Con “diverticolo di Meckel” (in lingua inglese “Meckel’s diverticulum”),ci si riferisce ad una anomalia congenita (presente fin dalla nascita) dovuta alla presenza di un residuo del dotto vitellino, che si organizza come un Continua a leggere
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Differenza tra intestino, duodeno, digiuno, ileo, tenue, crasso, retto, ano
Con “intestino” si intende la parte dell’apparato digerente che segue lo stomaco. E’ l’ultima parte dell’apparato digerente ed è un tubo di Continua a leggere
Sindrome dell’intestino corto: cause, terapia, dieta e integratori utili
La sindrome dell’intestino corto (in lingua inglese “short bowel syndrome” o “SBS” o “short gut”) è una condizione caratterizzata da malassorbimento da insufficienza intestinale causata frequentemente da difetto Continua a leggere
Blocco intestinale (occlusione) in bambini e anziani: cause e cure
Con “blocco intestinale” (anche chiamato “occlusione intestinale” o “ileo”), ci si riferisce in particolare al blocco del tratto intestinale che Continua a leggere
Differenza tra vomito rosso, verde, giallo, marrone, fecaloide, caffeano, emorragico
Almeno una volta nella nostra vita tutti noi ci siamo confrontati con questo problema. Vediamo di capire e comprendere quali siano i colori del vomito e quale sia il loro significato spiegato in modo semplice e dettagliato. Questa guida è ovviamente esemplificativa: in caso di vomito contattate il vostro medico di fiducia evitando pericolose auto-diagnosi.
Vomito di colore verde
Il vomito di colore verde è definito “vomito biliare” e si presenta con emissione di bile che ha un caratteristico colore giallastro-verde scuro. Il colore della bile presente nel vomito può variare dal giallo al verde scuro a seconda dei tempi di ristagno della bile nello stomaco. Se il vomito è di tipo biliare, può essere causato da: sbornia, avvelenamento da cibo o blocco dell’intestino. Il colore verde può essere in alcuni casi causato anche dal cibo che si è recentemente ingerito. Per approfondire:
- Cistifellea: cos’è, a cosa serve e dove si trova
- Bile: dove si trova, a che serve e da cosa è composta?
Vomito di colore giallo
Il vomito di colore giallo, come già detto, è spesso causato dall’emissione di bile. In molti causi può essere causato da una condizione denominata “stenosi” che consistente nel restringimento di un orifizio, di un dotto, di un vaso sanguigno o di un organo cavo, tale da ostacolare o impedire il normale passaggio di alcune sostanze.
Vomito di colore marrone con odore fecaloide
Se il vomito è di colore marrone/marrone scuro ed ha anche un cattivo odore simile alle feci, la causa potrebbe risiedere in un “blocco intestinale“ cioè nell’arresto dell’emissione delle feci a causa di stitichezza cronica, calcoli biliari nell’intestino, poliposi, grossi tumori del colon, strozzamento per ernie, paralisi della parete colica o altri motivi ostruttivi. In caso di blocco intestinale, il materiale fecale più o meno formato, non riuscendo a trovare strada verso l’ano, risale in direzione opposta: in questo caso il vomito prende il nome di “vomito fecaloide“. In genere più il vomito fecaloide è “liquido” e marrone chiaro, più l’ostruzione è presente ad un livello “alto” dell’apparato digerente, mentre più è marrone scuro e “duro”, più l’ostruzione è presente ad un livello “basso” (più vicino all’ano). Per approfondire, leggi: Feci dalla bocca: il vomito fecaloide
Vomito di colore “caffeano”
Se il colore marrone è simile a quello di un fondo di caffè, prende il nome di “vomito caffeano” e potrebbe essere causato da una emorragia interna con il sangue che ha avuto il tempo di coagularsi o “essere digerito”. In questo caso, al contrario del vomito fecaloide, è assente l’odore simile alle feci. Il vomito con sangue digerito/coagulato è tipico delle emorrargie interne che avvengono in un tratto “basso” dell’apparato digerente. E’anche facile osservarlo quando esce il sangue dal naso e ci si stende: il sangue verrà digerito e questo, provocherà insistenti conati di vomito. Per approfondire:
- Sangue dal naso (epistassi) in bambini e adulti: cause, rimedi naturali, cosa fare e cosa NON fare
- Emorragia interna: diagnosi, colore del sangue, sintomi e segni
Vomito di colore rosso vivo
Il vomito con sangue di colore rosso vivo (detto “ematemesi”) solitamente è causato dalla presenza di una emorragia interna con il sangue che non ha avuto il tempo di coagularsi o “essere digerito”. Ciò è possibile ad esempio in caso di un ulcera aperta a livello di stomaco o esofago. L’ematemesi spesso avviene in caso di rottura di “varici esofagee”, una grave condizione patologica caratterizzata dalla formazione e rottura di varici a carico delle vene del plesso sotto-mucoso dell’esofago, correlata ad uno stato di ipertensione portale cronica a sua volta determinata da patologie croniche del fegato, come la cirrosi epatica, di cui rappresenta una temibile complicazione. L’emorragia del tratto iniziale dell’apparato digerente determina spesso, oltre all’ematemesi, anche melena (emissione di feci di colore nero-piceo). Per approfonire, leggi:
- Vomitare sangue ed ematemesi: cos’è, cosa fare, cause e terapie
- Vomitare sangue l’emorragia dell’apparato gastroenterico superiore
- Feci nere e melena: cause e cure in adulti e neonati
- Cirrosi epatica e fegato: sintomi, dieta, diagnosi, terapia e prevenzione
- Varici esofagee classificazione, dieta, legatura, complicanze
Vomito di colore bianco
Il vomito di colore bianco è causato dall’acido dei succhi gastrici. Spesso è accompagnato anche da muco viscoso o mucoso. Quando è di tipo “mucoso” solitamente non è acido. Quando si tratta perlopiù di succhi gastrici, può essere acido. Il vomito bianco può verificarsi anche quando si è recentemente mangiato qualcosa di bianco, come ad esempio il latte.
Vomito di tanti colori diversi
Questo tipo di vomito in genere è un vomito di tipo “gastrico” che contiene cibo o pezzetti di cibo non digeriti, che non hanno avuto il tempo di superare lo stomaco.
Diagnosi differenziale
Oltre al colore, in questo articolo abbiamo quindi intuito che anche il tipo di vomito può essere utile al medico per capire qual è la causa della sua comparsa:
- vomito alimentare: se vengono rigettati alimenti anche a distanza dai pasti;
- vomito acquoso: se è acido, con poca mucina, e sono presenti succhi gastrici;
- vomito mucoso: se è anacido, ricco di mucina, e sono presenti succhi gastrici;
- vomito biliare: se si presenta emissione di bile ed ha un caratteristico colore verde scuro;
- vomito fecaloide nel caso abbia un colore marrone scuro ed un tipico odore di feci, dovuti a stasi prolungata nell’intestino (nel caso, ad esempio, di occlusione intestinale), per cui la flora batterica prolifera indefinitamente;
- vomito emorragico o ematemesi: se è presente sangue rosso vivo;
- vomito caffeano, se è presente sangue digerito con un tipico colore nerastro (“a posa o fondo di caffè”).
Per aiutarsi nella diagnosi, il medico può servirsi di vari strumenti, tra cui:
- anamnesi (raccolta dei dati del paziente e dei sintomi che avverte);
- esame obiettivo (visita “vera e propria” con raccolta dei segni);
- esami di laboratorio (ad esempio esami del sangue, esami allergologici, esami per valutare la funzionalità epatica e quella pancreatica);
- esami strumentali come radiografia dell’addome con o senza mezzo di contrasto, TC, ecografie, esofagogastroduodenoscopia, colonscopia.
Per approfondire:
- Vomito: le cause più frequenti
- Vomito: rimedi naturali e cure farmacologiche (farmaci anti-emetici)
- Come indurre il vomito velocemente senza farmaci e senza rischi
- Differenza tra vomito e rigurgito nel neonato
- Il mio alito odora di feci: cause, quando è pericoloso e rimedi
- Differenza tra occlusione e subocclusione
- Farmaci emetici: tipi, funzioni, indicazioni, alternative per procurare il vomito
- Lavanda gastrica: quando farla, procedura, rischi, postumi, video
- Indigestione: significato, febbre, brividi, diarrea, svenimento, cure
- Lavaggio intestinale (idrocolonterapia) medico e casalingo: tecniche e benefici
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- Bruciore di stomaco: cosa mangiare, come dormire e rimedi naturali
- Acidità di stomaco e bruciore: tutti i farmaci antiacidi
- Dieta e reflusso gastroesofageo
- La dieta per prevenire l’ernia iatale ed evitare il reflusso gastroesofageo
- Reflusso gastroesofageo: sintomi, diagnosi e cura
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- Reflusso gastroesofageo: terapia farmacologica e chirurgica
- L’apparato digerente: cos’è, com’è fatto, a che serve e come funziona?
- Sindrome dell’intestino irritabile: cause, sintomi e diagnosi
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- Peritonite: tipi, cause, sintomi, diagnosi e terapie
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- Stomaco: anatomia e funzioni in sintesi
- Stomie: cosa sono, a che servono, quanti tipi esistono?
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- Differenza tra disfagia di tipo ostruttivo e di tipo motorio
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- Differenze tra ileo meccanico ed ileo paralitico
- Differenza tra disfagia ai liquidi e ai solidi
- Stitichezza acuta e cronica: tipi, cause, trattamenti medici e rimedi
- Differenza tra stipsi, stitichezza e costipazione
- Stitichezza o stipsi acuta e cronica: terapie farmacologiche
- Sistema nervoso: com’è fatto, a che serve e come funziona
- Cosa succede al cibo nello stomaco dopo averlo ingerito?
- Differenza tra laringe, faringe e trachea
- Si può vivere senza bere acqua? Per quanto tempo?
- Si può vivere senza mangiare cibo? Per quanto tempo?
- Esofago: anatomia e funzioni in sintesi
- Cistifellea: cos’è, a cosa serve e dove si trova
- Duodeno: anatomia e funzioni in sintesi
- Pancreas: anatomia e funzioni in sintesi
- Differenza tra intestino tenue e crasso
- Colonscopia: cos’è, quando si fa, preparazione e rischi
- Colonscopia tradizionale o colonscopia virtuale?
- Qual è la differenza tra risonanza magnetica aperta e chiusa?
- Mal di pancia e di stomaco: da cosa può dipendere e quali sono le cure
- Mal di pancia forte: quando chiamare il medico?
- Feci del neonato verdi, gialle, con muco, schiumose: cosa fare?
- Meconio, transizione e svezzamento: feci diverse nel neonato
- Differenza tra feci del neonato allattato al seno o con latte artificiale
- È normale che il mio bambino non emetta feci ogni giorno?
- Quante volte al giorno va cambiato il pannolino in neonati e bimbi?
- Feci galleggianti e maleodoranti: cause e quando chiamare il medico
- Colore delle feci: normale e patologico
- Feci pastose e maleodoranti: malassorbimento e cattiva digestione
- Carboidrati, proteine e grassi: come vengono assorbiti nell’intestino?
- Le 7 fasi della deglutizione (volontarie ed involontarie);
Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Differenza tra bacino, pelvi, cresta iliaca, coccige, osso sacro, ileo, sinfisi pubica e ischio
Il bacino (o pelvi) è struttura anatomica ossea situata all’estremità inferiore della colonna vertebrale, che ha l’importante funzione di trasferimento del peso corporeo della parte superiore del corpo sullo scheletro degli arti inferiori. Esso contribuisce inoltre, assieme ai muscoli perineali e addominali, al sostegno degli organi addominali e sessuali, e – assieme ai muscoli delle gambe – alla locomozione.
Pelvi è quindi sinonimo di bacino, tuttavia, con lo stesso termine ci si può riferire anche alla regione pelvica, ovvero alla regione interna circoscritta dalle ossa che compongono il bacino.
Il bacino è formato da:
- l’osso iliaco destro (o osso dell’anca destro);
- l’osso iliaco sinistro (o osso dell’anca sinistro);
- il coccige;
- il sacro.
Ognuna delle due ossa iliache è composto da:
- l’osso ileo (o ilio);
- il pube;
- l’ischio.
La cresta iliaca corrisponde al margine superiore dell’ileo. Essendo parte dell’osso iliaco, ed esistendo l’osso iliaco di destra e di sinistra, nel bacino sono quindi presenti due creste iliache, la cresta iliaca di destra e la cresta iliaca di sinistra.
Infine la sinfisi pubica non è un osso, bensì è un’articolazione che fa parte delle anfiartrosi, e si trova tra le due ossa pubiche, andando ad unire in basso le ossa iliache.
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Il mio alito odora di feci: cause, quando è pericoloso e rimedi
La presenza di odore di feci che fuoriesce dalla bocca del paziente è sempre un segno pericoloso ed una condizione di urgenza addominale per il paziente. E’ facile che il medico pratico si imbatta nel paziente con odore fecaloide, specie se anziano, paziente che può presentare ostruzione del tratto intestinale, in genere più o meno basse. Compare allora il vomito, tardivamente se le lesioni sono nel colon, per esempio delle masse tumorali.. L’odore fecale dell’alito di solito accompagna il vomito fecale che si associa a un’ostruzione intestinale prolungata o a fistola gastrodigiunocolica. Esso rappresenta un importante segno tardivo di una patologia gastrointestinale potenzialmente letale, poiché l’ostruzione completa di qualunque segmento intestinale, se non viene trattata, può causare morte, dopo ore dalla comparsa di collasso vascolare e shock.
Quando un intestino ostruito o adinamico tenta di decomprimersi spontaneamente rigurgitando il suo contenuto, vigorose onde peristaltiche rimandano il contenuto intestinale indietro, verso lo stomaco. Lo stomaco pieno di liquido intestinale, a sua volta, spinge il contenuto verso l’alto, provocando il vomito. L’odore di vomito fecale persiste nella bocca. L’odore fecale dell’alito si può riscontrare anche nei pazienti con un sondino nasogastrico o intestinale. L’odore è percepibile solo finché persiste la patologia sottostante e si attenua subito dopo la sua risoluzione.
Leggi anche: Feci dalla bocca: il vomito fecaloide
Interventi urgenti
Poiché l’odore fecale dell’alito può segnalare un’ostruzione intestinale potenzialmente molto grave e – in alcuni casi – letale, si devono rapidamente valutare le condizioni del paziente. Controllare i parametri vitali e porre attenzione ad eventuali segni di shock, come ipotensione, tachicardia, riduzione della pressione del polso, cute fredda e asciutta. Chiedere al paziente se ha nausea oppure se ha vomitato. Valutare la frequenza del vomito così come colore, odore, quantità e consistenza. Raccogliere il vomito, per poterlo accuratamente misurare. Prepararsi a inserire un sondino nasogastrico oppure intestinale, per decomprimere il tubo digerente.
In previsione di un eventuale intervento chirurgico, per rimuovere un’ostruzione o riparare una fistola, il paziente deve eliminare tutti i cibi e i liquidi. E’ importante per il medico:
- Ottenere un campione ematico ed inviarlo in laboratorio per eseguire emocromo completo e dosaggio degli elettroliti, poiché cospicue perdite di liquidi possono indurre squilibri elettrolitici.
- Mantenere un’adeguata idratazione e supportare il circolo con ulteriori liquidi.
- Controllare l’equilibrio acido-base del paziente e somministrare soluzioni come il Ringer lattato, soluzione fisiologica, prevenire l’alcatosi metabolica da perdite gastriche e l’acidosi metabolica da perdite intestinali.
Leggi anche: Differenza tra disfagia orofaringea ed esofagea: sintomi comuni e diversi
Alito fecaloide: quali possono essere le cause?
di seguito riporto una serie di possibili cause di alito di tipo fecale:
- Ostruzione distale dell’intestino tenue. Nella fase tardiva dell’ostruzione, è presente nausea, anche se il vomito può essere ritardato. All’inizio, il vomito è di contenuto gastrico, quindi diviene di tipo biliare, seguito da contenuto fecale con conscguente odore fecale dell’alito. Sintomi di accompagnamento possono includere dolenzia generalizzata, malessere, vertigini e polidipsia. Le modificazioni intestinali (dalla diarrea fino alla stipsi), sono accompagnate da distensione addominale, dolore epigastrico persistente o dolore tipo colica periombelicale. rumori intestinali iperaltivi e borborigmi; quando l’ostruzione diventa completa, la peristalsi diventa ipoattiva o assente. Febbre, ipotensione, tachicardia e dolorabilità di rimbalzo, possono indicare strozzamento o perforazione.
- Fistola gastrodigiunocolica. In questa patologia, i sintomi possono essere variabili e intermittenti, a causa della chiusura transitoria della fistola. Si può avere vomito fecale con conseguente odore lecale dell’alito, ma il più comune segno di esordio è la diarrea, spesso accompagnata anche da dolore addominale. I reperti gastrointestinali correlati comprendono anoressia, calo ponderale, distensione addominale, e a volte, grave malassorbimento.
- Ostruzione intestinale del colon. All’inizio, il vomito è in genere assente, ma il vomito fecale con conseguente odore fecale dell’alito, si può manifestare tardivamente. Generalmente, i segni si sviluppano più lentamente rispetto alle ostruzioni dell’intestino tenue. Si ha la brusca comparsa di dolore addominale tipo colica, seguito da dolore ipogastrico persistente. Si hanno marcata distensione addominale e dolorabilità e le anse coliche possono essere visibili attraverso la parete addominale. Anche se si sviluppa stipsi, la defecazione può continuare fino a 3 giorni dopo la completa ostruzione, a causa delle feci rimaste nel tratto di intestino, sottostante la lesione. La fuoriuscita di feci è frequente nelle ostruzioni parziali.
Terapie
Non esiste un solo tipo di trattamento che risolva tutti i casi di vomito fecaloide: le cure dovranno essere impostate dal medico in base alla causa a monte che hanno determinato la comparsa di alito fecaloide. In alcuni casi poterebbe rendersi necessario anche un intervento chirurgico.
Leggi anche: Feci nere e melena: cause e cure in adulti e neonati
I migliori prodotti per l’igiene orale
Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche per la cura ed il benessere della bocca e del viso, in grado di migliorare l’igiene orale, combattere l’alito cattivo, pulire la lingua dalla patina ed idratare le labbra:
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- Differenza tra disfagia ostruttiva ed occlusione intestinale
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- Differenza tra disfagia ai liquidi e ai solidi
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Differenza tra occlusione e subocclusione intestinale
Occlusione intestinale
Con occlusione intestinale (o “blocco intestinale” o “ileo meccanico“, in inglese “intestinal obstruction” o “intestinal blockage” o “intestinal occlusion” o “bowel obstruction“), in medicina si intende una condizione patologica potenzialmente molto grave caratterizzata dall’arresto parziale o totale della progressione del contenuto intestinale, sia esso liquido, solido o gassoso, causato da una ostruzione fisica del passaggio del materiale in transito, ad esempio un fecaloma, una massa di parassiti od un tumore. L’arresto totale della progressione intestinale può essere determinato anche dalla paralisi della muscolatura propria dell’intestino con conseguente blocco della peristalsi, cioè di quella contrazione coordinata della muscolatura liscia presente nelle vie digerenti che permette al cibo di procedere in direzione dell’ano: in questo caso si parla di “ileo paralitico“.
Occlusione intestinale o subocclusione intestinale
Una occlusione intestinale è definita “totale” quando l’ostruzione impedisce totalmente il passaggio del materiale che transita nell’intestino in direzione dell’ano. L’ostruzione intestinale, tuttavia, può anche essere “subtotale“: ciò si verifica quando l’ostruzione è parziale e permette un certo livello di transito. In questo caso si parla di “subocclusione intestinale” e si manifesta con episodi subacuti e/o ricorrenti. Entrambe sono condizioni potenzialmente gravi per la salute, tuttavia la subocclusione è una condizione generalmente meno grave dell’occlusione totale. E’ anche però importante ricordare che una occlusione incompleta, caratterizzata da episodi sfumati subocclusivi cronici, può comunque culminare in una fase di occlusione critica e completa.
In sintesi
In una “occlusione intestinale” vi è un blocco che impedisce totalmente il transito del materiale intestinale, mentre in una “subocclusione intestinale” l’ostruzione al transito intestinale è solo parziale e non totale.
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