Sindrome di Reifenstein: cause, sintomi, diagnosi, terapia, complicanze

MEDICINA ONLINE MEDICO PAZIENTE ANAMNESI VISITA ESAME OBIETTIVO IDIOPATICO SINTOMI DOLORE STUDIO OSPEDALE AMBULATORIO CONSIGLIO AIUTO DOTTORE INFERMIERE PRESCRIZIONE FARMACO DIAGNOSICon sindrome di Reifenstein (anche chiamata “sindrome da parziale insensibilità agli androgeni” o “PAIS” o “sindrome di Continua a leggere

Testicoli piccoli: quali sono le cause e le dimensioni normali?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO TESTICOLI SCROTO PENE ANATOMIA SESSO SPERMA IPOGONADISMO LIQUIDO SEMINALE UOMOIl testicolo fa parte dell’apparato genitale maschile, è contenuto nello scroto ed ha la funzione principale di produrre gli spermatozoi (la parte dello sperma deputata alla fecondazione) ed alcuni ormoni fra i quali il testosterone. Il testicolo è costituito dalla tunica albuginea e dalle sue dipendenze, da un parenchima costituito dai tubuli seminiferi, e dallo stroma che circonda i tubuli seminiferi e contenente quest’ultimo le cellule di Leydig a funzione endocrina. Per approfondire l’anatomia e le funzioni di testicoli e scroto, vi invitiamo a leggere questo articolo: Testicoli e scroto: dimensioni, anatomia e funzioni in sintesi

Quali sono le dimensioni di un testicolo normale?

I testicoli hanno grossolanamente la forma di un ovale e misurano mediamente:

  • 5 centimetri circa di lunghezza;
  • 3 centimetri circa di larghezza;
  • 3 centimetri circa di profondita.

Il peso dei testicoli – dopo la pubertà – è di circa 17-23 grammi l’uno, compreso l’epididimo, che da solo può pesare 4-5 grammi. I due testicoli non sono simmetrici: il testicolo sinistro è lievemente più basso del destro, la ragione di questo fatto è dovuto all’anatomia delle vene genitali ed è anche correlato alla possibile formazione di varicocele.

Leggi anche: Varicocele: sintomi, operazione ed effetti sull’erezione

Quali sono le cause di testicolo piccolo?

I testicoli possono essere più piccoli rispetto alle misure appena citate, tuttavia – parimenti a quello che succede con il pene – dimensioni ridotte non significano necessariamente che i testicoli non riescano a svolgere adeguatamente le due funzioni (spermatogenesi e produzione di ormoni androgeni). Il nostro staff ha avuto pazienti con testicoli più piccoli della media, ma comunque fertili e che hanno avuto uno o più figli. Le misure ridotte di uno o entrambi i testicoli possono essere presenti alla nascita o essere secondarie ad una patologia:

  • Atrofia testicolare: il testicolo esiste, ma è atrofizzato, ossia è molto piccolo e le sacchetta scrotale appare vuota. Spesso il testicolo atrofico è la conseguenza di una torsione del testicolo avvenuta durante la vita fetale. Il testicolo atrofico è un organo senza alcuna funzione, che rischia nel tempo una degenerazione neoplastica, pertanto si consiglia in genere di asportarlo chirurgicamente.
  • Ipogonadismo: i testicoli sono più piccoli del normale a causa di una inadeguata secrezione di ormoni sessuali (ad esempio testosterone ed estrogeni) da parte delle gonadi (ovaio o del testicolo). Ne esiste una forma primaria anche detta ipogonadismo ipergonadotropico in cui si ha difetto di produzione ormonale della gonade e una forma secondaria anche detta ipogonadismo ipogonadotropo causata da difetto ipotalamico di produzione di GnRH o da una impossibilità dell’ipofisi di secernere LH e FSH.
  • La sindrome di Klinefelter: è una malattia genetica caratterizzata da un’anomalia cromosomica in cui un individuo di sesso maschile possiede un cromosoma X soprannumerario. Normalmente le donne possiedono due cromosomi sessuali XX e gli uomini uno X e uno Y: gli individui affetti dalla sindrome di Klinefelter hanno almeno due cromosomi X e almeno un cromosoma Y. Perciò gli individui con tale cariotipo sono solitamente indicati come “maschi XXY” o “47,XXY”.
  • Sindrome di Kallmann: è una malattia genetica nella quale, a causa di una difetto dei cromosomi, l’ipotalamo e l’ipofisi non controllano correttamente la secrezione degli ormoni e non si ha lo sviluppo sessuale del soggetto.
  • Varicocele. Un’altra possibile causa di testicoli piccoli è il varicocele, una dilatazione delle vene dello scroto, la sacca in cui si trovano i testicoli. Questa patologia colpisce per lo più l’uomo dai 15 ai 25 anni, mentre è raro che si presenti durante la crescita e in età avanzata. Il varicocele può essere primario, se la causa è un malfunzionamento delle valvole della vena testicolare, o secondario se dipende da altre patologie, come un tumore pelvico o addominale.

Se i vostri testicoli sono solo leggermente più piccoli della media, ma completamente sani, allora c’è una buona notizia per voi: secondo uno studio della Emory University di Atlanta, in Georgia, gli uomini con i testicoli più piccoli sarebbero dei padri migliori. Pare infatti che, probabilmente a causa del minore testosterone in circolo, questi papà siano più dolci e passino più tempo coi loro bambini.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Cosa sono i brufoli ed i punti neri e come fare per prevenirli e curarli?

MEDICINA ONLINE PELLE CUTE DERMA DERMATITE COMEDONE PUNTONERO BRUFOLO ACNE GIOVANILE TARDIVA COSA SONO CURA DETERGENTE GEL PELO TERAPIA CURA POMATA CREMA FARMACI RIMOZIONE SEBO SEBACEA.jpgCosa sono brufoli e punti neri lo sanno tutti, ma cosa sono tecnicamente e come si formano, sono informazioni meno conosciute. Cerchiamo oggi di fare un po’ di chiarezza.

All’origine di tutto c’è il punto nero
I punti neri (anche detti comedoni) conosciuti anche come punti neri, sono formazioni di colore tendente al giallo scuro o anche al grigio/nero, che si sviluppano sulla superficie della pelle. Si tratta di una dilatazione dell’orifizio del follicolo nel cui interno si trovano grassi, cheratina, melanina, peli e batteri, tra cui il Propionibacterium acnes che danneggia ulteriormente il tessuto.

Come si forma un punto nero?
Un comedone si forma quando il canale del follicolo pilifero della ghiandola sebacea si ostruisce a causa di una eccessiva cheratinizzazione. Le lamine cornee si ispessiscono e formano una sorta di tappo che ostruisce l’apertura del dotto ghiandolare, impedendo la fuoriuscita del sebo. Il “tappo” poi scurisce a causa di depositi di melanina e dell’azione ossidante dell’ossigeno.

Come si forma il brufolo?
Il comedone crea le basi per la formazione del foruncolo. Vari batteri, tra cui il Propionibacterium acnes e lo Staphylococcus epidermis, possono penetrare all’interno dei pori otturati dai punti neri. Tali batteri passano attraverso il poro e scendono nel follicolo dove si trovano le cellule che fanno crescere i peli e quelle che producono sebo, la sostanza oleosa che li protegge, determinando infezione. Questa infezione richiama subito le difese dell’organismo. Dai vasi sanguigni e dal derma circostante (il tessuto sotto l’epidermide) accorrono globuli bianchi e anticorpi. L’intera zona si gonfia: è nato il foruncolo. È rosso perché i capillari si dilatano per favorire l’afflusso dei “difensori”, che di solito nel giro di 24-48 ore distruggono i batteri. Verso la fine della battaglia i capillari tornano progressivamente normali e dal sangue giungono i macrofagi, cellule specializzate che fanno piazza pulita dei resti dei combattenti morti: il brufolo si “sgonfia”.

Leggi anche: Punti neri (comedoni): tutti i rimedi naturali per eliminarli

Cos’è il liquido giallo del brufolo?
Alla fine della battaglia il foruncolo può risultare pieno di un liquido giallo presente in quantità variabile. Tale liquido giallastro (fatto di acqua, di sebo, di anticorpi e batteri “sconfitti”) e, riuscendo a farsi strada verso la superficie e a uscire dal poro, diventa visibile all’esterno nella caratteristica – ed inestetica – maniera che tutti conosciamo. L’infezione è però vinta: il brufolo è guarito. Lentamente il liquido viene eliminato dall’organismo.

Perché il foruncolo può lasciare cicatrici?
La vera e propria battaglia tra sistema immunitario e batteri, è una guerra senza esclusione di colpi, che coinvolge anche gli innocenti: i globuli bianchi emettono infatti enzimi capaci di distruggere la membrana esterna dei batteri. Ma gli enzimi non fanno distinzione, e disgregano anche la parete delle cellule circostanti, quelle che formano il follicolo. Ecco perché, quando i foruncoli sono molti e profondi (come nei casi di acne grave), possono rimanere cicatrici.

Leggi anche: La zona dove compare l’acne, rivela i tuoi problemi fisici e psicologici

Perché i brufoli vengono soprattutto durante l’adolescenza?
L’aumento degli androgeni (ormoni sessuali), estremamente importante nel periodo adolescenziale, stimola le ghiandole sebacee a produrre più sebo. La ghiandola funziona in maniera copiosa ma, come abbiamo visto prima, la cheratinizzazione impedisce al sebo di uscire: nel giro di qualche giorno si forma il punto nero e successivamente il brufolo.

Serve schiacciare i brufoli?
Solo se hanno la puntina gialla leggermente in rilievo sul gonfiore circostante: significa che ormai l’apparato immunitario ha svolto fino in fondo il suo compito e si può fare uscire il liquido. Basterà tendere e poi premere un po’ la pelle intorno, anche se il mio consiglio rimane sempre quello di resistere, ed aspettare che il corpo riassorba il liquido. In caso contrario, il trauma dello schiacciamento, potrebbe favorire una nuova infezione del sito.

Leggi anche: Spremere o incidere il brufolo: lo fa davvero passare prima?

Cosa fare se il brufolo è rosso?
Se il brufolo è ancora soltanto rosso, schiacciarlo è dannoso: il liquido non può uscire perché il gonfiore ha stretto il canale che porta verso il poro e, premendo la zona con le dita, le pareti interne del follicolo possono rompersi, propagando l’infezione al derma circostante, con il risultato di aumentare il diametro del brufolo e quindi il rischio di cicatrici. Schiacciare i punti neri serve invece a impedire che si trasformino in foruncoli, quindi è possibile eliminarli, avendo molta cura nel farlo.

Perché i miei amici non hanno un brufolo ed io si?
Ci sono persone più fortunate ed altre meno fortunate, in questo neanche il brufolo fa eccezione: alcuni soggetti passano l’adolescenza senza un foruncolo, la pelle liscia come la seta, altri invece devono combattere con essi tutta la vita. La spiegazione è semplice: dipende dal numero e dal funzionamento dei recettori per gli ormoni che ognuno di noi ha sulle ghiandole sebacee. Alcune persone nascono con ghiandole dotate di molti recettori: alla pubertà esse cominceranno a funzionare e, ricevendo più ormoni, produrranno più sebo, dunque comedoni e foruncoli. Altri hanno meno recettori e quindi la pelle liscia. Non a caso ci sono popolazioni che non hanno quasi mai brufoli, come i giapponesi e i coreani: nelle loro ghiandole, pochi recettori.

Cioccolato, dolci e cibi piccanti fanno venire i brufoli?
Il cioccolato è innocente. Si può mangiarne a volontà (senza esagerare!) e non avere un brufolo in più. Lo stesso vale per gli alimenti piccanti o per altri tipi di dolci. Diversi esperimenti condotti negli Stati Uniti hanno ormai dimostrato in modo inequivocabile che non sono gli alimenti a riempire la faccia di brufoli (a meno di non essere allergici, naturalmente). I ricercatori hanno messo due gruppi di adolescenti a diete differenziate: una ricca di cioccolato e dolciumi, l’altra del tutto priva di leccornie dolci. Dopo alcune settimane hanno messo a confronto le foto del viso dei ragazzi scattate prima e dopo l’esperimento. Il risultato? Le facce piene di brufoli prima della “cura al cioccolato” erano ancora foruncolose, ma l’acne non era aumentata, mentre la pelle dei ragazzi che non soffrivano di acne non aveva neanche un brufolo, come sempre.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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