Viene definita “insonnia da adattamento” o “disturbo del sonno da adattamento” o “insonnia adattativa” un disturbo caratterizzato da una situazione di insonnia di relativamente breve durata (al massimo fino a qualche mese) che insorge successivamente e conseguentemente ad un evento stressante al quale è eziopatogeneticamente legata.
Cause e fattori di rischio
L’insonnia da adattamento insorge tipicamente subito dopo aver vissuto un evento stressante, non necessariamente negativo, a cui è spesso correlato un cambiamento delle abitudini di vita a cui l’individuo fatica ad adattarsi. Le situazioni responsabili dell’insorgenza di una tale sindrome possono essere estremamente diverse, ma hanno tutte in comune la potenzialità stressante. Possono essere costituite da un avvenimento normale della vita di una persona, come l’eventualità di un esame all’università o la comparsa di difficoltà nel corso del lavoro o della vita familiare. Un lutto improvviso può determinare una insonnia da adattamento. Non solo situazioni negative possono determinare l’insonnia da adattamento: anche avvenimenti a connotazione positiva ma a forte contenuto emotivo possono infatti scatenare il disturbo, come ad esempio un’intensa gioia improvvisa, la realizzazione di una speranza lungamente coltivata, un successo nello studio o sul lavoro o la nascita di un figlio.
Anche eventi abnormi sono spesso presenti e contengono allora sia significati di minaccia, sia potenzialità o realtà di danno psicologico o fisico; ancora, si può trattare di esperienze di vita non obbligatoriamente o intrinsecamente dotate di tali caratteristiche, come un soggiorno più o meno lungo in un ambiente di sonno diverso da quello
usuale. Pressoché costantemente comunque (al contrario di quanto succede nella sindrome da «sonno insufficiente») il paziente stesso identifica l’evento responsabile dell’insonnia ed è lui a rivelarlo al medico. Anche se le caratteristiche psichiche e fisiche di base (pre-morbose) di chi sperimenta un disturbo del sonno «da adattamento» risultano fondamentalmente normali, può succedere che un’ insonnia psicofisiologica transitoria compaia in un malato psichico o in una persona affetta da una malattia organica, i quali verosimilmente risultano predisposti ad una tale reazione di fronte ad
uno stress più di quanto non lo siano soggetti in situazione psicofisica equilibrata.
Sintomi e segni
L’insonnia da adattamento ha la caratteristica di essere di durata relativamente breve: in genera dura alcune settimane o al massimo alcuni mesi. L’insonnia è caratterizzata da difficoltà ad addormentarsi, risvegli notturni e sonno non ristoratore con sonnolenza diurna che può abbassare la qualità della vita del paziente, interferendo sia con la sua socialità che con la sua professione. L’insonnia insorge tipicamente subito dopo aver vissuto un evento stressante, non necessariamente negativo. In alcuni casi possono essere presenti i sintomi di una malattia di interesse psichiatrico, come la depressione o il disturbo da stress post traumatico.
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Conseguenze
La deprivazione cronica di sonno conduce ad un ridotto senso di benessere durante il giorno ed a frequenti colpi di sonno, anche pericolosi per l’incolumità del paziente. Nei casi più gravi il calo dell’attenzione e della vigilanza, la scarsa concentrazione e l’astenia persistente possono risultare incompatibili con il mantenimento di un’occupazione fissa. Fino a che l’insonnia è lieve o moderata, le funzioni psicologiche appaiono compensate, ma se l’insonnia è grave, il quadro psicologico può evolvere verso uno stato depressivo con deterioramento del tono dell’umore, nevrastenia (esaurimento mentale), esaurimento motivazionale e forte negazione di tutti i problemi emotivi. A causa della persistente durata del disturbo, in alcuni casi le persone cercano di correggere il problema da sole senza successo, e spesso possono peggiorare o sviluppare altri disturbi del sonno di conseguenza. Ciò include il consumo di farmaci ipnotici o di alcol nel tentativo di indurre il sonno; contemporaneamente alcuni pazienti abusano di caffè e altre bevande stimolanti per combattere la sonnolenza diurna. Alcuni pazienti provano a combattere il sonno diurno usando sostanze, come nicotina e cocaina. Colpi di sonno improvvisi possono causare grossi traumi (ad esempio amputazione sul posto di lavoro, se si usano macchinari pericolosi) o incidenti stradali anche mortali.
Diagnosi
La diagnosi si basa sull’anamnesi e sulla polisonnografia. In alcuni casi può essere utile anche una consulenza psichiatrica per individuare la possibile presenza di una patologia psichiatrica come la depressione.
Quadro polisonnografico
L’indagine polisonnografica può mostrare risultati anche diversi da un caso all’altro, registrando talora un allungamento della latenza di sonno, talora la comparsa di risvegli
precoci, talora un’organizzazione ipnica sostanzialmente normale. I risultati del multiple sleep latency test sono sovrapponibili in termini di variabilità, ma evidenziano di solito latenze di addormentamento ridotte. Anche a livello dei reperti di laboratorio, contrariamente a quanto si osserva in altre sindromi, nella sindrome da insonnia situazionale le notizie fornite in sede anamnestica coincidono con i risultati dell’elaborazione della registrazione EEG notturna.
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Evoluzione
Il recupero della normalità si ottiene di solito nel giro di breve tempo o per la cessazione dell’evento stressante o per una riorganizzazione adattativa del soggetto ad un miglior livello psicologico. Se il disturbo persiste per un tempo prolungato (molti mesi), bisogna ipotizzare possibilità diagnostiche differenti.
Terapia farmacologica
L’insonnia da adattamento è generalmente sensibile ai comuni farmaci ipnotici che vanno però somministrati per periodi limitati di tempo e sempre sotto stretto controllo medico. In presenza di malattia psichiatrica come il disturbo da stress post traumatico o la depressione, possono essere utili anche altri farmaci come gli antidepressivi.
Terapia non farmacologica
L’uso di tecniche di biofeedback mira a regolarizzare i ritmi cerebrali in veglia con il presupposto di rafforzare i ritmi propri del sonno durante la notte, rendendolo più
profondo e più stabile. In presenza di malattia psichiatrica come il disturbo da stress post traumatico o la depressione, potrebbe essere utile la psicoterapia. Quest’ultima non è solo consigliata, ma addirittura è necessari per evitare l’abuso di farmaci ipnotici e di farmaci tranquillanti o alcol per vincere la tensione durante il giorno o di caffeina e altri eccitanti per combattere l’eccessiva fatica diurna, tipiche di questi pazienti.
Integratori alimentari
In alcuni casi la semplice assunzione di un integratore di melatonina da 1 a 5 mg circa mezz’ora prima di coricarsi può facilitare l’addormentamento e migliorare la qualità del sonno.
Igiene del sonno
L’igiene del sonno è importante per affrontare qualsiasi disturbo del sonno e questo non è diverso per l’insonnia da adattamento. A tal proposito è importante seguire questi consigli:
- condizionare la mente per prepararsi al letto in momenti coerenti;
- avere un ambiente ideale per dormire;
- avere materassi, cuscini e coperte adeguati e puliti;
- evitare luci, suoni o rumori che possono interrompere il sonno;
- limitare l’uso di sostanze eccitanti (come caffè, tè e nicotina) prima di coricarsi;
- limitare lo stress psico-fisico prima di coricarsi;
- evitare ambienti luminosi e/o rumorosi;
- evitare l’uso di smartphone, tablet e pc prima di coricarsi;
- coricarsi sempre alla stessa ora;
- evitare le abbuffate prima di dormire;
- usare tecniche di rilassamento come lo yoga.
Insonnia psicopatologica nel cinema
Nel film del 2004 “L’uomo senza sonno – The Machinist” diretto da Brad Anderson, il protagonista Trevor Reznik (interpretato da Christian Bale, vedi immagine all’inizio dell’articolo) non riesce a dormire a causa di un evento stressogeno che la sua mente ha eliminato grazie ad un meccanismo di rimozione: forse soffre proprio di insonnia da adattamento o di insonnia psicopatologica.
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Lo Staff di Medicina OnLine
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