I principi di persuasione di Cialdini: autorevolezza, consenso, simpatia, unità

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO FACCE PERSONE AMICI PARLANO CHIACCHERE PERSUASIONE PERSUADERE CONVINCERE MARKETING MANIPOLAZIONE PAROLE BOCCA LINGUAGGIO NON VERBALE PSICOLOGIA PSICHIATRIA PSICOTERAPIAIn questo articolo, che vi consiglio di leggere per comprendere meglio l’argomento, ho spiegato i primi tre principi della persuasione di Robert Cialdrini. Ricordo ai lettori che Cialdini è uno psicologo statunitense, noto a livello internazionale per essere uno dei principali studiosi della psicologia sociale della persuasione. Nel 1984 scrisse “Le armi della persuasione”, un testo – attualmente ancora molto valido – che Continua a leggere

I principi di persuasione di Cialdini: coerenza, scarsità e reciprocità

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO FACCE PERSONE AMICI PARLANO CHIACCHERE PERSUASIONE PERSUADERE CONVINCERE MARKETING MANIPOLAZIONE PAROLE BOCCA LINGUAGGIO NON VERBALE PSICOLOGIA PSICHIATRIA PSICOTERAPIANella nostra vita, chiunque almeno una volta ha cercato di convincere altre persone delle proprie idee od ha provato a convincere qualcuno a fare una determinata azione. Tutto questo viene descritto da una sola parola: “persuasione“. La persuasione è la capacità di Continua a leggere

Il condizionamento meccanico nella vita quotidiana: il “lavaggio del cervello” delle pubblicità

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Jack Black e George Clooney associano la loro immagine “vincente” ad una nota marca di caffè

I risultati degli esperimenti in laboratorio di Pavlov, di Thorndike, di Watson e di Skinner che abbiamo visto in questo articolo non hanno soltanto un valore teorico, ma spiegano molti Continua a leggere

Differenza tra effetto alone e Pigmalione con esempi

MEDICINA ONLINE STUDIO STUDIARE LIBRO LEGGERE LETTURA BIBLIOTECA BIBLIOGRA LIBRERIA QUI INTELLIGENTE ESAMI 30 LODE TEST INGRESSO MEDICINA UNIVERSITA SCUOLA COMPITO VERIFICA INTERROGAZIONE ORALE SCRITTO PICTURE HD WALLPAPERIn psicologia un “bias cognitivo” indica un giudizio/ pregiudizio non Continua a leggere

Effetto alone e bias cognitivo in psicologia, economia, marketing

MEDICINA ONLINE Johnny Depp profumo pubblicita Dior Sauvage Effetto alone e bias cognitivo in psicologia economia marketing GRAFICO PUBBLICITARIO EFFETTO PIGMALIONE DIFFERENZE.jpgIn psicologia un “bias cognitivo” indica un giudizio/ pregiudizio non necessariamente corrispondente all’evidenza, sviluppato sulla base dell’interpretazione delle Continua a leggere

Psicologia economica: cos’è e come usarla a nostro vantaggio

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Il prodotto pubblicizzato non deve più colpire il telespettatore per le sue caratteristiche oggettive, bensì evidenziare dei punti di riferimento legati a determinati valori

La psicologia economica per definizione è quella parte della psicologia che si occupa dello studio dei meccanismi psichici che Continua a leggere

David Kirby: la foto che ha cambiato il volto dell’AIDS

MEDICINA ONLINE DAVID KIRBY FOTO PICTURE AIDS IMAGE HIV VIRUS.jpgIl giorno in cui è morto, David Kirby aveva 32 anni. Giaceva sul letto, il suo volto sofferente e il corpo consumato dall’Aids, circondato dalla sua famiglia. Quell’istante in cui l’uomo è spirato, è stato impresso dalla macchina fotografica di Therese Frare, all’epoca una giovane studentessa di foto-giornalismo in un’università dell’Ohio. Frare riuscì a catturare quel momento straziante con freddezza e professionalità, dando un volto umano a quella malattia fino ad allora socialmente stigmatizzata. Nel novembre del 1990, la rivista Life decise di pubblicare quella foto che divenne rapidamente l’immagine simbolo per tutte le persone affette dal virus dell’Hiv.

Dopo lungo tempo, la rivista ha deciso di condividere la storia commovente che si cela dietro quella foto e lo ha fatto attraverso i ricordi di Therese Frere, protagonista in prima persona di quegli strazianti momenti che l’hanno cambiata profondamente. Uno scatto nato casualmente ma che ha permesso alla donna di conquistare visibilità e innumerevoli riconoscimenti. “Avevo iniziato un corso di foto-giornalismo presso l’Università dell’Ohio nel gennaio del 1990”, ha raccontato Therese Frare alla rivista Life. “In quel periodo prestavo anche volontariato presso il Pater Noster House, una struttura che ospitava i malati di Aids a Columbus. Nel mese di marzo ho iniziato a scattare foto lì e ho avuto modo di conoscere il personale, in particolare un volontario di nome Peta che si prendeva cura di alcuni pazienti. Tra loro c’era anche David Kirby”.

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Kirby era nato e cresciuto in una piccola città dell’Ohio. Negli anni Ottanta, l’uomo si era distinto per il suo appassionato attivismo a sostegno dei diritti degli omosessuali. Per questo motivo, Kirby fu costretto a trasferirsi in California e a estraniarsi dalla sua famiglia, ma alla fine degli anni Ottanta scoprì di aver contratto il virus dell’Hiv.
David contattò nuovamente i suoi genitori e domandò loro se potesse far rientro a casa, esaudendo così il suo ultimo desiderio: poter morire circondato dalla sua famiglia. E così avvenne. “Il giorno che David è morto, stavo facendo visita a Peta”, ha raccontato ancora Frare, che oggi vive e lavora a Seattle. “Alcuni infermieri avevano chiamato Peta chiedendogli di far compagnia a David. Lui portò anche me, ma mi fermai fuori dalla stanza di David, assorta nei miei pensieri, quando a un certo punto la madre di David venne fuori e mi disse che volevano una foto che li immortalasse mentre davano l’ultimo saluto al loro figlio”.

“Entrai, rimasi in silenzio in un angolo, l’unica parte del mio corpo che muovevo erano le mani che stringevano la macchina fotografica. Puntai l’obiettivo e scattai. Solo in seguito, ho capito che lì dentro era accaduto qualcosa di veramente incredibile. Ed era avvenuto proprio di fronte a me”. L’immagine aveva restituito un volto umano a quella malattia che stava mietendo migliaia di vittime, molte delle quali morivano in maniera del tutto inconsapevole.
La foto scattata da Tehrese Frare si guadagnò numerosi riconoscimenti, tra cui il World Press Photo Award, quando venne pubblicata sulla rivista Life, ma esplose due anni più tardi quando l’azienda Benetton decise di utilizzarla nella versione a colori per lanciare una campagna pubblicitaria provocatoria.

La scelta di Benetton generò critiche e polemiche, sia tra i gruppi cattolici che avevano ritenuto la foto offensiva perché richiamava alla mente l’immagine classica di Maria che culla Cristo, dopo la sua crocifissione, sia tra gli attivisti impegnati nella sensibilizzazione sul virus dell’Hiv, furiosi perché ritenevano la decisione poco opportuna e fatta a fini esclusivamente commerciali. Al di là delle polemiche, la foto di Therese Frere aveva dato all’opinione pubblica la possibilità di guardare con i propri occhi gli effetti di una malattia di cui ben poco si era parlato in quegli anni, dissipando paure e ignoranza.

La famiglia di Kirby aveva acconsentito al libero utilizzo di quell’immagine, ritenendo che essa potesse contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica piuttosto critica verso i malati affetti da Aids, in un momento in cui il virus falciava le persone in maniera incontrollata e i malati esercitavano pressioni sui governi affinché si accelerasse la messa a punto di nuovi farmaci. “Abbiamo sentito che quello era il momento giusto per mostrare la verità sull’Aids”, ha spiegato la madre di David, Kay Kirby. Ed è quello che hanno fatto permettendo a Therese di scattare quella foto.

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Il mistero del palazzo ghiacciato a Milano: colpa del climatizzatore lasciato acceso?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma MISTERO PALAZZO GHIACCIATO MILANO CLIMA  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgSe vi trovate a passare in Largo la Foppa, a Milano, noterete in questi giorni qualcosa di molto particolare: un palazzo completamente ghiacciato. E’ lo spettacolo che si trova davanti chi esce dalla metropolitana di Moscova. Una visione irreale: finestre, davanzali e le stesse pareti dell’edificio congelati e coperti da uno spesso strato di ghiaccio che scende dai piani alti per diversi metri. La facciata ‘polare’ è dello storico palazzo che ospita il locale Radetzky. Le voci che si sono diffuse in zona e, soprattutto sui social network, dicono che la responsabilità dell’accaduto sembra sia da attribuirsi a uno degli inquilini del palazzo che ha dimenticato acceso l’impianto dell’aria condizionata quando ad agosto è partito per un viaggio d’affari. In realtà è tutto finto, compresi i vigili del fuoco apparsi sul luogo che sono in realtà solo comparse. Il palazzo ghiacciato è una guerriglia contro lo spreco di energia, una nuova campagna di M&cSaatchi di grosso impatto. Questa volta la pubblicità sottolinea l’importanza di evitare gli sprechi simulando, appunto, come un condizionatore acceso per mesi possa ghiacciare la facciata di un palazzo.

 

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