Differenza tra slash e backslash (/ e \)

MEDICINA ONLINE STUDIO STUDIARE LIBRO LEGGERE LETTURA BIBLIOTECA BIBLIOGRA LIBRERIA QUI INTELLIGENTE ESAMI 30 LODE TEST INGRESSO MEDICINA UNIVERSITA SCUOLA COMPITO VERIFICA INTERROGAZIONE ORALE SCRITTO PICTURE HD WALLPAPERSlash (/)

Lo slash (/), anche chiamato barra obliqua o sbarra è un carattere tipografico, graficamente rappresentato in un piccolo segmento, inclinato dal basso a sinistra verso l’alto a destra. Nella tastiera QWERTY si ottiene principalmente tramite la pressione contemporanea del tasto “shift” (maiuscolo) e del tasto “7” ma anche tramite la pressione singola del tasto a lui dedicato nel tastierino numerico. Si differenzia dallo “backslash” (\ ) anche chiamato “barra inversa” proprio per il suo orientamento, che è speculare rispetto a quest’ultimo, in cui il segmento è inclinato dall’alto a sinistra verso il basso a destra. Nella lingua scritta comune italiana è solitamente più diffuso e corretto l’uso dello slash (/) e meno diffuso e corretto l’uso del backslash (\), anche se questa NON è una regola fissa ed il loro uso dipende dal contesto specifico di scrittura. In informatica – come ben sanno i programmatori – è estremamente diffuso l’uso di entrambi, con significato diverso in base al contesto specifico e di uso. In matematica, per indicare le frazioni si deve usare lo slash (/) e NON il backslash.

Utilizzo dello slash (/)

Lo slash separa in una poesia un verso dall’altro, quando non si va a capo alla fine di ciascun verso. Si utilizza anche come separazione fra diverse alternative, o nelle date. È usato per scrivere unità di misura espresse da frazioni. Nella scrittura di espressioni matematiche mediante l’utilizzo di semplici caratteri ASCII non estesi, la barra indica l’operazione di divisione. Alcuni esempi dell’uso della barra:

  • “Ei fu. Siccome immobile / dato il mortal sospiro / stette la spoglia immemore / orba di tanto spiro /” (Manzoni);
  • oggi è il 18/01/2018;
  • 130 km/h;
  • fare pesi e/o corsa;
  • Il/la sottoscritto/a … nato/a a …;
  • 3 + (14/7) = 5.

In informatica lo slash è usato in molte situazioni, tra cui:

  • Come separatore nei percorsi di un file system in Unix e nei sistemi Unix-like.
  • Negli URL (acronimo di Uniform Resource Locator) cioè la sequenza di caratteri che identifica univocamente l’indirizzo di una risorsa in Internet, come ad esempio è questo sito.
  • In diversi linguaggi di programmazione (per esempio C, C++ e Java), la barra è usata per delimitare i commenti.
  • In HTML, SGML, XML e linguaggi derivati, lo slash serve a concludere un tag.
    In quasi tutti i linguaggi di programmazione, la barra è l’operatore della divisione.

Altri usi dello slash:

  • In linguistica una doppia sbarra obliqua (/…/) è usata, secondo una convenzione internazionale, per delimitare le trascrizioni fonematiche (sia che esse usino l’AFI o altri sistemi), o i singoli fonemi.
  • Nei tabelloni del gioco del bowling, la barra indica uno spare, ossia l’abbattimento dei 10 birilli in due colpi.
  • In matematica l’uso di due barre verticali || o di due barre oblique // indica due rette parallele.
  • In elettrotecnica due barre oblique // indicano una connessione in parallelo di due bipoli.
  • Può significare, in linguaggio matematico “tale che” (es. x/x < 3, si legge “x tale che x sia minore di 3).

Backslash (\)

Il backslash (\), anche chiamato barra inversa, retroversa o rovesciata, è un carattere tipografico, graficamente rappresentato in un piccolo segmento, inclinato dall’alto a sinistra verso il basso a destra. Nella tastiera QWERTY si ottiene tramite la pressione singola (senza shift) del tasto posto immediatamente alla sinistra del tasto “1”. Si differenzia dallo “slash” (/ ) anche chiamata “barra obliqua” o “sbarra“, che è speculare rispetto a quest’ultimo, in cui il segmento è inclinato dal basso a sinistra verso l’alto a destra.

Utilizzo del backslash (\)

Il backslash è un segno che viene tipicamente usato in informatica: viene impiegato, ad esempio, nell’ambito dei sistemi operativi Microsoft come separatore tra i nomi delle directory nel percorso di un file. In alcuni ambiti (qualche linguaggio di programmazione come il C, shell come Bash), il backslash viene utilizzato (all’interno delle espressioni regolari) per sopprimere o modificare il significato del carattere seguente. Il backslash può essere anche utilizzato come carattere di escape.

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Un atomo si può dividere? Cosa succede se si divide?

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Il termine “atomo” viene dal greco ἄτομος – àtomos – e significa “indivisibile”. Era così chiamato perché inizialmente era considerato l’unità più piccola ed indivisibile della materia, tuttavia, intorno alla fine dell’Ottocento – con la scoperta dell’elettrone – fu dimostrato che l’atomo era in realtà divisibile, essendo a sua volta composto da particelle più piccole, alle quali ci si riferisce con il termine di particelle subatomiche.

Come si scinde un atomo e cosa succede se si divide?

Si può scindere l’atomo attraverso un principio usato anche per la bomba atomica, ovvero scagliare neutroni contro il nucleo, che viene così spaccato. Come risultato si ha la creazione di due atomi più piccoli e contemporaneamente l’emissione di una grande quantità di energia, formatasi dalla trasformazione in energia di una parte della massa del nucleo.

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Mitosi: spiegazione delle quattro fasi

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Con “mitosi” in medicina si indica il processo di riproduzione asessuata degli organismi eucarioti grazie al quale da una singola cellula diploide si formano due cellule figlie diploidi che – se tutto il processo è stato eseguito senza errori – sono geneticamente identiche alla cellula madre. La mitosi riguarda le cellule somatiche dell’organismo e le cellule germinali ancora indifferenziate e forma due cellule figlie con lo stesso numero di cromosomi della cellula madre (corredo diploide): in ciò la mitosi si distingue dalla meiosi, in cui da una cellula diploide dà origine a quattro cellule figlie con corredo aploide (cioè dimezzato rispetto alla diploide) destinate ad entrare nella riproduzione sessuata (spermatozoo ed oocita).

Le fasi della mitosi

Nelle cellule che hanno un nucleo evidente (cellule eucariote), come le cellule umane, la riproduzione cellulare inizia con la divisione del nucleo. La serie di trasformazioni che portano alla divisione del nucleo viene definita appunto “mitosi” (o “cariocinesi“). La divisione della cellula madre in due cellule figlie si completa con la separazione del citoplasma, definita “citodieresi“. Le cellule figlie sono identiche alla cellula madre perché contengono lo stesso numero di cromosomi e il DNA che costituisce questi cromosomi è esattamente identico a quello dei cromosomi della cellula madre. Perché ciò sia possibile, prima della divisione del nucleo, prima della mitosi, la cellula madre duplica i suoi cromosomi, il suo DNA. La mitosi comprende quattro fasi:

  1. profase;
  2. metafase;
  3. anafase;
  4. telofase.

1) Profase

Nella prima fase o profase, i filamenti di DNA, già duplicati, si arrotolano a spirale e diventano visibili al microscopio ottico come cromosomi. Ogni cromosoma è già duplicato e appena costituito da due filamenti detti cromatidi uniti in un solo punto, chiamato centromero. In questa fase scompare la membrana nucleare (e anche il nucleolo). Per la successiva separazione dei cromosomi ha molta importanza la formazione del fuso mitotico: due organelli chiamati centrioli e situati vicino al nucleo, dopo essersi duplicati, cominciano a separarsi, dirigendosi verso i poli opposti della cellula. Essi restano, tuttavia, collegati da sottili fibre proteiche, che, come i fili di una ragnatela, si allungano man mano che i centrioli si allontanano. Quando i centrioli hanno raggiunto i poli opposti della cellula, sono ancora collegati da questi filamenti, che formano il fuso mitotico, la cui forma ricorda un pallone da rugby, largo al centro e sottile alle estremità.

2) Metafase

Nella seconda fase o metafase i cromosomi si allineano al centro della cellula (chiamato “equatore”, perché i centrioli si trovano invece ai due “poli” opposti: la serie di cromosomi allineati all’equatore è detta piastra metafasica) e le fibre del fuso si collegano al centromero di ogni cromosoma. Ogni cromosoma (già duplicato) è collegato a due fibre del fuso: una che proviene da un polo e una dal polo opposto della cellula.

3) Anafase

Nella terza fase o anafase le fibre del fuso tirano verso i due poli i cromosomi e i due cromatidi di cui è composto ogni cromosoma si separano e si allontanano tra loro dirigendosi verso i poli opposti.

4) Telofase

Nell’ultima fase o telofase, scompare il fuso mitotico e compaiono le due membrane nucleari, che separano i due nuovi nuclei. I cromosomi si “srotolano” e non sono più visibili (il materiale nucleare riprende l’aspetto caratteristico della cromatina, a granuli sparsi). La mitosi è terminata e la riproduzione cellulare si completa con la separazione del citoplasma (citodieresi) nelle due cellule figlie.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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