Cattivo odore dal naso e muco maleodorante: cacosmia e ozena nasale

MEDICINA ONLINE NASO ANATOMIA FOSSA NASALE CACOSMIA ODORE MUCOSA MUCO CATTIVO LARINGE LINGUA FARINGE GOLA TESTA SENI PARANASALI SINUSITE SUFFUMIGI ARIA RESPIRO POLMONI NARICI.jpgCon “cacosmia” in medicina si intende la percezione di un odore sgradevole, che può essere reale (cacosmia oggettiva) o immaginato dal paziente (cacosmia soggettiva).

Cause di cacosmia oggettiva

Nel caso di cacosmia oggettiva, lo stimolo olfattivo sgradevole è realmente presente e può essere determinato da una causa ben precisa, quasi sempre un’infezione nasale o sinusale, come in caso di alcune forme di rinite, sinusite o tonsillite, caratterizzate anche da una secrezione di muco più o meno maleodorante a seconda del grado dell’infezione. In altri casi, meno frequenti, la cacosmia oggettiva è il risultato di un tumore delle fosse nasali o può indicare la presenza di un corpo estraneo più o meno grande incastrato nelle primissime vie aeree.

Cause di cacosmia soggettiva

La cacosmia soggettiva, invece, è una sensazione “falsa”, che può verificarsi in caso di lesioni delle vie olfattive (neuriti tossiche o infettive del nervo olfattivo), durante particolari stati fisiologici (gravidanza) o in caso di patologie neurologiche, traumi o tumori cerebrali (meningiomi). In altri casi, la cacosmia soggettiva è un sintomo prodromico di alcune forme di epilessia a partenza dalla zona uncinata (crisi uncinate) o può essere di carattere allucinatorio in corso di malattie psichiatriche. In questi casi vengono percepiti odori fetidi, come di uova marce, carne bruciata o zolfo.

Cattivo odore da rinite cronica atrofica

Una delle possibile cause di cattivo odore oggettivo del naso è l’ozena nasale (anche ciamata rinite cronica atrofica), una rinite caratterizzata da una marcata e diffusa atrofia della mucosa nasale, più diffusa tra le donne a partire dalla pubertà. Il disturbo può essere primario o secondario ad altra patologia e si estende a coinvolgere anche le ghiandole, lo scheletro dei turbinati e le terminazioni nervose che si distribuiscono al naso, in alcuni casi arrivando anche in faringe.
Le cavità nasali del paziente con ozena, risultano costantemente infiammate e tendono a divenire ripiene di croste maleodoranti di colore verde scuro o francamente nere. La mucosa nasale presenta importanti alterazioni di tipo atrofico con riassorbimento dell’osso sottostante. Il paziente lamenta spesso sensazione di bruciore al naso e ostruzione nasale. I soggetti affetti da rinite cronica atrofica possono anche presentarsi con cefalea e dolori facciali molto simili a quelli tipici della sinusite cronica. I microrganismi all’interno delle cavità nasali si moltiplicano con estrema facilità e ciò produce un cattivo odore descritto come disgustoso fetore che esce dal naso. Questa caratteristica rende spesso il paziente un emarginato sociale. In alcuni casi il soggetto può avvertire distintamente questo odore disgustoso, mentre nelle fasi più avanzate del disturbo, a seguito della distruzione ed atrofizzazione degli elementi responsabili della percezione degli odori, il paziente può essere del tutto non consapevole di questo (si parla in questo caso di “anosmia misericordiosa”). La diagnosi della rinite atrofica si fonda sull’anamnesi e la visita medica con il riscontro dei classici segni e sintomi e solo in casi eccezionali si esegue una TAC dei seni paranasali.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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