In psicologia un “bias cognitivo” indica un giudizio/ pregiudizio non necessariamente corrispondente all’evidenza, sviluppato sulla base dell’interpretazione delle Continua a leggere
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Psicologia economica: cos’è e come usarla a nostro vantaggio
La psicologia economica per definizione è quella parte della psicologia che si occupa dello studio dei meccanismi psichici che Continua a leggere
Omeopatia: cos’è? I farmaci omeopatici funzionano realmente?
L’omeopatia è una medicina alternativa basata sui principi formulati dal medico tedesco Samuel Hahnemann nella prima metà del XIX secolo. Alla base vi è l’indimostrato “principio di similitudine del farmaco” enunciato dallo stesso Hahnemann. Si tratta di un concetto privo di fondamento scientifico, secondo il quale il rimedio appropriato per una determinata malattia sarebbe dato da quella sostanza che, in una persona sana, induce sintomi simili a quelli osservati nella persona malata. Tale sostanza, detta anche “principio omeopatico“, una volta individuata viene somministrata al malato in una quantità talmente diluita e dinamizzata che la rende, dal punto di vista scientifico, totalmente inefficace, fatto per cui il nome stesso “farmaco omeopatico” risulta scientificamente scorretto ed è preferibile usare al suo posto la dicitura di “prodotto omeopatico“.
L’omeopatia funziona davvero o no?
Allo stato attuale della ricerca, la risposta è NO, dal momento che nessuno studio scientifico pubblicato su riviste mediche autorevoli e di valore riconosciuto ha potuto dimostrare che l’omeopatia presenti, per una qualsiasi malattia, un’efficacia clinico-terapeutica che sia superiore all’effetto placebo. Inoltre l’omeopatia viene rifiutata dagli scienziati per la sua debolezza teorica (cioè l’incompatibilità dei suoi postulati con le odierne conoscenze chimiche) e per la mancanza di un meccanismo plausibile che ne possa spiegare il funzionamento, meccanismo che poteva essere in qualche modo essere “misterioso” all’inizio del XIX secolo, ma non nel 2018. Per l’insieme di queste ragioni l’omeopatia è considerata una pseudoscienza dalla comunità scientifica internazionale, che considera i prodotti omeopatici potenzialmente pericolosi per la salute dato che il loro uso può ritardare la messa in atto di iter terapeuti con farmaci di provata efficacia.
Omeopatia e fitoterapia
Alcuni prodotti omeopatici comprendono prodotti usati nella fitoterapia, in cui si utilizza il principio attivo di una pianta in dosi adeguate: in tale caso il prodotto omeopatico può effettivamente “funzionare” al suo scopo dal momento che alcune piante contengono molecole con efficacia curativa provata scientificamente.
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Gli studi autorevoli sull’omeopatia
Nel febbraio 2010 sono stati pubblicati i risultati di una ricerca sulle prove di efficacia dell’omeopatia, condotta nel 2009 e 2010 dalla commissione Science and Technology della Camera dei Comuni britannica: lo studio conclude che l’omeopatia non ha effetti superiori a quelli di un placebo. La commissione la considera pertanto un “trattamento placebo” (placebo treatment) e dichiara che sarebbe una “cattiva pratica medica” (bad medicine) prescrivere placebo puri. La Cochrane Collaboration ha condotto una serie di review sugli studi clinici condotti sull’efficacia dell’omeopatia. Tali review vengono effettuate a partire dal 1998 e aggiornate regolarmente ogni pochi anni. Oltre ad evidenziare numerose carenze metodologiche in molti degli studi analizzati, la Cochrane non ha trovato prove di efficacia dell’omeopatia in nessuno degli ambiti presi in esame, fra cui l’induzione del parto ed il trattamento
- dell’influenza,
- dell’asma cronico,
- dell’osteoartrite dell’ADHD,
- della demenza,
- della riduzione effetti avversi della chemioterapia dei tumori.
Una meta analisi pubblicata nell’agosto del 2005 dalla rinomata rivista medico scientifica The Lancet ha avuto molto risalto sulla stampa, in quanto screditava l’omeopatia come metodo curativo scientifico, sostenendo che l’efficacia fosse spiegabile con l’effetto placebo. Gli autori della meta analisi concludono che l’efficacia dei rimedi omeopatici è compatibile con l’ipotesi che derivino dall’effetto placebo.
Potenza: diluizione e dinamizzazione
Un prodotto omeopatico preparato a partire dal Rhododendron tomentosum: L’indicazione “15CH” mostra che esso, per via del numero di Avogadro, non contiene alcuna traccia del prodotto originario. La diluizione, concetto fondamentale e sul quale si appuntano le critiche maggiori, viene detta in omeopatia “potenza”. Le potenze sono in realtà diluizioni 1 a 100 (potenze centesimali o potenze C o anche CH) o diluizioni 1 a 10 (potenze decimali o potenze D o anche DH). In una diluizione C una parte di sostanza viene diluita in 99 parti di diluente e successivamente “dinamizzata”, ovvero agitata con forza secondo un procedimento chiamato dagli omeopati “succussione”; in una diluizione D, invece, una parte di sostanza viene diluita in 9 parti di diluente e sottoposta poi alla stessa dinamizzazione. Ogni sostanza omeopatica pronta per l’impiego riporta il tipo di diluizione e la potenza. Ad esempio, in un rimedio con potenza 12C la sostanza originaria è stata diluita per dodici volte, ogni volta 1 a 100, per un totale di una parte su 10012 (=1024). Una potenza 12D, utilizzata abbastanza comunemente in omeopatia, equivale invece ad una soluzione nella quale la concentrazione è una parte su un milione di milioni (1012), che equivale ad esempio ad un millimetro cubo su mille metri cubi. Numerosi preparati omeopatici sono diluiti a potenze ancora maggiori, in qualche caso sino a 30C ed oltre. Tutto questo deve far capire al lettore quanto un fantomatico principio attivo sia diluito nel prodotto che acquista: la diluizione è talmente elevata che il prodotto omeopatico è scientificamente accostabile alla semplice acqua che esce dal lavandino.
Danni derivanti dall’uso dell’omeopatia
Molti pazienti assumono prodotti omeopatici con la filosofia di “male non fa” ed in alcuni casi paradossalmente questo discorso ha senso, come nel caso di alcune patologie minori. Ad esempio un semplice raffreddore, che “passa” da solo nell’arco di due o tre giorni, viene spesso curato con prodotti omeopatici. Finiti i tre giorni, il raffreddore “passa” da solo ed il paziente è erroneamente portato a pensare che sia stata l’omeopatia a curarlo. In ogni caso, specie in caso di soggetto “ipocondriaco”, l’assumere il prodotto omeopatico (composto in pratica da sola acqua) gli ha evitato l’assunzione di numerosi farmaci “veri” che, in alcuni casi gli avrebbero effettivamente procurati inutili effetti collaterali: in questo caso l’omeopatia “salva” l’ipocondriaco da un eccessivo uso di farmaci. Prendiamo invece il caso di malattie più importanti, ad esempio infezioni e febbre alta in un bambino: usare in questi casi un prodotto omeopatico al posto di un farmaco realmente efficace, determina un pericoloso abbandono delle terapie convenzionali in favore di prodotti inefficaci, ritardando la terapia e potendo indirettamente determinare gravi danni all’organismo.
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Bioscalin SincroBiogenina maschera pre-shampoo: come si usa? Funziona?
Bioscalin maschera con Biogenina è un trattamento intensivo pre-shampoo in gel con un’alta concentrazione di estratti vegetali. Grazie alla Biogenina favorisce un’azione stimolante sul bulbo pilifero ed aiuta a contrastare la caduta dei capelli, prolungandone il ciclo di vita. La sua formula è ricca di estratti vegetali attivi in grado di riparare in profondità le cuticole danneggiate, rinforzare i capelli, proteggerli dalle aggressioni esterne (es. phon, spazzolature) ed interne (eccesso di radicali liberi), di prevenire e lenire le irritazioni sul cuoio capelluto.
Il prodotto lo ritengo valido perché già dopo il primo utilizzo riesce a rigenerare tutto il capello.Ha un azione ingrossante reale sul capello,è lenitiva sul cuoio capelluto ed è molto indicata in stati infiammatori e dermatiti. La cosa forse migliore di questo prodotto è che essendo pre-shampoo non unge o appesantisce come molte maschere post lavaggio fanno. Si può applicare a capelli asciutti,o leggermente umidificati (lo consiglio perché il capello un po’ umido assorbe e si lega meglio al prodotto). Si deve attendere dai 20 ai 30 minuti di posa per massimizzare l’effetto, quindi non pensate di farlo quando avete fretta. Si trova intorno ai 15 euro in confezione da 200 ml.Ne basta il giusto per ogni applicazione,che consiglio al massimo un paio di volte a settimana.Consiglio di usarla per almeno un mese.
Visita il sito del produttore seguendo questo link.
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Raid liquido antizanzare: funziona? E’ nocivo? Le istruzioni per usarlo al meglio
Arriva l’estate, con le sue placide e calde notti, e purtroppo arrivano anche le terribili zanzare, ogni anno più agguerrite che mai. Non si scampa alla loro presenza molesta e alla loro famelica puntura.
Arrivano dopo il tramonto, e infestano le case, magari quelle prese in affitto per le vacanze al mare; si annidano dietro le tende, vicino ai punti luce, come lampade e abat-jour, e tra le piante che abbelliscono le nostre terrazze. Nascoste e pronte e colpire…
Ma se il solo pensiero del loro ronzio così fastidiosamente familiare vi genera ansia, se l’idea di trascorrere le notti estive a “stanarle” con la paletta in mano vi terrorizza, allora sappiate che l’arma a vostra disposizione è stata creata: si chiama RAID Liquido.
Prodotto da SC Johnson, questo prodotto repellente vi garantisce notti di tranquillità senza neppure l’ombra di una zanzara, semplicemente attaccando alla presa di corrente degli ambienti dove sostate più a lungo (camera da letto inclusa) il pratico fornelletto con la ricarica. Del tutto innocuo per l’uomo, ma letale per gli odiati insetti infestanti, che siano zanzare tigre o di altra specie, RAID Liquido è inodore, ed elimina sia le zanzare che vedi sia quelle che non riesci a vedere.
Niente più antiestetici bozzi arrossati a rovinare la vostra perfetta tintarella, né fastidiosi pruriti. RAID Liquido garantisce 30 notti di pace, ma una volta esaurito il suo effetto potete sostituirlo con un’altra ricarica da 45 notti. State partendo per le vacanze? Portatevelo dietro, è davvero poco ingombrante. Se poi le vostre ferie sono belle lunghe, oppure contate di restare in città e volete essere sicuri di trascorrere l’intera stagione al riparo dalle zanzare, potete acquistare la conveniente doppia confezione (due ricariche per un totale di 90 notti di protezione). Per un utilizzo corretto, dopo averlo inserito per qualche ora con finestre e porte chiuse, arieggiate la stanza prima di tornare a soggiornarvi, il prodotto continuerà a fare effetto comunque.
Puoi acquistare Raid liquido antizanzare qui: https://amzn.to/42fwae6
La ricarica Raid liquido può essere acquistata in offerta qui: https://amzn.to/3QTOgNv
Prodotti per allontanare le zanzare
Non ne potete più delle zanzare? Personalmente io non le sopporto… Di seguito vi riporto una lista di altri prodotti estremamente efficaci, scelti e testati personalmente da me e dal mio Staff, per neutralizzare le zanzare, le mosche ed altri insetti fastidiosi:
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- Adesivi repellenti per le zanzare: https://amzn.to/3N4r1ks
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Consigli per scegliere il panettone più buono e salutare
Il panettone, insieme a pandoro e torrone, è uno dei dolci lievitati più consumati durante le feste natalizie. Per scegliere il panettone migliore, bisogna per prima cosa saperne riconoscere la qualità. La prima cosa di dire è che, nella maggioranza dei casi, un panettone artigianale di alta qualità è preferibile a quello industriale. Cerchiamo insieme di capire perché.
La preparazione del panettone artigianale dipende molto dalla qualità delle materie prime utilizzate: è opportuno che il lievito sia naturale, con buone capacità di fermentazione; che la farina deve possedere caratteristiche di forza e sottoporsi al processo di lievitazione almeno tre volte. Va da sé che i tempi di produzione di un panettone artigianale sono piuttosto lunghi e laboriosi. E questo, insieme alle materie prime usate, è uno dei fattori che differenzia il prodotto artigianale da quello industriale, che ha tempi di produzione decisamente più brevi – rese più alte dato il processo di meccanizzazione- e materie prime non sempre di buona qualità.
Perché il prezzo è importante?
Ingredienti e tempi di fattura giustificano i prezzi più elevati del panettone prodotto nella piccola pasticceria sotto casa vostra. L’ADUC, Associazione di Difesa Utenti Consumatori consiglia, quando ci si appresta ad acquistare un panettone, innanzitutto di leggere l’etichetta: qualità e costo infatti sono determinati sia dagli ingredienti che dalla loro quantità.
I consigli dei pasticceri
Alcuni esperti pasticceri sostengono che il buon panettone deve essere di color marrone chiaro e ben lievitato, cioè non più di 2-3 dita sopra il pirottino, il peso che garantisce la migliore cottura e mantiene un buon grado di umidità va da 1 a 3 kg. Più i canditi sono soffici, profumati e consistenti, più sono garanzia di qualità. E naturalmente niente conservanti per un prodotto di vera qualità! Insomma, è vero che tutte queste qualità sono visibili solo una volta che la confezione è stata aperta, ma è anche vero che la fiducia nel pasticcere può sciogliere qualsiasi dubbio.
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Integratori per abbronzarsi di più: funzionano? Quali sono i migliori e quali evitare?
In commercio troviamo un’ampia varietà di integratori per l’abbronzatura che mirano ad apportare importanti sostanze capaci di favorire un’abbronzatura perfetta e di stimolare la produzione della melanina. Ma funzionano davvero? E quali sono i migliori integratori per preparare la pelle all’esposizione al sole? Ma cominciamo con la prima domanda che dobbiamo porci:
Cosa contiene un integratore per l’abbronzatura?
Cerchiamo di capire quale sia composizione degli integratori alimentari per l’abbronzatura. Ovviamente ognuno possiede una sua “ricetta” specifica, ma generalmente un integratore specificatamente creato per favorire l’abbronzatura contiene minerali, vitamine specifiche come le vitamine E e C, il betacarotene (il precursore della vitamina A), vitamina PP (nicotinammide), amminoacidi, antiossidanti ed altri ingredienti che possono aiutare la pelle a reagire immediatamente all’esposizione ai raggi del sole, a ridurre i danni alle cellule causati dallo stress ossidativo e anche a prevenire eritemi e scottature solari. Fermo restando che il modo migliore per proteggere la pelle quando ci si espone al sole è quello di applicare la giusta crema solare con una adeguato fattore di protezione, gli integratori possono comunque fornire un supporto perché preparano la pelle ai raggi del sole.
Leggi anche: Ci si abbronza attraverso i vetri?
Betacarotene
Conosciuto come l’integratore migliore per l’abbronzatura, il betacarotene è un colorante vegetale contenuto in alimenti come carote, paprika, peperoncino e tanto altro ancora. Il betacarotene viene venduto anche sotto forma di integratori solari in compresse poiché apporta durante tutto l’anno notevolissimi benefici alla pelle. Oltre alle proprietà abbronzanti di cui parleremo tra poco, il betacarotene sembrerebbe particolarmente utile per i fumatori e per coloro che hanno pelli mature: la sua azione antiossidante permette infatti di rallentare i processi di invecchiamento delle cute, sia che essi siano provocati da fattori esterni come appunto il fumo e l’inquinamento ambientale sia che essi siano dovuti ai fisiologici cambiamenti del corpo. L’assunzione di betacarotene aiuta perciò a contrastare la comparsa delle rughe ma non solo. Esso procura risultati visibili anche in caso di pelle acneica e secca e in caso di problematiche cutanee come arrossamenti ed eritemi di vario genere. Favorisce oltretutto la crescita sana delle ossa, sostiene la vista e si pensa che protegga anche dall’insorgere di malattie a carico del cuore e del sistema sanguigno. Essendo inoltre il precursore della vitamina A, il betacarotene è anche un valido sostegno per le donne in gravidanza: se assunto infatti correttamente, coadiuva – specialmente negli ultimi mesi della gestazione – allo sviluppo e al buon funzionamento delle cellule e dei tessuti del bambino. Ma torniamo ora al punto centrale della questione, ovvero a come è possibile facilitare e migliorare l’abbronzatura grazie alle virtù di questa sostanza. Il betacarotene – se assunto durante il mese precedente all’esposizione solare – predispone la pelle a ricevere i raggi del sole senza incorrere in rischi e pericoli per la salute. Esso aiuta infatti a prevenire le scottature solari e ad imbrunire la pelle in modo più veloce, omogeneo e senza chiazze. Per quanto riguarda invece le controindicazioni, si sconsiglia l’assunzione di questo integratore in concomitanza con terapie farmacologiche anti-colesterolo e di chiedere in ogni caso il parere di un esperto. Le modalità e le dosi di assunzione dipendono dalla percentuale di betacarotene contenute in ogni specifico integratore. Il quantitativo ideale è solitamente pari ad una capsula giornaliera. Il prezzo medio degli integratori a base di betacarotene si aggira intorno ai 20 euro per ogni 40 grammi di prodotto.
Il miglior integratore alimentare di beta carotene in capsule, scelto, usato e consigliato dal nostro Staff medico, è questo: http://amzn.to/2FQymQ0
Inoltre vi consigliamo questo integratore abbronzante completo: http://amzn.to/2AXxtS5
Leggi anche: Ci si abbronza con il trucco?
Melanina
Chi vuole un’abbronzatura veloce senza ricorrere al betacarotene deve indirizzarsi verso prodotti che favoriscano la secrezione della melanina. Questa sostanza, da non confondere con la melatonina (la sostanza che induce il sonno), viene prodotta naturalmente dall’organismo e permette sia di accelerare la tintarella che di difendere la pelle dai raggi ultravioletti. Chi utilizza integratori o creme solari alla melanina vegetale avrà perciò anche il vantaggio di una maggiore protezione nei confronti dei raggi UV. Gli integratori che stimolano la melanina sono quindi ideali per chi ha la pelle molto chiara e sensibile. La pelle dei bambini è particolarmente povera di questa sostanza e potrebbe rivelarsi perciò utile incoraggiarne la produzione attraverso l’alimentazione. I cibi più utili in questo caso sono quelli ricchi di vitamina A e vitamina C: oltre alle carote (e al loro succo), ricordiamo quindi la zucca, le albicocche, le patate dolci, le bietole, gli spinaci, il cavolo nero, i peperoni rossi, il guava, il kiwi, le arance, le fragole, i mirtilli ed il broccolo. Gli integratori di melanina, a differenza di quelli al betacarotene, hanno inoltre il vantaggio di non provocare il classico inestetismo della pelle giallastra, causato però soltanto dal sovraddosaggio. Gli integratori di melanina sono composti per lo più da vitamine e minerali (soprattutto selenio), si trovano facilmente in vendita online ed in farmacia ed hanno prezzi variabili a seconda della loro specifica formulazione.
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Tarassaco e Reishi
Nonostante sia il tarassaco che il fungo reishi siano conosciuti principalmente per altre proprietà, sono in molti a sostenere che la loro assunzione si riveli utile anche nei confronti dell’abbronzatura. Possono essere consumati entrambi sia come bevanda che come integratori e sembrerebbero ambedue in grado di aumentare in modo compatto l’abbronzatura, oltre che di proteggere la pelle.
Tirosina
La tirosina è un aminoacido che aiuta a creare melanina. Naturalmente, il corpo produce abbastanza tirosina grazie alle proteine della nostra dieta. Quando la tirosina è in eccesso, il corpo ne espelle il surplus ma quando essa è in difetto, basterebbe mangiare più proteine per aumentarne la sua produzione.
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Potenziali benefici
Gli integratori solari contengono sostanze funzionali utili per migliorare la risposta al sole e ridurre i danni ossidativi. Se consideriamo l’esposizione ai raggi ultravioletti come un potenziale fattore stressante, infatti, l’utilizzo di un complemento per l’abbronzatura può essere utile per attivare la melanina e potenziare i naturali meccanismi di protezione della pelle.
In particolare, gli integratori per l’abbronzatura risulterebbero validi nel:
- rinforzare le auto-difese della pelle dagli effetti nocivi indotti dai raggi ultravioletti;
- stimolare la sintesi di pigmenti protettivi della pelle, come la melanina;
- favorire la formazione del collagene ed il mantenimento di una pelle normale e abbronzata;
- proteggere la pelle dall’azione dannosa delle specie reattive dell’ossigeno (radicali liberi);
- ridurre l’eventuale reazione infiammatoria associata all’eccessiva esposizione al sole, come edema, arrossamento e comparsa di bolle;
- prevenire l’invecchiamento cutaneo fotoindotto (photoaging).
Se usati in associazione con cosmetici che proteggono la pelle, riflettendo e/o attenuando le radiazioni grazie all’attività dei filtri solari, gli integratori per l’abbronzatura sono quindi un valido aiuto per ottenere un colorito intenso e mantenerlo più a lungo.
Questi prodotti aiutano, inoltre, ad attivare le difese cutanee e a limitare i danni causati dal sole, sia immediati, che tardivi. Ciò è possibile grazie al mix di sostanze utili a migliorare la fotoprotezione e a contrastare gli effetti nocivi dei raggi ultravioletti, come carotenoidi (tra cui beta-carotene, astaxantina, licopene e luteina), vitamine (A, C ed E) ed oligoelementi (come zinco, selenio, rame e magnesio). Gli integratori solari sono consigliati specialmente a chi ha una carnagione molto chiara (fototipo I e II), per preparare la pelle al sole e prevenire l’insorgere di eritemi, scottature ed intolleranze cutanee. Questi complementi alimentari sono ideali anche per le persone che per svariati motivi (problemi di salute, attività lavorativa ecc.) non si espongono al sole da molto tempo, in quanto supportano il metabolismo della pelle che deve adattarsi all’irraggiamento intenso della stagione estiva. L’utilizzo di una protezione solare (creme e prodotti topici) ha la funzione di fornire un aiuto esterno, creando una sorta di barriera che limita l’interazione del sole con la nostra pelle. Quest’azione risulta fondamentale se vengono considerate le esigenze di prevenzione dei tumori cutanei. Di contro, tuttavia, questo schermo riduce la sintesi endogena di vitamina D nella pelle. Per questo motivo, l’assunzione di integratori solari ed la cura dell’alimentazione possono agire in sinergia per proteggere dalle alterazioni patologiche delle ossa ed affrontare al meglio la stagione estiva.
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Questi integratori per l’abbronzatura servono davvero?
Certamente si, a patto di scegliere prodotti di qualità e che si inizi il trattamento almeno tre settimane prima della primissima esposizione al sole in modo da garantire alla pelle il tempo giusto per prepararsi. Dal punto di vista clinico questo tipo di integratori sono efficaci soprattutto per chi ha una pelle fotosensibile o è vulnerabile ad eritemi e scottature, o anche per chi soffre di vitiligine e dermatiti solari.
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Come scegliere il miglior integratore?
Quando si sceglie un integratore per preparare la pelle all’abbronzatura bisogna tener conto della composizione e dei sui ingredienti. Il prodotto deve contenere sostanze che stimolano la produzione e la tenuta della melanina e che svolgano un’azione anti radicali liberi e antiossidante. Come abbiamo ormai intuito nel corso dell’articolo, l’integratore ideale deve contenere:
- betacarotene: nella quantità massima di 7,5 mg stabiliti dal Ministero della Salute;
- antiossidanti: proteggono le cellule dai radicali liberi e dallo stress ossidativo;
- tirosina o altri aminoacidi: favoriscono la produzione di melanina.
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Quali prodotti evitare?
Come abbiamo appena visto, il prodotto deve contenere betacarotene ma non bisogna esagerare. Un’eccessiva integrazione di betacarotene può rappresentare un rischio per alcune categorie di persone, come le donne che cercano una gravidanza, quelle incinte e i fumatori. Alcuni studi hanno, infatti, messo in evidenza che un’assunzione quotidiana di più di 20 grammi di betacarotene può essere associata ad un aumento del rischio di tumore ai polmoni nei forti fumatori, ma anche di mortalità generale, e di funzionalità della prostata. Evitare inoltre i prodotti che contengono cantaxantina, si tratta di una sostanza che non favorisce la produzione naturale di melanina ma semplicemente colora la pelle e può essere nociva.
C’è bisogno della prescrizione del medico?
Per questo tipo di prodotto non c’è bisogno della prescrizione del medico, ma è sempre bene chiedere il parere di un esperto prima di esporsi al sole, specie se si ha la pelle molto chiara o con molti nei o con precedenti di melanomi in famiglia, oppure se si soffre di allergie a farmaci o sostanze. La consultazione del medico è soprattutto indicata nel caso di sofferenza di patologie quali, il diabete, alcune intolleranze alimentari, allergie ad alcuni farmaci e problemi della pelle. Infine è importante il parere medico se si è una donna incinta.
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I migliori prodotti per una abbronzatura luminosa e duratura
Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche per la cura ed il benessere della tua pelle, in grado di migliorare l’abbronzatura e farla durare a lungo:
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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