Leucocitosi: sintomi, da stress, valori, relativa, cronica, significato

MEDICINA ONLINE LABORATORIO BLOOD TEST EXAM ESAME DEL SANGUE FECI URINE GLICEMIA ANALISI GLOBULI ROSSI BIANCHI PIATRINE VALORI ERITROCITI ANEMIA TUMORE CANCRO LEUCEMIA FERRO FALCIFORME MCon “leucocitosi” in medicina si intende l’aumento del numero dei leucociti (globuli bianchi) nel sangue periferico, rilevato con un emocromo. L’aumento della conta leucocitaria (WBC) può interessare tutte e cinque le sottopopolazioni di globuli bianchi in modo omogeneo, o può interessare un sottotipo in particolare con gli altri tipi che rimangono relativamente normali o aumentati di poco. La leucocitosi può essere determinata da patologie o essere essa stessa malattia o segno di malattia; in altri casi la leucocitosi è fisiologica. Frequentemente è indice di uno stato infiammatorio ma può anche verificarsi in seguito a determinate infezioni parassitarie, patologie del midollo osseo, tumori ossei, metastasi o leucemie. Può anche verificarsi dopo un intenso esercizio fisico, convulsioni date dall’epilessia, lo stress emotivo intenso, la gravidanza e il travaglio, l’anestesia o la somministrazione di adrenalina.

Tipi di globulo bianco e classificazione delle leucocitosi

Ai fini della comprensione di questo argomento, è necessario ricordare che i tipi di globulo bianco, rilevati con un emocromo ottenuto da un semplice esame del sangue venoso, sono cinque:

  • granulociti neutrofili;
  • granulociti eosinofili;
  • granulociti basofili;
  • linfoci­ti;
  • monociti.

Si ricorda anche che si distinguono tre popolazioni linfocitarie: linfociti T; linfociti B; Natural Killer (NK). Alterazioni quantitative in positivo dei vari sottogruppi (visibile con la formula leucocitaria) prendono rispettivamente il nome di:

  • neutrofilia;
  • eosinofilia;
  • basofilia;
  • linfocitosi;
  • monocitosi.

L’aumento di ciascun sottogruppo potrà essere:

  • assoluto: quando si verifica un aumento numerico reale di quel tipo cellulare;
  • relativo: quando si verifica un aumento di quel tipo cellulare solo in percentuale, per riduzione numerica degli altri tipi cellulari.

Si parlerà ad esempio di:

  • neutrofilia assoluta: quando il numero di neutrofili aumenta oltre il valore massimo di normalità;
  • neutrofilia relativa: quando il numero assoluto di neutrofili non è aumentato, ma aumenta invece il valore in percentuale rispetto al totale dei leucociti, per via della riduzione degli altri tipi cellulari.

Dal momento che l’aumento specifico di un tipo particolare di globulo bianco (ad esempio monocitosi) può essere causato da un tipo specifico di malattia o da un gruppo di malattie ristretto, ciò può essere usato dal medico come importante elemento nella diagnosi differenziale della causa di leucocitosi. Infine la leucocitosi può essere:

  • acuta: quando l’aumento dei leucociti o di un sottogruppo di leucociti è temporaneo;
  • cronica: quando l’aumento dei leucociti o di un sottogruppo di leucociti perdura nel tempo;
  • recidivante: quando l’aumento dei leucociti o di un sottogruppo di leucociti è temporaneo ma tende a ripresentarsi ciclicamente.

Valori normali di leucociti

Sono considerati valori normali di leucociti un numero che oscilla tra 4.000 e 10.000 globuli bianchi in un millilitro di sangue. La soglia numerica oltre la quale si definisce un elevato numero di globuli bianchi (leucocitosi) negli adulti è generalmente superiore ad almeno 10.500 unità di leucociti per ml di sangue, a prescindere dalla sottopopolazione leucocitaria interessata.

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Fattori che influenzano il numero di leucociti

Diversi fattori influenzano la conta leucocitaria nel sangue:

  • l’entità dei pool cellulari, mieloide (granulociti e monociti), linfoide (linfociti), di precursori e deposito presenti nel midollo osseo, in circolo e nei tessuti periferici;
  • la velocità con cui le cellule vengono rilasciate dai siti di deposito;
  • il pool marginato ossia la percentuale di cellule che aderiscono alle pareti dei vasi sanguigni in qualsiasi momento;
  • la velocità con cui le cellule passano dal sangue ai tessuti.

Il mantenimento di un numero stabile di globuli bianchi (omeostasi leucocitaria) è un meccanismo mantenuto da citochine, fattori di crescita e di adesione attraverso i loro effetti sul commitment, sulla proliferazione, differenziazione e migrazione attraverso le pareti vascolari di leucociti e loro progenitori; inoltre i meccanismi che portano alla leucocitosi variano a seconda del tipo di leucocita e del fattore eziologico. Nei neutrofili, in caso di sepsi o di gravi disordini infiammatori, come ad esempio la malattia di Kawasaki, si osservano delle caratteristiche modificazioni morfologiche:

  • granuli tossici, più grandi e più scuri dei normali granuli dei neutrofili e probabilmente sono granuli azzurrofili anomali;
  • corpi di Döhle, porzioni di reticolo endoplasmatico dilatato che nelle colorazioni Wright-Giensa appaiono come chiazze nel citoplasma di colore blu.

Nella maggior parte dei casi è facilmente distinguibile una leucocitosi reattiva causata dalla presenza nel sangue periferico di leucociti neoplastici (leucemia), ma si possono avere incertezze in due casi:

  1. le infezioni virali in fase acuta causano la presenza di linfociti attivati che assomigliano alle cellule linfoidi neoplastiche;
  2. in caso di infezioni croniche possono comparire granulociti immaturi che possono essere confusi con una leucemia mieloide.

Esistono particolare esami di laboratorio che possono distinguere i leucociti reattivi da quelli neoplastici.

Cause fisiologiche di leucocitosi

La leucocitosi si verifica fisiologicamente in molte condizioni, come:

  • intenso e prolungato esercizio fisico;
  • stress emotivo intenso;
  • gravidanza;
  • travaglio;
  • anestesia;
  • somministrazione di adrenalina;
  • bambini di età da 4 mesi a 4 anni (linfocitosi).

Cause patologiche di leucocitosi

Come già anticipato, l’aumento di un tipo particolare di globulo bianco può essere causato da un tipo specifico di malattia o da un gruppo di malattie ristretto:

Cause di leucocitosi dei neutrofili che in condizioni normali rappresentano circa il 70% dei globuli bianchi circolanti (neutrofilia):

  • infezioni batteriche acute, specialmente le infezioni piogeniche;
  • infiammazioni sterili;
  • necrosi tissutale (ad esempio in caso di infarto del miocardio ed ustioni).

Cause di leucocitosi degli eosinofili che in condizioni normali rappresentano l’1-6% dei globuli bianchi circolanti (eosinofilia):

  • dermatite erpetiforme;
  • infezioni da parassiti;
  • allergia;
  • asma;
  • febbre da fieno;
  • allergie ai farmaci;
  • malattie della cute;
  • pemfigo;
  • tumori maligni;
  • linfoma di Hodgkin;
  • alcuni linfomi non Hodgkin;
  • malattie sistemiche autoimmuni, come ad esempio il lupus eritematoso sistemico;
  • vasculiti.

Cause di leucocitosi dei basofili che in condizioni normali rappresentano lo 0,01% – 0,3% della popolazione leucocitaria (basofilia, rara):

  • malattie mieloproliferative, come ad esempio la leucemia cronica mieloide.

Cause di leucocitosi dei linfociti che in condizioni normali rappresentano il 20-40% dei globuli bianchi circolanti (linfocitosi):

  • infezioni virali;
  • epatiti virali;
  • infezioni croniche;
  • tubercolosi;
  • brucellosi;
  • infezione da cytomegalovirus;
  • mononucleosi;
  • pertosse
  • parotite;
  • varicella;
  • morbillo;
  • toxoplasmosi;
  • sifilide congenita;
  • sifilide secondaria;
  • endocrinopatie come le tireotossicosi;
  • morbo di Addison;
  • leucemia linfatica cronica;
  • morbo di Crohn;
  • rettocolite ulcerosa;
  • vasculiti;
  • ipersensibilità a farmaci.

Cause di leucocitosi dei monociti che in condizioni normali rappresentano l’1-6% dei globuli bianchi circolanti (monocitosi):

  • malaria;
  • infezioni croniche;
  • tubercolosi;
  • endocarditi batteriche;
  • infezioni da Rickettsie;
  • malattie sistemiche autoimmuni, come ad esempio il lupus eritematoso sistemico;
  • malattie infiammatorie intestinali idiopatiche, come ad esempio la colite ulcerosa o malattia di Crohn.

Granulocitosi

La granulocitosi corrisponde all’aumento della popolazione dei granulociti, composta da neutrofili, eosinofili e basofili. La granulocitosi si osservano in particolare in corso di:

  • infezioni acute generalizzate o localizzate, soprattutto quelle provocate da cocchi, più raramente da altri batteri, da virus, da miceti e da rickettsie;
  • neoplasie soprattutto quelle metastatizzanti e quelle complicate da necrosi e sovrainfezioni;
  • farmaci: ormoni steroidei, epinefrina, sali di litio;
  • intossicazioni da farmaci, da sostanze chimiche, da proteine estranee;
  • emorragie acute e malattie ematologiche: crisi emolitiche, fase di guarigione delle anemie megaloblastiche e delle agranulocitosi da farmaci, leucocitosi idiopatica cronica, neutrofilie congenite ed ereditarie, trombocitopenia amegacariocitica congenita, postumi di splenectomia;
  • malattie metaboliche;
  • malattie infiammatorie e necrosi tessutali: collagenopatie, reazioni da ipersensibilità, glomerulonefrite acuta, reumatismo articolare acuto, gotta, infarto del miocardio, ustioni, traumi, interventi chirurgici;
  • neutrofilie fisiologiche: gravidanza, puerperio, intensi esercizi fisici, anossia da altitudine, periodo neonatale;
  • reazione leucemoide, manifestazione estrema di granulocitosi ove, accanto all’elevato numero di leucociti prevalentemente neutrofili (50.000 – 120.000/mm3), sono presenti elementi immaturi. È tipica in corso di infezioni piogeniche acute (stafilococchi, meningococchi, enterobatteriacee), di neoplasie metastatizzate, di tubercolosi disseminata, di artrite reumatoide, di glomerulonefrite acuta e di morbo di Hodgkin.

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Diagnosi

Una volta che all’emocromo il medico ha individuato una leucocitosi, per impostare una cura efficace, dovrà necessariamente individuare la causa a monte che l’ha determinata. Per fare ciò è necessaria una anamnesi, un esame obiettivo e – probabilmente – altri esami specifici che servono a confermare l’ipotesi diagnostica, come ad esempio:

  • test allergologici: si fanno se il medico sospetta leucocitosi da allergia;
  • esame colturale specifico dell’apparato o tessuto che si sospetta essere interessato da una infezione, per esempio coltura delle urine se si sospetta infezione delle vie urinarie, oppure coltura dell’espettorato o delle feci o del sangue;
  • valutazione del titolo antistreptolisinico (TAS) per diagnosticare una infezione da streptococco;
  • indagini per infezioni virali;
  • test per diagnosticare malattie autoimmuni: ad esempio il dosaggio degli anticorpi anti-nucleo (ANA) per lupus eritematoso sistemico;
  • biopsia o agoaspirato del midollo osseo: se il medico sospetta leucemia;
  • prove spirometriche; se il medico sospetta asma.

Sintomi associati alla leucocitosi

Come abbiamo visto le cause di leucocitosi sono moltissime: la leucocitosi può quindi scatenare una sintomatologia differente in funzione della malattia che l’ha determinata a monte. I sintomi più diffusi, sono comunque:

  • malessere;
  • febbre;
  • astenia (stanchezza);
  • facile affaticabilità;
  • difficoltà di concentrazione;
  • disturbi della visione;
  • inappetenza;
  • costipazione;
  • dolore addominale;
  • dolori diffusi;
  • lividi;
  • perdita inspiegabile di peso;
  • sanguinamento cronico;
  • vertigini.

Terapie per la leucocitosi

La terapia di una leucocitosi è subordinata alla causa specifica che l’ha causata a monte: una infezione potrebbe necessitare di terapia antibiotica; un tumore necessiterebbe invece di terapie antitumorali. Una leucocitosi transitoria da stress o da forti emozioni tende a risolversi senza terapie specifiche, semplicemente allontanando l’elemento di stress o aiutandosi con attività distensive come lo yoga.

Leucocitosi: cosa fare?

La gravità di una leucocitosi non dipende solo dal valore assoluto del numero di leucociti, ma anche da altri fattori come ad esempio:

  • la sua durata (la condizione può essere acuta o cronica);
  • l’eventuale presenza di anemia, policitemia, pancitopenia, piastrinopenia o trombocitosi;
  • l’eventuale presenza di altre patologie o condizioni (ad esempio patologie delle pareti dei vasi sanguigni, della coagulazione, tumori, diabete, ipertensione arteriosa, traumi, malnutrizione, malassorbimento, gravidanza);
  • l’età del paziente.

Ogni caso di alterazione della conta dei globuli bianchi è altamente soggettivo e la sua gravità non deve essere sovrastimata, ma neanche sottostimata. Quando l’alterazione è molto lieve, magari anche transitoria, non recidivante ed in assenza di sintomi, generalmente non deve preoccupare e potrebbe non necessitare di terapia. Un’alterazione dei leucociti che invece recidiva, che dura nel tempo e che arriva a determinare sintomi, necessita senza dubbio di ulteriori e rapidi accertamenti medici, perché potrebbe indicare patologie anche gravi. In caso di leucocitosi è quindi sempre bene rivolgersi ad un medico per identificarne le cause e – se necessario – predisporre un iter terapeutico adeguato.

Prognosi

La prognosi dipende da molti fattori come età e stato di salute del paziente (eventuale presenza di obesità, diabete o ipertensione aggravano la malattia). Quando la malattia è trattata ed il paziente non ha altre patologie importanti, la prognosi è generalmente buona.

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