Si lava i capelli senza shampoo – seconda parte: ecco cosa è successo dopo sei mesi

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA BELLA ESTETICA CAPELLI OCCHI BELLEZZA COSMETICI PELLE RUGHE TRUCCO MAKE UP OCCHIALI DA SOLE COLORATIRicordate l’esperimento delle due ragazze statunitensi, Margaret Badore e Katherine Martinko, che hanno fatto la prova di lavarsi i capelli solo con acqua e bicarbonato per venti giorni?

Ne ho scritto in questo articolo: Si lava i capelli senza shampoo per venti giorni: il risultato è incredibile

L’esperimento è continuato per sei mesi, ecco quello che dice Katherine Martinko sul suo blog a tale proposito.

Il mio esperimento di lavarmi i capelli solo con acqua, bicarbonato e aceto doveva durare solo un mese, ma ora non riesco a smettere. Sono passati sei mesi da quando ho smesso di usare shampoo. Tutto è iniziato come un breve esperimento quando il mio editore mi ha chiesto se mi sarebbe piaciuto provare il metodo “senza shampoo” solo per un mese. Ho accettato insieme a Margaret Badore, e mi sono tuffata a capofitto nel mondo della cura dei capelli estremamente alternativa. I risultati sono stati molto buoni e, mentre Margaret ha smesso dopo il primo mese, io ho continuato a ‘lavare’ i capelli con questo sistema alternativo. Dopo sei mesi posso dire di essermi convertita definitivamente al metodo “senza shampoo” e non ho alcuna intenzione di tornare indietro. Ci sono moltissime cose che amo di questo sistema alternativo, lo dico a chiunque mi chieda come mi trovo senza più shampoo.

Il più grande ostacolo per me è stato inizialmente psicologico: si trattava soprattutto di superare l’odore di “condimento” nella doccia, quando versavo aceto sui miei capelli. E’ un odore particolare da sentire lavandomi i capelli, ma – per fortuna – si sente solo per poco tempo, poi scompare e non rimane odore residuo. I miei capelli sono sempre più sani e più gestibili da quando evito lo shampoo. Sono diventati meno grassi e posso lasciar passare più tempo tra un lavaggio ed un altro, di solito 4-5 giorni. I miei capelli sono più morbidi, più lucidi e meno crespi di prima. In sei mesi ci sono state solo due volte che ho usato lo shampoo invece di soda e aceto: è stato quando mi sono recata a Honduras e Messico per lavoro. Ho visto una grande differenza dopo il lavaggio con lo shampoo: i miei capelli erano infatti peggiorati.

Questo metodo alternativo è ottimo anche per il basso impatto che ha sull’ambiente: non ci sono bottiglie vuote di plastica di shampoo e balsamo che inquinano moltissimo. Se questo metodo ti ha incuriosito, io ti consiglio di provarlo!

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Capelli stressati, crespi, grassi o sottili in primavera? Ecco i rimedi in vista dell’estate

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA BELLA ESTETICA CAPELLI OCCHI BELLEZZA COSMETICI PELLE RUGHE TRUCCO MAKE UP OCCHIALI DA SOLE COLORATIAnche i capelli possono essere soggetti a stress. Anzi, sono essi stessi degli indicatori del grado di stress sopportato dal nostro corpo in quel momento. Nei periodi particolarmente stressanti, infatti, i capelli tenderanno a presentarsi opachi, fragili, sottili, sfibrati ed anche ribelli ai vari tipi di piega. Sono condizioni piuttosto comuni, favorite anche dal cambiamento di stagione, in cui si verificano cadute fisiologiche e maggiore esposizione ai raggi ultravioletti.

RIMEDI CONTRO I CAPELLI GRASSI

Ora passiamo ad un tipo di capello in particolare: il capello grasso – o meglio, la seborrea grassa – che rappresenta un problema piuttosto diffuso e anche particolarmente antiestetico. La causa è un eccesso di sebo che si deposita sui capelli e sul cuoio capelluto: in condizioni normali questa sostanza lubrifica il capello, costituendo una protezione naturale ma, quando la sua produzione è eccessiva, il sebo cola lungo il capello e si accumula nel cuoio capelluto, dando quell’aspetto untuoso e perfino sciatto alla pettinatura. Non si tratta soltanto di un problema estetico, perché l’alterazione della quantità e della qualità stessa del sebo tende a diminuire la vitalità dei capelli.
Le cause secondarie dei capelli grassi possono essere lo stress, l’inquinamento, un uso prolungato di shampoo troppo aggressivo ma principalmente sono dovuti a fattori ormonali e genetici. Il modo più semplice di combattere i capelli grassi è di effettuare lavaggi frequenti con uno shampoo poco detergente. La frequenza dei lavaggi può dipendere dalla gravità del problema che, se particolarmente accentuato, richiede dei lavaggi quotidiani.

ELIMINARE L’EFFETTO CRESPO

Come eliminare l’effetto crespo? Ecco per voi un buon sistema! Andate in erboristeria e comprate una manciata di fiori di luppolo, quindi bolliteli per 20 minuti in mezzo litro di acqua. Filtrate il tutto e aggiungete un cucchiaio di sapone neutro grattugiato o direttamente modello liquido. Ed ora utilizzate il composto per lavare i capelli, le resine contenute nel luppolo copriranno i capelli di un’invisibile guaina protettiva, che andrà a favorire l’adesione delle cuticole alla corteccia capillare.
Altro sistema per eliminare l’effetto crespo è il seguente: comprate olio di mandorle dolci, un rametto di salvia e uno di rosmarino e versate tutto il un bicchiere. Agitate energicamente e lasciateli macerare per una ventina di giorni in un luogo fresco e asciutto. Filtrando il composto otterrete un balsamo che donerà lucentezza e morbidezza ai vostri capelli.

CURARE I CAPELLI SOTTILI

In vista dell’arrivo dell’estate (lunghe esposizioni al sole possono infatti peggiorare il problema) i capelli sottili devono essere “coccolati” più del solito. Purtroppo l’utilizzo prolungato di phon, piastre e trattamenti cosmetici troppo aggressivi rendono molto facile avere capelli più secchi ed aridi.
Per tornare al tanto desiderato “tocco cashmere” i nostri capelli dovranno essere curati quotidianamente. Comiciamo innnanzitutto con l’utilizzo di uno shampoo specifico, ottimi quelli agli oli nutrienti e restitutivi , come l’olio di mandorla, di burro di karitè, di noci o di calendula.
Molto utile, per donare lucentezza e morbidezza, è fare almeno 2 volte a settimana, un impacco a base di olio d’oliva o olio di jojoba, che crea sul nostro capello una sottile patina protettiva, ottima difesa contro tutti gli agenti di aggressione esterna.
Teniamo la nostra maschera in posa, per almeno 20 minuti e risciacquiamo poi con acqua tiepida.

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I tuoi capelli hanno sicuramente la tricoptilosi e tu non sai neanche cos’è, scopri di cosa si tratta!

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA BELLA ESTETICA CAPELLI OCCHI BELLEZZA COSMETICI PELLE RUGHE TRUCCO MAKE UP ROSAOggi parliamo di un tipico problema che le donne reputano molto fastidioso e contemporaneamente noi uomini non riusciamo a comprendere: la tricoptilosi. Ma di che si tratta? La tricoptilosi è una diffusissima anomalia delle punte dei capelli, le quali si presentano tipicamente biforcute. Insomma tricoptilosi è nient’altro che il nome tecnico delle… doppie punt! Spesso anche se la donna tratta i suoi capelli con tanta cura e amore, le doppie punte continuano ad apparire. Vediamo ora di capire il perché vengono e come possiamo fare per evitarle.

Cosa sono le doppie punte?

La tricoptilosi, ovvero le doppie punte, è una vera è propria rottura del capello, che così facendo da origine alle doppie punte, o a volte anche a maggiori sfaldature. Questo avviene perché nel capello creiamo delle bolle d’aria che scoppiando rompono il capello dividendolo, in capelli molto lunghi si possono vedere le doppie punte non solo alla base, ma anche in mezzo al fusto. La causa siamo sempre noi e spesso è colpa di eccessive cure, vediamo quali.

Quali sono le cause delle doppie punte?

1) I lavaggi troppo frequenti, anche se con prodotti che noi pensiamo siano non troppo aggressivi, vanno a togliere l’alimento base del fusto creando uno squilibrio nel manto idrolipidico. Il capello va lavato quando è sporco, non quando non sta in piega.

2) Un cattivo uso di phon e piastre è un altro fattore determinante nella rottura del capello, spesso si usa attrezzatura non professionale e si ha poca manualità. Ci si deve prendere il tempo necessario ad asciugare la chioma senza usare calore e velocità eccessive per non “bollire” il capello e mantenerlo idratato.

3) Una cattiva manipolazione del capello può essere una delle cause. Il capello bagnato è estremamente più fragile rispetto a quello asciutto, ad esempio il pettinarlo con spazzole o pettini a denti troppo stretti o addirittura con pinza fermacapelli (spesso lo vedo fare per fretta sotto le docce nelle palestre o al mare) lo spezzerà e da quella rottura nascerà una doppia punta. Usare pettini a denti larghi con punta arrotondata. Evitare l’uso di spazzole con setole sintetiche.

4) Infine mettiamo anche trattamenti troppo aggressivi, shampoo alcalini, decolorazione permanenti o stirature chimiche, dove non seguono cure appropriate, acconciature tipo rasta, fermagli applicati sempre nella stessa zona e bigodini non applicati nella giusta maniera. Da ricordare anche l’uso esagerato di piastre stiranti/arriccianti.

Come prevenire le doppie punte?

Usare sempre prodotti idonei al nostro tipo di capello e variarlo a secondo delle esigenze, prendersi del tempo per lavarseli e acconciarseli per dare le giuste cure, usare sempre condizionanti come maschere, balsamo e gocce in olio o crema per le punte, evitare di pettinarsi in modo eccessivo, ad esempio piastre o pieghe giornaliere, una spuntatina almeno tre volte l’anno o appena vedete apparire la punta incriminata.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Differenze e vantaggi delle tinture per capelli temporanee, semi permanenti e permanenti

MEDICINA ONLINE DONNA CAPELLI BELLEZZATinture permanenti

Queste tinture sono molto particolari, quindi bisogna capirne bene il meccanismo di funzionamento. Innanzitutto dobbiamo tener presente che per conferire la colorazione desiderata devono reagire chimicamente con altre sostanze.

Le tinture permanenti contengono vari composti in grado di reagire tra loro per dare polimeri colorati. Di per sé, quindi, questi composti non sono colorati ma acquisiscono tale caratteristica soltanto dopo una reazione chimica in situ, quindi all’interno del capello.

Le tinture permanenti presentano dei vantaggi e degli svantaggi. Gli aspetti positivi sono:
Ampio range di colorazioni e sfumature;
Coprono perfettamente i capelli bianchi;
Sono prodotti economici;
Sono molto facili da utilizzare.

L’unico svantaggio è che possono causare allergie o irritazioni. Non a caso, le tinture permanenti non devono essere utilizzate attorno agli occhi, quindi per scurire ciglia o sopracciglia.
La concentrazione delle sostanze coloranti si aggira attorno al 6%; tale percentuale dev’essere abbastanza costante, proprio per il pericolo di tossicità.

Le tinture permanenti hanno come struttura molecolare di partenza il benzene, che presenta dei sostituenti in posizione para e in posizione meta, con gruppi elettrondonatori come ad esempio gruppi ammidici od ossidrili. Dobbiamo tenere in considerazione che le tinture permanenti sono sempre formate da una coppia di reagenti, un colorante intermedio primario ed un colorante detto copulante. I coloranti intermedi primari sono la p-fenildiammina e il p-amminofenolo, mentre i copulanti o coloranti intermedi secondari sono gli 1-naftoli, le m-diammine, gli m-amminofenoli, i resorcinoli ed i pirazoloni.
Le formulazioni delle tinture permanenti che si trovano in commercio sono, in linea di massima, così composte: una parte in cui si trovano i coloranti primari (che sono sempre para), i copulanti (che sono sempre meta), l’ammoniaca, delle sostanze tampone per mantenere un pH basico, e un antiossidante per evitare l’ossidazione dei coloranti; la seconda parte è invece composta da agenti ossidanti come l’acqua ossigenata pura o addizionata con urea (la preferita).

Come si fa a formare e ad applicare il colore sul capello?

Prima di tutto si devono miscelare le due parti del kit. A questo punto avviene una reazione di ossidazione a carico dell’intermedio primario, che produce una specie molecolare molto reattiva. Questa specie reattiva è in grado di legare l’intermedio secondario o copulante. Si genera una molecola formata da due benzeni legati tra di loro da un gruppo – NH. Dopodiché avviene un’altra ossidazione, perché abbiamo nella miscela l’acqua ossigenata, da cui origina una molecola colorante ad alto peso molecolare (indo-colorante). Quest’ultima può ulteriormente reagire con altri copulanti, generando composti complessi. Si ricorda che tutta questa reazione avviene sul capello (in situ). I due intermedi, essendo a basso PM, riescono a penetrare nel capello e, ossidandosi, originano una molecola colorata ad alto PM, la quale rimane intrappolata nella struttura del capello conferendogli la colorazione voluta.

Una volta formata la pasta colorante, la si applica sul capello lasciandola agire per un tempo che varia dai 20 ai 30 minuti, in modo da consentire la penetrazione degli intermedi nella struttura del capello. L’assorbimento delle sostanze è facilitato dal mantenimento di un pH basico elevato, il quale aumenta la permeabilità del capello stesso. Al termine del tempo di applicazione si procede con un lavaggio del capello con tensioattivi, per eliminare i vari precursori che non hanno reagito; dopodiché si procede con asciugatura ed acconciatura.

Tinture semi-permanenti

Queste tinture conferiscono una colorazione resistente per circa 4 – 5 lavaggi. I coloranti maggiormente impiegati sono di tipo organico, poco solubili e a basso peso molecolare, in grado di diffondere moderatamente nel capello. I coloranti impiegati nelle tinture semi-permanenti sono dispersi in emulsioni O/A con dei tensioattivi non ionici e delle sostanze che portano il pH attorno ad 8 – 9. Le tinture semi-permanenti si possono trovare in commercio sottoforma di lozioni, aerosol o schiume pronte all’uso.
I vantaggi di queste tinture sono:

Non è necessaria una reazione chimica per sviluppare la colorazione;
Semplicità d’uso;
Coprono fino al 30 – 40% dei capelli;
Possono offrire delle sfumature di colore;
Possono essere applicate direttamente sui capelli bagnati.

L’unico difetto è che le tinture semi-permanenti possono dare delle interazioni deboli tra coloranti e capelli.

Tinture temporanee

Il colore conferito da queste tinture dura solamente un lavaggio. Le formulazioni che si possono trovare in commercio sono dei gel, delle lozioni o delle schiume spray. Affinché la formulazione conferisca il colore desiderato, dev’essere lasciata agire per circa 20 minuti a temperatura ambiente.

I coloranti impiegati in queste tinture sono coloranti tessili o degli acidi. La loro caratteristica è di essere solubili in acqua e di avere un elevato peso molecolare. Grazie all’elevato peso molecolare non diffondono nel capello; pertanto, la colorazione risulta rimovibile con un solo lavaggio.

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Perché cadono i capelli? Quanti capelli al giorno è normale perdere? E’ vero che i calvi hanno più testosterone?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA BELLA ESTETICA CAPELLI OCCHI BELLEZZA COSMETICI PELLE RUGHE TRUCCO MAKE UP OCCHIALI DA SOLE COLORATIQuanti capelli al giorno è normale perdere?
Ogni giorno normalmente perdiamo da 50 a 80 capelli circa. Spesso non ce ne accorgiamo neppure, tranne quando li sottoponiamo a lavaggio o spazzolatura, perché in questo modo favoriamo il distacco di quelli “pericolanti”.

Perché in autunno e primavera si perdono più capelli?
La constatazione che in autunno ci sia un ingente aumento nel numero dei capelli che cadono è talmente comune da aver dato origine al detto popolare “cadono le foglie, cadono i capelli”. Solo recentemente, però, la scienza ha formulato delle precise ipotesi circa le cause di questo fenomeno tanto diffuso. Sembra che l’imputato numero uno sia la luce del giorno, o per meglio dire, il picco di ore di luce cui siamo sottoposti nel periodo estivo. Probabilmente anche la temperatura ambientale ha un suo ruolo, ma meno importante. In numerose specie animali la variazione delle ore di luce è un fattore critico nella “muta” del pelo, e determina la sostituzione del mantello estivo con quello invernale: nella specie umana si verifica un fenomeno simile, probabilmente come ricordo ancestrale. L’influenza della variazione della luminosità ambientale verrebbe esercitata attraverso gli occhi ed il sistema endocrino. Infatti anche i livelli plasmatici di ormoni androgeni sono soggetti a ritmi stagionali e gli ormoni giocano un ruolo di primo piano nella caduta dei capelli. I capelli, come i peli del corpo, raggiungono la massima velocità di crescita in estate, mentre la proporzione dei capelli in fase Anagen (fase di crescita) è più elevata in inverno, con un picco massimo nei mesi di dicembre e gennaio. In giugno, luglio e agosto si osserva, invece, la punta più alta di capelli in fase Telogen (fase di eliminazione): questi capelli cadranno dunque tre mesi dopo (settembre, ottobre e novembre), al termine della fase Telogen. Esiste anche un (minore) picco primaverile, che riguarda soprattutto chi soffre di alopecia andro-genetica, cioè di calvizie precoce.

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Le cause della caduta sono le stesse per uomini e donne?
Alcune sì: le carenze alimentari, la stagionalità, alcune malattie o l’assunzione di certi farmaci provocano per entrambi i sessi un aumento nel numero di capelli che cadono.
Ma se ci soffermiamo sulle cause più frequenti, o sulla modalità con cui la caduta si manifesta, scopriamo grandi differenze tra uomini e donne.
La causa più frequente presso gli uomini è la cosiddetta “alopecia andro-genetica”, o calvizie precoce, che colpisce in modo più o meno accentuato circa il 50% degli uomini
sotto ai 50 anni; un ulteriore 30% si riscontra dai 50 anni in poi, portando all’80% il totale degli individui di sesso maschile alopecici. Questa forma di caduta, che colpisce in particolare alcune zone del capo, si aggrava progressivamente ed è irreversibile: si può, però, rallentare in modo significativo.
Nella donna, invece, la maggior parte delle forme di caduta è reversibile, e prende la forma di un diradamento omogeneo di tutta la capigliatura. Le cause più frequenti sono legate a brusche variazioni ormonali (il dopo-parto), a diete dimagranti particolarmente drastiche, a momenti di stress psicofisico acuto. Esiste anche una forma di alopecia andro-genetica, analoga a quella maschile, che si manifesta dopo la menopausa o come conseguenza di forti squilibri ormonali patologici.

Quali sono le malattie e le terapie farmacologiche che fanno cadere i capelli?
Alcune malattie possono provocare il Telogen effluvium, cioè il passaggio simultaneo di un elevato numero di follicoli dalla fase di crescita a quella di eliminazione; tra le più comuni si possono citare l’anemia, il diabete mellito, l’insufficienza epatica o renale, le malattie della tiroide, la pancreatite, la polmonite e gli interventi chirurgici. Tra i farmaci, invece, ricordiamo i chemioterapici, i contraccettivi orali, gli antitiroidei, gli antipertensivi, gli ipercolesterolemizzanti, il tallio, il mercurio, il litio, lo iodio, il selenio e la ciclosporina A.

Perché la calvizie precoce è definita “alopecia andro-genetica”?
Il nome deriva dal greco antico “alopex”, che significa “volpe”, perché questo animale perde il pelo in modo massiccio nella muta stagionale. “Andro ” sta per “maschile”, in quanto gli ormoni maschili (o, appunto, androgeni) sono fortemente implicati in questo fenomeno. Infine “genetica” sta ad indicare una predisposizione familiare ereditaria, che è un fattore decisivo nell’insorgenza della calvizie precoce.

Perché molti uomini perdono capelli quando sono ancora giovani e quale sarebbe il nesso tra testosterone e caduta di capelli?
Volendo estremizzare, potremmo dire che se un giovane perde molti capelli, la “colpa” è della loro mamma. Esiste, infatti, una tendenza ereditaria, che ha un esito più grave se proviene dal ramo materno. Ma che cosa si eredita, in particolare? Nel follicolo del capello esistono dei recettori ormonali, che reagiscono alla presenza degli ormoni androgeni (testosterone) nel sangue. Più i recettori sono sensibili, più basse saranno le quantità di ormoni capaci di stimolarli. Quello che si eredita è proprio il livello di sensibilità di questi recettori. Una maggiore quantità di recettori è concentrata nella regione frontale ed al vertice del cranio, zone tipiche della calvizie precoce; la nuca, invece, è la zona più risparmiata. Quindi perdere molti capelli non significa necessariamente avere molto testosterone, ma sicuramente avere una maggiore sensibilità al testosterone dei recettori ormonali del follicolo.
Per effetto degli ormoni androgeni, nelle zone del cranio a più alta concentrazione di recettori si avvia un processo progressivo di accorciamento del ciclo di vita del capello e di miniaturizzazione dei capelli, che si trasformano via via in peluria sottile. Al termine del processo, il follicolo avrà esaurito precocemente la sua “riserva” di nuovi capelli, e si atrofizzerà definitivamente.
Per semplificare, potremmo dire che l’alopecia andro-genetica comporta un’accelerazione estrema ed amplificata del processo di invecchiamento della radice, per cui uomini ancora giovani presentano uno stato di calvizie che, negli individui non alopecici, si manifesta in età molto avanzata.

A che età inizia il processo che porta alla calvizie precoce?
Questo processo inizia, negli individui predisposti, non appena l’attività ormonale si fa intensa, quindi già durante la pubertà. L’intensità e la gravità del fenomeno sono ereditarie, ma esistono mezzi per rallentare notevolmente l’evoluzione della calvizie: più precocemente si cominciano i trattamenti di prevenzione, maggiori sono le probabilità di conservare i capelli il più a lungo possibile.

Si possono far ricrescere i capelli nelle zone “pelate”?
Se i follicoli hanno già esaurito tutta la loro riserva di capelli, non esistono, ad oggi, trattamenti in grado di riattivarli. In questo caso l’unica soluzione soddisfacente è l’autotrapianto, che consiste nel prelevare i follicoli della nuca e reimpiantarli nelle zone diradate. Questo intervento, che deve essere eseguito da medici specializzati, dà oggi ottimi risultati estetici praticamente permanenti, perché i follicoli prelevati dalla nuca non sono soggetti alla caduta precoce. Risulta, però, difficile trattare zone troppo vaste.

La forfora o l’eccesso di sebo possono provocare la caduta?
Questi due fenomeni accompagnano spesso la caduta dei capelli, e certamente ne costituiscono dei fattori aggravanti, perché producono uno stato di micro-infiammazione del cuoio capelluto che accelera l’indurimento delle fibre di collagene che circondano la radice, soffocandola. I migliori trattamenti “anti-caduta”, infatti, contengono anche principi attivi sebonormalizzanti ed antiforfora.

È utile effettuare un trattamento quando la caduta dei capelli è solo episodica o stagionale?
Anche se questa forma di caduta è reversibile, un trattamento rinforzante anti-caduta può essere sicuramente utile per ridurne l’entità. Inoltre, dato che all’elevato numero di capelli che cadono corrispondono altrettanti “nuovi” capelli che si preparano a spuntare, un trattamento idoneo può aiutare le radici a produrre dei nuovi capelli più robusti, di migliore qualità e con una “speranza di vita” maggiore.

Come e quanto si può rallentare l’evoluzione della calvizie?
Per rallentare l’evoluzione della calvizie è possibile agire sostanzialmente in due modi: il primo consiste nel modificare l’effetto degli ormoni androgeni sul follicolo, il secondo nel prolungare la fase di crescita (Anagen) del capello. Il risultato è proporzionale alla precocità con cui si iniziano ad utilizzare i trattamenti, prima che il numero dei follicoli definitivamente atrofizzati sia eccessivo, ed alla costanza con cui si effettuano i trattamenti stessi. Nessun rimedio, infatti, dà risultati definitivi con un singolo ciclo di cura, ma risulta efficace solo finché viene utilizzato: infatti, il diradamento e la miniaturizzazione dei capelli sono fenomeni costanti e progressivi, e bisogna combatterli in modo continuativo.

I migliori prodotti per la cura del capello 
Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche per la cura ed il benessere del capello sia femminile che maschile, in grado di migliorare forza, salute e bellezza dei tuoi capelli:

Lavaggio dei capelli

Cura dei capelli

Asciugatura ed acconciatura dei capelli

Tintura dei capelli, ciglia, sopracciglia

Eliminazione dei pidocchi

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Il capello: come è fatto, perché sta in testa, quanto velocemente cresce e come vive

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA BELLA ESTETICA CAPELLI OCCHI BELLEZZA COSMETICI PELLE RUGHE TRUCCO MAKE UP ROSAI più fortunati tra gli uomini ne portano in testa tanti e robusti, altri li hanno persi da tempo; le donne che li hanno ricci li vorrebbero lisci mentre quelle che li hanno lisci li vorrebbero ricci. Li portiamo sopra di noi per tutta la vita eppure li conosciamo così poco! Ovviamente sto parlando dei capelli ed alla fine di questo articolo potrai dire di conoscere un po’ meglio il… soffice peso che porti sulla testa.

Prima informazione non scontata: il capello, comunemente considerato una parte molto semplice del nostro corpo, rappresenta in realtà l’espressione esterna di un organo molto complesso, il follicolo pilifero.
Una delle domande più banali potrebbe essere:
A cosa servono i capelli e perché li abbiamo proprio in testa?
I capelli rappresentano apparentemente solo un attributo estetico, ed in parte lo sono: esattamente come le piume colorate del pavone o come la criniera del leone, essi hanno funzione attrattiva nei confronti dell’altro sesso. Tuttavia la natura pensava ad altro quando ci ha messo in testa questa parrucca: alla sicurezza della nostra testa. I capelli costituiscono, infatti, un morbido cuscino che protegge il capo dagli urti e sono utilissimi per mantenere ai giusti livelli la temperatura del cranio, soprattutto in certe zone del mondo. Vi siete mai chiesti perché un africano ha una capigliatura scura, folta e crespa mentre un tedesco ha capelli più chiari e più sottili? Perché l’africano ha bisogno di isolamento termico molto di più di un germanico! I capelli del primo sono fatti in modo da formare sul capo uno strato “spugnoso”, ricco di intercapedini contenenti aria umida, con la funzione di isolante termico; le cellule cerebrali, infatti, entrano in sofferenza già a 50° di temperatura ambientale (spesso anche molto meno in realtà!), quindi nelle zone calde del globo i capelli rappresentano una fondamentale protezione “naturale” del cervello.

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A che velocità crescono mediamente?
I capelli crescono circa un millimetro ogni tre giorni, quindi un centimetro al mese, dodici centimetri l’anno, un metro e venti centimetri in dieci anni.

Perché ricci, perché lisci?
Le teorie sono ancora molte a riguardo, tuttavia molte ricerche indicano la causa nel bulbo. I capelli nascerebbero lisci, ondulati o ricci in base alla conformazione del bulbo dal quale originano. Se il bulbo è circolare il pelo cresce diritto, se invece il bulbo è più o meno schiacciato, il pelo cresce riccio.bulbo

Fonte dell’immagine: https://www.my-personaltrainer.it/fisiologia/peli.html

Ogni razza ha il suo capello

A seconda della tipologia e della sezione di taglio, ogni capello può essere associato ad una determinata razza, abbiamo quindi capelli:

  • Lissotrici lisci e a sezione rotonda tipici delle razze mongoliche;
  • Cimotrici ondulati o ricci a sezione ovale tipici delle razze caucasiche;
  • Ulotrici lanosi e crespi a sezione piatta tipici delle razze negroidi.

La differenza nella forma dei capelli tra soggetti neri, bianchi e orientali è una conseguenza a sua volta della forma del follicolo pilifero che è predeterminata geneticamente. I peli spuntano dai follicoli inclinati rispetto alla cute di un’angolazione che nel cuoio capelluto è di circa 75 gradi. Il follicolo pilifero negroide ha una forma incurvata ed elicoidale, a spirale, e questo, oltre alla forma di taglio appiattita, spiega la natura crespa del capello. Il follicolo nei soggetti orientali è invece completamente dritto per cui questi soggetti hanno capelli lisci, mentre nei caucasici (tra cui noi italiani) il follicolo ha forma intermedia fra gli altri due presentando quindi ampie variazioni con una prevalenza di capelli lunghi, dritti, ondulati o elicoidali.
E’ importante anche ricordare che la caratteristica forma ondulata o riccia del capello dipende anche dalla struttura (determinata geneticamente) dei punti disolfuro che uniscono la cheratina che compone il capello. La permanente, con i suoi acidi, agisce proprio a livello dei ponti disolfuro: siccome l’acido viene messo in posa quando i capelli sono arricciati sul bigodino, i ponti si riformano ma in disordine.

Perché i capelli si allungano ed i peli no?
Per sapere la risposta, leggete questo articolo: Perché i capelli si allungano ed i peli no?

Perché i capelli diventano bianchi?
La “colpa” è dei melanociti. A tale proposito vi consiglio di leggere questo mio articolo: Perché i capelli diventano bianchi? Sono ancora giovane… Ecco i rimedi

Quanti capelli produce ogni radice nell’arco di una vita?
Ogni radice è programmata per avere una “riserva” di produzione di circa 25 capelli. In condizioni normali, ognuno di questi vive in media 4 anni, quindi abbiamo un potenziale di 100 anni di capelli.

Anche i capelli invecchiano?
Certamente sì. A parte il fenomeno dei capelli bianchi, di cui abbiamo già parlato, con l’età si verifica un rallentamento ed una modifica nell’attività della radice, in modo del tutto parallelo
a quanto accade alla pelle in generale. Il ritmo del rinnovamento cellulare cala, quindi i capelli crescono meno velocemente; le fibre di collagene tendono ad indurirsi progressivamente e a stringere la radice come in una morsa. Tutto questo fa sì che la radice produca dei capelli più sottili e fragili. Inoltre qualche radice comincia ad esaurire la sua “riserva” di capelli, e si atrofizza. La conseguenza è che, dopo una certa età, il numero di capelli per centimetro quadrato diminuisce (di circa il 10% ogni 10 anni).
Il fenomeno dell’invecchiamento dei capelli riguarda tutti, uomini e donne, ma, presso alcuni uomini progredisce molto più rapidamente rispetto alla media, portandoli ad una calvizie precoce.

Ciclo follicolare, ovvero: la dura vita di un povero capello
La crescita dei capelli procede attraverso tappe distinte. L’attività ciclica del follicolo è caratterizzata dall’alternanza di periodi di intensa crescita e di periodi di stasi o addirittura di involuzione.  I capelli inoltre non si trovano tutti nella stessa fase ma crescono con modalità e ritmi differenti. Il ciclo follicolare viene diviso in tre fasi: anagen,catagen e telogen.

  • Anagen o fase di crescita: durante questo periodo di crescita si verificano alcune modificazioni a livello cellulare. Il follicolo si trova in piena attività proliferativa ed il capello cresce mediamente di 0,3-0,4 mm al giorno. La durata di questa fase è generalmente compresa tra i 2 ed i 7 anni ed è pesantemente influenzata da fattori ereditari e sessuali (più lunga nella donna, più corta nell’uomo).
  • Catagen  o fase di involuzione: durante questo periodo il follicolo arresta la sua attività proliferativa ed il capello non si allunga più. La durata di questa fase è molto breve, mediamente intorno alle 2-3 settimane.
  • Telogen o fase di riposo/eliminazione: durante questo periodo il follicolo viene completamente inattivato. Il capello si trova ancora all’interno del follicolo ma ancorato da deboli legamenti intercellulari che presto cederanno sotto la spinta del nuovo capello. Al termine di questa fase, infatti il follicolo riprende la sua attività entrando nella fase anagen e generando un nuovo capello. La durata media di questo periodo è di tre mesi.  Il capello “morto” viene gradualmente “spinto” via dal nuovo capello che sta crescendo all’interno del cuoio capelluto. Al termine di questa fase, che dura circa tre mesi, il capello si stacca spontaneamente e cade. Dobbiamo quindi considerare che i capelli che cadono oggi sono in realtà “morti” circa tre mesi prima. In condizioni normali, abbiamo l’85% dei capelli in fase di crescita, il 5% in fase di riposo ed il restante 10% in fase di eliminazione.

Perché quando siamo stressati il capello diventa più sottile?
Il ciclo vitale del capello è molto più delicato di quanto possa sembrare: fenomeni come lo stress, squilibri ormonali e/o metabolici, o altre condizioni patologiche, possono interferire anche profondamente con il normale ciclo di crescita del capello. In questi casi, la fase di anagen si accorcia e di conseguenza il capello si presenta più corto e sottile. Può inoltre verificarsi un ritardo nella crescita del nuovo capello che contribuirà ad aggravare ulteriormente il problema del diradamento o alopecia (dal greco “alopex” = volpe, termine usato per sottolineare la similitudine con questo animale che perde il pelo per due volte in un anno).

La struttura del capello può essere suddivisa in tre porzioni distinte:

  1. una porzione esterna al follicolo, visibile, chiamata STELO o FUSTO. Il fusto è composto prevalentemente da una proteina dura (la cheratina), che gli conferisce le proprietà di resistenza e robustezza. La struttura del capello è molto complessa, composta da molteplici fasci di fibre intrecciate tra loro: questa struttura rende il capello elastico e flessibile. Per semplificare, se immaginiamo di tagliare un capello trasversalmente e di ingrandirne la sezione, notiamo tre cerchi concentrici, come quelli dei tronchi d’albero: il più esterno è la sottile cuticola, che ha il compito di proteggere le parti più interne, ed è costituita da scaglie dure sovrapposte e strettamente aderenti tra loro come le tegole di un tetto. In posizione mediana c’è la corteccia, lo strato più spesso, che contiene i pigmenti di melanina che conferiscono ai capelli il loro colore, ed al centro troviamo il midollo, costituito da cellule morbide;
  2. una porzione interna al follicolo stesso detta RADICE, normalmente non visibile, perché alloggiata internamente alla cute. La radice (o follicolo pilifero) può essere definita la “fabbrica” del capello: al suo interno possiede una cavità, la papilla, nella quale si insinuano i nervi ed i vasi capillari che portano il nutrimento necessario ad assicurare la continua riproduzione delle cellule della matrice. Questa riproduzione provoca la crescita del capello, che continua ad allungarsi fino al termine del suo ciclo di vita;
  3. una porzione ancora più profonda, detta BULBO. Il bulbo è la struttura profonda del capello e contiene diversi gruppi di cellule specializzate nella germinazione e proliferazione del capello. Lateralmente rispetto al follicolo pilifero è posta la ghiandola sebacea che secerne il sebo, una sostanza grassa che protegge il cuoio capelluto ed il capello stesso dalle aggressioni esterne.

Le cose che non sapevi sul capello

  • Una persona adulta ha fisiologicamente 100.000/150.000 capelli. Mediamente abbiamo 250 capelli per cm².
  • Come già prima accennato, ogni singola radice produce circa 25 capelli, ciascuno dei quali vive in media per 4 anni. Madre natura ha quindi previsto di rifornirci di capelli per circa 100 anni.
  • I capelli più lunghi di cui si abbia certificazione appartennero a Pandarana Sannahdi, superiore del monastero di Tirudaduturai a Madras, in India. Nel 1949 misuravano 7,92 metri di lunghezza.
  • Lo studio più lungo sui capelli mai pubblicato è durato 14 anni: in questo lasso di tempo i ricercatori hanno seguito 7727 cicli piliferi di 931 capelli ben identificati su 10 soggetti volontari, sottoposti a fototricogramma una volta al mese.
  • I capelli sono dotati di grande elasticità: un capello asciutto si può allungare del 30% , e un capello bagnato del 100%.
  • Quanto alla resistenza meccanica, un capello ha un carico di rottura pari a 50 grammi, quindi 100.000 capelli sopportano un peso di 500 kg. In altre parole, la chioma di un uomo appeso per i capelli potrebbe sopportarne tranquillamente il peso.
  • In entrambi i sessi sono presenti circa 5 milioni di follicoli piliferi. La lunghezza dei peli dipende dal tasso di crescita, variabile in base all’area cutanea, al sesso e alla razza.
  • Prima abbiamo detto che il numero di capelli, in media, varia da 100 a 150 mila unità. Questa ampia variazione si può collegare a età, razza e colore. Per esempio, chi ha i capelli chiari tendenzialmente possiede un numero maggiore di capelli rispetto a chi li ha scuri.
  • I capelli contengono circa il 16% di acqua, percentuale che aumenta quando vengono immersi in ambiente acquoso.

Mi raccomando, abbiate sempre cura dei vostri capelli, un esercito di piccoli guerrieri pronti a difendere – col proprio stesso corpo – la cosa più importante che possedete: il vostro cervello.

I migliori prodotti per la cura del capello 

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche per la cura ed il benessere del capello sia femminile che maschile, in grado di migliorare forza, salute e bellezza dei tuoi capelli:

Lavaggio dei capelli

Cura dei capelli

Asciugatura ed acconciatura dei capelli

Tintura dei capelli, ciglia, sopracciglia

Eliminazione dei pidocchi

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Mineralogramma: analisi spettrofotometrica dei minerali nei capelli

MEDICINA ONLINE DONNA CAPELLI BELLEZZAIl mineralogramma – cioè l’analisi spettrofotometrica dei minerali contenuti in un campione di capelli – viene usato sempre più spesso in campo medico e nutrizionale, a integrazione degli esami di routine, come possibile indicatore di eccessi o di carenze minerali ma anche come conferma (o segnale) di alcune patologie, soprattutto nelle fasi vitali più delicate.

Cosa si può valutare con il mineralogramma?
La valutazione con il mineralogramma è particolarmente opportuna in queste circostanze:
– Gravidanza (valutazione dell’esposizione ai metalli pesanti e ai loro antagonisti come calcio, ferro e selenio)
– Allattamento (carenze nutrizionali) e prima infanzia
– Menopausa
– Astenia
– Patologie immunitarie (malattie autoimmuni, deficit, ipersensibilità, ecc.)
– Osteoporosi
– Alterazioni endocrine e dismetaboliche
– Alterazioni delle funzioni sessuali (infertilità)
– Alterazioni della nutrizione (disbiosi croniche, malattie intestinali, bulimia, patologie tumorali)
– Sovrappeso e ritenzione
– Medicina di prevenzione

Leggi anche: Perché cadono i capelli? Quanti capelli al giorno è normale perdere? E’ vero che i calvi hanno più testosterone?

Come si effettua l’esame?
Questa analisi si compie prelevando 3 cm di capelli dal retro della nuca, nella zona della base del cranio, nella misura di circa 0,5 grammi. Il campione deve essere ottenuto in piccole quantità da zone differenti della regione occipitale, tagliando i capelli il più vicino possibile allo scalpo. La lunghezza non deve superare i 3 cm. I capelli vengono lavati con una soluzione neutra per eliminarne le sostanze esterne, e quindi sciolti in una soluzione acida al fine di poter essere analizzati da uno spettrofotometro ad assorbimento atomico capace di valutare la quantità di minerali contenuti nei capelli.

Perché proprio i capelli?
I capelli costituiscono un materiale bioptico che può essere ottenuto senza dolore ed hanno un notevole valore medico interpretativo che consente la comprensione circa la funzionalità della cellula e del suo metabolismo, la via di degradazione dei glucidi, la fosforilazione, il ciclo degli acidi tricarbossilici (ciclo di Krebs), tutti eventi biochimici che divengono osservabili e correggibili con l’appropriato intervento terapeutico dietologico che permette di riordinare gli alterati e sottili equilibri omeostatici corporei.

Differenze con i fluidi corporei
I dati del mineralogramma sono clinicamente importanti perché i capelli concentrano i minerali circolanti, e quindi – a differenza dei fluidi corporei, molto più soggetti a fluttuazioni – permettono di identificare e misurare anche elementi a bassissime concentrazioni (minerali tossici, minerali traccia).

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Le regole d’oro per la bellezza di ogni tipo di capello

MEDICINA ONLINE DONNA CAPELLI BELLEZZATutti sanno che i capelli hanno bisogno di tanta cura per apparire belli e sani. Lavaggi e shampoo regolari per mantenerli puliti, trattamenti balsamo quotidiani per mantenere l’idratazione, trattamenti intensivi settimanali e mensili per renderli e mantenerli forti, il prodotto giusto per la piega durevole e per una capigliatura brillante e morbida, eccetera. Sono tutti accorgimenti e regole che abbiamo già sentito molte volte e che ormai conosciamo bene.

Il problema consiste nel fatto che non tutti i capelli sono gli stessi: si passa dal riccio al liscio, dal capello fine al capello danneggiato, eccetera, e ciascun tipo di capello necessita di cure specifiche: ci sono infatti tre regole di base per ciascun tipo di capello che possono aiutarci ad avere capelli meravigliosi.

La cosa più difficile per chi ha capelli fini è riuscire a dare forma alla pettinatura. I capelli fini, infatti, hanno bisogno di molto lavoro per poter rendere una capigliatura voluminosa e organizzata. I consigli riportati qui sotto possono aiutarci a fare la differenza e rendere vitali le nostre sottili ciocchette pendenti:

  1. Usare shampoo volumizzanti e prodotti per lo styling – come spray e mousse – per dare consistenza alla capigliatura. Da evitare siero, cera e pomate che rendono il capello più pesante.
  2. Abbassare la testa. Il vecchio trucco di abbassare la testa quando si asciugano i capelli aiuta davvero a dare più volume alla capigliatura. Si possono anche usare bigodini e ferri arriccianti per aumentare volume e movimento.
  3. Provare con accostamenti strategici di colore. Il colore può dare corpo alla capigliatura per il solo fatto di aggiungere sostanze sui capelli. Inoltre, sfumature poste con cura sulla capigliatura nel posto giusto riflettono la luce e fanno apparire i capelli più voluminosi di quello che in realtà sono.

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Capelli Danneggiati

La decolorazione, il colore, le permanenti, le lisciature, l’uso di phon, strumenti termici, il sole, il vento, l’acqua del mare, della piscina e alcuni trattamenti specifici possono danneggiare i capelli. Se i nostri capelli sono danneggiati, consideriamo questi semplici suggerimenti:

1. Lasciar asciugare naturalmente i capelli per evitare alla capigliatura lo stress da
calore.
2. Quando non si può fare a meno del phon, usare un diffusore che addolcisca il
flusso di calore e lasciare la temperatura al minimo. Inoltre, cercare di non
dirigere il flusso di aria calda verso lo scalpo e indirizzarlo invece verso la
direzione di crescita dei capelli, in modo da evitare che la cuticola si irruvidisca.
3. Effettuare trattamenti idratanti intensivi per dare elasticità alle ciocche
danneggiate e riportare il giusto grado di idratazione. Selezionare balsamo o
trattamenti ad alto contenuto proteinico e idratante per ottenere migliori
risultati. Importante usare anche trattamenti a base di olio ristrutturante.

Capigliature Folte

La maggior parte di noi pensa che avere una chioma folta e rigogliosa sia una gran fortuna. In verità, tuttavia, avere una chioma di questo tipo può essere davvero una grande responsabilità ed è spesso difficile prendersene cura nel modo giusto. Le numerose ciocche, infatti, possono facilmente sfuggire al controllo se non trattate secondo le regole. Questi suggerimenti possono aiutarci a tenere in ordine i nostri capelli:

1. I capelli folti necessitano di un taglio regolare effettuato da un professionista
per essere sempre al meglio. Scegliere il parrucchiere di fiducia e prenotare
appuntamenti a scadenze regolari.
2. Scegliere stili che contengano lunghe e ampie scalature. Ciò minimizzerà il
volume e darà un look più ordinato e rifinito nonostante la ricrescita.
3. Tenere sempre d’occhio le punte e spuntare i capelli per evitare la formazione
delle doppie punte. Queste, infatti, se lasciate libere di proliferare non fanno
altro che aggiungere cresposità e disordine alla capigliatura.

Capelli Ricci

Il problema più importante per le donne con capelli naturalmente mossi è costituito dalla cresposità e dalla incapacità di controllare i capelli. I capelli di questo tipo possono essere la cosa più bella al mondo, ma possono anche diventare l’incubo peggiore che le nostre teste abbiano mai sperimentato. Ecco qui alcuni consigli per domare queste ciocche ribelli:

1. Balsamo, balsamo, balsamo e, molto importante: BALSAMO! Se i capelli
sono ben idratati e trattati col balsamo, appariranno morbidi e sani e saranno
subito più facili da gestire.
2. Mantenere un atteggiamento “distaccato” dai propri capelli. Non toccare i ricci
fino a quando non sono completamente asciutti. Lasciare asciugare i capelli
naturalmente (oppure usare un phon con diffusore) per diminuire l’effetto
nebbia. Pettinare i capelli nello stile desiderato utilizzando le dita.
3. Ferma i ricci con un getto di aria fredda dal phon e lisciare il crespo e le ciocche
volanti con un tocco di siero, o crema, o olio da posare sulle dita e passare con
le mani attraverso i ricci.

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