Per molte persone è un atto abitudinario e naturale come lavarsi il viso ogni mattina. Quando però strofinarsi, scorticarsi, stuzzicare la pelle per eliminare brufoli o punti neri diventa sempre più frequente e messo in atto in maniera compulsiva, si trasforma in un disturbo del controllo degli impulsi. La persona trascorre ore ed ore davanti allo specchio alla ricerca di imperfezioni e avverte un’irrefrenabile spinta a torturarsi la pelle per eliminare irregolarità cutanee (reali o immaginarie) fino a provocarsi sanguinamento, ecchimosi, danni estetici.
Si parla allora di Dermatillomania o Compulsive skin-picking, che compare spesso in adolescenza e può accentuarsi a seguito di eventi di vita stressanti che sottopongono la persona ad una forte tensione emotiva. Questa tensione è inizialmente alleviata dal piacere provato nello stuzzicarsi la pelle, poi però seguono rammarico, vergogna e senso di colpa per i danni provocati. In genere, è il viso la parte del corpo maggiormente interessata, ma possono esserlo anche il cuoio capelluto, le labbra, le braccia, le mani.
Non è presente alcuna motivazione autolesionistica perchè la persona non vuole provare dolore. La tricotillomania (strapparsi i capelli compulsivamente) e l’onicofagia (mangiarsi le unghie compulsivamente) sono spesso disturbi compresenti alla dermatillomania e ad essa affini, ragion per cui alcuni ricercatori li raggruppano nella categoria dei Comportamenti ripetitivi focalizzati sul corpo. L’ansia e il perfezionismo sono le caratteristiche principali del disturbo, che diventa particolarmente preoccupante quando arriva a compromettere la vita relazionale, sociale e lavorativa della persona.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Il signore che vedete qui sopra raffigurato si chiama Malcolm Myatt, è nato in Inghilterra 68 anni fa ed è camionista in pensione. Perchè sia diventato un caso medico famoso è presto detto: è sempre contento. E non è un modo di dire. Da quando lo ha colpito un ictus nel 2004, che ha compromesso la sensibilità della parte sinistra del suo corpo, il signor Malcolm non è più grado di provare il sentimento della tristezza. E non perché sia ottimista o stupido: semplicemente nel suo cervello, e in particolare nel lobo frontale che controlla le emozioni, lo choc della malattia ha “cancellato” la possibilità fisiologica di provare tristezza. Nella sfortuna, il signor Myatt – ribattezzato dai giornali Mr. Happy – è stato fortunato: pensate se avesse perso per sempre la possibilità di essere felice…
La rosacea è una dermatosi cronica, ovvero un’alterazione patologica della cute, che interessa di solito l’area centrale del volto e si manifesta con eritema, con teleangectasie e con lesioni infiammatorie di tipo acneiforme (cioè con papule e pustole simili a quelle dell’acne). Quest’ultima caratteristica l’ha fatta chiamare in passato anche “acne rosacea”, denominazione in disuso per non confonderla con l’acne. È anche chiamata con il termine desueto copparosa o, più comunemente, con il francese couperose.