Articolazione del gomito: anatomia e funzioni in sintesi

MEDICINA ONLINE APPARATO SCHELETRICO ARTICOLAZIONE GOMITO SCHELETRO UMANO ANATOMIA BRACCIO FEMORE ULNA RADIO OMERO TIBIA PERONE CRANIO COSTOLE VERTEBRE ROTULA STERNO APPARATO LOCOMOTORE GAMBAIl gomito è l’articolazione dell’arto superiore che collega braccio (omero) ed avambraccio (ulna e radio). Ha un elevato grado di libertà di mobilità: i movimenti che possono essere esercitati su di essa sono la flessione, l’estensione, la pronazione e la Continua a leggere

Differenza tra omero, ulna e radio

MEDICINA ONLINE APPARATO SCHELETRICO SCHELETRO UMANO ANATOMIA FEMORE ULNA RADIO OMERO TIBIA PERONE CRANIO COSTOLE VERTEBRE ROTULA STERNO CLAVICOLA SCAPOLA APPARATO LOCOMOTOREIl radio e l’ulna sono i due segmenti ossei lunghi che costituiscono l’avambraccio e si continuano nel corpo umano con l’omero da un lato e le ossa della mano dall’altro.

Radio

Il radio ha un corpo prismatico triangolare, piccolo Continua a leggere

Osso omero: anatomia e funzioni in sintesi

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Omero destro (sulla sinistra: vista anteriore; sulla destra: vista posteriore)

L’omero (in inglese “humerus”) un osso lungo pari e simmetrico degli arti superiori, e costituisce lo parte scheletrica del braccio, la porzione anatomica del corpo compresa tra la spalla, superiormente, e l’avambraccio, inferiormente. L’omero corrisponde – nell’arto inferiore – al femore è l’osso pari che compone lo scheletro di ciascuna coscia.

Omèro o òmero?

Domanda apparentemente banale: quando si parla dell’osso omero, dove va l’accento? Quando si parla dell’osso omero, l’accento va sulla prima o (òmero). L’accento va sulla e (Omèro) solo in riferimento al noto poeta greco autore dell’Iliade e dell’Odissea.

Funzioni dell’osso omero

L’omero è situato tra scapola (principale osso della spalla) e ossa dell’avambraccio (radio e ulna); costituisce lo scheletro del braccio, fornisce inserzione a diversi muscoli e partecipa alla formazione di due importanti articolazioni dell’arto superiore: l’articolazione della spalla e l’articolazione del gomito.

Leggi anche: Differenza tra omero, ulna e radio

Anatomia

L’omero è l’unico osso del braccio (mentre lo scheletro dell’avambraccio, che è la parte dell’arto superiore compresa tra gomito e polso, è costituita da ulna e radio). L’omero è costituito da:

  • diafisi (anche chiamato “corpo”);
  • due estremità dette epifisi (epifisi prossimale ed epifisi distale).

L’epifisi prossimale si articola con la scapola costituendo l’articolazione scapolo-omerale (del tipo delle enartrosi), mentre l’epifisi distale si articola con le due ossa dell’avambraccio appena citate: radio e ulna.

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Epifisi prossimale

L’estremità prossimale dell’omero è la porzione ossea più vicina alla spalla e che, unendosi a un osso di quest’ultima (nella fattispecie la scapola), forma la sopraccitata articolazione gleno-omerale.
Gli elementi anatomici rilevanti dell’estremità prossimale sono:

  • La testa. È la parte più prossimale dell’omero. Proiettata in direzione mediale, è una protuberanza ossea che ha la forma di una semi-sfera. Possiede una superficie liscia di natura cartilaginea e ricopre l’importante funzione di articolarsi con la cavità glenoidea (o fossa glenoidea) della scapola e formare l’articolazione della spalla.
  • Il collo anatomico. È una regione di confine tra la testa e le altre strutture dell’epifisi prossimale. È breve e più stretto rispetto alla testa.
  • Il tubercolo maggiore. È un processo osseo di discreta grandezza, che si sviluppa in direzione laterale, subito dopo il collo anatomico. Possiede due facce, una anteriore e una posteriore.
    La sua funzione è ancorare i capi terminali di tre muscoli dei 4 totali che formano la cosiddetta cuffia dei rotatori: il muscolo sovraspinato, il muscolo sottospinato (o infraspinato) e il muscolo piccolo rotondo (o teres minore).
  • Il tubercolo minore. È un processo osseo di dimensioni ridotte, in posizione mediale rispetto al grande tubercolo. Ha soltanto una faccia, quella anteriore, e funge da punto d’inserzione per il capo terminale del 4° muscolo della cuffia dei rotatori: il muscolo sottoscapolare.
  • Il solco intertubercolare. È una profonda depressione, situata tra i due tubercoli e percorsa dal tendine della lunga testa del muscolo brachiale. Sul margine superficiale, il solco intertubercolare presenta delle creste, che prendono il nome di labbra. Alle labbra, si ancorano i tendini di tre importanti muscoli: il muscolo pettorale maggiore, il muscolo grande rotondo e il muscolo grande dorsale.
  • Il collo chirurgico. È la regione di confine, che separa i tubercoli (situati superiormente) dal corpo dell’omero (inferiormente).

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Diafisi

Il corpo è la porzione centrale dell’omero, compresa tra l’estremità prossimale e l’estremità distale.
Sede d’inserzione di diversi muscoli, ha un aspetto cilindrico, superiormente, e una forma prismatica, inferiormente.
Le strutture anatomiche rilevanti del corpo dell’omero sono, di fatto, tre: la tuberosità deltoidea, il foro nutritizio e la scanalatura radiale.
La tuberosità deltoidea è una prominenza ossea, situata poco più in alto della metà, in posizione antero-laterale. La sua funzione è accogliere il capo terminale del muscolo deltoide.
Il foro nutritizio è il canale che permette l’ingresso, nell’omero, dei vasi sanguigni deputati all’ossigenazione e nutrizione dell’omero stesso.
Infine, la scanalatura radiale è una lieve depressione, che percorre in diagonale e con orientamento laterale la sezione posteriore del corpo. Al suo interno, ospita il nervo radiale e l’arteria brachiale profonda. Lateralmente, termina in corrispondenza della tuberosità deltoidea.
Per quanto concerne i muscoli che hanno rapporto con il corpo dell’omero, questi sono: il muscolo coracobrachiale, il muscolo brachiale e il muscolo brachioradiale, sulla sezione ossea anteriore, e la testa mediale e la testa laterale del tricipite brachiale, sulla sezione ossea posteriore.

Epifisi distale

L’estremità distale presenta una zona articolare e una zona non articolare: quella articolare è definita lateralmente dal condilo e medialmente dalla troclea dell’omero, che ha la forma di una puleggia. Il condilo si articola con la testa del radio, mentre la troclea con l’incisura trocleare o semilunare dell’olecrano dell’ulna. La porzione non articolare dell’estremità distale è data dall’epicondilo laterale (poco sviluppato) e dall’epicondilo mediale, o epitroclea (molto più sviluppato), al di sotto del quale si trova un solco che accoglie il nervo ulnare. Dai due epicondili si originano verso la diafisi la cresta sopracondiloidea mediale e la cresta sopracondiloidea laterale. Anteriormente, al di sopra del condilo, c’è la fossetta radiale che accoglie la testa del radio durante la flessione dell’avambraccio sul braccio, sopra la troclea c’è la fossetta coronoidea che accoglie il processo coronoideo dell’ulna sempre nella flessione dell’avambraccio sul braccio e posteriormente, al di sopra della troclea, è presente la fossa olecranica per accogliere l’olecrano dell’ulna nell’estensione dell’avambraccio.

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Omero: anatomia dell’osso del braccio

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma OMERO ANATOMIA OSSO BRACCIO SCHELETRO OS Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.gifL’omero (pronuncia: òmero, per distinguerlo da Oméro, il poeta greco autore dell’Iliade e dell’Odissea) è un osso lungo, pari e simmetrico, che forma lo scheletro del braccio. L’omero è l’UNICO osso del braccio. Si articola superiormente con la scapola e (articolazione scapolo-omoerale) e inferiormente con le due ossa dell’avambraccio, radio e ulna (articolazione del gomito).

Da quali parti è composto l’omero?

  1. Epifisi prossimale. La testa dell’omero è costituita da una grossa superficie emisferica liscia e rivestita da cartilagine, diretta medialmente ed in rapporto con la cavità glenoidea della scapola; la testa è delimitata inferiormente dal collo anatomico dell’osso. Inferiormente al collo anatomico, nella parte frontale dell’osso, si trova un rilievo diretto in avanti noto come tubercolo minore (o trochine), inserzione del muscolo sottoscapolare; superiormente e lateralmente rispetto a quello minore si trova il tubercolo maggiore (trochite o trochitere), che con le sue tre facce dà inserzione agli altri muscoli della cuffia dei rotatori: il sopraspinato, il sottospinato e il piccolo rotondo. Tra i due tubercoli si trova il solco bicipitale (o intertubercolare), delimitato verso la diafisi da due creste che scendono dai rispettivi tubercoli (creste del tubercolo minore e maggiore); in questo solco scorre il tendine del capo lungo del bicipite brachiale. Medialmente e lateralmente al solco bicipitale si inseriscono rispettivamente il muscolo grande rotondo e grande pettorale.
  2. Diafisi. Il punto di passaggio convenzionale tra l’estremità prossimale e il corpo dell’omero è il collo chirurgico. La diafisi dell’omero è in sezione abbastanza circolare prossimalmente, mentre distalmente è triangolare. Ha quindi tre facce e tre margini. Il margine anteriore origina dal tubercolo minore, quello laterale dalla cresta epicondiloidea laterale e quello mediale dalla cresta epicondiloidea mediale. Sulla faccia antero-laterale, poco più in alto del centro, si trova la tuberosità deltoidea che rappresenta il punto di inserzione del muscolo deltoide. Al di sotto di questa si può intravedere invece il solco del nervo radiale, che dalla faccia posteriore si porta in quella antero-laterale. Sulla faccia anteromediale si trova invece il foro nutritizio dell’osso.
  3. Epifisi distale. L’estremità distale presenta una zona articolare e una zona non articolare: quella articolare è definita lateralmente dal condilo e medialmente dalla troclea dell’omero, che ha la forma di una puleggia. Il condilo si articola con la testa del radio, mentre la troclea con l’incisura trocleare o semilunare dell’olecrano dell’ulna. La porzione non articolare dell’estremità distale è data dall’epicondilo laterale (poco sviluppato) e dall’epicondilo mediale, o epitroclea (molto più sviluppato), al di sotto del quale si trova un solco che accoglie il nervo ulnare. Dai due epicondili si originano verso la diafisi la cresta sopracondiloidea mediale e la cresta sopracondiloidea laterale. Anteriormente, al di sopra del condilo, c’è la fossetta radiale che accoglie la testa del radio durante la flessione dell’avambraccio sul braccio, sopra la troclea c’è la fossetta coronoidea che accoglie il processo coronoideo dell’ulna sempre nella flessione dell’avambraccio sul braccio e posteriormente, al di sopra della troclea, è presente la fossa olecranica per accogliere l’olecrano dell’ulna nell’estensione dell’avambraccio.
  • Corpo. Il corpo ha una forma quasi cilindrica in alto e prismatica triangolare in basso. Presenta una faccia antero-mediale, una faccia antero-laterale e una faccia posteriore che sono divise da tre margini: anteriore, mediale e laterale.
  • Faccia antero-mediale. La faccia antero-mediale ha nella sua parte di mezzo il foro nutritizio al di sopra del quale è visibile un’impronta per l’inserzione del muscolo coracobrachiale; nella parte alta di questa faccia si trova il prolungamento inferiore del solco bicipitale.
  • Faccia antero-laterale. La faccia antero-laterale presenta, nel suo terzo medio, una parte rugosa, a forma di V, la tuberosità deltoidea, sulla quale si inserisce il muscolo deltoide.
  • Faccia posteriore. La faccia posteriore è percorsa dal solco del nervo radiale, una scanalatura elicoidale che ha inizio in alto presso il margine mediale e si porta in basso e in fuori, dividendo la faccia stessa in due parti, una al di sopra del solco, da cui origina il capo laterale del muscolo tricipite e una, sotto il solco, da cui nasce il capo mediale dello stesso muscolo.
  • Margine mediale. Il margine mediale percorre tutto il corpo dall’alto in basso terminando all’epitroclea.
  • Margine laterale. Il margine laterale, che è interrotto dal solco del nervo radiale, termina nell’epicondilo.
  • Margine anteriore. Il margine anteriore si biforca in basso delimitando la fossa coronoidea.
  • Estremità prossimale. L’estremità prossimale è ingrossata e fa seguito al corpo in corrispondenza del collo chirurgico. Presenta un’ampia superficie articolare quasi emisferica, rivestita di cartilagine, la testa dell’omero. La testa è delimitata, sul suo contorno, da un leggero restringimento, il collo anatomico, che la individua rispetto a due rilievi situati nelle sue vicinanze; questi sono la grande tuberosità e la piccola tuberosità.
  • Estremità distale. L’estremità distale è slargata e appiattita dall’avanti in dietro. Su ciascuno dei lati di questa estremità si trovano due rilievi rugosi; quello mediale è detto epitroclea e quello laterale è detto epicondilo. Sulla faccia anteriore dell’estremità distale si trova la fossa coronoidea nella quale, durante la flessione dell’avambraccio sul braccio, si pone il processo coronoideo dell’ulna. Sulla faccia posteriore della stessa estremità si trova la fossa olecranica che accoglie l’olecrano ulnare durante l’estensione dell’avambraccio.

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