Soffri di picacismo? Scopri cos’è e cosa rischi

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma SOFFRI PICACISMO COSE COSA RISCHI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari An Pene.jpgCon il termine “picacismo” (o “allotriofagia“, in inglese “pica disorder“) si intende in campo psichiatrico un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato dall’ingestione continuata nel tempo di sostanze non nutritive come ad esempio:

  • sassi;
  • sabbia;
  • terra;
  • carta;
  • legno;
  • tessuti;
  • gesso;
  • chiodi.

Un caso famoso è quello di Kerry Trebilcock, la 26enne che vedete in foto, che nella sua vita ha mangiato oltre 4000 spugne da cucina. Tale comportamento è tipico nei bimbi fino a circa i due anni di età; in questa fase ingerire oggetti non nutritive, non viene considerato una patologia dal momento che avvicinare qualsiasi cosa alla bocca rappresenta una normale esperienza con cui il bimbo esplora il mondo. Il picacismo viene diagnosticato quindi solo se il comportamento:

  • si verifica in bambini più grandi di 24 mesi;
  • se il soggetto continua ad ingerire oggetti nonostante gli sia detto che faccia male;
  • se l’abitudine perdura per più di un mese.

Queste condizioni non sono applicabili a bambini o adulti affetti da ritardo mentale, né a individui appartenenti a culture che accettano tali pratiche per motivi sociali o religiosi. La sindrome interessa spesso anche le donne incinte dove si manifesta come desiderio di cibi nutritivi ma inappropriati, come per esempio la carne cruda.

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Sintomi del picacismo
Il picacismo appare di facile riconoscimento dal momento che l’ingestione di sostanze non alimentari, specie se molto piccole e non appuntite, può non dare sintomi per lungo tempo. Solitamente il picacismo si manifesta quando determina eventi acuti come una emorragia interna o una occlusione: i sintomi saranno quindi legati alla patologia causata dalla cronica ingestione di oggetti, quindi potranno essere variegati: stipsi, inappetenza, malessere generale, febbre, perdita di coscienza e coma.

Cause del picacismo
Alla base di questo pervertimento dell’appetito – tipico anche del mondo animale, come ad esempio tra i gatti –  vi è quasi sempre un’anemia da carenza di ferro, e il disturbo regredisce con la correzione della carenza o, nel caso delle donne incinte, col termine della gravidanza. A volte nei bambini è il sintomo di una parassitosi intestinale o di una malattia celiaca, che hanno sempre come conseguenza un disturbo del metabolismo del ferro e di altri minerali. Il picacismo può essere ovviamente espressione di malattie psichiatriche come il disturbo ossessivo-compulsivo. Nella maggior parte dei casi, l’eziologia del picacismo rimane però sconosciuta (picacismo idiopatico).

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Picacismo: quali sono i rischi?
Sia nei bambini che tra gli adulti, il picacismo può determinare patologie anche gravi, tra cui:

  • occlusioni del canale alimentare, specie a livello intestinale;
  • intossicazioni nel caso d’ingestione di materiali tossici, come vernici (saturnismo);
  • malnutrizione: nei casi più gravi lo stomaco del soggetto è talmente già pieno delle sostanze non alimentari da non lasciare spazio a quelle alimentari. Il soggetto in pratica smette di alimentarsi;
  • infezioni, se gli oggetti sono contaminati;
  • lesioni degli organi interni con emorragie, quando gli oggetti ingeriti sono appuntiti, come ad esempio chiodi o coltelli.

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Terapia del picacismo
Nel 75% dei casi risulta necessario l’intervento chirurgico che avrà l’obiettivo di estrarre, laddove possibile, gli oggetti o gli altri materiali ingeriti precedentemente. Il soggetto potrebbe giovare di psicoterapia per correggere l’abitudine malsana.

  • Nel caso di psicoterapia sistemico-relazionale, il disturbo psicopatologico viene letto e interpretato alla luce della situazione familiare, come negli esempi sopra descritti, tale per cui sarà possibile dare un significato all’assunzione delle sostanze non alimentari e, sulla base di questo significato, si interverrà su tutto il sistema famiglia. I “significati” possibili sono infiniti, in alcuni casi, per esempio l’assunzione di sostanze non alimentari può essere visto come il tentativo di attirare l’attenzione dei genitori. In questo caso, il terapeuta familiare si occuperà di ristabilire la sana attenzione a ciascun membro della famiglia.
  • Nel caso di soggetti più grandi potrà anche essere usato un approccio cognitivo-comportamentale in cui, dopo aver analizzato i pensieri sottostanti all’assunzione di sostanze non alimentari, si proverà a fare estinguere tali comportamenti attraverso esercizi e tecniche propri di questo approccio.

Tra le varie strategie cognitivo-comportamentali, molto efficace risulta essere l’utilizzo dei rinforzi e delle punizioni in seguito rispettivamente a comportamenti sani (come mangiare sostanze alimentari) e a comportamenti disfunzionali (come mangiare sostanze non alimentari). I rinforzi consistono nell’utilizzo di parole (come lodi e complimenti), oggetti (regalini di vario tipo) o comportamenti (come abbracci, sorrisi e concessioni) che, poiché valutati positivamente dal soggetto e associati al comportamento sano che li precede, servono ad incrementare l’assunzione di tali comportamenti sani. Al contrario, invece, le punizioni consistono in parole, oggetti o comportamenti che, valutati negativamente dal soggetto, servono ad estinguere il comportamento disfunzionale che li precede.

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Picacismo tra gli animali
Come già precedentemente accennato, il picacismo è noto anche come disturbo comportamentale diffuso tra gli animali, specie tra i gatti, nei quali si manifesta con una tendenza a succhiare abiti di lana, e in altri animali, come nel caso del cane, che può derivare da stress, vizi comportamentali, fino anche da processi neoplastici cerebrali, predispone a occlusioni esofagee, piloriche, intestinali o torsione gastrica, tutti quadri che necessitano di una terapia chirurgica a volte di estrema urgenza.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Cinque tuoi insospettabili oggetti che sono più sporchi della tavoletta del water

MEDICINA ONLINE UFFICIO STUDENTE SOCIAL PC COMPUTER PORTATILE SCRIVANIA LAVORO SEDIAAttraverso le mani veniamo a contatto con batteri e germi potenzialmente pericolosi. Per difendersi dagli oggetti più sporchi, l’unica arma possibile è lavarsi correttamente e frequentemente le mani (ecco i trucchi per farlo veramente bene!) e mantenere l’ambiente nel quale si vive e si lavora il più pulito possibile. In genere, la sporcizia viene associata al water ma vi sono anche altri oggetti che tocchiamo ogni giorno e che sono un vero ricettacolo di virus. Con molti di questi entriamo quotidianamente in contatto, come ad esempio le banconote, ed alcuni si trovano anche dentro casa nostra, basti pensare ai germi che si insinuano nelle spugnette e nel lavandino della cucina. Altrettanto sporca anche la tastiera del pc e quella del cellulare che entra in contatto con numerose superfici non sempre igieniche. In questa lista vediamo quali sono i cinque oggetti insospettabili che sono decisamente sporchi e quali soluzioni adottare per non entrare in contatto con gli agenti patogeni che proliferano su queste superfici.

1) Gli interruttori della luce

Sono utilizzati più volte al giorno e non sempre chi li tocca ha le mani pulite. Il problema si aggrava se ci riferiamo a quelli presenti in luoghi frequentati da tanta gente, come per esempio gli ingressi dei condomini o gli uffici. E’ quindi fondamentale lavare bene le mani dopo aver acceso o spento a luce; inoltre, quando è possibile, si possono pulire utilizzando una soluzione disinfettante.

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2) Tastiera e mouse del computer che avete di fronte

Qui si annidano batteri e germi trasportati dalle dita ma anche causati dai residui di cibo. Secondo alcune ricerche effettuate nel Regno Unito 4 tastiere di pc, su 33, sono realmente pericolose per il benessere dell’uomo. Il consiglio è evitare di mangiare davanti al pc e pulire la tastiera con soluzioni disinfettanti. Anche in questo caso è fondamentale lavare le mani bene dopo aver utilizzato il computer. Questo minicapitolo si chiama “Tastiera e mouse del computer che avete di fronte” presupponendo che stiate leggendo questo articolo dal vostro pc. Tuttavia ormai molti navigano sulla rete usando uno smartphone, se siete tra questi e pensate di sfuggire ai batteri di mouse e tastiera, vi devo disilludere: Il tuo cellulare è pieno zeppo di batteri

3) La spugnetta per lavare i piatti

Sulla sua superficie sono presenti numerosi germi che proliferano grazie all’umidità. Per risolvere il problema bisogna cambiarla periodicamente; inoltre, è bene disinfettarla con frequenza immergendola in un bagno di acqua e varechina o altri battericidi. In cucina, il problema dei batteri si ripropone anche per il piano di lavoro e per il lavello che è considerato un ricettacolo di virus e batteri. Per difendersi, è opportuno pulire regolarmente utilizzando prodotti disinfettanti, senza dimenticare l’igiene del lavello.

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4) Il manico del carrello del supermercato

E’ stato dimostrato che si tratta di un oggetto molto sporco anche perché non sono né disinfettati né puliti e vengono utilizzati da un numero svariato di persone. Questo stesso problema, si presenta anche per i carrelli presenti negli scali aeroportuali dove vengono sistemati i bagagli. Per proteggersi da infezioni e problemi di salute, è bene lavare le mani con acqua calda e sapone ogni volta che abbiamo maneggiato dei carrelli.

5) I blu ray a noleggio

Questi oggetti non soltanto entrano in contatto con superfici varie ma vengono anche toccati da tante persone. La soluzione è quella di lavare accuratamente le mani ogni volta che maneggiamo film noleggiati ma anche automobili e altri oggetti usati da svariati utenti. In questa classifica manca però un oggetto decisamente sporco e contaminato… Leggi questo articolo: Attenzione ai cosmetici tester nei negozi: sono pieni di virus e batteri fecali

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