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Proteggere la pelle di viso, mani e corpo dal freddo: rimedi e consigli
Le temperature più rigide, tipiche del periodo autunnale ed invernale, possono causare secchezza e rovinare anche la pelle normale. La disidratazione, provocata da agenti esterni quali freddo, vento e inquinamento atmosferico, incide sulla bellezza della pelle sia a breve, sia a lungo termine. Nell’immediato, i danni sono visibili sotto forma di screpolature, pelle arrossata e colorito poco uniforme, prurito e sensazione di fastidio. A lungo termine, invece, la secchezza di una cute poco curata si riflette in un’aumentata predisposizone alle rughe precoci e ai cedimenti. Anche l’utilizzo di detersivi e la continua detersione, nonché una cattiva asciugatura, provocano problemi quali aridità e bruciori della pelle. Soprattutto alle zone più soggette agli agenti esterni invernali, quali le mani. Vediamo allora oggi quali prodotti usare per difendere la nostra pelle dall’attacco di freddo, neve e vento.
Questo articolo è rivolto soprattutto alle donne, tuttavia i consigli contenuti sono applicabili anche dagli uomini.
Quali detergenti scegliere quando fa freddo?
In inverno, bisognerebbe prestare particolare attenzione ai prodotti utilizzati per la detersione. E anche al modo in cui si deterge la pelle. Soprattutto quella delicata delle mani, esposta a numerosi “pericoli” e a continuo rischio di disidratazione. Dunque, è importante detergere la pelle con il prodotto adeguato, ad esempio con questo gel: http://amzn.to/2D8WAY0
Dopo aver deterso la cute, soprattutto se si tratta delle mani, è importante asciugarla alla perfezione, tamponando e mai sfregando. Inoltre, è bene fare attenzione alle pieghe della pelle (in particolar modo a quelle che si formano tra le dita). Infine è fondamentale applicare un idratante efficace, come questo a base di cera d’api: http://amzn.to/2Dp5vlm
Proteggere la pelle durante le pulizie domestiche
La pelle si rovina sempre quando ci si dedica alle pulizie domestiche, e d’inverno ancor di più, per tale motivo è consigliabile proteggere sempre le mani con gli appositi guanti, come ad esempio questi: http://amzn.to/2r3CCsr
Come proteggere le mani dal freddo?
La pelle delle mani, soprattutto durante la stagione invernale, andrebbe trattata in modo intensivo. Infatti, si tratta di una zona esposta direttamente a freddo, vento, acqua, detersivi,sfregamenti. È anche una delle zone del corpo più soggette a invecchiamento precoce, rughe, pelle grinzosa e macchie cutanee. Proteggere la pelle in inverno significa applicare più e più volte al giorno un prodotto specifico, in grado sia di nutrire la cute sia di proteggerla dalle intemperie.
Esistono prodotti specifici per proteggere e nutrire le tue mani, come ad esempio questa crema alla pappa reale: http://amzn.to/2D2OjV1
Labbra, braccia e gambe quando fa freddo
Quando le temperature si fanno rigide e magari si aggiungono anche vento ed elevati livelli di inquinamento, ci sono alcune zone del corpo che richiedono maggiore protezione e nutrimento. Tra queste, le più a rischio disidratazione sono: labbra, braccia e gambe. Per quanto riguarda le labbra, mai uscire senza un burro protettivo in borsetta o un balsamo emolliente a base di ingredienti naturali lenitivi e nutrienti, come questo ottimo prodotto che ti consiglio: http://amzn.to/2FwwKLi
Gambe, braccia e corpo in generale, invece, vanno regolarmente trattate con un delicato scrub settimanale (l’esfoliazione deve essere fatta anche in inverno, non solo in estate!) e nutrite quotidianamente con l’applicazione di un burro o un olio per il corpo, insistendo maggiormente su gomiti e ginocchia, sia con l’esfoliazione che con l’idratazione. Per farlo potete usare un esfoliante corpo di altissima qualità, come questo: http://amzn.to/2mnX8ON
Per idratare la pelle del corpo, potete usare questa efficace crema al burro di karité biologico, che contrasta anche le smagliature: http://amzn.to/2D4ErtU
Combattere il freddo dall’interno
Una pelle bella, luminosa e un corpo tonico, anche in inverno, sono il risultato di una beauty routine attenta, dell’uso di trattamenti ad hoc e di un’alimentazione adeguata.
Infatti, la pelle del corpo va mantenuta idratata anche dall’interno. Il primo step è ricordarsi di bere quando fa freddo e la sete si fa sentire di meno.
La bevanda d’elezione dovrebbe essere l’acqua a temperatura ambiente. Da alternare a centrifughe mutlivitaminiche ed a infusi benefici per la bellezza della pelle come le tisane a base di malva, rosa canina e frutti di bosco. Le difese dell’organismo hanno bisogno infine di un corretto apporto di vitamine e sali minerali, che potete trovare in un integratore alimentare come questo: http://amzn.to/2iXrBW4
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Formicolio alle mani, piedi, braccia e gambe: cause e cure
Il formicolio può essere associato ad un’ampia varietà di condizioni, tra cui pressione prolungata a carico di un nervo, carenze di minerali, sclerosi multipla (malattia che colpisce il sistema nervoso causando debolezza, difficoltà di coordinazione ed equilibrio e altri problemi), e ictus, tra le molte altre.
Che cos’è il formicolio alle mani?
Il formicolio alle mani, scientificamente detto parestesia, è una sensazione anomala che colpisce gli arti superiori, ma che comunemente può riguardare anche piedi, braccia e gambe. Questa condizione può essere associata a una alterata sensibilità causata da disturbi delle vie nervose, oppure a una sorta di intorpidimento. Il formicolio può essere temporaneo o cronico.
Cause di formicolio temporaneo:
- fenomeno di Raynaud;
- iperventilazione;
- compressione di vasi venosi con stasi ematica.
Cause di formicolio persistente o cronico:
- diabete;
- sciatica;
- tunnel carpale;
- una qualsiasi condizione in grado di danneggiare il sistema nervoso, come un ictus, sclerosi multipla o, in casi estremamente rari, un tumore al cervello:
- esposizione a sostanze tossiche, ad esempio piombo o radiazioni;
- alcuni farmaci;
- malnutrizione;
- carenza di vitamina B12;
- carenze di minerali;
- danni ai nervi causati da infezioni, lesioni o utilizzo eccessivo (per esempio nei casi di utilizzo professionale di martelli pneumatici o strumenti simili);
- abuso di alcol;
- spondilosi cervicale;
- pressione su un nervo, per esempio in caso di ernia del disco;
- Herpes zoster (in caso di nevralgia post-erpetica);
- danni al microcircolo, causati per esempio da aterosclerosi, geloni o infiammazioni;
- livelli anomali degli elettroliti (calcio, potassio, sodio) nel sangue;
- morsi e punture di insetti.
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Cosa porta avere formicolio alle mani?
La sensazione di intorpidimento alle mani, e in generale il formicolio ai piedi, alla testa e il formicolio alle gambe o ad altre parti del corpo, è in genere correlato a una serie di condizioni quali:
- carenze di vitamine o minerali;
- nervo compresso per lungo tempo;
- sclerosi multipla;
- ictus.
Altre cause possono includere lesioni al collo o alla testa, ridotto afflusso sanguigno a una zona specifica del corpo. Il formicolio alle mani può quindi comportare diverse problematiche, alcune di lieve entità e altre più gravi. Può inoltre essere il primo sintomo di condizioni gravissime, per le quali è bene allertare un medico.
Quali sono le complicazioni del formicoio alle mani?
Il formicolio è un segnale che indica che uno o più nervi non stanno funzionando in maniera corretta. Le complicazioni connesse al formicolio possono variare in base alla causa scatenante. Dal momento che il formicolio può essere causato anche da gravi patologiei, trascurare questo sintomo e non prendere provedimenti può favorire la comparsa di complicazioni gravi e danni permanenti. Dopo aver individuato la causa di fondo, è bene seguire scrupolosamente i trattamenti suggeriti dal medico, al fine di ridurre il rischio di complicazioni, quali:
- coma o incoscienza;
- amputazione dell’arto;
- riduzione o perdita della vista;
- paralisi;
- perdita di forza e debolezza;
- estensione del tumore.
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Quali sono le cause del formicolio?
Il formicolio può essere causato da un’ampia varietà di condizioni come ad esempio una lesione da compressione, tra cui:
- frattura o lussazione che causano la compressione di un nervo;
- ernia discale che causa la compressione di un nervo;
- lesione al collo o alla schiena che comprime o lede il midollo spinale o un nervo;
- sindrome del tunnel carpale;
- lesione alla testa che causa pressione o gonfiore;
- pressione a carico di un nervo dovuta ad una massa crescente o ad un tumore;
- permanere nella medesima posizione per troppo tempo, causando quindi la compressione di un nervo.
Cause relative a malattie possono essere:
- diabete;
- tiroide inattiva o ipoattiva (ipotiroidismo);
- infezioni come l’herpes zoster;
- emicrania;
- sclerosi multipla;
- fenomeno di Raynaud;
- crisi epilettiche o convulsioni;
- ictus;
- attacco ischemico transitorio.
Altre cause includono:
- abuso di alcolici o tabacco;
- carenza o eccesso di vari minerali come calcio, sodio o potassio;
- avvelenamento da metalli pesanti;
- effetti collaterali o interazioni di determinati farmaci;
- esposizione a radiazioni o radioterapia;
- carenza di vitamina B12.
Quali sono i sintomi associati al formicolio?
Il formicolio può accompagnare altri sintomi tipici della causa scatenante, tra cui:
- pelle bluastra o fredda nella medesima zona o nell’area circostante il punto interessato;
- debolezza muscolare;
- intorpidimento nella medesima zona o nell’area circostante il punto interessato;
- dolore nella medesima zona o nell’area circostante il punto interessato;
- eruzione cutanea, specie ad un solo lato del tronco;
- crisi epilettiche o convulsioni;
- improvvisi cambiamenti a carico della vista, perdita della vista o dolore oculare.
Cosa comporta avere formicolio al braccio sinistro?
Il formicolio alla mano sinistra e il formicolio al braccio sinistro devono essere valutati con attenzione, poiché potrebbero essere i primi sintomi di un infarto. In questo senso generalmente il formicolio alla mano destra genera meno preoccupazioni. Questo tipo di formicolio è tuttavia piuttosto comune ed è bene non saltare a conclusioni affrettate poiché può avere anche cause meno gravi. La maggior parte dei casi di formicolio alla mano e al braccio sinistro sono dovuti a un eccessivo utilizzo e affaticamento di questa parte o anche alla sindrome del tunnel carpale. Tra le altre cause di intorpidimento alla mano e al braccio sinistro troviamo poi la sindrome dello stretto toracico e l’ernia del disco cervicale.
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Cosa comporta avere formicolio alla testa?
Il formicolio ala testa può avere una serie eterogenea di cause, che a loro volta richiedono diversi tipi di interventi e rimedi. Il formicolio alla testa il più delle volte può essere generato da condizioni di forte stress, cervicale o dall’ansia. Tra le cause più comuni ci può anche essere una lesione per compressione, a carico della schiena o del collo, che viene a danneggiare il midollo spinale. Tra le cuase più gravi di un perdurante formicolio alla testa possono invece essere annoverati il tumore o un ictus.
Cosa comporta avere formicolio ai piedi?
La parestesia o formicolio ai piedi in genere è un sitomo che non deve destare grande preoccupazione. Può essere infatto dovuto a una compresisone dei nervi della zona, che a sua volta causa una riduzione del flusso sanguigno. In altri casi il formicolio ai piedi opuò essere connesso a disturbi più gravi: si può infatti verificare in pazienti affetti da diabete, oppure essere una conseguenza di infiammazioni al fegato o ai reni.
Cosa comporta avere formicolio alle gambe?
I formicolii alle gambe sono piuttosto diffusi e comuni e possono essere il sontomo di varie patolgie, di differente gravità ed entità. Le forme più innocue di formicolio agli arti inferiori tendono in genere a regredire spontaneamente e sono dovute spesso a posture scorrette assunte per periodi eccessivi di tempo. Una condizione frequente di intorpidimento e formicolio alle gambe, abbinato talvolta a una sensazione pungente di fastidio o dolore, può essere la spia di problematiche diverse quali, per esempio:
- ernia discale;
- ictus cerebrale;
- danni neurologici;
- compressione di un nervo;
- sindrome delle gambe senza riposo;
- sclerosi multipla;
- sciatica;
- embolia arteriosa.
Come si diagnostica il formicolio?
Il formicolio si diagnostica mediante un’anamnesi completa (raccolta delle informazioni del paziente e dei suoi sintomi) e da un esame obiettivo (visita vera e propria con raccolta dei segni) da parte del medico. La diagnosi può servirsi di molti altri strumenti diagnostici più o meno invasivi, che variano in base alla malattia che si suppone determini il formicolio, tra cui: esami del sangue, radiografie, tac, risonanze magnetiche, ecografie, ecografie con colordoppler, biopsie.
Quali sono i trattamenti per il formicolio?
La cura del formicolio dipende dalla causa a monte che l’ha determinato, che – come abbiamo visto – può essere estremamente varia, passando dal diabete fino alla ernia del disco: non è quindi possibile in questa sede parlare di una singola terapia che vada bene per ogni situazione. Il medico indagherà sulla causa del formicolio e – una volta individuata e se possibile curata – quest’ultimo dovrebbe diminuire o sparire del tutto.
Quali sono le complicanze del formicolio?
La presenza di formicolio prolungato potrebbe indicare che esso sia causato da cause anche gravi, quindi è importante intervenire tempestivamente per evitare, in alcuni fortunatamente rari casi:
- amputazione;
- coma o stato di incoscienza;
- perdita della vista e cecità;
- paralisi;
- estensione del cancro;
- perdita di forza;
- decesso.
Prodotti contro il formicolio
Alcuni prodotti che, in alcuni casi, potrebbero diminuire il formicolio, sono:
- Integratore di micronutrienti per nervi sani Mavosten: https://amzn.to/3GfbSGG
- Integratore di bioflavonoidi (
- Massaggiatore mani senza fili con calore: https://amzn.to/35DixxI
- Massaggiatore per piedi con calore: https://amzn.to/3o9iY9i
- Tutore per polso ideale per sindrome del tunnel carpale: https://amzn.to/34pNvZi
- Calze a compressione graduata (18-20mmHg) per migliorare la circolazione sanguigna: https://amzn.to/34mLTQ4
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Omero: anatomia dell’osso del braccio
L’omero (pronuncia: òmero, per distinguerlo da Oméro, il poeta greco autore dell’Iliade e dell’Odissea) è un osso lungo, pari e simmetrico, che forma lo scheletro del braccio. L’omero è l’UNICO osso del braccio. Si articola superiormente con la scapola e (articolazione scapolo-omoerale) e inferiormente con le due ossa dell’avambraccio, radio e ulna (articolazione del gomito).
Da quali parti è composto l’omero?
- Epifisi prossimale. La testa dell’omero è costituita da una grossa superficie emisferica liscia e rivestita da cartilagine, diretta medialmente ed in rapporto con la cavità glenoidea della scapola; la testa è delimitata inferiormente dal collo anatomico dell’osso. Inferiormente al collo anatomico, nella parte frontale dell’osso, si trova un rilievo diretto in avanti noto come tubercolo minore (o trochine), inserzione del muscolo sottoscapolare; superiormente e lateralmente rispetto a quello minore si trova il tubercolo maggiore (trochite o trochitere), che con le sue tre facce dà inserzione agli altri muscoli della cuffia dei rotatori: il sopraspinato, il sottospinato e il piccolo rotondo. Tra i due tubercoli si trova il solco bicipitale (o intertubercolare), delimitato verso la diafisi da due creste che scendono dai rispettivi tubercoli (creste del tubercolo minore e maggiore); in questo solco scorre il tendine del capo lungo del bicipite brachiale. Medialmente e lateralmente al solco bicipitale si inseriscono rispettivamente il muscolo grande rotondo e grande pettorale.
- Diafisi. Il punto di passaggio convenzionale tra l’estremità prossimale e il corpo dell’omero è il collo chirurgico. La diafisi dell’omero è in sezione abbastanza circolare prossimalmente, mentre distalmente è triangolare. Ha quindi tre facce e tre margini. Il margine anteriore origina dal tubercolo minore, quello laterale dalla cresta epicondiloidea laterale e quello mediale dalla cresta epicondiloidea mediale. Sulla faccia antero-laterale, poco più in alto del centro, si trova la tuberosità deltoidea che rappresenta il punto di inserzione del muscolo deltoide. Al di sotto di questa si può intravedere invece il solco del nervo radiale, che dalla faccia posteriore si porta in quella antero-laterale. Sulla faccia anteromediale si trova invece il foro nutritizio dell’osso.
- Epifisi distale. L’estremità distale presenta una zona articolare e una zona non articolare: quella articolare è definita lateralmente dal condilo e medialmente dalla troclea dell’omero, che ha la forma di una puleggia. Il condilo si articola con la testa del radio, mentre la troclea con l’incisura trocleare o semilunare dell’olecrano dell’ulna. La porzione non articolare dell’estremità distale è data dall’epicondilo laterale (poco sviluppato) e dall’epicondilo mediale, o epitroclea (molto più sviluppato), al di sotto del quale si trova un solco che accoglie il nervo ulnare. Dai due epicondili si originano verso la diafisi la cresta sopracondiloidea mediale e la cresta sopracondiloidea laterale. Anteriormente, al di sopra del condilo, c’è la fossetta radiale che accoglie la testa del radio durante la flessione dell’avambraccio sul braccio, sopra la troclea c’è la fossetta coronoidea che accoglie il processo coronoideo dell’ulna sempre nella flessione dell’avambraccio sul braccio e posteriormente, al di sopra della troclea, è presente la fossa olecranica per accogliere l’olecrano dell’ulna nell’estensione dell’avambraccio.
- Corpo. Il corpo ha una forma quasi cilindrica in alto e prismatica triangolare in basso. Presenta una faccia antero-mediale, una faccia antero-laterale e una faccia posteriore che sono divise da tre margini: anteriore, mediale e laterale.
- Faccia antero-mediale. La faccia antero-mediale ha nella sua parte di mezzo il foro nutritizio al di sopra del quale è visibile un’impronta per l’inserzione del muscolo coracobrachiale; nella parte alta di questa faccia si trova il prolungamento inferiore del solco bicipitale.
- Faccia antero-laterale. La faccia antero-laterale presenta, nel suo terzo medio, una parte rugosa, a forma di V, la tuberosità deltoidea, sulla quale si inserisce il muscolo deltoide.
- Faccia posteriore. La faccia posteriore è percorsa dal solco del nervo radiale, una scanalatura elicoidale che ha inizio in alto presso il margine mediale e si porta in basso e in fuori, dividendo la faccia stessa in due parti, una al di sopra del solco, da cui origina il capo laterale del muscolo tricipite e una, sotto il solco, da cui nasce il capo mediale dello stesso muscolo.
- Margine mediale. Il margine mediale percorre tutto il corpo dall’alto in basso terminando all’epitroclea.
- Margine laterale. Il margine laterale, che è interrotto dal solco del nervo radiale, termina nell’epicondilo.
- Margine anteriore. Il margine anteriore si biforca in basso delimitando la fossa coronoidea.
- Estremità prossimale. L’estremità prossimale è ingrossata e fa seguito al corpo in corrispondenza del collo chirurgico. Presenta un’ampia superficie articolare quasi emisferica, rivestita di cartilagine, la testa dell’omero. La testa è delimitata, sul suo contorno, da un leggero restringimento, il collo anatomico, che la individua rispetto a due rilievi situati nelle sue vicinanze; questi sono la grande tuberosità e la piccola tuberosità.
- Estremità distale. L’estremità distale è slargata e appiattita dall’avanti in dietro. Su ciascuno dei lati di questa estremità si trovano due rilievi rugosi; quello mediale è detto epitroclea e quello laterale è detto epicondilo. Sulla faccia anteriore dell’estremità distale si trova la fossa coronoidea nella quale, durante la flessione dell’avambraccio sul braccio, si pone il processo coronoideo dell’ulna. Sulla faccia posteriore della stessa estremità si trova la fossa olecranica che accoglie l’olecrano ulnare durante l’estensione dell’avambraccio.
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