Con insonnia idiopatica (in inglese “idiopathic insomnia”) in medicina si indica una forma di insonnia cronica di cui non si conoscono le cause esatte, caratterizzata da incapacità di ottenere un sonno soddisfacente sin dalla nascita, probabilmente correlata ad un inadeguato controllo neurologico del sistema sonno-veglia. Già definita insonnia a insorgenza infantile, l’insonnia idiopatica è un disturbo persistente che può seriamente interferire con la qualità di vita del paziente, sia dal punto sociale che professionale.
Diffusione
L’insonnia idiopatica è un disturbo che in genere insorge alla nascita e dura tutta la vita. Mancano tuttora dati di prevalenza nella popolazione generale, ma come disturbo monosintomatico sembra essere raro o molto raro. Nei centri del sonno italiani costituisce meno dell’1% di tutti i pazienti che soffrono di insonnia. Non sembra avere un legame ereditario e non è noto alcun legame genetico con il disturbo. Femmine e maschi hanno lo stesso rischio di avere questo disturbo. La scarsa diffusione di questo disturbo ha fino ad ora impedito al nostro Staff di raccogliere dati epidemiologici precisi.
Cause e fattori di rischio
Le cause alla base dell’insonnia idiopatica, non sono state ancora comprese, da cui il termine “idiopatico”, termine usato in medicina quando il medico non riesce a comprendere la causa a monte di una patologia. È noto che l’insonnia idiopatica esiste senza la presenza rilevabile di altri disturbi del sonno, problemi medici, uso o abuso di farmaci o sostanze, eventuali problemi comportamentali sottostanti che potrebbero causare un sonno scarso o insoddisfacente e qualsiasi disturbo psichiatrico,inoltre non è il risultato di una scarsa igiene del sonno. L’insonnia idiopatica si presenta senza la presenza di alcuno stress che può causare uno scenario simile, nessun disturbo psicologico o neurologico, nessun uso di farmaci o sostanze.
Ipotesi sull’eziologia
Per la sua severità ed estensione temporale l’insonnia idiopatica non viene attribuita semplicemente a traumi psicologici che risalgono alla prima infanzia o a problemi aspecifici (dolore, allergie) di natura internistica. L’eventuale substrato organico sembra risiedere in uno squilibrio neurochimico nei molteplici sistemi di regolazione del sonno (come il sistema reticolare attivatore ascendente ed i nuclei del tronco cerebrale). In alcuni casi sembrerebbe che l’alterazione biochimica coinvolga principalmente le vie metaboliche serotoninergiche, specie nei casi con eccessiva sonnolenza diurna.
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Sintomi e segni
L’insonnia idiopatica si verifica spesso di notte e può includere brevi periodi di sonno intervallati da numerosi risvegli notturni che non possono essere spiegati oltre che difficoltà spesso grave ad addormentarsi anche quando il corpo si sente sufficientemente stanco per farlo. All’inizio del disturbo, la maggior parte delle persone che soffrono di insonnia idiopatica si sono adattate ad esso e pochi mostrano segni che il disturbo sta avendo un grave effetto dannoso sulla loro vita: spesso non sviluppano problemi medici o sociali a causa del disturbo. Cronicamente, tuttavia, il disturbo determina conseguenze anche molto gravi, dal momento che il corpo non riesce più a compensare la privazione del sonno.
Conseguenze
La deprivazione cronica di sonno conduce ad un ridotto senso di benessere durante il giorno ed a frequenti colpi di sonno, anche pericolosi per l’incolumità del paziente. Nei casi più gravi il calo dell’attenzione e della vigilanza, la scarsa concentrazione e l’astenia persistente possono risultare incompatibili con il mantenimento di un’occupazione fissa. Fino a che l’insonnia è lieve o moderata, le funzioni psicologiche appaiono compensate, ma se l’insonnia è grave, il quadro psicologico può evolvere verso uno stato depressivo con deterioramento del tono dell’umore, nevrastenia (esaurimento mentale), esaurimento motivazionale e forte negazione di tutti i problemi emotivi. A causa della persistente durata del disturbo, in alcuni casi le persone cercano di correggere il problema da sole senza successo, e spesso possono peggiorare o sviluppare altri disturbi del sonno di conseguenza. Ciò include il consumo di farmaci ipnotici o di alcol nel tentativo di indurre il sonno; contemporaneamente alcuni pazienti abusano di caffè e altre bevande stimolanti per combattere la sonnolenza diurna. Alcuni pazienti provano a combattere il sonno diurno usando sostanze, come nicotina e cocaina. Colpi di sonno improvvisi possono causare grossi traumi (ad esempio amputazione sul posto di lavoro, se si usano macchinari pericolosi) o incidenti stradali anche mortali.
Diagnosi
La diagnosi si basa sull’anamnesi, sulla polisonnografia e per esclusione di altri tipi di insonnia, come quella psicofisiologica. Per la natura ancora non compresa della patologia, una diagnosi di insonnia idiopatica può richiedere purtroppo anche molto tempo dal momento che le cause di insonnia (e le tipologie di insonnia) sono molte ed escludere definitivamente ogni possibile causa può richiedere indagini prolungate. Potrebbe essere necessario eseguire il test del polisonnogramma più di una volta prima che un medico specialista del sonno sia pronto a diagnosticare l’insonnia idiopatica.
Quadro polisonnografico
L’analisi polisonnografica evidenzia marcato allungamento della latenza di addormentamento, forte riduzione dell’efficienza del sonno con incremento del numero e della durata dei risvegli notturni. Lo scoring classico del sonno è reso difficoltoso dalla presenza, all’interno delle varie fasi, di figure EEG che appartengono a stadi diversi. Ulteriori aspetti poligrafici tipici dell insonnia idiopatica sono i lunghi periodi di sonno REM in assenza di movimenti oculari e la ridotta quantità, rispetto ai soggetti normali, di movimenti corporei spontanei per unità di tempo di sonno. Dall’analisi microstrutturale
emerge una marcata riduzione dei fusi del sonno e la frequente intrusione di scoppi di attività alfa. L’alterazione della microstruttura ipnica può spiegare non solo la difficoltà di riconoscere i singoli stadi, ma anche l’estrema fragilità del sonno che si esprime con un’esagerata frammentazione del profilo ipnico.
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Terapia
La cura dell’insonnia idiopatica è simile ad altre forme di insonnia, anche se il trattamento aiuterà solo a ridurre i problemi del sonno, dove alla fine può eliminarlo in altri che soffrono solo di insonnia acuta. Sono previste varie terapie diverse, di seguito elencate.
Igiene del sonno
L’igiene del sonno è importante per affrontare qualsiasi disturbo del sonno e questo non è diverso per l’insonnia idiopatica. A tal proposito è importante seguire questi consigli:
- condizionare la mente per prepararsi al letto in momenti coerenti;
- avere un ambiente ideale per dormire;
- avere materassi, cuscini e coperte adeguati e puliti;
- evitare luci, suoni o rumori che possono interrompere il sonno;
- limitare l’uso di sostanze eccitanti (come caffè, tè e nicotina) prima di coricarsi;
- limitare lo stress psico-fisico prima di coricarsi;
- evitare ambienti luminosi e/o rumorosi;
- evitare l’uso di smartphone, tablet e pc prima di coricarsi;
- coricarsi sempre alla stessa ora;
- evitare le abbuffate prima di dormire;
- usare tecniche di rilassamento come lo yoga.
Terapia non farmacologica
L’uso di tecniche di biofeedback mira a regolarizzare i ritmi cerebrali in veglia con il presupposto di rafforzare i ritmi propri del sonno durante la notte, rendendolo più
profondo e più stabile.
Integratori alimentari
In alcuni casi più lievi anche la semplice assunzione di un integratore di melatonina da 1 a 5 mg circa mezz’ora prima di coricarsi può indurre il sonno, evitando l’assunzione di farmaci ipnotici.
Terapia farmacologica
Oltre ai comuni ipnotici, dosi ridotte di amitriptilina (10-50 mg alla sera) spesso migliorano il sonno. L’abituazione ai triciclici è un’eventualità rara. La somministrazione di sonniferi può causare dipendenza e numerosi effetti collaterali, quindi il loro uso dovrebbe essere discusso con un medico e non deciso arbitrariamente del paziente.
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