Differenza tra livello energetico ed orbitale

MEDICINA ONLINE ATOMO ELETTRONE ORBITA ORBITALE LIVELLO ENERGETICO ELETTRONE NUCLEO PROTONE NEUTRONE FOTONE RAGGIO RADIAZIONE LUCE VELOCITA CHIMICA DIFFERENZA STRUTTURA BOHR RELATIVITA GSintesi: l’orbita è una traiettoria definita; l’orbitale è una funzione matematica che ci consente di stabilire dove è più probabile trovare l’elettrone nello spazio intorno al nucleo; il livello energetico indica la quantità definita di energia che possiede l’elettrone quando ruota attorno al nucleo dell’atomo.

Secondo il modello atomico proposto da Bohr agli inizi del secolo scorso, l’elettrone ruota attorno al nucleo atomico descrivendo un’orbita circolare; ad ogni elettrone corrisponde un’orbita ben precisa, cioè un percorso definito che, se l’atomo non assorbe o non emette energia, non varia nel tempo. Gli elettroni che percorrono tali orbite possiedono una quantità ben definita di energia: devono infatti muoversi ad una certa velocità per contrastare la forza elettrica attrattiva che il nucleo, carico positivamente, esercita su di essi, avendo gli elettroni carica elettrica negativa; se gli elettroni fossero fermi non avrebbero altro destino che di essere risucchiati dal nucleo.

Alla quantità ben definita di energia che possiede l’elettrone quando ruota attorno al nucleo si dà il nome di livello energetico dell’orbita; quindi l’orbita corrisponde al percorso che l’elettrone effettua attorno al nucleo mentre il livello energetico corrisponde alla quantità di energia che l’elettrone deve possedere per percorrere quella particolare orbita.

Il termine orbitale è stato invece introdotto con un successivo, e molto più complesso, modello atomico, il modello quantomeccanico dell’atomo. La meccanica quantistica è una teoria della fisica moderna in grado di descrivere il comportamento di particelle piccolissime, come gli elettroni, per le quali non valgono le leggi della fisica classica. La meccanica quantistica dimostra che non è possibile definire la traiettoria di un elettrone, motivo per cui è necessario abbandonare il concetto di orbita percorsa da un elettrone. Al suo posto compare il concetto di orbitale atomico, una complicata funzione matematica che ci consente di ricavare informazioni sulla posizione dell’elettrone, ma soltanto in termini di probabilità della sua presenza in un certo spazio intorno al nucleo. Per esempio, mentre secondo Bohr l’elettrone dell’atomo di idrogeno percorre un’orbita circolare intorno al nucleo e ad una certa distanza da esso (e può trovarsi quindi soltanto su uno dei punti dell’orbita stessa), secondo la meccanica quantistica l’elettrone dell’idrogeno può trovarsi in un punto qualsiasi dello spazio sferico intorno al nucleo, con una probabilità di presenza che è molto alta nella zona più vicina al nucleo e che diventa via via più bassa man mano che ci si allontana dal nucleo.

Ogni orbitale ci consente di descrivere il comportamento di non più di due elettroni; per descrivere gli atomi polielettronici servono quindi più orbitali atomici. Essi si differenziano prima di tutto per il valore di energia (così come per l’orbita, anche a ciascun orbitale corrisponde uno specifico livello energetico), poi per la forma della zona di spazio in cui è grande la probabilità di rinvenire l’elettrone e per l’orientamento nello spazio di tale zona (sui libri di testo di chimica trovi spesso le rappresentazioni di alcuni di tali orbitali). Quando gli orbitali atomici presentano valori simili di energia, ma diversa forma e orientamento nello spazio, si dice che appartengono a diversi sottolivelli energetici. Devi quindi immaginare che gli elettroni di un atomo polielettronico siano distribuiti a distanze via via crescenti dal nucleo e che siano concentrati più a certe distanze dal nucleo che ad altre, cioè più in certe fasce che in altre. All’aumentare della distanza aumenta il valore di energia dell’elettrone, cioè aumenta il suo livello energetico, e aumenta anche il numero di elettroni che può trovarsi nella stessa fascia. Gli elettroni che si trovano in una stessa fascia, che appartengono cioè ad uno stesso livello energetico, ma che occupano zone di spazio differenti, hanno valori di energia leggermente diversi e appartengono per questo a sottolivelli energetici diversi.

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Differenza tra organico inorganico

MEDICINA ONLINE INVASIVITA VIRUS BATTERI FUNGHI PATOGENI MICROBIOLOGIA MICROORGANISMI DNA RNA GENI CROMOSOMI LABORATORIO ANALISI PARETE INFEZIONE ORGANISMO PATOGENESI MICROBIOLOGY WALLPAI composti organici includono la quasi totalità dei composti del carbonio, i quali comprendono le molecole costitutive degli organismi viventi .

I composti inorganici invece includono tutti i composti che non contengono carbonio nelle loro molecole (tranne il diossido di carbonio, o anidride carbonica, e pochi altri composti del carbonio). Molti composti inorganici sono necessari alla vita: tra questi occupa un posto particolare l’acqua (la maggior parte delle reazioni fondamentali per gli organismi viventi si svolge in soluzione acquosa).

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Differenza tra orbita ed orbitale (in chimica ed astronomia)

MEDICINA ONLINE ATOMO ELETTRONE ORBITA ORBITALE LIVELLO ENERGETICO ELETTRONE NUCLEO PROTONE NEUTRONE FOTONE RAGGIO RADIAZIONE LUCE VELOCITA CHIMICA DIFFERENZA STRUTTURA BOHR RELATIVITA GENERALE RISTRETTA WALLPAPER SFONDOIn chimica, l’orbita è la traiettoria che, secondo la vecchia teoria dell’atomo di Bohr, un elettrone segue nella rotazione attorno al nucleo, attraversando una linea.
Un orbitale è invece una zona di spazio, quindi non più una linea, dove è altamente probabile che si trovi l’elettrone.

Si è dovuto introdurre il concetto di orbitale a causa del principio di indeterminazione di Heisenberg, secondo il quale non si può determinare contemporaneamente velocità e posizione di un elettrone, perché se ne altererebbe il moto. In chimica si distingue, in generale, tra orbitale atomico ed orbitale molecolare ma in fisica il concetto di orbitale viene usato per descrivere un qualsiasi insieme di autostati di un sistema. Un orbitale atomico può essere approssimato, per favorirne la visualizzazione, con quella regione di spazio attorno al nucleo atomico in cui la probabilità di trovare un elettrone è massima ed è delimitata da una superficie sulla quale il modulo dell’ampiezza della funzione d’onda è costante (generalmente normalizzata a uno).

In astronomia, un’orbita è la traiettoria di un corpo celeste, di un satellite artificiale o di un veicolo spaziale nello spazio, dove in genere è presente il campo gravitazionale generato da un altro corpo celeste.
Formalmente un orbitale è definito come la proiezione della funzione d’onda sulla base della posizione.

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Differenza tra atomo e molecola con esempi

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L’atomo è una struttura nella quale è normalmente organizzata la materia nel mondo fisico o in natura. Gli atomi sono formati da costituenti subatomici quali protoni, elettricamente positivi, neutroni, elettricamente neutri, ed elettroni, elettricamente negativi. In un atomo, inoltre, il numero di protoni è uguale al numero di elettroni; protoni ed elettroni hanno carica uguale in valore assoluto, ma di segno opposto. Il termine atomo deriva dal greco e significa “indivisibile”, ciò sta ad indicare che non può essere né creato né distrutto, cosa che poi si scoprì non essere vera. Il primo che ipotizzò l’esistenza di queste piccole particelle fu John Dalton che ne parlò nella sua teoria atomica. Verso la fine dell’Ottocento (con la scoperta dell’elettrone) venne dimostrato che l’atomo era in realtà divisibile, essendo a sua volta composto da particelle più piccole, definite particelle subatomiche, ma questa teoria non venne considerata attendibile anche se dimostrava la “vera” composizione della particella. Esempi di atomo sono l’atomo di idrogeno e di ossigeno.

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La molecola

Il termine molecola, invece, deriva da moles che significa mole, piccola quantità. Per molecola si intende un insieme di atomi (dello stesso elemento o di elementi diversi) uniti da un legame chimico. Una molecola può essere caratterizzata da più atomi di un solo elemento chimico o da atomi di elementi diversi. Esistono le molecole semplici e le molecole complesse. Una porzione di materia costituita da molecole tutte facente parte dello stesso elemento, viene denominata sostanza o composto chimico. I composti più semplici sono quelli alla cui formula molecolare partecipano gli atomi di un solo elemento; questi sono i composti elementari e sono in numero di poco superiore a quello degli elementi stessi, perché ogni elemento ha almeno uno stato elementare ma alcuni ne possono avere due o più. Di poco più complicati sono i composti binari, alla cui molecola partecipano atomi di due tipi di elementi diversi come ad esempio H20 (l’acqua), e alquanto più complicati sono i composti ternari o di ordine superiore che vedono la loro composizione fatta da tre o più elementi.  Esempi di composti ternari sono l’acido fosforico (H3PO4) e l’ipoclorito di sodio (NaClO). La rappresentazione delle molecole viene denominata formula di struttura. Essa indica solo come gli atomi sono legati tra di loro, ma non contiene informazioni sulla geometria delle molecole.

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Differenza tra acidi e basi

MEDICINA ONLINE DIFFERENZA ACIDI BASI CHIMICA BIOCHIMICA APPUNTI SCUOLA UNIVERSITA SOSTANZA PH ACIDITA BASICITA.jpgSecondo la teoria di Brønsted-Lowry, un acido è una sostanza capace di cedere ioni H+ a un’altra specie chimica detta base, una base è invece una sostanza capace di acquisire ioni H+ da un’altra specie chimica, detta acido.

Secondo la teoria di Lewis, un acido è una sostanza capace di accettare un doppietto elettronico da un’altra specie chimica capace di donarli detta base; una base è invece una sostanza capace di donare un doppietto elettronico a un’altra specie chimica detta acido.

Gli acidi e le basi appartengono a due classi di composti chimici che presentano alcune proprietà completamente opposte.

Gli acidi:

  • hanno un sapore prevalentemente aspro;
  • conferiscono alle cartine al tornasole una colorazione rossa;
  • a contatto con quasi tutti i metalli reagiscono liberando idrogeno allo stato gassoso.

le basi:

  • hanno sapore amaro;
  • danno al tornasole una colorazione blu;
  • sono viscide al tatto.

Le reazioni acido-base sono quelle reazioni chimiche in cui un protone (ione H+) passa da una specie chimica ad un’altra. Fra queste le più comuni, in soluzione acquosa, sono quelle di neutralizzazione. Mescolando soluzioni acquose di un acido e di una base, si sviluppa questo tipo di reazione, che ha la caratteristica di procedere rapidamente producendo un sale e acqua. Ad esempio se facciamo reagire insieme l’acido cloridrico e l’idrossido di sodio avremo una tipica reazione di neutralizzazione:

HCl + NaOH ⇄ H2O + NaCl

Acido cloridrico + idrossido di sodio ⇄ acqua + cloruro di sodio

Misura della forza di un acido ed una base 
La forza di un acido o di una base può essere analizzata attraverso la misura della concentrazione degli ioni H3O+ e OH-, che saranno stati prodotti in soluzioni acquose rispettivamente acide o basiche per cessione o sottrazione di protoni. Sulla base di questo criterio, sono state ideate due scale, note come pH e pOH, i cui valori corrispondono rispettivamente al logaritmo, cambiato di segno, della concentrazione dello ione ossonio e dello ione idrossido in soluzione acquosa:

pH = -log [H3O+]

pOH = -log [OH-]

All’acqua pura corrisponde pH uguale a 7,0; l’aggiunta di un acido produce un aumento della concentrazione dello ione ossonio [H3O+] e una conseguente riduzione del valore del pH che fornisce una misura della forza dell’acido in analisi.

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Un atomo si può dividere? Cosa succede se si divide?

MEDICINA ONLINE ATOMO ELETTRONE ORBITA ORBITALE LIVELLO ENERGETICO ELETTRONE NUCLEO PROTONE NEUTRONE FOTONE RAGGIO RADIAZIONE LUCE VELOCITA CHIMICA DIFFERENZA STRUTTURA BOHR RELATIVITA GENERALE RISTRETTA WALLPAPER SFONDOL’atomo può essere diviso?

Il termine “atomo” viene dal greco ἄτομος – àtomos – e significa “indivisibile”. Era così chiamato perché inizialmente era considerato l’unità più piccola ed indivisibile della materia, tuttavia, intorno alla fine dell’Ottocento – con la scoperta dell’elettrone – fu dimostrato che l’atomo era in realtà divisibile, essendo a sua volta composto da particelle più piccole, alle quali ci si riferisce con il termine di particelle subatomiche.

Come si scinde un atomo e cosa succede se si divide?

Si può scindere l’atomo attraverso un principio usato anche per la bomba atomica, ovvero scagliare neutroni contro il nucleo, che viene così spaccato. Come risultato si ha la creazione di due atomi più piccoli e contemporaneamente l’emissione di una grande quantità di energia, formatasi dalla trasformazione in energia di una parte della massa del nucleo.

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Differenza tra atomo e nucleo

MEDICINA ONLINE CHIMICA ATOMO NUCLEO FISSIONE REAZIONE NUCLEARE BOMBA ATOMICA PROTONE NEUTRONE ORBITALE ENERGIA ELETTRONE IONE POSITIVO NEGATIVO COMPOSTO ELEMENTO H20 HO2L’atomo è una struttura nella quale è normalmente organizzata la materia nel mondo fisico o in natura. Gli atomi sono formati da costituenti subatomici quali protoni, elettricamente positivi, neutroni, elettricamente neutri, ed elettroni, elettricamente negativi. In un atomo, inoltre, il numero di protoni è uguale al numero di elettroni; protoni ed elettroni hanno carica uguale in valore assoluto, ma di segno opposto. Il termine atomo deriva dal greco e significa “indivisibile”, ciò sta ad indicare che non può essere né creato né distrutto, cosa che poi si scoprì non essere vera.

Il nucleo atomico è invece solo una parte dell’atomo, quella centrale, molto densa e costituita da protoni che possiedono carica positiva e neutroni che non posseggono carica, detti collettivamente nucleoni.

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Differenza tra atomo e elemento

MEDICINA ONLINE CHIMICA ATOMO NUCLEO FISSIONE REAZIONE NUCLEARE BOMBA ATOMICA PROTONE NEUTRONE ORBITALE ENERGIA ELETTRONE IONE POSITIVO NEGATIVO COMPOSTO ELEMENTO H20 HO2.jpgL’atomo è una struttura nella quale è normalmente organizzata la materia nel mondo fisico o in natura. Gli atomi sono formati da costituenti subatomici quali protoni, elettricamente positivi, neutroni, elettricamente neutri, ed elettroni, elettricamente negativi. In un atomo, inoltre, il numero di protoni è uguale al numero di elettroni; protoni ed elettroni hanno carica uguale in valore assoluto, ma di segno opposto. Il termine atomo deriva dal greco e significa “indivisibile”, ciò sta ad indicare che non può essere né creato né distrutto, cosa che poi si scoprì non essere vera. Il primo che ipotizzò l’esistenza di queste piccole particelle fu John Dalton che ne parlò nella sua teoria atomica.

Un elemento chimico è quella parte della materia che non può essere scomposta in parti più semplici mediante reazioni chimiche. Un elemento è caratterizzato dall’essere composto da soli atomi tutti uguali per numero atomico (numero di protoni), ma che posso differire solo per peso atomico (numero di neutroni), ovvero gli isotopi.
Ad esempio il ferro puro è composto di soli atomi di ferro con numero atomico 26, ma quattro diversi isotopi stabili: 54Fe, 56Fe, 57Fe e 58Fe.

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