L’handbike di Alex Zanardi dopo l’incidente

Grave incidente in handbike per Alex ZanardiIn questa foto, l’handbike di Zanardi dopo l’incidente…

FORZA ALEX! Continua a leggere

Alex Zanardi, grave incidente in handbike: ricoverato in condizioni critiche

MEDICINA ONLINE ALEX ZANARDI FORMULA 1 2001 LAUSITZRING F1 GP GRAN PREMIO CRASH MORTE DEAD DEATH AUTO INCIDENTE AUTOMOBILISTICO VIDEO ITALIA RETTILINEO AMPUTAZIONE GAMBE PARAOLIMPIADI VIUn incidente molto grave ha coinvolto poco fa Alex Zanardi: il campione paralimpico è in gravissime condizioni dopo essere Continua a leggere

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Alex Zanardi e l’incidente che ha cambiato per sempre la sua vita

MEDICINA ONLINE ALEX ZANARDI FORMULA 1 2001 LAUSITZRING F1 GP GRAN PREMIO CRASH MORTE DEAD DEATH AUTO INCIDENTE AUTOMOBILISTICO VIDEO ITALIA RETTILINEO AMPUTAZIONE GAMBE PARAOLIMPIADI VITTORIA WALLPAPER  PICS PHOTO PICTUREAll’inizio della stagione 2001 la carriera di Alex Zanardi si trova ad un punto di svolta: dopo i due campionati americani CART conquistati nel 1997 e nel 1998 e il deludente ritorno in F1 con la Williams nel 1999 il driver bolognese si prende un anno sabbatico nel 2000 prima di tornare nella serie “yankee” con il team Mo Nunn Racing.

Il feeling con la squadra e con la monoposto – una Reynard motorizzata Honda – non è dei migliori: non riesce mai a salire sul podio – a differenza del compagno di scuderia, il brasiliano Tony Kanaan – e ottiene come miglior piazzamento un quarto posto a Toronto.

La tragedia delle torri gemelle

Martedì 11 settembre 2001, pochi giorni prima della tappa tedesca del campionato CART sul circuito del Lausitzring, l’attenzione è concentrata sulla tragedia delle torri gemelle di New York e il giorno seguente – dopo alcune riunioni – gli organizzatori dell’evento decidono di correre ribattezzando la gara “American Memorial” in omaggio agli USA. Alex Zanardi si trova a proprio agio sul circuito del Lausitzring: nelle prove libere del giovedì lui e Kanaan sono i più veloci ma l’annullamento delle qualifiche del venerdì (a causa della pioggia) costringe il pilota bolognese a partire dalle retrovie in quanto la griglia viene formata in base alla posizione nella classifica del campionato.

L’incidente del Lausitzring

Nella gara del 15 settembre 2001 sulla pista del Lausitzring Zanardi offre una delle migliori prestazioni della sua carriera: dopo aver effettuato diversi sorpassi (partiva 23esimo) si ritrova addirittura in testa e niente sembra poter ostacolare il suo cammino verso la vittoria. La situazione cambia, però, dopo l’ultima sosta ai box: nella fase di rientro in pista la monoposto di Alex Zanardi perde il controllo a bassa velocità su un tratto sporco e viene centrata in pieno lateralmente dalla vettura del canadese Alex Tagliani. Nell’impatto (avvenuto ad una velocità di 320 km/h) la Reynard Ford di Tagliani spezza a metà la Reynard Honda di Zanardi, il quale subisce l’amputazione immediata di entrambe le gambe (quella sinistra al di sopra del ginocchio, quella destra sotto). Alex Zanardi inizialmente non sembra rendersi conto di quanto è avvenuto: prima di perdere i sensi per lo choc cerca infatti di aprirsi la visiera del casco e di slacciarsi le cinture di sicurezza.

All’inizio nulla, poi lungo la strada qualche immagine è affiorata. Ricordo la partenza, il recupero, i tanti sorpassi, poi l’ingresso e l’uscita dai box, le mani che si agitano per cercare di recuperare la vettura e la fiammata. Poi basta. Buio.

Le cure

Zanardi viene portato in elicottero all’ospedale di Berlino in condizioni gravissime e dopo essere stato in coma farmacologico per tre giorni viene operato per rimuovere il ginocchio destro. Il 31 ottobre 2001 – dopo un mese e mezzo di ricovero e 14 interventi chirurgici – Alex Zanardi viene dimesso dalla clinica tedesca, pronto ad affrontare la seconda parte della sua straordinaria vita. All’incidente seguirono sette arresti cardiaci, Zanardi restò per 55 minuti con meno di un litro di sangue in corpo, subì svariate operazioni e l’amputazione di entrambe le gambe, eppure non ha mai perso il sorriso e la voglia di vivere e di scherzare su quello che gli era accaduto.

La vita è un percorso lungo, dal quale s’impara sempre qualche cosa, eppure siamo consapevoli che moriremo ignoranti perché non si può imparare tutto. Quanto mi è accaduto mi ha arricchito di esperienze che altrimenti avrei completamente ignorato. Certo ci sono state molte difficoltà, ma anche tante soddisfazioni e alla fine non ho alcun rimpianto per quello che mi è accaduto.

Io ho una filosofia di vita: non importa dove tu sia, cosa tu sia facendo e quali siano gli obiettivi che ti sei posto. L’importante è che tu sia consapevole che il giorno seguente hai la possibilità di fare qualche cosa in più, di migliorarti. Sempre. Qualcuno ha bisogno di spinte e la religione può rappresentare questo. Da parte mia ho sempre pensato che Dio avesse problemi ben più grandi di cui occuparsi che non di me.

Il mio sogno era di correre in F.1 con la Ferrari e diventare campione del mondo. Invece la mia rossa è stata la macchina della Indy Car con la quale ho vinto due titoli negli Usa. Ma è stato bellissimo anche così. Uno sogna, ma poi concretamente deve porsi degli obiettivi sul percorso da raggiungere un po’ per volta. Senza mai mollare.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Alex Zanardi e lo scandalo italiano

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma ALEX ZANARDI SCANDALO ITALIANO Paraolimpiadi Riabilitazione Nutrizionista Dieta Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Seno Pressoterapia Linfodrenaggio.jpgAlessandro “Alex” Zanardi è sempre stato un esempio di forza di volontà inossidabile per me. Atleta famoso in tutto il mondo e non solo per il terribile incidente di cui è stato lo sfortunato protagonista: è famoso perché è forte. E’ famoso perché è imbattibile in tutto quello che fa. Nonostante quel maledetto incidente.

Alex partiva ventiduesimo nella gara di quel 15 settembre 2001 in Germania. Riuscì a recuperare posizione su posizione, portandosi al primo posto grazie alla straordinaria tenacia che l’ha sempre contraddistinto. A tredici giri dalla fine, dopo aver compiuto la sua ultima sosta uscendo dai box, perse improvvisamente il controllo della vettura per la presenza di olio sulla traiettoria, ed andò in testacoda. Proprio in quel momento la vettura di Alex Tagliani stava arrivando a tutta velocità e colpì perpendicolarmente la vettura del pilota bolognese all’altezza del muso, dove erano alloggiate le gambe.

Prontamente raggiunto dai soccorsi, Zanardi apparve subito in condizioni disperate: lo schianto aveva in pratica amputato entrambi gli arti inferiori di Alex. Il pilota rischiava di morire dissanguato, per fortuna il medico Steve Olvey riuscì miracolosamente a bloccare l’emorragia causata dalla lesione completa delle arterie femorali. Non tutti sanno che Alex ricevette l’estrema unzione dal cappellano della serie automobilistica direttamente sul luogo dell’incidente. La vita del pilota era in bilico tra la vita e la morte.

Fu portato all’Ospedale di Berlino dove rimase in coma farmacologico per circa tre giorni e gli venne rimosso chirurgicamente il ginocchio sinistro, irrimediabilmente compromesso. Dopo sei settimane di ricovero e una quindicina di operazioni subite Zanardi poté lasciare l’ospedale per cominciare il processo di riabilitazione. Tutto sembrava ormai finito, e forse per una persona comune sarebbe stato così. Ma Alex non è una persona comune. La carriera sportiva di Alex non era affatto finita, come tutti pensavano.

Veniamo ad oggi. Alle Paraolimpiadi di Rio, dopo l’oro di nella prova a cronometro di ieri, Alex è medaglia d’argento nella gara individuale in linea di Handbike H5. Il “miracolo”, come Alex Zanardi definiva l’ipotesi di confermare i due ori e l’argento di Londra, si sta già avverando. E tuttavia in pochi, tra i mezzi di informazione tradizionali (giornali e tv) ne stanno parlando, veramente pochi, mentre invece storie come queste andrebbero raccontate nelle scuole, per far capire che niente è veramente impossibile, se si vuole davvero. Ed invece di Alex se ne parla sempre sottovoce. Lo scandalo è tutto qui. Perché in Italia la disabilità è troppo spesso dimenticata. Perché in Italia la disabilità fa ancora paura. Perché in Italia conta più il quinto posto di un italiano alle olimpiadi per “abili” che una medaglia d’oro ed una d’argento di un italiano alle olimpiadi per disabili.

Grazie Alex, sei un campione…

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Medico Chirurgo
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