Insonnia da altitudine: cause, sintomi, diagnosi e terapia

MEDICINA ONLINE MONTAGNA COLLINE NEVE VACANZE SETTIMANA BIANCA HOTEL INNEVATO VETTE SOLE TRAMONTO ALBA NATURA FUNIVIA SCIARE SCI SNOWBOARD.jpgL’insonnia da altitudine è un tipo particolare di insonnia secondaria, che si presenta quando il paziente soggiorna ad altezze maggiori rispetto a quelle abituali (ad esempio in caso di vacanze in montagna).

Cause e fattori di rischio

L’insonnia da altitudine è causata da un soggiorno a grandi altezze, soprattutto se il cambiamento di altitudine è stato improvviso ed ampio e se il soggetto non è abituato a tali rapide escursioni. Sono meno soggetti all’insonnia da altitudine le persone:

  • che vivono in montagna;
  • che sono abituate a rapide escursioni altimetriche;
  • che aumentano gradatamente l’altezza del luogo di soggiorno.

Al contrario sono predisposte all’insonnia da altitudine le persone:

  • che vivono in pianura;
  • che non sono abituate a rapide escursioni altimetriche;
  • che si recano in montagna per la prima volta;
  • che raggiungono l’altezza del luogo di soggiorno in modo troppo rapido;
  • che hanno parenti che soffrono di insonnia di altitudine;
  • che fumano ed abusano di alcolici e droghe;
  • che soffrono di insonnia anche in pianura;
  • che soffrono di disturbi d’ansia e/o dell’umore (ad esempio disturbo d’ansia generalizzato, attacchi di panico, fobie, depressione…).

Segni e sintomi

L’insonnia da altitudine si caratterizza per una maggiore difficoltà ad addormentarsi, un aumento del numero dei risvegli e un peggioramento della qualità globale del sonno. Il paziente tende a svegliarsi con la sensazione di un sonno non ristoratore e con sonnolenza. L’insonnia da altitudine può essere presente solo nei primi giorni successivi alla nuova collocazione logistica per poi diminuire nei giorni successivi, ma può anche assumere carattere persistente e perdurare per tutto il soggiorno, finché non si ritorni a livelli altimetrici inferiori. In alcuni casi più gravi l’insonnia può continuare anche per alcuni giorni dopo che si è tornati all’altezza considerata abituale per il paziente.

Diagnosi

La diagnosi si basa sull’anamnesi e sulla polisonnografia. Il paziente riferisce generalmente di non aver mai sofferto, almeno non cronicamente, di insonnia e che essa sia comparsa all’improvviso durante il repentino cambio di altitudine: ciò facilità la diagnosi per il medico. Generalmente non sono presenti altre patologie, se non una lieve ipossia.

Leggi anche: Ipossia: valori, conseguenze, sintomi, cure

Conseguenze

L’insonnia da altitudine è un disturbo che può interferire con la qualità di vita del paziente, sia dal punto sociale che professionale, in particolare in quei soggetti che per lavoro o per hobby tendono a viaggiare molto tra luoghi a livelli del mare e luoghi collinari o montani. La deprivazione cronica di sonno conduce ad un ridotto senso di benessere durante il giorno ed a frequenti colpi di sonno, anche pericolosi per l’incolumità del paziente.

Quadro polisonnografico

A livello poligrafico si evidenzia una riduzione non tanto della quantità globale del sonno quanto delle fasi III e IV del sonno a onde lente. Queste variazioni sono patogeneticamente determinate dall’instaurarsi di un quadro sia di ipossia che di
ipocapnia, che sviluppano un quadro di respirazione periodica nel sonno. Le «sleep apnee» (che compaiono nel sonno lento e sembrano essere in numero minore nelle fasi REM, a vantaggio di una respira- zione più corretta in questa fase) sono di tipo centrale piuttosto che periferico, con pause respiratorie intervallari regolari (periodic breathing).

Terapia

La terapia prevede principalmente una adeguata igiene del sonno (vedi il prossimo paragrafo) e – se possibile – il ritorno all’altitudine a cui il soggetto è abituato.

Alcuni integratori possono aiutare l’addormentamento, come la melatonina, da assumere nel dosaggio di 1 mg mezz’ora prima di coricarsi. Un prodotto che vi consiglio, economico ma molto efficace, è questo:  https://amzn.to/3QQIE6F

Alcuni farmaci possono migliorare il quadro, ad esempio:

  • acetazolamide: riduce il numero delle apnee, il respiro periodico e il livello di ipossia;
  • medrossiprogesterone acetato: riduce le apnee, ma non l’ipossia.

È dimostrato che l’uso di ipnotici benzodiazepinici riesce a migliorare il sonno, ma resta il dubbio che questi farmaci deprimano la risposta ventilatoria all’anidride carbonica. La somministrazione di ossigeno può essere in grado di eliminare il respiro periodico, ma non sempre riesce a migliorare la qualità del sonno, verosimilmente per la responsabilità anche dell ‘ipocapnia nel determinismo dei disturbi.

Igiene del sonno

L’igiene del sonno è importante per affrontare qualsiasi disturbo del sonno e questo è importante anche nel caso di insonnia da altitudine. A tal proposito è importante seguire questi consigli:

  • evitare il soggiorno in luoghi ad elevata altitudine, specie se predisposti al disturbo;
  • evitare di aumentare troppo rapidamente l’altitudine, bensì farlo gradatamente;
  • condizionare la mente per prepararsi al letto in momenti coerenti;
  • scegliere un albergo ben attrezzato e dotato di un ambiente ideale per dormire;
  • avere materassi, cuscini e coperte adeguati e puliti;
  • evitare luci, suoni o rumori che possono interrompere il sonno;
  • limitare l’uso di sostanze eccitanti (come caffè, tè e nicotina) prima di coricarsi;
  • limitare lo stress psico-fisico prima di coricarsi;
  • evitare ambienti luminosi e/o rumorosi;
  • evitare l’uso di smartphone, tablet e pc prima di coricarsi;
  • coricarsi sempre alla stessa ora;
  • evitare le abbuffate prima di dormire;
  • usare tecniche di rilassamento come lo yoga.

Altri tipi di insonnia:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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