Diana seduta sul lettone, in mezzo ai palloncini rosa, con un’ampia gonna da principessa rosa, come il cerchietto con fiocco che ha sulla testa. È l’unica immagine di Diana Pifferi, la bambina di 18 mesi morta di stenti, abbandonata per sei giorni passati nel lettino, dentro una Continua a leggere
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Diana è morta di fame e di sete, abbandonata in casa per una settimana
Accanto a lei nessuno. Nel lettino solo un biberon, vuoto. Un pannolino è sul letto matrimoniale: forse l’ha strappato e lanciato oltre le sbarre della culla. Un altro è sul davanzale, sporco e pieno di vermi.
Diana è morta di stenti e disidratata nella casa dove Alessia Pifferi l’ha lasciata alle 18.55 di giovedì 14 luglio. A quell’ora chiude il Continua a leggere
Mary Shelley e il dott. Frankenstein: è esistito davvero?
Victor Frankenstein è il nome di un personaggio del romanzo “Frankenstein, o il moderno Prometeo” scritto Continua a leggere
Paura: cause, gradi, timore, ansia, fobia, panico, terrore ed orrore
La paura è un’emozione primaria, comune sia al genere umano sia al genere animale. Il Galimberti così la definisce:
“Emozione primaria di difesa, provocata da una situazione di pericolo che può essere reale, anticipata dalla previsione, evocata dal ricordo o prodotta dalla fantasia. La paura è spesso accompagnata da una reazione organica, di cui è responsabile il sistema nervoso autonomo, che prepara l’organismo alla situazione d’emergenza, disponendolo, anche se in modo non specifico, all’apprestamento delle difese che si traducono solitamente in atteggiamenti di lotta e fuga”.
Nelle paure c’è quindi la sensazione che qualcosa minacci la nostra esistenza o la nostra integrità biologica o quella delle persone a noi più vicine. L’emozione della paura si proietta nel futuro: qualcosa di brutto accadrà a noi o agli altri, pertanto spinge il soggetto ad aggredire per eliminare o allontanare l’oggetto della paura (condotte aggressive) o al contrario fuggire da questo per evitare il danno che potrebbe procurarci (condotte di evitamento dall’oggetto fobico).
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Reazioni
La paura è un’emozione dominata dall’istinto (cioè dall’impulso) che ha come obiettivo la sopravvivenza del soggetto ad una suffragata situazione di pericolo; irrompe ogni qualvolta si presenti un possibile cimento per la propria incolumità, e di solito accompagna ed è accompagnata da un’accelerazione del battito cardiaco e delle principali funzioni fisiologiche difensive.
Principali controffensive alla paura possono essere:
- intensificazione delle funzioni fisiche e cognitive teoretiche con relativo innalzamento del livello di accortezza;
- difficoltà di applicazione intellettiva;
- fuga;
- protezione istintiva del proprio corpo (cuore, viso, organi genitali);
- ricerca di aiuto (sia articolato, sia racchiuso);
- calo della temperatura corporea;
- sudorazione;
- aumento adrenalinico;
- aumento dell’ansia.
La paura è talvolta causa di alcuni fenomeni di modifica comportamentale permanenti, identificati come sindromi ansiose: ciò accade quando la paura non è più scatenata dalla percezione di un reale pericolo, bensì dal timore che si possano verificare situazioni, apparentemente normalissime, ma che sono vissute dal soggetto con profondo disagio. In questo senso, la paura perde la sua funzione primaria, legata alla naturale conservazione della specie, e diventa invece l’espressione di uno stato mentale. La paura di oggetti o contesti può essere appresa; negli animali questo effetto è stato studiato e prende il nome di paura condizionata, che dipende dai circuiti emozionali del cervello.
Gradi della paura
La paura ha differenti gradi di intensità a seconda del soggetto: persone che vivono intensi stati di paura hanno sovente atteggiamenti irrazionali. La paura, come l’ira, può essere una risposta al dolore o alla sua percezione. Se un individuo impaurito è costretto ad attaccare, l’ira può prendere il sopravvento e la paura svanire. In tal senso alcuni atteggiamenti derivanti dagli stati di paura possono essere considerati pericolosi, quando si tramutano in rabbia. La paura può essere descritta con termini differenti a seconda del suo grado di intensità:
- timore;
- ansietà;
- paura;
- fobia;
- panico;
- terrore;
- orrore.
Timore
Il timore è la forma meno intensa della paura e si determina quando una situazione promette piacere ma, al tempo stesso, anche dolore: c’è la percezione della possibilità di perdere il piacere, ma ci si muove ancora verso di esso.
Ansia
In questo caso la minaccia del dolore e quella del piacere si equivalgono generando una situazione di conflitto nell’attesa di qualche indizio capace di far pendere la bilancia da una parte o dall’altra.
Paura
La paura emerge quando il contesto è dominato dalla minaccia del dolore o dalla sua percezione: in questo caso si è pervasi dal desiderio di scappare o comunque di allontanarsi dalla fonte di dolore, sia questa reale o immaginaria, di ogni tipo o forma essa sia.
Fobia
Quando l’ansia di fronte a un determinato oggetto, animale o evento è notevole e non può essere controllata dalla ragione si parla di fobia. Questa provoca una reazione notevolmente sproporzionata rispetto alla situazione che si sta affrontando. Per tale motivo il soggetto che presenta delle fobie evita accuratamente tutte le situazioni che potrebbero scatenare la sua ansia. Pertanto la sua vita sociale ne può risentire notevolmente. Ne sono un esempio la claustrofobia, l’agorafobia, la centrofobia.
Panico
Quando la paura è massima ed è carica di un presentimento di morte si definisce panico. Questo per Galimberti U. è un “episodio acuto d’ansia caratterizzato da tensione emotiva e terrore intollerabile che ostacola un’adeguata organizzazione del pensiero e dell’azione.” La situazione di panico è correlata alla claustrofobia.
Terrore
Il terrore è la forma estrema della paura, di intensità ancora maggiore al panico, dove l’impulso a scappare è talmente elevato da ricercare una soluzione immediata: in questo caso l’individuo sceglie di ritirarsi dentro se stesso. Il terrore è una vera propria fuga verso l’interno, la muscolatura si paralizza nel tentativo di ridurre la sensibilità dell’organismo durante l’agonia (immaginata o reale).
Orrore
Per orrore si intende un sentimento di forte paura e ribrezzo destato da ciò che appare crudele e ripugnante in senso fisico o morale. Per estensione, orrore può indicare un fatto, un oggetto o una situazione che desta tale sentimento.
Cause organiche
Secondo la concezione costituzionalistica vi sarebbero delle cause genetiche in quanto vi è una più elevata concordanza del disturbo nei gemelli omozigoti e una più elevata incidenza fra gli ascendenti e collaterali. Le indagini neurochimiche hanno messo in evidenza una disfunzione serotoninergica. Le neuroimmagini suggeriscono una disfunzione dei circuiti striato-talamo-corticali.
Cause affettivo – relazionali
Le paure possono essere legate a un trauma specifico. Ad esempio la paura del cane può essere legata a un episodio aggressivo da parte di questo animale, vissuto dal bambino. Tuttavia buona parte delle paure non sono legate ad alcun trauma specifico. Esse nascono da una sofferenza interiore del bambino, dovuta ad un’educazione non idonea o ad un ambiente particolarmente disturbato, stressante o che presenta o ha presentato in passato, scarsa attenzione e considerazione nei confronti dei suoi bisogni affettivo – emotivi. Questa sofferenza genera in lui un’immagine negativa e quindi paurosa, del mondo che lo circonda.
Le paure, inoltre, possono nascere da un contagio genitoriale o familiare nel senso che le ansie e le paure dei genitori o dei familiari si riversano sui figli generando anche in questi ansie e paure, sia per imitazione sia a causa di un ambiente particolarmente stressante e angoscioso, poco o nulla confacente ad un sano sviluppo nel quale i piccoli sono costretti a vivere.
Per la psicoanalisi le paure nascono quando sono presenti dei pensieri di tipo sessuale o aggressivo che vengono censurati. Questi pensieri minacciano di emergere dall’inconscio, per cui si attivano una serie di meccanismi di difesa, che determinano lo spostamento dell’ansia, dalla pulsione temuta verso un oggetto o una situazione esterna che presenta una qualche connessione simbolica con essa.
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Donna di 87 anni sorpresa nel sonno e violentata in casa
Dramma durante la notte: un malvivente le è entrato in casa e l’ha violentata dopo averla sorpresa nel sonno. Una notte di terrore a Chiari, in provincia di Brescia, per una anziana donna di 87 anni. I carabinieri hanno trovato il presunto responsabile, un 32enne di origini rumene, residente a Castelcivati, sempre nel Bresciano. L’uomo è accusato di violenza sessuale aggravata, lesioni personali e minacce. Secondo la ricostruzione l’uomo a notte fonda è entrato in casa della donna di 87 anni, ha preso in cucina un grosso coltello ed è andato nella camera da letto della vittima che in quel momento stava dormendo. Qui le ha tappato la bocca con una mano e l’ha costretta a subire un rapporto sessuale. Prima di fuggire, l’ha anche minacciata di morte se avesse riferito ad altri quanto accaduto. La vittima solo il giorno successivo ha trovato il coraggio di denunciare la notte di terrore.
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