Incubatrice neonatale: funzionamento, prezzo, per quali neonati si usa?

MEDICINA ONLINE PARTO PREMATURO PRETERMINA NEONATO BAMBINO INCUBATRICE VENTILATORE SONDINO BAMBINO BIMBO GRAVIDANZA MATERNITA INCINTA Premature_infant_with_ventilator.jpgCon “incubatrice neonatale” si intende un dispositivo medico chiuso, in uso fin dai primi anni del ‘900, che riproduce condizioni simili a quelle della vita intrauterina. Tale dispositivo è destinato ad ospitare neonati prematuri, sottopeso od in precarie condizioni si salute generale, assicurando loro il giusto grado di ossigenazione, temperatura, umidità, nutrimento, fino a quando non siano in grado di sopravvivere autonomamente nelle normali condizioni ambientali. L’incubatrice è quindi un utilissimo strumento, capace di elevare – anche di molto – le possibilità di sopravvivenza di bimbi che, in mancanza di essa potrebbero essere destinati a più gravi patologie e danni neurologici, se non – in alcuni casi – addirittura alla morte. La mancanza di incubatrici in alcune regioni del Terzo Mondo, è una delle cause della elevata mortalità alla nascita di tali regioni.

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Caratteristiche dell’incubatrice

Una incubatrice neonatale moderna è costituita da un lettino per neonati circondato da una copertura realizzata in robusto policarbonato trasparente, sotto la quale viene mantenuta un’atmosfera arricchita di ossigeno e resa sterile grazie alla presenza di appositi microfiltri che trattengono le particelle dell’aria in entrata. La trasparenza della copertura permette di tenere in osservazione il bimbo in ogni momento. Su tre lati dell’abitacolo sono presenti due aperture rotonde attraverso cui un medico o un infermiere può introdurre le mani per prendersi cura del neonato, o attraverso cui i genitori possono interagire con lui, se le condizioni del piccolo lo consentono. La presenza di queste aperture evita gli sbalzi di temperatura che si verificherebbero se ogni volta venisse aperto il coperchio superiore dell’incubatrice e contribuiscono inoltre al mantenimento dell’atmosfera controllata e della sterilità. La struttura è provvista anche di un sistema di insonorizzazione che consente di limitare il rumore interno a meno di 60 dB onde evitare danni all’apparato acustico del neonato prodotti dai rumori delle ventole.
Il neonato è adagiato sul lettino costituito da un vassoio su cui poggia un materassino morbido. Il vassoio può essere inclinabile dalla parte della testa o dei piedi e può essere collocato su una bilancia, in modo da tenere sempre il peso sotto controllo, fattore estremamente importante per la sopravvivenza della maggioranza dei prematuri, che nascono con peso ridotto rispetto al normale (< 2,5 kg).
I parametri vitali del neonato (battito cardiaco, temperatura, attività respiratoria, peso, saturazione di ossigeno) e dell’atmosfera interna (temperatura, ossigenazione) vengono monitorati attraverso sistemi elettronici fisicamente connessi col neonato stesso. Nel caso di anomalie, entrano in funzione sistemi di allarme visivo o acustico che consentono all’operatore di intervenire tempestivamente per ristabilire le condizioni ottimali. Di solito l’incubatrice è collocata su un carrello che ne permette l’eventuale trasporto.

Quando serve l’incubatrice? Quali neonati sono destinati ad essa?

Generalmente necessitano dell’incubatrice i neonati che:

  • al momento della nascita sono sottopeso (meno di 2500 grammi);
  • al momento della nascita hanno un peso normale, ma successivamente perdono parecchio peso;
  • sono nati pretermine, cioè quando il parto avviene tra la 22ª e la 37ª settimana completa di gestazione;
  • hanno patologie che non permetterebbero loro di sopravvivere alla vita extrauterina.

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Per quanto tempo il neonato dovrà rimanere in incubatrice?

Il periodo di permanenza del bambino nell’incubatrice è estremamente variabile essendo collegato soprattutto alla gravità delle condizioni di salute del neonato. Il neonato dovrà rimanere in incubatrice finché:

  • il neonato non ha raggiunto il peso corretto, se nato o diventato sottopeso;
  • il neonato non ha raggiunto la maturità del sistema respiratorio e digerente.

In generale il bimbo dovrà rimanere nell’incubatrice finché non è in condizioni di salute tali da essere sufficienti per la sopravvivenza all’esterno di essa.

Cosa succede quando il bimbo viene tolto dall’incubatrice?

Quando il piccolo si è stabilizzato, viene generalmente sistemato in una culla termica dove viene comunque nutrito e monitorato ancora per alcuni giorni, al fine di un graduale adattamento all’ambiente esterno.

Perché è così importante l’incubatrice?

Per i neonati che rientrano nelle categorie appena elencate, l’incubatrice può – in alcuni casi – fare la differenza tra la vita e la morte. L’incubatrice, infatti, assicura loro tre fattori vitali:

  • una temperatura costante;
  • una corretta ossigenazione;
  • il nutrimento necessario per evitare ulteriori cali di peso.

Il mantenimento di una temperatura costante è uno dei fattori più importanti perché a causa della scarsa quantità di tessuto adiposo e dell’aumentata termodispersione, i neonati appartenenti a queste categorie non sono in grado di sopravvivere se non tenuti in un ambiente termico controllato. Secondo fattore importante è l’umidità, che deve essere portata a valori tali (in genere all’80-90%) da limitare la disidratazione del bambino.
L’ossigenazione è un altro fattore ovvimanete essenziale per la sopravvivenza dei prematuri. Il loro apparato respiratorio può non essere sufficientemente maturo da permettere una respirazione autonoma e necessita pertanto dell’introduzione in trachea di una cannula che permette di aerare continuamente le vie respiratorie.
Il nutrimento è somministrato direttamente in vena nei casi in cui l’apparato digerente del neonato non è ancora perfettamente maturo. Nel caso in cui il bambino abbia l’apparato digerente già in grado di funzionare, ma non sia ancora in grado di deglutire o di succhiare, viene introdotto invece un piccolo sondino naso-gastrico attraverso il quale si può somministrare anche latte materno in modo da abituarlo alla normale alimentazione.

L’incubatrice neonatale è pericolosa o dolorosa per il bambino?

I genitori possono stare assolutamente tranquilli: le incubatrici moderne sono del tutto sicure ed il loro uso è indolore per il piccolo.

Tipologie speciali di incubatrici

Per consentire agli operatori sanitari di monitorare al meglio i neonati prematuri, sono oggi progettate incubatrici destinate ai reparti di terapia intensiva, che consentono di compiere la maggior parte degli esami (analisi del sangue, ecografie, esami per la vista e l’udito, possibili TAC e radiografie) senza dover necessariamente spostare il neonato. In caso si rendesse necessario uno spostamento a grande distanza, esistono incubatrici adatte per lo spostamento da un ospedale all’altro e in grado di essere alloggiate in ambulanze, navi o elicotteri. Oltre ad essere più resistenti agli urti e più leggere delle incubatrici fisse, per garantire il corretto funzionamento durante il trasporto, queste incubatrici sono dotate anche di batterie e caricabatterie.

Quanto costa un incubatrice per neonati?

Il prezzo di una incubatrice è estremamente variabile in base a marca, modello ed eventuali offerte: si parte dai modelli base di circa 5000 euro, fino ad arrivare ai modelli professionali, usati negli ospedali, il cui valore può superare i 40 mila euro.

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Parto prematuro: cause, fattori di rischio, prevenzione e psicologia dei genitori

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Una bimba prematura di 26 settimane dal peso di 990 grammi

Si definisce “parto pretermine” o “prematuro” un parto il cui travaglio ha luogo tra la 22ª e la 37ª settimana completa di gestazione: in questo caso il neonato è detto “pretermine” o prematuro” e le sue possibilità di sopravvivenza si riducono tanto più precoce è stato il parto. Oltre ad un ridotta possibilità di sopravvivenza, il bimbo prematuro ha più elevato rischio di sviluppare una serie di patologie e condizioni, tanto più superiore quanto più è stata precoce la data del parto.

Parti pretermine: quanto sono diffusi?

La frequenza di parti pretermine è dell’ordine del 4-10% di tutte le gravidanze. Il periodo tra la 24ª e la 32ª settimana comprende l’1-2% ma il 65% di tutte le morti. La mortalità perinatale è un indicatore dello stato socio-economico e assistenziale di una nazione.

Cause di parto prematuro

Il parto prematuro può verificarsi a causa di svariate patologie e condizioni, tra queste l’eziologia infiammatorio/infettiva è la probabilmente la più diffusa. Tali modificazioni avverrebbero soprattutto alla giunzione deciduo-coriale (metabolicamente molto attiva) che, producendo interleuchine, farebbe scatenare l’aumento delle prostaglandine locali con successiva contrazione prematura dell’utero. Inoltre, in risposta allo stress il feto produce cortisolo che, arrivando al liquido amniotico, incrementerebbe ulteriormente la produzione di interleuchine e prostaglandine, alimentando così un circolo vizioso. Le pazienti con parto pretermine presentano più spesso vaginosi batteriche e un’alta concentrazione nel liquido amniotico di interleuchine e prostaglandine. Tuttavia, solo raramente sono presenti segni di infezione sistemici (febbre, aumento della VES…). Altri fattori eziologici coinvolti sono l’impianto anomalo, una placentazione non corretta, una placenta piccola o con trombosi al suo interno oppure una pre-eclampsia). Un ruolo potrebbe averlo, inoltre, l’alterazione dell’orologio biologico che regola l’inizio della contrazione uterina.

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Cause e fattori di rischio

Di seguito un elento di cause e fattori di rischio che rendono più probabile un parto pretermine:

  • malformazioni dell’utero;
  • gravidanze gemellari;
  • grave sottopeso della madre durante la gravidanza;
  • incontinenza cervicale;
  • distacco di placenta;
  • eccesso di contrattilità uterina;
  • eccesso di liquido amniotico (polidramnios);
  • età della madre inferiore a 20 anni;
  • età della madre superiore ai 38 anni;
  • fibromi uterini;
  • fumo di sigaretta (anche passivo);
  • alcol;
  • uso di droghe;
  • gestosi;
  • infezioni vaginali asintomatiche;
  • iposviluppo del feto;
  • malattie infettive;
  • infezioni placentari asintomatiche;
  • stress intenso.

Diagnosi di rischio di parto prematuro

Diagnosi di rischio di un parto pretermine (criterio necessario): più di quattro contrazioni al minuto o più di otto in un’ora e almeno uno dei seguenti segni:

  • raccorciamento del collo maggiore dell’80% (se minore di 2,5 cm la minaccia è avanzata);
  • rottura delle membrane;
  • dilatazione maggiore di 2 cm;
  • dopo un’ora la clinica della donna è modificata;
  • presenza di fibronectina.

Diagnosi di rottura prematura delle membrane:

  • ecografia;
  • esame speculare;
  • pH vaginale (basico);
  • fibronectina vaginale.

Trattamento del neonato prematuro

Il trattamento del pretermine viene effettuato all’interno dei reparti di terapia intensiva neonatale dove il bimbo viene solitamente trasferito in una incubatrice neonatale, la quale riproduce condizioni simili a quelle della vita intrauterina, assicurando al neonato il giusto grado di ossigenazione, temperatura, umidità, nutrimento, fino a quando non sia in grado di sopravvivere autonomamente nelle normali condizioni ambientali.

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Risvolti psicologici per la madre di neonato prematuro

La nascita di un bimbo pretermine ha un forte impatto psicologico sulla coppia di genitori, specie per la madre, che può sentirsi responsabile – anche se inconsciamente – del parto prematuro. Sentimenti come shock, disperazione, rabbia, senso di frustrazione e di colpa richiedono spesso lunghi tempi di accettazione ed elaborazione. Per esempio in una ricerca pubblicata su JAMA Pediatrics si è riscontrato che nelle settimane immediatamente dopo la nascita dei loro bambini, il 40% delle madri e il 36% dei padri ha sperimentato sintomi clinicamente significativi di depressione. Questo comparato con solo il 6% delle madri e il 5% dei padri di bambini sani, nati a termine della gestazione. La maggior parte dei reparti di terapia intensiva neonatale dispongono di psicologi per aiutare i genitori a superare queste difficoltà, specie se il bambino prematuro non è sopravvissuto: in questi casi la cura consigliata ad i genitori è la psicoterapia.

Prevenzione del parto prematuro

  • riposo a letto;
  • evitare stress intensi;
  • dieta ed idratazione corretta;
  • stile di vita sano;
  • evitare fumo di sigaretta, alcol e droghe;
  • identificazione precoce dei pazienti a rischio;
  • terapia della vaginosi batterica (clindamicina o metronidazolo) e di altre infezioni;
  • cerchiaggio della cervice uterina;
  • tocolisi.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Parto pretermine: conseguenze sul neonato prematuro

MEDICINA ONLINE PARTO GRAVIDANZA INCINTA IN ACQUA PERICOLOSO BAMBINA IN TERAPIA INTENSIVA parto_humanizado_mitos_e_verdades BIRTH WATER PICTURE WALLPAPER PICS HDSi definisce “parto pretermine” o “prematuro” un parto il cui travaglio ha luogo tra la 22ª e la 37ª settimana completa di gestazione: in questo caso il neonato è detto “pretermine” o prematuro” e le sue possibilità di sopravvivenza si riducono tanto più precoce è stato il parto. Oltre ad un ridotta possibilità di sopravvivenza, il bimbo prematuro ha più elevato rischio di sviluppare una serie di patologie e condizioni, tanto più superiore quanto più è stata precoce la data del parto.

Il non completo sviluppo di organi e apparati tipico del bimbo prematuro, comporta spesso dei problemi più o meno gravi di adattamento alla vita extrauterina, per questo motivo i neonati pretermine hanno necessità di essere posti in incubatore e possiedono un rischio di mortalità nel primo anno di vita più elevato di quelli a termine, la nascita pretermine costituisce la causa principale di mortalità e morbilità perinatale anche nei paesi occidentali nei quali l’assistenza sanitaria nei reparti di neonatologia ha raggiunto ottimi livelli.

Uno dei rischi maggiori dei nati pretermine è la cosiddetta Malattia respiratoria del neonato pretermine anche nota come Respiratory Distress Sindrome (RDS) o malattia da membrane ialine polmonari. I polmoni del pretermine non sono ancora in grado di produrre il surfattante fondamentale per il corretto svolgimento della respirazione. Per questo motivo in caso di rischio di parto pretermine alla madre viene somministrato un corticosteroide, solitamente il betametasone, al fine di accelerare la maturazione polmonare del feto.

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Il neonato pretermine potrebbe inoltre andare incontro a svariate patologie, sia reversibili che irreversibili e sia immediate (cioè che compaiono subito dopo la nascita) sia in fasi successive della crescita (adolescenza ed età adulta), come ad esempio:

  • alterato controllo della temperatura: il sistema di termoregolazione non è ancora sviluppato, per questo motivo i neonati pretermine vengono posti in culla termica (o incubatrice), una sorta di contenitore nel quale sono regolabili temperatura, umidità e ossigenazione;
  • elevato rischio infettivo: i neonati pretermine sono maggiormente soggetti a rischio di infezioni da virus e batteri in quanto lo sviluppo del sistema immunitario non è ancora completo;
  • anemia: la produzione di globuli rossi nel prematuro non è ancora “a regime”;
  • elevato rischio di patologie cardiache: bradicardia e conseguente rischio di apnee e desaturazione. Le apnee possono anche essere legate alla pervietà del dotto di Botallo;
  • patologie visive: retinopatia del prematuro (ROP);
  • ittero neonatale;
  • patologie cerebrali: è elevato il rischio di emorragia intraventricolare o  leucomalacia periventricolare con paralisi cerebrale, ritardo motorio e mentale, patologie psichiatriche;
  • alterazioni nutrizionali: fino al quando la suzione e la respirazione non sono coordinate il pretermine viene alimentato via endovenosa e successivamente tramite sondino orogastrico (gavage) con alimentazione frazionata o enterale continua;
  • patologie neurologiche: consistenti in ritardi nello sviluppo, difficoltà di apprendimento;
  • enterocolite necrotizzante.

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Percentuale di sopravvivenza del neonato prematuro: peso e prognosi

MEDICINA ONLINE NEONATO NEWBORN FOOT PIEDI BIMBO BAMBINO NATO PRETERMINE GIORNATA MONDIALE PREMATURI 17 NOVEMBRE AMORE PAPA MAMMA FIGLI GENITORI PRENDITI CURALa possibilità di sopravvivenza del neonato pretermine (parto precedente alla 37ª settimana), dipende fortemente dalla data del parto: più precoce sarà il giorno della sua nascita e minori saranno le sue possibilità di sopravvivenza (e maggiore il rischio di complicanze neurologiche), che raggiungono praticamente lo 0% in caso di nascita alla 20ª settimana di gestazione. Tuttavia la salute del neonato, non dipende solamente dalla data del parto, ma anche da innumerevoli altri fattori, tra cui il peso alla nascita, l’Indice di Apgar ed eventuali problemi accorsi durante il parto.

Sopravvivenza del neonato prematuro

  • Se il parto avviene oltre la 26ª settimana, se il peso è adeguato e l’indice di Apgar è elevato (> 7) la sopravvivenza del neonato è superiore al 90% ed il bimbo tende a non avere complicanze neurologiche.
  • Se il parto avviene nella 26ª settimana, la sopravvivenza del neonato è del 50-80% ed bimbo presenterà complicanze neurologiche nel 10-25% dei casi. L’ampia variabilità è dovuta all’eventuale presenza di un peso non adeguato e di un Indice di Apgar basso (< 7).
  • Il parto tra la 24ª e la 32ª settimana comprende solo l’1% di tutti i parti prematuri, tuttavia include il 65% di tutti i casi di morte del neonato.
  • Il parto tra la 23ª e la 25ª settimana determina una sopravvivenza del neonato del 10-50% con il 20-30% dei bimbi che presenta complicanze neurologiche.
  • Il parto tra la 20ª e la 22ª settimana determina una sopravvivenza infrequente (<10%) – ma non impossibile – del neonato. In caso di sopravvivenza il bimbo presenterà probabilmente delle complicanze neurologiche.
  • Il parto che avviene prima della 20ª settimana è invece purtroppo incompatibile con la sopravvivenza del neonato.

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Peso alla nascita

Considerando il peso alla nascita in senso assoluto, si distinguono:

  • neonati con normale peso alla nascita: il cui peso alla nascita è > 2500 grammi (cioè maggiore ai 2,5 kg);
  • neonati con basso peso alla nascita (o LBW cioè Low Birth Weight): il cui peso alla nascita è compreso tra 1501 e 2500 grammi (cioè tra 1,5 kg e 2,5 kg);
  • neonati con peso molto basso alla nascita (o VLBW da Very Low Birth Weight): il cui peso alla nascita è < 1500 grammi (cioè minore di 1,5 kg);
  • neonati con peso estremamente basso alla nascita (o ELBW da Extremely Low Birth Weight) il cui peso alla nascita è < 1000 grammi (cioè minore di 1 kg).

Considerando invece il dato più importante, cioè il peso alla nascita in rapporto all’età gestazionale, si parla di:

  • neonati appropriati all’età gestazionale (o AGA da Appropriate for Gestational Age): il cui peso è appunto appropriato all’età gestazionale, cioè compreso tra il 10° e il 90° percentile;
  • neonati con peso inferiore rispetto all’età gestazionale (o SGA cioè Small for Gestational Age): il cui peso è basso per l’età e inferiore al 10° percentile;
  • neonati con peso elevato rispetto all’età gestazionale (o LGA  da Large for Gestational Age): il cui peso è maggiore al 90° percentile.

Conclusioni

In base ai precedenti nati, un bimbo prematuro ha maggiori probabilità di sopravvivenza e minor rischio di complicanze neurologiche, se:

  • il parto avviene dopo la 26ª settimana di gestazione;
  • il neonato ha un peso appropriato all’età gestazionale (tra il 10° e il 90° percentile);
  • il neonato ha un indice di Apgar uguale o > 7.

Un bimbo prematuro ha minori probabilità di sopravvivenza e maggior rischio di complicanze neurologiche, se:

  • il parto avviene almeno alla 26ª settimana;
  • il neonato ha un peso appropriato all’età gestazionale (tra il 10° e il 90° percentile) o lievemente inferiore;
  • il neonato ha un indice di Apgar tra 4 e 6.

Un bimbo prematuro ha basse probabilità di sopravvivenza ed elevatissimo rischio di complicanze neurologiche, se:

  • il parto avviene prima della 26ª settimana;
  • il neonato ha un peso inferiore rispetto all’età gestazionale (inferiore al 10° percentile);
  • il neonato ha un indice di Apgar uguale o < 3.

Questi dati sono ovviamente variabili in base ad ulteriori fattori come la salute generale del neonato, l’eventuale presenza di malformazioni (ad esempio cardiache) e la presenza di eventuali problemi accorsi durante il parto

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