Differenze tra sinfisi pubica maschile e femminile e come cambia in gravidanza e parto

DIFFERENZA PUBE OSSO ILIACO INGUINE PUBALGIA ANATOMIA FUNZIONILa sinfisi pubica è una articolazione che appartiene al gruppo delle sinartrosi di tipo cartilagineo, che mette in comunicazione il Continua a leggere

Cos’è la sinfisi pubica: anatomia, dove si trova, a che serve

DIFFERENZA PUBE OSSO ILIACO INGUINE PUBALGIA ANATOMIA FUNZIONIIl termine “sinfisi” in medicina indica un tipo particolare di articolazione che appartiene al gruppo delle Continua a leggere

Articolazione dell’anca (coxofemorale): anatomia e funzioni in sintesi

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma DIFFERENZA TRA FEMORE ANCA ARTICOLAZIONE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneCon “anca” in medicina ci si riferisce alla regione anatomica che unisce il tronco, nello specifico la sua regione pelvica, alla coscia e quindi all’arto inferiore. Per estensione, con “anca” si può intendere anche l’articolazione dell’anca, nota anche come Continua a leggere

Osso iliaco (osso dell’anca): anatomia e funzioni in sintesi

DIFFERENZA PUBE OSSO ILIACO INGUINE PUBALGIA ANATOMIA FUNZIONIL’osso iliaco, noto anche come osso dell’anca o osso coxale, è un osso pari e simmetrico (esiste infatti l’osso iliaco di sinistra e l’osso iliaco di destra) che costituisce lo scheletro del bacino insieme al sacro e al coccige. L’osso deriva dalla sinostosi, completa all’età di 14 anni, di tre abbozzi distinti: l’ilio o ileo, l’ischioe il pube.

Origine e parti

L’osso iliaco risulta composto nell’infanzia da tre ossa distinte, l’ilio, il pube e l’ischio. Le tre ossa si articolano tra loro, per interposta cartilagine articolare, al centro dell’acetabolo, cavità articolare dell’osso dell’anca per la testa del femore. La completa ossificazione encondrale delle cartilagini articolari dell’acetabolo ed ischio-pubica forma l’osso dell’anca adulto.

Ilio

L’ilio o ileo è l’osso più grande dei tre. Osso piatto situato superiormente a pube ed ischio, offre alla descrizione un corpo, che forma la porzione superiore del cercine dell’acetabolo, e un’ala, la porzione più espansa dell’osso, che si apre superiormente al corpo. Nell’ala distinguiamo una superficie mediale, che costituisce la fossa iliaca, ed una laterale, che costituisce la superficie glutea dell’osso dell’anca, mentre il margine superiore prende il nome di cresta iliaca. La superficie inferiore del corpo si articola col corpo del pube, anteriormente, e con il corpo dell’ischio, posteriormente, mediante una cartilagine articolare.

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Ischio

L’ischio, situato posteriormente al pube ed inferiormente all’ilio, offre anch’esso alla descrizione un corpo e due branche o rami, dei quali uno ascendente ed uno discendente, a formare una “L” con l’angolo diretto indietro e in basso. Distinguiamo nel corpo dell’ischio una superficie laterale che costituisce la porzione posteriore del cercine e della fossa dell’acetabolo, una superficie antero-superiore, che si articola con ileo e pube mediante cartilagine articolare, ed una superficie inferiore, dalla quale si spicca il ramo discendente dell’ischio. Questo, spesso e robusto, si prolunga inferiormente e presenta sulla superficie posteriore la possente tuberosità ischiatica, che regge il peso del corpo in posizione seduta. Dall’estremo inferiore del ramo discendente si spicca anteriormente il ramo ascendente dell’ischio che, più fine e breve del ramo discendente, si porta superiormente e medialmente raggiungendo il ramo inferiore del pube, col quale si articola mediante cartilagine articolare.

Pube

Il pube, situato anteriormente all’ischio e inferiormente all’ilio, offre alla descrizione un corpo e due branche o rami, dei quali uno superiore ed uno inferiore. Distinguiamo nel corpo una superficie laterale, che costituisce la porzione anteriore del cercine e della fossa dell’acetabolo, una superficie postero-superiore, che si articola con ileo ed ischio mediante una cartilagine articolare, ed una superficie mediale, dalla quale si spicca il ramo superiore del pube. Questo, proiettandosi medialmente, si articola con l’omologo eterolaterale nella sinfisi pubica. Dall’estremo mediale del ramo superiore del pube si prolunga inferiormente, obliquando in senso medio-laterale ed antero-posteriore, il ramo inferiore dell’osso pube che, raggiungendo il ramo dell’ischio, si articola con esso mediante cartilagine articolare.

Descrizione macroscopica

L’osso iliaco offre alla descrizione due facce, delle quali una mediale o interna ed una laterale o esterna, e quattro margini, dei quali uno superiore, uno inferiore, uno anteriore ed uno posteriore. In base alle ossa da cui hanno origine, si è soliti distinguere nell’osso iliaco una porzione superiore iliaca e una inferiore ischiopubica, legate da un restringimento centrale che porta sulla superficie esterna la cavità articolare dell’acetabolo e su quella interna la linea arcuata.

Superficie laterale o esterna

La superficie esterna dell’osso iliaco si presenta divisa in una porzione superiore o iliaca ed una inferiore o ischiopubica dalla cavità articolare del cotile, noto anche come acetaboloL’acetabolo o cotile è un incavo osseo con la forma di una scodella che funge da cavità articolare per l’articolazione coxofemorale. Offre alla descrizione una cavità centrale, da cui origina il legamento rotondo della testa del femore e detta fossa dell’acetabolo, e un margine rilevato, rivestito di cartilagine e detto ciglio dell’acetabolo o cercine dell’acetabolo. Nella sua porzione inferiore il cercine dell’acetabolo si presenta interrotto costituendo l’incisura acetabolare sui cui margini si tende il legamento trasverso dell’acetabolo. La porzione iliaca della superficie esterna dell’osso iliaco, rivolta posteriormente e lateralmente, si presenta convessa e cosparsa di fori nutrizi, offre inserzione ai muscoli glutei ed è per questo detta superficie glutea dell’osso iliaco. L’inserzione dei muscoli glutei disegna sulla superficie glutea dell’osso iliaco tre linee semicircolari dette linee glutee. Distinguiamo una linea glutea inferiore, a concavità inferiore, posta al di sopra dell’acetabolo, una linea glutea anteriore, a convessità anteriore, decorre nel mezzo della superficie glutea, ed una linea glutea posteriore, anch’essa a concavità anteriore, decorre presso il margine posteriore dell’osso iliaco. Tra linea glutea inferiore e linea glutea anteriore si inserisce il muscolo piccolo gluteo, tra linea glutea anteriore e linea glutea posteriore si inserisce il muscolo gluteo medio e posteriormente alla linea glutea posteriore si inserisce il muscolo grande gluteo. La porzione ischiopubica della superficie esterna dell’osso iliaco, rivolta anteriormente e lateralmente, si presenta anch’essa concava e offre alla descrizione l’ampia apertura del forame otturato chiuso dalla membrana otturatoria. Similmente a quanto avviene sulla superficie interna dell’osso iliaco, la superficie inferiore del ramo superiore del pube è insolcata dal passaggio del nervo otturatore e dei vasi otturatori prima che attraversino la membrana otturatoria.

Superficie mediale o interna

La superficie interna dell’osso iliaco si presenta divisa in una porzione superiore o iliaca ed una inferiore o ischiopubica da una linea trasversale detta linea arcuata o linea innominata che, medialmente, si continua sul corpo del pube nella cresta pettinea e nella cresta pubica. La porzione iliaca della superficie interna dell’osso iliaco, rivolta anteriormente e medialmente, offre alla descrizione una porzione anteriore, più ampia, che costituisce la fossa iliaca ed una posteriore che costituisce la superficie auricolare o superficie articolare sacrale dell’osso iliaco.

La fossa iliaca, concava e liscia, si continua medialmente sul corpo del pube nella superficie pettinea, una piccola superficie di forma triangolare da cui origina il muscolo pettineo. La superficie presenta un apice rivolto medialmente che punta verso il tubercolo pubico e la cresta pubica, una base delimitata dal rilievo dell’eminenza ileopettinea, un margine posteriore costituito dalla cresta pettinea ed un margine anteriore costituito dal margine anteriore del ramo superiore del pube.

La superficie articolare sacrale, anche detta superficie auricolare dell’osso iliaco per la sua forma che ricorda quella di un’orecchio, si presenta convessa e rivestita di cartilagine. Essa contribuisce, assieme alla corrispondente superficie auricolare sull’osso sacro, a formare l’articolazione sacroiliaca. Posteriormante alla superficie auricolare dell’osso iliaco è inoltre presente la tuberosità iliaca su cui si inseriscono i fasci del legamento sacroiliaco interosseo.

La porzione ischiopubica della superficie interna dell’osso iliaco, rivolta posteriormente e medialmente, si presenta concava e offre alla descrizione l’ampia apertura del forame otturato, detto così dal momento che nel vivente risulta chiuso quasi completamente da una membrana fibrosa detta membrana otturatoria. Di forma pressoché triangolare, il forame otturatorio è delimitato superiormente dal ramo superiore del pube, posteriormente dal ramo discendente dell’ischio e inferiormente dalla branca ischiopubica dell’osso dell’anca. La membrana otturatoria si inserisce lungo tutto il margine del forame otturato tranne che nella porzione superiore, dove delimita assieme al ramo superiore del pube un piccolo foro detto canale otturatorio. Quest’ultimo dà passaggio al nervo otturatore e ai vasi otturatori che passando sulla superficie inferiore del ramo superiore del pube lasciano un solco che viene detto doccia otturatoria.

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Margine anteriore

Il margine anteriore dell’osso iliaco, dapprima verticale lungo il margine anteriore dell’ala dell’ilio e poi orizzontale lungo il margine anteriore del ramo superiore del pube, si delinea tra la spina iliaca anteriore superiore e la cresta pubica. Il passaggio dal margine superiore a quello anteriore è segnato da un processo osseo che si proietta anteriormente ed è detto spina iliaca anteriore superiore. Al di sotto della spina iliaca anteriore superiorefa seguito un’incisura delimitata inferiormente da un secondo processo osseo, detto spina iliaca anteriore inferiore, situato poco al di sopra dell’acetabolo. All’altezza dell’acetabolo il margine anteriore si piega medialmente, divenendo orizzontale, e si continua col margine anteriore del pube che, smusso, delimita anteriormente la superficie pettinea. All’apice della superficie pettinea il margine anteriore si solleva nel tubercolo pubico, importante rilevanza nella regione inguinale che dà attacco al legamento inguinale e ai pilastri del canale inguinale. Medialmente il tubercolo pubico si continua in una cresta, posta sulla superficie superiore del ramo superiore del pube e detta cresta pubica, che giunge fino all’angolo pubico.

Margine posteriore

Il margine posteriore dell’osso iliaco, pressoché verticale, si delinea, lungo il margine posteriore dell’ala dell’ilio e lungo il margine posteriore del ramo discendente dell’ischio, tra la spina iliaca postero superiore e la tuberosità ischiatica. Similmente a quanto avviene per il margine anteriore, il passaggio dal margine superiore a quello posteriore è segnato da un processo osseo appuntito che si proietta posteriormente ed è detto spina iliaca posteriore superiore. Al di sotto della spina iliaca posteriore superiore fa seguito una piccola incisura, situata posteriormente alla superficie auricolare e alla tuberosità sacroiliaca dell’osso iliaco e delimitata inferiormente da un secondo processo osseo appuntito, detto spina iliaca posteriore inferiore. Al di sotto della spina iliaca posteriore inferiore vi è poi una seconda incisura molto ampia e detta grande incisura ischiatica o grande incisura sciatica che viene limitata inferiormente dal rilievo triangolare della spina ischiatica. Al di sotto della spina ischiatica vi è infine un’ultima incisura, più piccola della precedente e detta piccola incisura ischiatica o piccola incisura sciatica che è delimitata inferiormente dalla tuberosità ischiatica, possente tuberosità situata al confine tra ramo ascendente e ramo discendente dell’ischio. La grande incisura ischiatica e la piccola incisura ischiatica vengono trasformate rispettivamente in grande forame sciatico o grande forame ischiatico e piccolo forame sciatico o piccolo forame ischiatico dai legamenti sacrospinoso e sacrotuberoso.

Margine superiore

Il margine superiore dell’osso iliaco, detto cresta iliaca, si presenta curvo a convessità rivolta superiormente e si delinea lungo il margine superiore dell’ala dell’ileo tra la spina iliaca anteriore superiore e la spina iliaca posteriore superiore. Nella cresta iliaca possiamo distinguere una porzione posteriore, situata al di sopra della superficie articolare sacrale dell’osso iliaco e che dà attacco al muscolo sacrospinale, ed una anteriore, situata al di sopra della fossa iliaca e nella quale è possibile riconoscere un margine interno detto labbro interno, un margine esterno detto labbro esterno ed una superficie intermedia detta linea intermedia. Sul terzo posteriore del labbro esterno si inserisce il muscolo grande dorsale mentre sui due terzi anteriori si inserisce il muscolo obliquo esterno. Contemporaneamente sul terzo posteriore del labbro interno si inserisce il muscolo quadrato dei lombi mentre sui due terzi anteriori si inserisce il muscolo trasverso dell’addome. Infine sulla linea intermedia si inserisce il muscolo obliquo interno. La cresta iliaca, specialmente nell’addome di persone magre o ben allenate, risulta ben evidente e palpabile. Ciò, assieme al fatto che in questo punto è possibile trovare midollo rosso emopoietico, rende la cresta iliaca sito d’elezione per il prelievo di midollo osseo ai fini del trapianto.

Margine inferiore

Il margine inferiore, costituito dalla superfici inferiore del ramo ischiopubico, è diretto inferiormente e lateralmente in senso anteroposteriore e si delimita tra la tuberosità ischiatica e la faccetta articolare sinfisiana, faccetta articolare situata all’angolo tra ramo superiore e ramo inferiore del pube che si articola con la corrispondente faccetta articolare eterolaterale nella sinfisi pubica.

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Differenza tra femore e anca

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma DIFFERENZA TRA FEMORE ANCA ARTICOLAZIONE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgL’anca in anatomia è la regione che unisce la regione pelvica del tronco (il segmento centrale del nostro corpo) all’arto inferiore. Comunemente con “anca” si può intendere anche l’articolazione coxofemorale, cioè l’enartrosi tra il cotile (o acetabolo) dell’osso iliaco e la testa del femore. L’articolazione coxofemorale è anche chiamata “articolazione dell’anca”.

Il femore è invece il nome dell’osso principale dell’arto inferiore, situato nella coscia e messo in comunicazione con l’osso iliaco tramite l’articolazione coxofemorale. È l’osso più lungo, voluminoso e resistente dello scheletro.

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Pubalgia in gravidanza: cause e rimedi del dolore all’osso pubico

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Ecografia Vascolare Articolare Reumatologo TACHIPIRINA GRAVIDANZA ALLATTAMENTOMedicina Estetica Luce Pulsata Depilazione Macchie Capillari Mappatura Nei Dietologo Roma  Radiofrequenza Cavitazione CelluliteLa pubalgia in gravidanza, ossia il dolore riferito nella pelvi all’altezza dell’osso pubico, è piuttosto frequente in alcune particolari condizioni, come la staticità, lo sforzo eccessivo, i difetti congeniti o posturali del bacino, i mal posizionamenti fetali. Tra i rimedi c’è sicuramente un corretto stretching, qualche piccola accortezza nelle posture ed evitare invece sforzi eccessivi in adduzione e abduzione delle gambe. Quello che chiamiamo comunemente pube è un osso che nel bacino si articola in avanti nella così detta sinfisi pubica. Come ogni articolazione, quindi, qui si trovano i tendini e le inserzioni dei muscoli, che possono in alcuni casi infiammarsi. Esiste una forma di pubalgia da sovraccarico sportivo, molto nota tra i calciatori che si verifica a causa di miscotraumi quando si stimolano eccessivamente queste strutture, o quando non si è preparata adeguatamente l’articolazione al movimento che andrà a compiere. Quello che si nota negli sportivi è che la pubalgia è spesso causata da un raccorciamento della muscolatura posteriore delle gambe, dovuta ad un mancato stretching dopo gli allenamenti. Un muscolo che perde la sua elasticità tonica è un muscolo che prima o poi sottoposto ad un lavoro darà segni di sofferenza.

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In gravidanza vale più o meno lo stesso principio appena visto. Anche se non si tratta di un lavoro atletico, trasportare il peso del ventre che cresce è comunque uno sforzo per il muscoli del bacino e delle gambe. Uno sforzo al quale spesso i muscoli non sono preparati perché ipotonici alla base oppure ipertonici ma totalmente privi di elasticità come accade a volte a seguito di sport mal eseguiti e non susseguiti da stretching. Quindi a lungo andare man mano che il peso aumenta anche la semplice marcia può diventare dolorosa. Un fattore aggravante è quello ormonale. In gravidanza aumentano il progesterone gli estrogeni e la relaxina per facilitare l’apertura dell’articolazione del bacino proprio in vista del parto. Ma questa eccessiva lassità tendinea e articolare se non è supportata da una muscolatura tonica alla base rischia di creare contratture all’interno del bacino proprio per compensazione della debolezza muscolare. Tra le altre cause troviamo i mal posizionamenti fetali che sicuramente contribuiscono ad infiammare l articolazione del bacino, come anche il riposo assoluto a letto, una asimmetria del bacino che sia congenita o dovuta a difetti posturali o ancora una ginnastica fai da te.

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Alleviare i sintomi
Per alleviare i sintomi può essere utile apporre un cuscino tra le gambe quando si assume la posizione laterale o sotto il gluteo quando si sta sedute, cercando di mantenere la simmetria del bacino. Non fare movimenti bruschi e muovere le due gambe insieme piuttosto che una alla volta. Non sollecitare eccessivamente i muscoli adduttori e abduttori e fare uno stretching controllato dei muscoli posteriori delle gambe. La pubalgia, come la sciatica, il diabete e la trombosi venosa profonda si prevengono con un po’ di sana attività fisica che deve cominciare anche prima della gravidanza ed essere sempre preceduta da mobilizzazione articolare e seguita dallo stretching. La pubalgia gravidica si risolve spontaneamente dopo il parto ma se il fenomeno dovesse diventare particolarmente doloroso è bene consultare un ortopedico o un osteopata e cominciare fin da subito una riabilitazione.

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