Insonnia da assunzione di cibo o bevande durante la notte nel bambino

MEDICINA ONLINE PARTO DEPRESSIONE POST PARTUM BABY BLUE NEWBORN GRAVIDANZA INCINTA ACQUA LATTE MATERNO SENO MAMMA FIGLIO BAMBINO BIMBO NEONATO PERICOLOSO BAMBINA IN TERAPIA INTENSIVA BIRTH WATER PICTURE WALLPAPER PICS HDL’insonnia da assunzione di cibo o bevande durante la notte (in inglese “night-eating syndrome”) è un tipo di insonnia secondaria appunto all’assunzione di cibo e/o bevande durante la notte. Pur se viene generalmente configurato come un disturbo del sonno nell’ambito infantile, recentemente sono state descritte anche nell’età adulta situazioni di patologica organizzazione del sonno notturno per problemi connessi all’assunzione di cibo o bevande durante la notte. In questo articolo ci occuperemo dell’insonnia da assunzione di cibo o bevande durante la notte nell’ambito della popolazione pediatrica, mentre quella degli adulti viene affrontata in QUESTO ARTICOLO.

Cause e fattori di rischio

L’insonnia da assunzione di cibo o bevande durante la notte del bambino è causata dalla necessità assunzione di cibo e/o bevande durante la notte per riprendere il sonno dopo un periodo di veglia.

Sintomi e segni

Per quanto si riferisce al bambino piccolo, il quadro clinico è costituito da un’alterazione comportamentale per la quale la ripresa del sonno, dopo un periodo di veglia o dopo un risveglio, deve obbligatoriamente passare attraverso l’assunzione di cibo o bevande; in questo modo i risvegli notturni acquistano una potenzialità disturbante grave e gradatamente aumentano anche di numero; la ripresa del sonno è condizionata dall’assunzione di una certa quantità di latte (dal biberon o dal seno materno) o di qualche altra sostanza (acqua, camomilla) e dal momento che i risvegli notturni possono arrivare al numero di 6-7 per notte, la quantità complessiva di liquidi ingeriti in più sarà, nelle 24 ore, consistente. L’alterazione dell’organizzazione ipnica e della quantità totale di sonno sarà infine determinata sia dall’intrinseco disturbo della sindrome stessa, sia dalla maggiore quantità di urina prodotta (causa di disagio per il piccolo paziente), sia infine dall’aumento e dall’alterata periodicità dell’attività gastroenterica, pure in grado di modificare la qualità e la quantità globale del sonno.

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Evoluzione

Nei primi mesi di vita il lattante fisiologicamente si sveglia nella notte per richiedere cibo, ma l’organizzazione dell’attività quotidiana e la crescita rendono sempre meno efficaci i cosiddetti segnali notturni della fame, in modo tale che normalmente i risvegli
durante il sonno di notte gradatamente si riducono fino a scomparire; nella sindrome dell’insonnia da assunzione notturna di cibo o bevande, tali segnali restano efficaci e risvegliano il bambino, ma in realtà la fame è più di tipo «appreso» che reale, ossia non è causata da un vero deficit nutrizionale (semmai, la quantità di cibo assunta nelle 24 ore
risulta alla fine eccessiva).

Diagnosi

La diagnosi si basa sull’anamnesi.

Diagnosi differenziale

La diagnosi differenziale si pone, comunque, soprattutto con il disturbo dell’inizio del sonno «da associazione», quando il pattern associativo è costituito dalla somministrazione del biberon o del seno materno; la distinzione può essere fatta perché,
nel primo caso, il bimbo assume il cibo di solito più avidamente e per un tempo più prolungato, prima di addormentarsi, di quanto non succeda nella sindrome «per associazione», dove la quantità di latte assunta è di solito molto modesta e il bimbo si riaddormenta quasi subito, dopo la presentazione del biberon o del seno materno.

Terapia

L’intervento terapeutico è di tipo comportamentale e mira da un lato a ridurre la quantità di cibo somministrato ogni volta che il bimbo lo richieda per addormentarsi, dall’altra ad aumentare gradatamente il tempo che intercorre dal momento del risveglio notturno a quello della somministrazione del cibo.

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