Con “broncopolmonite” (anche chiamata “polmonite lobulare“) in medicina si indica un tipo particolare di polmonite caratterizzata dall’infiammazione di bronchi, bronchioli ed Continua a leggere
Archivi tag: bronchi
Bronchite: sintomi, durata, cura, rimedi naturali, è contagiosa?
Con il termine “bronchite” si indica l’infiammazione delle mucose dei bronchi, i condotti che permettono alla trachea di ramificarsi e raggiungere Continua a leggere
Differenza tra laringospasmo e broncospasmo
Il “laringospasmo” è la contrazione spasmodica dei muscoli della Continua a leggere
Broncospasmo in bambini e anziani: rimedi, quanto dura, paradosso
Con “broncospasmo” in medicina si indica il restringimento del lume bronchiale, cioè la riduzione del diametro dei bronchi e dei bronchioli dovuto ad una Continua a leggere
Atelettasia: significato, polmonare, cause, sintomi, cura, riabilitazione
Con “atelectasia” in medicina si intende per definizione la mancata distensione di un organo. L’atelettasia polmonare, in particolare, corrisponde al collasso totale o parziale di uno o più lobi del polmone, causato dallo Continua a leggere
Differenza tra bronchite cronica e BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva)
Il termine broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) descrive una serie di condizioni (affezioni) dei polmoni che rendono difficile svuotare l’aria dai polmoni. Questa difficoltà può provocare la sensazione di fiato corto (detta anche dispnea) o la sensazione di essere affaticati. Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è un termine che può essere usato per descrivere una persona affetta da bronchite cronica, enfisema o una combinazione di entrambe. La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una condizione diversa rispetto all’asma, ma può risultare difficile distinguere la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) dall’asma cronica.
Per approfondire:
- Differenza tra BPCO ed asma: terapia e sintomi comuni e diversi
- Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO): sintomi, diagnosi e cura
- Bronchite: durata, sintomi, cura, rimedi, è contagiosa? Per quanto tempo?
- Asma bronchiale in bambini e adulti: cause, sintomi e cura
- Enfisema polmonare: sintomi, tipi, cause, diagnosi e terapia
I sintomi di BPCO
La BPCO ha una insorgenza tardiva, nelle età medie della vita (quarta e quinta decade), con sintomi lentamente progressivi riferiti da pazienti che normalmente sono o sono stati fumatori. I sintomi principali della BPCO sono la tosse e la dispnea, qualche volta accompagnati da respiro sibilante. Spesso la tosse è cronica, più intensa al mattino e caratterizzata dalla produzione di muco. La dispnea compare gradualmente nell’arco di diversi anni e nei casi più gravi può arrivare a limitare le normali attività quotidiane. In genere, queste persone sono soggette a infezioni croniche dell’apparato respiratorio, che occasionalmente provocano ricadute accompagnate da una sintomatologia aggravata. Con il progredire della malattia questi episodi tendono a divenire sempre più frequenti. L’ostruzione, il rimodellamento delle vie aeree periferiche e l’enfisema, caratteristici della BPCO, sono dovuti a un’abnorme risposta infiammatoria delle vie aeree del parenchima polmonare e alla sistemica inalazione del fumo di sigaretta o di altri fattori irritanti, come polveri, gas, vapori e infezioni ricorrenti.
Una caratteristica abbastanza tipica di questi malati è dapprima la tosse cronica produttiva, poi un aumento progressivo della difficoltà di respiro, prima in occasione di sforzi più o meno intensi e, quindi, nelle fasi più avanzate della malattia, anche a riposo. In genere, le crisi del respiro non insorgono in modo improvviso come in chi ha l’asma. La BPCO, se non adeguatamente trattata ha, sempre, un decorso peggiorativo, cosa che non accade di regola con l’asma, in particolare se seguita e trattata in maniera opportuna.
Nella maggioranza dei casi di BPCO la spirometria indica un’ostruzione bronchiale irreversibile o scarsamente reversibile (il valore del FEV1, dopo somministrazione di broncodilatatore a rapida azione, non si modifica o aumenta in misura non significativa).
Livelli di gravità della BPCO
La BPCO è stata classificata in quattro diversi livelli di gravità:
- stadio 0: soggetto a rischio, che presenta tosse cronica e produzione di espettorato. La funzionalità respiratoria risulta ancora normale alla spirometria
- stadio I: malattia lieve, caratterizzata da una leggera riduzione della capacità respiratoria
- stadio II: malattia moderata, caratterizzata da una riduzione più consistente della capacità respiratoria e da dispnea in caso di sforzo
- stadio III: malattia severa caratterizzata da una forte riduzione della capacità respiratoria oppure dai segni clinici di insufficienza respiratoria o cardiaca.
I sintomi della bronchite cronica?
I sintomi della bronchite cronica, includono:
- malessere generale;
- respiro sibilante;
- fiato corto;
- febbre;
- brividi di freddo;
- difficoltà a respirare (dispnea);
- tosse persistente;
- dolore durante la deglutizione
- produzione eccessiva di muco, con catarro bianco o giallastro, con piccole perdite di sangue;
- dolori articolari;
- faringite;
- raucedine;
- oppressione al torace;
- debolezza;
- disturbi del sonno.
Leggi anche:
- Polmonite interstiziale, atipica, senza febbre: sintomi e cure in bimbi ed adulti
- Apparato respiratorio: anatomia in sintesi, struttura e funzioni
- Asma bronchiale: spirometria e diagnosi differenziale
- Diramazioni delle vie aeree inferiori: spiegazione e schema
- Spirometria diretta ed indiretta: come si esegue ed a cosa serve
- Differenza tra BPCO ed asma: terapia e sintomi comuni e diversi
- Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO): sintomi, diagnosi e cura
Diagnosi di bronchite cronica e di BPCO
La diagnosi di bronchite cronica e di BPCO include diversi tipi di esami, tra cui:
- Esami del sangue, per la conta leucocitaria e per la ricerca di stati infettivi;
- Esami di coltura sull’espettorato, per determinare la presenza di batteri nel muco ed escludere altre infezioni;
- Radiografia del torace (Rx Torace), per valutare la presenza di segni di infezioni più estese (polmonite);
- TAC, nei casi in cui sia necessario individuare eventuali anomalie dei polmoni e delle vie aeree in generale;
- Spirometria, per misurare la quantità di aria che si immette nei polmoni;
- Test di provocazione bronchiale, per la misura dell’ossido nitrico presente nell’aria emessa (espirata) che indica il livello di infiammazione.
Spirometria nella BPCO
- FEV1e FEV1/FVC (<70% dopobroncodilatatore);
- ostruzione non reversibile dopo somministrazione di broncodilatatore (salbutamolo);
- volumi polmonari: aumento del VR, CFR e TLC ( intrappolamento gassoso alveolare e iperdistensione polmonare;
- DLCO è ridotta.
Trattamento della bronchite cronica
Il trattamento della bronchite cronica è sintomatico e può richiedere l’impiego di agenti terapeutici sia farmacologici che non farmacologici. I tipici approcci non farmacologici per la gestione della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), e fra questi la bronchite cronica, possono includere: la riabilitazione polmonare, la chirurgica per la riduzione del volume polmonare, ed il trapianto polmonare. L’infiammazione e l’edema dell’epitelio respiratorio possono essere ridotti con i farmaci corticosteroidi per via inalatoria. Il respiro sibilante e la difficoltà respiratoria possono essere trattate riducendo il broncospasmo (cioè lo spasmo, reversibile, che interessa i piccolo bronchi e che è secondario alla costrizione del muscolo liscio). Il broncospasmo viene trattato con broncodilatatori a lunga durata d’azione, per via inalatoria. Questi broncodilatatori sono farmaci agonisti del recettore β2-adrenergico (ad esempio il salmeterolo) oppure farmaci ad azione anticolinergica, assunti sempre per via inalatoria, quali l’ipratropio bromuro od il tiotropio bromuro. I farmaci mucolitici (conosciuti anche come espettoranti) possono avere un piccolo effetto terapeutico sulla riacutizzazione della bronchite cronica. L’ossigenoterapia è utilizzata per trattare l’ipossiemia (una situazione caratterizzata da una bassa ossigenazione del sangue) e ha dimostrato di ridurre la mortalità nei pazienti affetti da bronchite cronica. Si deve tenere presente che l’ossigenoterapia (supplementi di ossigeno per un certo numero di ore nel corso della giornata) può portare alla riduzione dello stimolo respiratorio, con conseguente aumento dei livelli ematici di anidride carbonica (ipercapnia) e acidosi respiratoria secondaria.
Terapia nella BPCO
La terapia farmacologica per la BPCO si basa sull’utilizzo delle seguenti classi di medicinali:
- broncodilatatori: particolarmente utili nella fase acuta, quando cioè insorge una dispnea (difficoltà respiratoria) importante. In caso di BPCO lieve vengono utilizzati solo al momento del bisogno e rappresentano l’unico trattamento farmacologico necessario. Esistono broncodilatatori a durata d’azione lunga (salmeterolo, formeterolo) ed ultralunga (indacaterolo) per l’utilizzo quotidiano in caso di BPCO moderata e severa. I broncodilatatori più utilizzati appartengono alla categoria dei beta 2-agonisti; meno utilizzati sono invece le metilxantine (teofillina) e gli anticolinergici (o antimuscarinici);
- antibiotici: utilizzati per prevenire e per curare le infezioni batteriche; si rendono spesso necessari in caso di peggioramento della tosse e della quantità di espettorato (catarro);
- cortisonici: assunti esclusivamente sotto controllo medico (possono causare alcuni importanti effetti collaterali, soprattutto se assunti per via orale) vengono associati ai broncodilatatori nei casi più gravi di BPCO;
- vaccino antinfluenzale: particolarmente utile nell’evitare possibili aggravamenti della condizione.
Leggi anche:
- Perché viene la tosse e come faccio a farla passare?
- Differenza tra febbre ed influenza
- Perché ci viene la febbre e perché non dobbiamo aver paura di lei
- Differenza tra raffreddore e influenza: sintomi comuni e diversi
- Differenze tra Paracetamolo, Tachipirina, Ibuprofene, Aspirina, Efferalgan e Co-Efferalgan
- Perché si starnutisce? Cosa fare se si continua a starnutire?
- Differenza tra tosse e starnuto
- Differenza tra tosse, tosse convulsa e pertosse
- Bronchite: durata, sintomi, cura, rimedi, è contagiosa? Per quanto tempo?
- Differenza tra tosse e bronchite (acuta e cronica)
- Differenza tra bronchite acuta e cronica
- Differenza tra tosse secca, grassa, cronica e con catarro
- Differenza tra Mucosolvan e Fluimucil
- Differenza tra Mucosolvan e Bisolvon
- Differenza tra Fluimucil e Fluibron: sono uguali?
- Differenza tra bronchite e polmonite
- Differenza tra bronchite e bronchiolite
- Bronchiolite in neonato ed adulti: contagio, cura, quanto dura e ricadute
- Differenza tra bronchite, bronchite asmatica e asma bronchiale
- Differenza tra bronchite virale e batterica
- Differenza tra bronchite e asma
- Come e quando abbassare la febbre? Farmaci e rimedi casalinghi
- Come e quando si misura la febbre?
- Perché sbadigliamo e ci stiracchiamo? Perché lo sbadiglio è contagioso? Attrazione sessuale, noia ed altri misteri nascosti negli sbadigli
- Lo sciroppo per la tosse e/o per il catarro vanno presi prima o dopo i pasti?
- Influenza: sintomi, virus, vaccino, quanto dura e rimedi
- Mycobacterium tuberculosis: il batterio che causa la tubercolosi
- Sintomi della tubercolosi polmonare ed extrapolmonare
- Differenza tra virus e batteri: chi è più pericoloso? Diagnosi, sintomi e terapia
- Differenza tra soluzione ipertonica e ipotonica per aerosol e lavaggi nasali
- I maschi esagerano i sintomi dell’influenza?
- Perché si russa e quali sono i rimedi per smettere di russare? I pericoli dell’apnea ostruttiva del sonno
- Differenze tra faringite, laringite e tracheite: non esiste un solo tipo di mal di gola
- Febbre alta: quando rivolgersi al medico
- Come fare un aerosol spiegato in modo semplice [GUIDA]
- Meglio Aspirina o Ibuprofene?
- Raffreddore: rimedi naturali e farmacologici
- Differenza tra febbre, ipertermia e colpo di calore
- Differenza tra febbre, piressia, stato subfebbrile e febbricola
- Perché si arrossisce senza motivo o per amore? Cause e rimedi
- Febbre alta nei bambini e neonati: quali farmaci e cosa fare
- Perché sento freddo e non ho fame quando ho la febbre?
- A che serve la Tachipirina (paracetamolo)?
- Avete sempre freddo? Ecco la dieta che vi riscalda!
- Naso chiuso (congestione nasale): cause, rimedi naturali e farmaci
- Laringite, asma, sinusite, raffreddore: riduci i sintomi con i suffumigi
- Cosa succede ad una supposta dopo averla inserita? Come funziona?
- Broncoscopia polmonare con biopsia: a cosa serve, fa male, è pericolosa?
- Asma bronchiale in bambini e adulti: cause, sintomi e cura
- I vari tipi di febbre
- Le fasi della febbre
- Perché quando cambia il tempo fanno male ossa, cicatrici e testa
- Perché quando cambia il tempo ho dolori alle ossa e mal di testa?
- Metereopatia: perché quando cambia il tempo hai dolori a collo e schiena
- Perché quando cambia il tempo fanno male le cicatrici e come far passare il dolore
- Cambio di clima: prevenire e combattere gli effetti sulle articolazioni
- Perché quando piove le ferite fanno male?
- Geloni alle mani e ai piedi: sintomi e rimedi naturali
- Perché viene la pelle d’oca? A che serve?
- Perché ho sempre le mani ed i piedi freddi? Cosa fare e cosa NON fare per scaldarli
- Perché esce il sangue dal naso? Cause, rimedi naturali, cosa fare e cosa NON fare
Lo staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!
Differenza tra bronchite e bronchiolite
La bronchite è una patologia caratterizzata dall’infiammazione della mucosa che riveste i bronchi, le strutture ad albero che conducono l’aria ai polmoni. Il suo sintomo più rilevante è la difficoltà respiratoria, che si manifesta con un respiro sibilante, tosse, fiato corto, disturbi del sonno e senso di oppressione al torace. A volte può coesistere un grado variabile di enfisema polmonare, lento processo di degenerazione del tessuto polmonare. La malattia acuta, nel giro di alcuni giorni guarisce, a meno che non sopravvengano complicazioni. In un paziente su due la bronchite cronica conduce a un’insufficienza respiratoria. La bronchite può essere acuta, solitamente causata da un’infezione virale, o cronica, come risultato di un danno alle vie aeree dovuto a fumo di sigaretta, inquinamento e altre condizioni. Mentre la bronchite acuta ha una durata limitata ad alcuni giorni, invece la bronchite cronica è invece caratterizzata e definita tale in presenza di una tosse produttiva che dura più di tre mesi all’anno per almeno due anni in assenza di altre patologie.
La bronchiolite è un’infezione virale acuta che colpisce il sistema respiratorio, in particolare è caratterizzata da una infiammazione dei bronchioli, i più piccoli passaggi di aria dei polmoni. Interessa soprattutto (ma non esclusivamente) dei bambini di età inferiore ad un anno con maggiore prevalenza nei primi 6 mesi di vita e maggiore incidenza tra novembre e marzo (epidemica in inverno). Il 90% dei casi riguarda bambini tra gli 1 e i 9 mesi. La bronchiolite è la causa più comune di ospedalizzazione durante il primo anno di vita.
Leggi anche:
- Diramazioni delle vie aeree inferiori: spiegazione e schema
- Bronchiolite in neonati e bambini: sintomi, cause, è pericolosa?
- Bronchiolite nei bimbi: mortalità, pericoli, complicazioni e durata
- Bronchiolite nei bambini: quando chiamare il medico?
- Bronchiolite nei bambini: qual è la migliore terapia?
Quali sono le cause ed i fattori di rischio della bronchite acuta e cronica?
A causare la bronchite possono essere agenti diversi. Nel caso della bronchite acuta, la causa prevalente è un’infezione di origine virale. I virus più frequenti sono quelli comuni del raffreddore e dell’influenza. Solitamente l’infezione riguarda le prime vie aeree, laringe e trachea, per poi estendersi ai bronchi. In alcuni casi può instaurarsi una sovrainfezione batterica. La bronchite cronica è invece il risultato di una degenerazione graduale delle strutture bronchiali causata dal fumo, dallo smog o dall’inalazione di sostanze tossiche. La bronchite cronica è più pericolosa dell’episodio acuto, perché rappresenta un danno spesso definitivo e difficilmente reversibile.
Cause di bronchiolite e contagio
L’agente infettivo più coinvolto (nel 75% circa dei casi) è il virus respiratorio sinciziale (VRS) ma anche altri virus possono esserne la causa (metapneumovirus, coronavirus, rinovirus, adenovirus, virus influenzali e parainfluenzali). L’infezione è secondaria a una trasmissione che avviene primariamente per contatto diretto con le aeree secrezioni infette. La fase di contagio dura tipicamente da 6 a 10 giorni. L’infezione interessa bronchi e bronchioli innescando un processo infiammatorio, aumento della produzione di muco e ostruzione delle vie aeree con possibile comparsa di difficoltà respiratoria. Fattori che aumentano il rischio di maggiore gravità nei bimbi, sono:
- prematurità,
- età del bambino < 12 settimane,
- cardiopatie congenite,
- displasia broncopolmonare,
- fibrosi cistica,
- anomalie congenite delle vie aeree,
- immunodeficienze primarie e secondarie.
Quali sono i sintomi della bronchite?
I sintomi della bronchite acuta o cronica, sono:
- malessere generale;
- respiro sibilante;
- fiato corto;
- febbre;
- brividi di freddo;
- difficoltà a respirare (dispnea);
- tosse persistente, secca o produttiva;
- dolore durante la deglutizione
- produzione eccessiva di muco, con catarro bianco o giallastro, con piccole perdite di sangue;
- dolori articolari;
- faringite;
- raucedine;
- oppressione al torace;
- debolezza;
- disturbi del sonno.
Sintomi di bronchiolite
Generalmente esordisce con febbricola (o addirittura SENZA FEBBRE) e rinite (infiammazione nasale); successivamente possono comparire tosse insistente, che si aggrava gradualmente, letargia e difficoltà respiratoria – più o meno marcata – caratterizzata da un aumento della frequenza respiratoria e da rientramenti intercostali. Il più delle volte si risolve spontaneamente e senza conseguenze. Tuttavia, in alcuni casi, può rendersi necessario il ricovero, specialmente al di sotto dei sei mesi di vita. In bambini così piccoli è spesso presente un calo dei livelli di saturimetria (ossigeno nel sangue) e può osservarsi una disidratazione causata dalla difficoltà di alimentazione e dell’aumentata perdita idrica determinata dal lavoro respiratorio. Inoltre, nei pazienti nati prematuri o di età inferiore alle 6 settimane di vita, è aumentato il rischio di apnea (episodio di pausa respiratoria prolungata) e ne vanno pertanto controllati i parametri cardio-respiratori. La frequenza respiratoria generalmente supera i 70 atti respiratori al minuto.
Leggi anche:
- Polmonite interstiziale, atipica, senza febbre: sintomi e cure in bimbi ed adulti
- Apparato respiratorio: anatomia in sintesi, struttura e funzioni
- Asma bronchiale: spirometria e diagnosi differenziale
- Spirometria diretta ed indiretta: come si esegue ed a cosa serve
- Differenza tra BPCO ed asma: terapia e sintomi comuni e diversi
- Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO): sintomi, diagnosi e cura
Bronchite e bronchiolite sono contagiose?
Sia la bronchite che la bronchiolite sono contagiose: la trasmissione del virus avviene per via aerea, cioè principalmente con:
- tosse;
- starnuti.
Queste malattie infettive si possono trasmettere da un individuo ad un altro anche attraverso il contatto diretto, ad esempio si può verificare quando una persona infetta stringe la propria mano, contaminata con le secrezioni infette, a quella di una persona sana.
Per quanto tempo sono contagiose?
La trasmissione si può verificare da alcuni giorni ad una settimana dopo la comparsa dei sintomi e perdurano per tutta la durata di essi. Il contagio è comunque possibile anche quando i sintomi sono diminuiti o cessati da poco.
Diagnosi di bronchite
La diagnosi di bronchite include diversi tipi di esami:
- Esami del sangue, per la conta leucocitaria e per la ricerca di stati infettivi;
- Esami di coltura sull’espettorato, per determinare la presenza di batteri nel muco ed escludere altre infezioni;
- Radiografia del torace (Rx Torace), per valutare la presenza di segni di infezioni più estese (polmonite);
- TAC, nei casi in cui sia necessario individuare eventuali anomalie dei polmoni e delle vie aeree in generale;
- Spirometria, per misurare la quantità di aria che si immette nei polmoni;
- Test di provocazione bronchiale, per la misura dell’ossido nitrico presente nell’aria emessa (espirata) che indica il livello di infiammazione.
Diagnosi di bronchiolite
La diagnosi di bronchiolite è clinica, basata sull’andamento dei sintomi, sull’anamnesi e sull’esame obiettivo. Solo in casi particolari, ove ritenuto necessario dal medico, possono essere effettuati alcuni accertamenti di laboratorio e/o strumentali. Tra questi:
- la ricerca dei virus respiratori sull’aspirato nasofaringeo,
- la determinazione dell’ossigenazione tramite saturimetro (una saturazione arteriosa <92% è un indicatore di gravità e della necessità di ospedalizzazione),
- l’emogasanalisi arteriosa (un esame che permette di valutare l’ossigenazione del sangue e, attraverso la misurazione dell’anidride carbonica, l’efficacia degli scambi gassosi).
Molto raramente si rende necessaria la radiografia del torace (si possono riscontrare addensamenti ed aree di assenza di aria in più zone dei polmoni dovute alla alterata ventilazione).
Trattamento della bronchite acuta e cronica
Il trattamento della bronchite è diverso a seconda che si tratti di un episodio acuto o sia cronica e ancora che ci sia una sovrapposizione di un’infezione batterica. In tutti i casi la sospensione dal fumo deve essere totale. Generalmente, nel caso di un’infezione virale acuta basta un periodo di riposo a letto, una sufficiente idratazione, l’uso di antinfiammatori, antipiretici e mucolitici per il controllo dei sintomi. Se c’è una sovrainfezione batterica il medico indicherà la terapia con antibiotici più adatta.
La terapia della bronchite cronica, nel quadro complesso della BPCO, prevede un trattamento più articolato e di lunga durata che include farmaci per la broncodilatazione, a base di corticosteroidi, ossigenoterapia e una specifica terapia di riabilitazione polmonare.
Trattamento della bronchiolite
Un lattante senza difficoltà respiratoria, con SaO2 > 94 % in aria ed in grado di alimentarsi può essere trattato a domicilio sotto le attente cure del pediatra curante. Il paziente con bronchiolite viene in genere trattato con frequenti lavaggi nasali con aspirazione delle secrezioni e terapia aerosolica con soluzione ipertonica al 3%. Quest’ultima aiuta il piccolo a mobilizzare le abbondanti secrezioni mucose catarrali. È possibile utilizzare broncodilatori (farmaci che dilatano i muscoli dei bronchi e quindi migliorano la respirazione) per via inalatoria per 3-4 volte al giorno se si è osservato un miglioramento clinico dopo una prima somministrazione “di prova” nell’ambulatorio pediatrico o a domicilio. La terapia va invece sospesa in mancanza di evidente efficacia. Talvolta viene prescritto il cortisone per bocca ma la più recente letteratura scientifica non dimostra che i bambini sottoposti a questa terapia vanno incontro ad un miglioramento. L’uso routinario degli antibiotici non è raccomandato, tranne in bambini immunocompromessi o in caso si sospetti un’infezione batterica concomitante. È utile frazionare i pasti aumentandone la frequenza e diminuendo le quantità.Quando occorre il ricovero ospedaliero, il bambino viene sottoposto ad una terapia di supporto per garantire:
– un’adeguata ossigenazione del sangue attraverso la somministrazione di ossigeno umidificato e riscaldato (solo nei casi più gravi si somministra ossigeno ad alti flussi);
– un’adeguata idratazione, qualora l’alimentazione risultasse difficoltosa, attraverso la somministrazione di soluzioni glucosaline per via endovenosa.
Stile di vita che favoriscono la cura di bronchite
Una volta contratta la polmonite o la bronchite, esistono alcuni consigli che è preferibile seguire per guarire più rapidamente possibile dall’infezione ed evitare complicanze, tra cui:
- Smettere ASSOLUTAMENTE di fumare e di frequentare luoghi inquinati.
- Riposarsi molto.
- Rispettare il piano di trattamento stabilito dal medico.
- Assumere tutti i medicinali secondo quanto prescritto. Se sotto antibiotici, continuare la cura fino a guarigione completa. Si deve continuare la cura anche se ci si sente meglio prima di aver completato il ciclo di antibiotico. Se il trattamento viene interrotto troppo presto, l’infezione batterica e la polmonite possono recidivare.
- Chiedere al medico quando sottoporsi a una visita di controllo. Il medico può raccomandare una radiografia toracica per controllare la guarigione dell’infezione.
Come prevenire la bronchiolite nei bimbi?
Alcune semplici norme igieniche possono ridurre il rischio di contrarre la bronchiolite o evitare infezione correlate che possono peggiorare il quadro clinico. Cercare sempre di:
- evitare il contatto dei bambini più piccoli con altri bambini o adulti affetti da infezioni delle vie aeree;
- lavarsi sempre le mani prima e dopo aver accudito il bambino;
- favorire l’allattamento al seno e fornire una quantità adeguata di liquidi;
- fare frequenti lavaggi nasali con soluzione fisiologica o ipertonica;
- non fumare mai in casa, anche in ambienti diversi da quelli dove si trova il bambino.
Leggi anche:
- Perché viene la tosse e come faccio a farla passare?
- Differenza tra febbre ed influenza
- Perché ci viene la febbre e perché non dobbiamo aver paura di lei
- Perché si starnutisce? Cosa fare se si continua a starnutire?
- Differenza tra tosse e starnuto
- Differenza tra tosse, tosse convulsa e pertosse
- Bronchite: durata, sintomi, cura, rimedi, è contagiosa? Per quanto tempo?
- Differenza tra tosse e bronchite (acuta e cronica)
- Differenza tra bronchite acuta e cronica
- Differenza tra tosse secca, grassa, cronica e con catarro
- Differenza tra Mucosolvan e Fluimucil
- Differenza tra Mucosolvan e Bisolvon
- Differenza tra Fluimucil e Fluibron: sono uguali?
- Differenza tra bronchite e polmonite
- Bronchiolite in neonato ed adulti: contagio, cura, quanto dura e ricadute
- Differenza tra bronchite, bronchite asmatica e asma bronchiale
- Differenza tra bronchite virale e batterica
- Differenza tra bronchite cronica e BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva)
- Differenza tra bronchite e asma
- Differenza tra raffreddore e influenza: sintomi comuni e diversi
- Differenze tra Paracetamolo, Tachipirina, Ibuprofene, Aspirina, Efferalgan e Co-Efferalgan
- Come e quando abbassare la febbre? Farmaci e rimedi casalinghi
- Come e quando si misura la febbre?
- Perché sbadigliamo e ci stiracchiamo? Perché lo sbadiglio è contagioso? Attrazione sessuale, noia ed altri misteri nascosti negli sbadigli
- Lo sciroppo per la tosse e/o per il catarro vanno presi prima o dopo i pasti?
- Influenza: sintomi, virus, vaccino, quanto dura e rimedi
- Mycobacterium tuberculosis: il batterio che causa la tubercolosi
- Sintomi della tubercolosi polmonare ed extrapolmonare
- Differenza tra virus e batteri: chi è più pericoloso? Diagnosi, sintomi e terapia
- Differenza tra soluzione ipertonica e ipotonica per aerosol e lavaggi nasali
- I maschi esagerano i sintomi dell’influenza?
- Perché si russa e quali sono i rimedi per smettere di russare? I pericoli dell’apnea ostruttiva del sonno
- Differenze tra faringite, laringite e tracheite: non esiste un solo tipo di mal di gola
- Febbre alta: quando rivolgersi al medico
- Come fare un aerosol spiegato in modo semplice [GUIDA]
- Meglio Aspirina o Ibuprofene?
- Raffreddore: rimedi naturali e farmacologici
- Differenza tra febbre, ipertermia e colpo di calore
- Differenza tra febbre, piressia, stato subfebbrile e febbricola
- Perché si arrossisce senza motivo o per amore? Cause e rimedi
- Febbre alta nei bambini e neonati: quali farmaci e cosa fare
- Perché sento freddo e non ho fame quando ho la febbre?
- A che serve la Tachipirina (paracetamolo)?
- Avete sempre freddo? Ecco la dieta che vi riscalda!
- Naso chiuso (congestione nasale): cause, rimedi naturali e farmaci
- Laringite, asma, sinusite, raffreddore: riduci i sintomi con i suffumigi
- Cosa succede ad una supposta dopo averla inserita? Come funziona?
- Broncoscopia polmonare con biopsia: a cosa serve, fa male, è pericolosa?
- Asma bronchiale in bambini e adulti: cause, sintomi e cura
- I vari tipi di febbre
- Le fasi della febbre
- Perché quando cambia il tempo fanno male ossa, cicatrici e testa
- Perché quando cambia il tempo ho dolori alle ossa e mal di testa?
- Metereopatia: perché quando cambia il tempo hai dolori a collo e schiena
- Perché quando cambia il tempo fanno male le cicatrici e come far passare il dolore
- Cambio di clima: prevenire e combattere gli effetti sulle articolazioni
- Perché quando piove le ferite fanno male?
- Geloni alle mani e ai piedi: sintomi e rimedi naturali
- Perché viene la pelle d’oca? A che serve?
- Perché ho sempre le mani ed i piedi freddi? Cosa fare e cosa NON fare per scaldarli
- Perché esce il sangue dal naso? Cause, rimedi naturali, cosa fare e cosa NON fare
Lo staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!
Bronchiolite in neonato ed adulti: contagio, cura, quanto dura e ricadute
La bronchiolite è un’infezione virale acuta che colpisce il sistema respiratorio, in particolare è caratterizzata da una infiammazione dei bronchioli, i più piccoli passaggi di aria dei polmoni. Interessa soprattutto (ma non esclusivamente) dei bambini di età inferiore ad un anno con maggiore prevalenza nei primi 6 mesi di vita e maggiore incidenza tra novembre e marzo (epidemica in inverno). Il 90% dei casi riguarda bambini tra gli 1 e i 9 mesi. La bronchiolite è la causa più comune di ospedalizzazione durante il primo anno di vita.
Cause di bronchiolite e contagio
L’agente infettivo più coinvolto (nel 75% circa dei casi) è il virus respiratorio sinciziale (VRS) ma anche altri virus possono esserne la causa (metapneumovirus, coronavirus, rinovirus, adenovirus, virus influenzali e parainfluenzali). L’infezione è secondaria a una trasmissione che avviene primariamente per contatto diretto con le aeree secrezioni infette. La fase di contagio dura tipicamente da 6 a 10 giorni. L’infezione interessa bronchi e bronchioli innescando un processo infiammatorio, aumento della produzione di muco e ostruzione delle vie aeree con possibile comparsa di difficoltà respiratoria.
Fattori che aumentano il rischio di maggiore gravità nei bimbi:
- prematurità,
- età del bambino < 12 settimane,
- cardiopatie congenite,
- displasia broncopolmonare,
- fibrosi cistica,
- anomalie congenite delle vie aeree,
- immunodeficienze primarie e secondarie.
Sintomi di bronchiolite
Generalmente esordisce con febbricola (o addirittura SENZA FEBBRE) e rinite (infiammazione nasale); successivamente possono comparire tosse insistente, che si aggrava gradualmente, letargia e difficoltà respiratoria – più o meno marcata – caratterizzata da un aumento della frequenza respiratoria e da rientramenti intercostali. Il più delle volte si risolve spontaneamente e senza conseguenze. Tuttavia, in alcuni casi, può rendersi necessario il ricovero, specialmente al di sotto dei sei mesi di vita. In bambini così piccoli è spesso presente un calo dei livelli di saturimetria (ossigeno nel sangue) e può osservarsi una disidratazione causata dalla difficoltà di alimentazione e dell’aumentata perdita idrica determinata dal lavoro respiratorio. Inoltre, nei pazienti nati prematuri o di età inferiore alle 6 settimane di vita, è aumentato il rischio di apnea (episodio di pausa respiratoria prolungata) e ne vanno pertanto controllati i parametri cardio-respiratori. La frequenza respiratoria generalmente supera i 70 atti respiratori al minuto.
Leggi anche:
- Diramazioni delle vie aeree inferiori: spiegazione e schema
- Bronchiolite in neonati e bambini: sintomi, cause, è pericolosa?
- Bronchiolite nei bimbi: mortalità, pericoli, complicazioni e durata
- Bronchiolite nei bambini: quando chiamare il medico?
- Bronchiolite nei bambini: qual è la migliore terapia?
Diagnosi di bronchiolite
La diagnosi di bronchiolite è clinica, basata sull’andamento dei sintomi, sull’anamnesi e sull’esame obiettivo. Solo in casi particolari, ove ritenuto necessario dal medico, possono essere effettuati alcuni accertamenti di laboratorio e/o strumentali. Tra questi:
- la ricerca dei virus respiratori sull’aspirato nasofaringeo,
- la determinazione dell’ossigenazione tramite saturimetro (una saturazione arteriosa <92% è un indicatore di gravità e della necessità di ospedalizzazione),
- l’emogasanalisi arteriosa (un esame che permette di valutare l’ossigenazione del sangue e, attraverso la misurazione dell’anidride carbonica, l’efficacia degli scambi gassosi).
Molto raramente si rende necessaria la radiografia del torace (si possono riscontrare addensamenti ed aree di assenza di aria in più zone dei polmoni dovute alla alterata ventilazione).
Leggi anche:
- Polmonite interstiziale, atipica, senza febbre: sintomi e cure in bimbi ed adulti
- Apparato respiratorio: anatomia in sintesi, struttura e funzioni
- Asma bronchiale: spirometria e diagnosi differenziale
- Spirometria diretta ed indiretta: come si esegue ed a cosa serve
- Differenza tra BPCO ed asma: terapia e sintomi comuni e diversi
- Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO): sintomi, diagnosi e cura
Come prevenire la bronchiolite nei bimbi?
Alcune semplici norme igieniche possono ridurre il rischio di contrarre la bronchiolite o evitare infezione correlate che possono peggiorare il quadro clinico. Cercare sempre di:
- evitare il contatto dei bambini più piccoli con altri bambini o adulti affetti da infezioni delle vie aeree;
- lavarsi sempre le mani prima e dopo aver accudito il bambino;
- favorire l’allattamento al seno e fornire una quantità adeguata di liquidi;
- fare frequenti lavaggi nasali con soluzione fisiologica o ipertonica;
- non fumare mai in casa, anche in ambienti diversi da quelli dove si trova il bambino.
Trattamento della bronchiolite
Un lattante senza difficoltà respiratoria, con SaO2 > 94 % in aria ed in grado di alimentarsi può essere trattato a domicilio sotto le attente cure del pediatra curante. Il paziente con bronchiolite viene in genere trattato con frequenti lavaggi nasali con aspirazione delle secrezioni e terapia aerosolica con soluzione ipertonica al 3%. Quest’ultima aiuta il piccolo a mobilizzare le abbondanti secrezioni mucose catarrali. È possibile utilizzare broncodilatori (farmaci che dilatano i muscoli dei bronchi e quindi migliorano la respirazione) per via inalatoria per 3-4 volte al giorno se si è osservato un miglioramento clinico dopo una prima somministrazione “di prova” nell’ambulatorio pediatrico o a domicilio. La terapia va invece sospesa in mancanza di evidente efficacia. Talvolta viene prescritto il cortisone per bocca ma la più recente letteratura scientifica non dimostra che i bambini sottoposti a questa terapia vanno incontro ad un miglioramento. L’uso routinario degli antibiotici non è raccomandato, tranne in bambini immunocompromessi o in caso si sospetti un’infezione batterica concomitante. È utile frazionare i pasti aumentandone la frequenza e diminuendo le quantità.Quando occorre il ricovero ospedaliero, il bambino viene sottoposto ad una terapia di supporto per garantire:
– un’adeguata ossigenazione del sangue attraverso la somministrazione di ossigeno umidificato e riscaldato (solo nei casi più gravi si somministra ossigeno ad alti flussi);
– un’adeguata idratazione, qualora l’alimentazione risultasse difficoltosa, attraverso la somministrazione di soluzioni glucosaline per via endovenosa.
Durata della bronchiolite, ricadute e prognosi
Complicanze della bronchiolite
Bronchiolite: quando è necessario ricoverare il bambino?
In tutti i casi di cattiva ossigenazione o rifiuto dell’alimentazione il bambino, secondo le indicazioni del pediatra curante, dovrà essere valutato dal pediatra del Pronto Soccorso per un eventuale ricovero. Vengono considerati fattori di rischio aggiuntivi: la prematurità o l’età inferiore ai due mesi, la concomitanza di patologie croniche (broncodosplasia, cardiopatie congenite, immunodeficienze, patologie neurologiche), la minor reattività, la difficoltà assistenziale a domicilio da parte dei genitori.
Leggi anche:
- Perché viene la tosse e come faccio a farla passare?
- Differenza tra febbre ed influenza
- Perché ci viene la febbre e perché non dobbiamo aver paura di lei
- Differenza tra raffreddore e influenza: sintomi comuni e diversi
- Perché si starnutisce? Cosa fare se si continua a starnutire?
- Differenza tra tosse e starnuto
- Differenza tra tosse, tosse convulsa e pertosse
- Bronchite: durata, sintomi, cura, rimedi, è contagiosa? Per quanto tempo?
- Differenza tra tosse e bronchite (acuta e cronica)
- Differenza tra bronchite acuta e cronica
- Differenza tra tosse secca, grassa, cronica e con catarro
- Differenza tra Mucosolvan e Fluimucil
- Differenza tra Mucosolvan e Bisolvon
- Differenza tra Fluimucil e Fluibron: sono uguali?
- Differenza tra bronchite e polmonite
- Differenza tra bronchite e bronchiolite
- Differenza tra bronchite, bronchite asmatica e asma bronchiale
- Differenza tra bronchite virale e batterica
- Differenza tra bronchite cronica e BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva)
- Differenza tra bronchite e asma
- Differenze tra Paracetamolo, Tachipirina, Ibuprofene, Aspirina, Efferalgan e Co-Efferalgan
- Come e quando abbassare la febbre? Farmaci e rimedi casalinghi
- Come e quando si misura la febbre?
- Perché sbadigliamo e ci stiracchiamo? Perché lo sbadiglio è contagioso? Attrazione sessuale, noia ed altri misteri nascosti negli sbadigli
- Lo sciroppo per la tosse e/o per il catarro vanno presi prima o dopo i pasti?
- Influenza: sintomi, virus, vaccino, quanto dura e rimedi
- Mycobacterium tuberculosis: il batterio che causa la tubercolosi
- Sintomi della tubercolosi polmonare ed extrapolmonare
- Differenza tra virus e batteri: chi è più pericoloso? Diagnosi, sintomi e terapia
- Differenza tra soluzione ipertonica e ipotonica per aerosol e lavaggi nasali
- I maschi esagerano i sintomi dell’influenza?
- Perché si russa e quali sono i rimedi per smettere di russare? I pericoli dell’apnea ostruttiva del sonno
- Differenze tra faringite, laringite e tracheite: non esiste un solo tipo di mal di gola
- Febbre alta: quando rivolgersi al medico
- Come fare un aerosol spiegato in modo semplice [GUIDA]
- Meglio Aspirina o Ibuprofene?
- Raffreddore: rimedi naturali e farmacologici
- Differenza tra febbre, ipertermia e colpo di calore
- Differenza tra febbre, piressia, stato subfebbrile e febbricola
- Perché si arrossisce senza motivo o per amore? Cause e rimedi
- Febbre alta nei bambini e neonati: quali farmaci e cosa fare
- Perché sento freddo e non ho fame quando ho la febbre?
- A che serve la Tachipirina (paracetamolo)?
- Avete sempre freddo? Ecco la dieta che vi riscalda!
- Naso chiuso (congestione nasale): cause, rimedi naturali e farmaci
- Laringite, asma, sinusite, raffreddore: riduci i sintomi con i suffumigi
- Cosa succede ad una supposta dopo averla inserita? Come funziona?
- Broncoscopia polmonare con biopsia: a cosa serve, fa male, è pericolosa?
- Asma bronchiale in bambini e adulti: cause, sintomi e cura
- I vari tipi di febbre
- Le fasi della febbre
- Perché quando cambia il tempo fanno male ossa, cicatrici e testa
- Perché quando cambia il tempo ho dolori alle ossa e mal di testa?
- Metereopatia: perché quando cambia il tempo hai dolori a collo e schiena
- Perché quando cambia il tempo fanno male le cicatrici e come far passare il dolore
- Cambio di clima: prevenire e combattere gli effetti sulle articolazioni
- Perché quando piove le ferite fanno male?
- Geloni alle mani e ai piedi: sintomi e rimedi naturali
- Perché viene la pelle d’oca? A che serve?
- Perché ho sempre le mani ed i piedi freddi? Cosa fare e cosa NON fare per scaldarli
- Perché esce il sangue dal naso? Cause, rimedi naturali, cosa fare e cosa NON fare
Lo staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!