Il dolore, pur essendo uno dei sintomi più temuti dall’essere umano (e da tutti gli esseri viventi!) è uno dei più importanti strumenti di comunicazione del corpo. Si pensi, per esempio, alle conseguenze derivanti dalla mancata percezione del dolore appoggiando una mano su una superficie molto calda. Il dolore rappresenta un modo con cui il corpo ci avverte della presenza di un pericolo esterno che ci sta procurando un danno o di problema relativo alla nostra salute a cui è necessario prestare attenzione.
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In alcune tribù, religioni, o in alcune pratiche erotiche, il dolore fisico può acquisire un significato positivo ed auspicabile: specialmente la capacità di resistere a dolori intensi è sempre stata associata ad un corpo forte ed un carattere coraggioso. Ma per la maggior parte di noi il dolore – sia che sia conseguente ad una puntura di uno spillo, ad una frattura ossea o ad una patologia cronica – è soprattutto una spiacevole esperienza sensoriale ed emozionale, non certo auspicabile. La ricerca scientifica ha sempre impegnato molte risorse per trovare rimedi ad esso, specie quello cronico e delle malattie terminali.
Il dolore presenta molteplici cause e la risposta dell’individuo è varia e individuale. Sebbene il modo in cui viene sperimentato il dolore varia da persona a persona – ed i livelli di sopportazione sono estremamente variabili da individuo ad individuo – è possibile, ed importante in medicina, classificare le varie tipologie di dolore. Nel corso dell’articolo offriremo una panoramica dei diversi tipi di dolore fisico (non di quello “mentale”) e di ciò che distingue gli uni dagli altri.
Dolore acuto e dolore cronico
Esistono diversi modi per classificare il dolore. Uno di questi consiste nel differenziarlo in dolore acuto e dolore cronico.
- Dolore acuto – Il dolore acuto solitamente si presenta all’improvviso ed ha una durata limitata. Spesso è causato da un danno tissutale a carico di ossa, muscoli od organi, e l’insorgenza è spesso accompagnata da ansia o stress emotivo.
- Dolore cronico – Il dolore cronico ha una durata maggiore rispetto al dolore acuto ed è generalmente alquanto resistente al trattamento medico. Di solito è associato ad una malattia a lungo termine, come l’osteoartrite. In alcuni casi, come per esempio in presenza di fibromialgia, rappresenta uno degli aspetti che caratterizzano la malattia. Il dolore cronico può essere una conseguenza di un danno tissutale, ma molto spesso è attribuibile a un danno nervoso. Circa il 70% delle persone che soffrono di dolore cronico trattato mediante l’assunzione di antidolorifici sperimenta episodi di ciò che viene definito dolore episodico intenso.
- Il dolore episodico intenso si riferisce a episodi di dolore che si verificano quando l’antidolorifico viene impiegato regolarmente. A volte può essere spontaneo o insorgere dopo un evento apparentemente insignificante, come cadere dal letto. Talvolta può insorgere in concomitanza con la fine dell’effetto antidolorifico del farmaco prima dell’orario previsto per assumere la dose successiva.
Sia il dolore acuto che il dolore cronico possono essere debilitanti ed entrambi possono influenzare ed essere influenzati dallo stato mentale dell’individuo. Ma la natura del dolore cronico, ovvero il fatto che in alcuni casi sembra essere costante, rende il soggetto che lo sperimenta più suscettibile a conseguenze di stampo psicologico, come depressione e ansia. Al tempo stesso, lo stress psicologico può amplificare il dolore.
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Altri modi con cui viene classificato il dolore
Il dolore viene molto più spesso classificato in base alla tipologia di danno che provoca. Le due categorie principali sono il dolore causato da un danno tissutale, denominato anche dolore nocicettivo, e il dolore causato da un danno a carico dei nervi, denominato dolore neuropatico. Una terza categoria è il dolore psicogeno, ovvero il dolore influenzato da fattori psicologici. Il dolore psicogeno è nella maggior parte dei casi di origine fisica e può essere causato sia da un danno tissutale che da un danno a carico dei nervi. Il dolore derivante da tale danno viene incrementato e prolungato da fattori quali paura, depressione, stress o ansia. In alcuni casi, il dolore è la conseguenza di una condizione psicologica. Il dolore viene anche classificato in base al tipo di tessuto coinvolto o alla parte del corpo colpita. Ad esempio, il dolore può essere indicato come dolore muscolare o dolore articolare. Oppure il medico può chiedere informazioni circa un eventuale dolore al petto o alla schiena. Alcuni tipi di dolore vengono indicati come sindromi. Per esempio, la sindrome del dolore miofasciale si riferisce al dolore provocato da punti specifici situati nei muscoli del corpo. La fibromalgia ne è un esempio.
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Il dolore causato da un danno tissutale
Nella maggior parte dei casi, il dolore ha origine da un danno tissutale. Il dolore deriva da una lesione ai tessuti corporei. Tale lesione può colpire ossa, tessuti molli od organi. Il danno tissutale può derivare da una malattia, come per esempio il cancro, oppure la lesione può essere di natura prettamente fisica, come un taglio o una frattura ossea. In caso di danno tissutale, il dolore sperimentato può essere forte e lancinante oppure pulsante. Può essere intermittente o costante. Il dolore può aggravarsi in caso di movimento o dopo aver fatto una semplice risata. Talvolta, respirare profondamente può intensificare tale tipologia di dolore. Il dolore derivante da un danno tissutale può essere acuto. Ad esempio, le lesioni sportive, come la distorsione della caviglia, sono spesso il risultato di un danno a carico dei tessuti molli. Oppure il dolore può essere cronico, come nel caso di artrite o mal di testa cronico. Inoltre, alcuni trattamenti medici, come la radioterapia in caso di cancro, possono causare danni tissutali che si traducono in dolore.
Il dolore causato da danni a carico dei nervi
I nervi funzionano come cavi elettrici che trasmettono i segnali, inclusi i segnali del dolore, da e verso il cervello. Il danno nervoso può interferire con il modo in cui vengono trasmessi tali segnali e causare anormali segnali di dolore. Ad esempio, è possibile percepire una sensazione di bruciore anche se la zona interessata non è sottoposta a nessuna fonte di calore. I nervi possono essere danneggiati da malattie, come il diabete, oppure da un trauma. Alcuni farmaci chemioterapici possono causare danni ai nervi. I nervi possono essere danneggiati a seguito di ictus o di infezione da HIV, tra le altre cause. Il dolore derivante da lesioni nervose potrebbe essere il risultato di un danno a carico del sistema nervoso centrale (SNC), che comprende il cervello e il midollo spinale. Oppure potrebbe derivare da danni ai nervi periferici, ovvero i nervi presenti nel resto del corpo che inviano segnali al sistema nervoso centrale. Il dolore causato da un danno nervoso, dolore neuropatico, viene spesso descritto come bruciore o formicolio. Alcune persone lo descrivono come una scossa elettrica. Altri lo descrivono come pizzicore o come una sensazione lancinante e acuta. Alcune persone che presentano danni nervosi sono spesso ipersensibili alla temperatura e al tatto. E’ sufficiente un tocco leggero, come ad esempio il contatto con un lenzuolo, per causare l’insorgenza del dolore.
Spesso il dolore neuropatico è cronico. Esempi del dolore causato da danni nervosi includono:
- Nevralgia del trigemino – Questa condizione causa dolore a seguito di infiammazione di un nervo facciale. Il dolore viene descritto come intenso e può presentarsi su labbra, cuoio capelluto, fronte, occhi, naso, gengive, guance e mento da un lato del viso. Il dolore può insorgere toccando la zona interessata o dopo un leggero movimento.
- Sindrome da dolore centrale – Questa sindrome è caratterizzata da dolore cronico conseguente a un danno a carico del sistema nervoso centrale. Tale danno può essere causato da ictus, MS, tumori e altre condizioni. Il dolore, che in genere è costante e può essere intenso, può colpire gran parte del corpo o essere limitato a zone più piccole, come mani o piedi. Il dolore spesso può essere aggravato da movimento, tatto, emozioni e variazioni di temperatura.
- Sindrome dolorosa regionale complessa – Si tratta di una sindrome dolorosa cronica che può verificarsi a seguito di un grave infortunio. Viene descritta come bruciore persistente. Alcune anomalie, come sudorazione anomala, cambiamenti nel colore della pelle o gonfiore, possono essere notate nella zona dove viene avvertito il dolore.
- Dolore neuropatico periferico diabetico – Questo dolore deriva da un danno ai nervi di piedi, gambe, mani o braccia causato dal diabete. Gli individui che soffrono di neuropatia diabetica sperimentano vari tipi di dolore inclusi bruciore, acuto e formicolio.
- Herpes zoster e nevralgia posterpetica – L’herpes zoster è un’infezione localizzata causata dal medesimo virus che causa la varicella. L’eruzione cutanea e il dolore associato, che può essere debilitante, si presentano su un lato del corpo lungo il percorso di un nervo. La nevralgia posterpetica è una complicazione comune in cui il dolore da herpes zoster dura per più di 1 mese.
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