiarsi. Gli studi condotti sugli animali invece hanno dimostrato che nei testicoli e nello sperma esistono alcuni recettori della cocaina. I tessuti testicolari registrano un’anatomia anormale. C’è la degenerazione di un buon numero di cellule. Questi studi condotti sugli animali hanno rivelato che ci potrebbe essere una sorta di trasmissione della cocaina dallo sperma maschile all’ovulo femminile. Gli effetti di questo fenomeno non sono ancora noti, ma potrebbero portare a un aborto spontaneo.

Leggi anche:

Oppiacei

Tanto per essere chiari, quando parlo di oppiacei mi riferisco all’eroina, all’ossicodone, ecc. Un utilizzo di oppiacei a lungo termine può comportare problemi al sistema riproduttivo a causa di una soppressione dell’ormone GnRH che è normalmente secreto nell’ipotalamo (l’organo che controlla la ghiandola pituitaria). Ciò significa che la ghiandola pituitaria produce meno LH (ormone luteinizzante) e FSH (ormone follicolo-stimolante), che è semplicemente un modo più fantasioso di dire che il corpo non produce abbastanza sperma per fare un bambino. È stato inoltre studiato che la dipendenza da oppiacei produce una frammentazione del DNA all’interno dello sperma, che può ridurre la fertilità e causare aborti spontanei.

Metanfetamine

Trovo superfluo dire che se fai uso di metanfetamine forse avere un figlio non rientra proprio nelle tue priorità. Se nonostante ciò vuoi comunque avere figli allora aspettati dei danni ai tubuli seminiferi che sono parte dell’apparato riproduttore maschile. Anche in questo caso il problema è sempre lo stesso: bassa produzione di testosterone. Inoltre lo sperma potrebbe incorrere in problemi di vasocostrizione e circolazione del sangue. Il problema principale in materia di anfetamine e loro derivati è il rischio che nel bambino si sviluppino malformazioni cardiache.

LSD (dietilammide-25 dell’acido lisergico), funghi allucinogeni e ketamina

Probabilmente concepire un figlio sotto acido non è un’idea grandiosa, ma la verità è che nessuno può dirlo con assoluta certezza. La maggior parte degli studi effettuati non ha mostrato effetti diretti dell’LSD sullo sperma. Tutte le ricerche che sono state fatte per capire se l’utilizzo di acidi (inclusi funghi e ketamina) può modificare le cellule del DNA negli spermatozoi sono state assolutamente inconcludenti.

MDMA/Ecstasy

Anche se avete la fortuna di trovare della vera MDMA e non semplicemente quella porcheria che circola nei vari locali, sappiate che il vostro sperma avrà comunque dei problemi. La ricerca su queste droghe non è moltissima, tuttavia è sicuro che l’MDMA può danneggiare la produzione di testosterone, come tutte le altre sostanze che sono su questa lista del resto. Può determinare danni al DNA spermatico o degenerazioni delle cellule nel tessuto testicolare. La motilità degli spermatozoi si mantiene intatta ma il numero diminuisce drasticamente. Diciamo che l’effetto è simile a quello della cocaina, con l’unica differenza che nel caso della cocaina anche la motilità subisce danni, mentre qui è solo la conta degli spermatozoi, cioè la produzione di sperma, a risentirne. Sostanzialmente lo sperma c’è ancora, ma le possibilità che si possa mettere incinta una donna diminuiscono notevolmente. Inoltre, come nel caso delle metanfetamine, anche la MDMA può causare malformazioni cardiache nel bambino.
Se avete letto attentamente queste informazioni e non volete comunque rinunciare alle vostre abitudini ma, al tempo stesso, volete dare al vostro partner dello sperma di qualità, astenetevi da qualsiasi droga per almeno 3/4 settimane prima di avere un rapporto sessuale.

Per la stesura di questo pezzo ci siamo basati anche sullo studio del 2012 “The Insults of Illicit Drug Use in Male Fertility”, realizzato dall’American Society of Andrology e apparso sul Journal of Andrology. Se siete curiosi di saperne di più potete trovarlo qui.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn e su Pinterest, grazie!