La colonscopia virtuale (in inglese “virtual colonoscopy”, “CT colonography” o “CT pneumocolon” o “MR colonography”) è una procedura di diagnostica per immagini che permette di studiare le pareti interne del Continua a leggere
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Glicerolo Carlo Erba soluzione rettale e supposte: posologia ed effetti collaterali
Il glicerolo è un composto largamente impiegato in campo farmaceutico per le sue proprietà lubrificanti, osmotiche, emollienti ed idratanti. Per via rettale produce generalmente un’evacuazione entro 15-20 minuti. II meccanismo d’azione del glicerolo è di tipo iperosmotico:richiamando acqua nelle feci e producendo una disidratazione dei tessuti con cui viene a contatto. Tale disidratazione determina un effetto irritante locale che scatena contrazioni peristaltiche con conseguente stimolazione allo svuotamento dell’ampolla rettale. Il glicerolo, somministrato per via rettale, è in grado di promuovere la peristalsi e l’evacuazione del basso intestino in virtù della sua azione irritante e della capacità di ammorbidire la massa fecale ispessita. II glicerolo non presenta attività sistemica, quando somministrato localmente, in quanto non assorbito.
Glicerolo Carlo Erba viene venduto sotto forma di:
- Glecerolo Carlo Erba Prima infanzia 900 mg supposte
- Glecerolo Carlo Erba Bambini 1375 mg supposte
- Glecerolo Carlo Erba Adulti 2250 mg supposte
- Glecerolo Carlo Erba Bambini 2,25g soluzione rettale
- Glecerolo Carlo Erba 6,75 g soluzione rettale
Indicazioni terapeutiche
Trattamento di breve durata della stitichezza occasionale.
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Posologia e modo di somministrazione
La dose corretta è quella minima sufficiente a produrre una facile evacuazione. È consigliabile usare inizialmente le dosi minime previste; chiedere al vostro medico a riguardo.
Supposte:
- Adulti: 1 supposta adulti al bisogno, per un massimo di 1 o 2 somministrazioni al giorno.
- Adolescenti (12-18 anni):1 supposta adulti al bisogno, per un massimo di 1 o 2 somministrazioni al giorno.
- Bambini di età compresa tra 2-11 anni: 1 supposta bambini al bisogno, per un massimo di 1 o 2 somministrazioni al giorno.
- Bambini di età compresa tra 1 mese e 2 anni: 1 supposta prima infanzia al bisogno, per un massimo di 1 o 2 somministrazioni al giorno.
Soluzione rettale:
- Adulti: 1 contenitore monodose adulti al bisogno, per un massimo di 1 o 2 somministrazioni al giorno.
- Adolescenti (12-18 anni):1 contenitore monodose adulti al bisogno, per un massimo di 1 o 2 somministrazioni al giorno.
- Bambini di età compresa tra i 6-11 anni: 1 o 2 contenitori monodose bambini al bisogno, per un massimo di 1o 2somministrazioni al giorno.
- Bambini di età compresa tra i 2 – 6 anni: 1 contenitore monodose bambini al bisogno per un massimo di 1 o 2 somministrazioni al giorno.
Modo di somministrazione
- Supposte: Togliere la supposta dal suo contenitore e poi, se necessario, inumidirla per facilitarne l’introduzione rettale. Qualora le supposte apparissero rammollite immergere i contenitori, prima di aprirli, in acqua fredda.
- Soluzione rettale: Per togliere il copricannula di sicurezza del contenitore monodose, appoggiare indice e pollice sulla ghiera rotonda posta sopra il soffietto e, con l’altra mano, piegare il copricannula fino a provocarne il distacco del corpo del contenitore. Durante l’operazione, non afferrare mai il soffietto, altrimenti si verificherebbe la fuoriuscita del medicinale prima dell’utilizzo. Può essere utile lubrificare la cannula con una goccia della soluzione stessa, prima di introdurla nel retto e premere il soffietto. Estrarre la cannula tenendo premuto il soffietto. Ogni contenitore deve essere utilizzato per una sola somministrazione; eventuale medicinale residuo deve essere eliminato.
Avvertenze
- Nei bambini sotto i dodici anni il medicinale può essere utilizzato solo dopo aver consultato il medico.
- I lassativi devono essere usati il meno frequentemente possibile e per non più di sette giorni. Una dieta ricca di liquidi favorisce l’effetto del medicinale. L’uso per periodi di tempo maggiori richiede la prescrizione del medico dopo adeguata valutazione del singolo caso. Il trattamento della stitichezza cronica o ricorrente, richiede sempre l’intervento del medico per la diagnosi, la prescrizione dei farmaci e la sorveglianza nel corso della terapia.
- È inoltre opportuno che i soggetti anziani o in non buone condizioni di salute, consultino il medico prima di usare il medicinale. L’abuso di lassativi può causare diarrea persistente con conseguente perdita di acqua, sali minerali (specialmente potassio) ed altri fattori nutritivi essenziali. Nei casi più gravi di abuso è possibile l’insorgenza di disidratazione o ipopotassiemia, la quale può determinare disfunzioni cardiache o neuromuscolari, specialmente in caso di trattamento contemporaneo di glicosidi cardiaci, diuretici o corticosteroidi.
- L’abuso di lassativi, specialmente quelli di contatto (lassativi stimolanti), può causare dipendenza(e, quindi, possibile necessità di aumentare progressivamente il dosaggio), stitichezza cronica e perdita delle normali funzioni intestinali (atonia intestinale).
- Negli episodi di stitichezza, si consiglia innanzitutto di correggere le abitudini alimentari integrandola dieta quotidiana con un adeguato apporto di fibre ed acqua.
- Quando si utilizzano lassativi è opportuno bere al giorno almeno 6-8 bicchieri di acqua, o altri liquidi, in modo da favorire l’ammorbidimento delle feci.
Controindicazioni
- ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti;
- dolore addominale acuto o di origine sconosciuta;
- nausea o vomito;
- ostruzione o stenosi intestinale;
- sanguinamento rettale di origine sconosciuta;
- crisi emorroidale acuta con dolore e sanguinamento;
- grave stato di disidratazione.
Interazioni con altri farmaci
Non sono stati effettuati studi specifici di interazione.
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Gravidanza e allattamento
Non sono stati effettuati studi adeguati e ben controllati sull’uso del medicinale in gravidanza o nell’allattamento. Anche se non ci sono evidenti controindicazioni dell’uso del medicinale in gravidanza e durante l’allattamento, si raccomanda di assumere il medicinale solo in caso di necessità e dopo aver chiesto al vostro medico.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchine
Il medicinale non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari, tuttavia è possibile che durante il trattamento si manifestino degli effetti indesiderati, pertanto è bene conoscere la reazione al farmaco prima di guidare veicoli o usare macchinari.
Effetti collaterali
Effetti indesiderati osservati durante il trattamento negli studi clinici e integrati, sono:
- dolori crampiformi dell’addome;
- coliche addominali, diarrea;
- irritazione.
Sovradosaggio
Non sono stati riportati casi di sovradosaggio. In ogni caso, dosi eccessive (abuso di lassativi-uso frequente o prolungato o con dosi eccessive) possono causare dolori addominali e diarrea persistente con conseguente perdita di acqua, sali minerali (specialmente potassio) e altri fattori nutritivi essenziali. Le perdite di liquidi ed elettroliti devono essere rimpiazzate. Gli squilibri elettrolitici sono caratterizzati dai seguenti sintomi: sete, vomito, indebolimento, edema, dolori alle ossa (osteomalacia) e ipoalbuminemia. Nei casi più gravi è possibile l’insorgenza di disidratazione o ipopotassiemie la quale può determinare disfunzioni cardiache o neuromuscolari, specialmente in caso di contemporaneo trattamento con glicosidi cardiaci, diuretici o corticosteroidi. L’abuso di lassativi, specialmente quelli di contatto (lassativi stimolanti), può causare dipendenza (e, quindi, possibile necessità di aumentare progressivamente il dosaggio), stitichezza cronica e perdita delle normali funzioni intestinali (atonia intestinale).
Speciali precauzioni per la conservazione
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità e lontano da fonti dirette di calore.
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Colonscopia tradizionale o colonscopia virtuale: quale scegliere?
Della colonscopia tradizionale ne ho parlato qui. In questo articolo parlo invece di un relativamente nuovo sistema di colonscopia, denominata “virtuale”, nata nel 1994. La procedura è una buona alternativa alla colonscopia tradizionale realizzata grazie all’endoscopia.
Cos’è la colonscopia virtuale?
La colonscopia virtuale (in inglese “virtual colonoscopy”, “CT colonography” o “CT pneumocolon” o “MR colonography”) è una procedura di diagnostica per immagini che permette di studiare le pareti interne del colon (intestino crasso) e del colon in maniera non invasiva, risparmiando al paziente il fastidio fisico e psicologico legato alla procedura tradizionale, che necessita dell’inserimento di una sonda endoscopica nell’intestino tramite l’ano).
Quali sono i vantaggi rispetto alla tecnica tradizionale?
Oltre all’indubbio vantaggio di evitare al paziente il fastidio dell’inserimento di una sonda nell’ano, altri vantaggi della colonscopia virtuale rispetto a quella tradizionale sono diversi:
- è meno rischiosa (la sonda della colonscopia tradizionale in rari casi può lesionale l’intestino);
- non servono sedativi. La mancanza di sedazione riduce anche il rischio globale della procedura poiché alcune persone possono avere reazioni avverse anche gravi (ad esempio shock allergico) ai farmaci sedativi utilizzati durante la colonscopia convenzionale;
- la durata dell’esame è inferiore;
- permette di studiare l’intero colon, mentre la colonscopia tradizionale in alcuni casi non permette la valutazione completa del colon destro (cieco);
- fornisce immagini più chiare e dettagliate rispetto a una radiografia o ad una TC convenzionale;
- le dimissioni sono immediate con possibilità di guidare e riprendere al più presto le normali attività giornaliere e lavorative senza alcun problema né fastidio residuo.
Infine la colonscopia virtuale, rispetto a quella tradizionale, fornisce un vantaggio secondario nel rivelare malattie o anomalie al di fuori del colon. Uno studio su adulti asintomatici sottoposti a colonscopia virtuale di routine ha rilevato che è stato rilevato circa un cancro extracolonico insospettato ogni 300 screening oltre a circa un cancro del colon-retto invasivo ogni 500 screening, per un tasso complessivo di circa un cancro insospettato di qualsiasi tipo rilevato ogni 200 screening. Il cancro del colon-retto invasivo è stato il tumore maligno più comune rilevato, seguito dal carcinoma a cellule renali.
Svantaggi
La colonscopia virtuale presenta alcuni svantaggi:
- durante la colonscopia virtuale – al contrario di quel che avviene in quella tradizionale – NON è possibile effettuare tecniche diagnostiche e interventistiche come prelevare campioni di tessuto (biopsia) o rimuovere polipi, quindi è necessario eseguire comunque una colonscopia convenzionale se vengono rilevate anomalie;
- allo stato attuale della tecnologia, la colonscopia virtuale NON ha lo stesso livello di dettaglio fornito da una colonscopia convenzionale, quindi polipi più piccoli tra 2 e 10 millimetri di diametro potrebbero non essere visualizzati nelle immagini;
- ha una bassa capacità di individuare lesioni piatte (poco rilevate rispetto alla parete intestinale);
- la colonscopia virtuale eseguita tramite TC espone il paziente a radiazioni ionizzanti che, seppur minime, ne impedisce l’esecuzione in gravidanza. Per lo stesso motivo la colonscopia virtuale non può essere effettuata troppe volte in un tempo ravvicinato, esattamente come avviene con una radiografia o una TC.
Nonostante i molti vantaggi forniti dalla tecnica virtuale, la colonscopia tradizionale con endoscopia è ancora oggi considerata il “gold standard” per lo screening del cancro del colon-retto dalla stragrande maggioranza delle comunità mediche e di ricerca.
Quando si usa una colonscopia virtuale?
La procedura è usata per diagnosticare le malattie del colon e intestinali, tra cui polipi, diverticolosi e cancro al colon-retto. E’ usata quando, all’analisi delle feci, si riscontra presenza di sangue occulto o quando, per forte ansia, è impossibile eseguire una colonscopia tradizionale o il paziente si oppone fortemente all’inserimento della sonda nell’ano.
Con quali sintomi e segni si esegue l’esame?
La colonscopia virtuale potrebbe essere indicata in presenza di vari sintomi e segni, specie se fastidiosi e persistenti, tra cui:
- dolori addominali;
- sanguinamento rettale (occulto o macroscopico);
- feci nere (melena);
- stipsi cronica;
- diarrea cronica;
- anemia sideropenica di origine sconosciuta (potrebbe essere determinata da un sanguinamento intestinale causato dalla presenza di un tumore maligno);
- tenesmo (sensazione di incompleta evacuazione delle feci);
- emissione di escrementi nastriformi o di altro materiale che può indicare la presenza di numerosi parassiti intestinali;
- vomito fecaloide;
- presenza di abbondante muco nelle feci;
- sintomi e segni di occlusione o subocclusione intestinale;
- sintomi e segni che potrebbero indicare la presenza di polipi, di diverticoli, di stenosi intestinale o di un cancro al colon-retto.
Per approfondire:
- Ossiuri (vermi intestinali): cause, trasmissione, come vederli, cura definitiva
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- Sangue occulto nelle feci: da cosa dipende e come si cura
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- Tumore del colon retto: diagnosi, metastasi, prognosi e stadiazione
Quale tecnologia usa?
La colonscopia virtuale viene eseguita tramite tomografia computerizzata (TC, in questo caso si usano radiazioni ionizzanti, le stesse usate nelle radiografie) o mediante risonanza magnetica (MRI). La colonscopia virtuale tramite risonanza magnetica ha il vantaggio di non esporre il paziente alle radiazioni ionizzanti.
Controindicazioni
Non esistono controindicazioni particolari all’esecuzione di una colonscopia virtuale, tuttavia, se eseguita con tecnica TC, non deve essere eseguita in gravidanza ed è preferibile evitare di eseguire troppe volte l’esame in un tempo ravvicinato, dal momento che vengono usate radiazioni ionizzanti.
Gravidanza
La colonscopia virtuale eseguita con tecnica TC (tomografia computerizzata), dal momento che usa radiazioni ionizzanti, NON deve essere eseguita in gravidanza, poiché potrebbe avere un effetto teratogeno, ovvero determinare malformazioni nel feto. La colonscopia virtuale eseguita con tecnica RM (risonanza magnetica) può essere eseguita in gravidanza, ma solo in casi particolari. Durante la gravidanza, infatti, le risonanze magnetiche non sono controindicate in senso assoluto, anche se la prudenza consiglia di evitarle nelle prime 10-12 settimane a meno che non siano assolutamente indispensabili e urgenti. In definitiva quindi, durante la gravidanza, è comunque preferibile effettuare una colonscopia tradizionale, con endoscopia.
Come ci si prepara all’esame?
Sebbene i preparativi per la colonscopia virtuale varino, al paziente viene solitamente chiesto di assumere lassativi o altri agenti orali a casa il giorno prima della procedura per eliminare le feci dal colon. Una supposta viene anche utilizzata per pulire il retto da qualsiasi materia fecale rimanente. Al paziente può anche essere somministrata una soluzione progettata per ricoprire eventuali feci residue che potrebbero non essere state eliminate dal lassativo, chiamata “etichettatura fecale”. Ciò consente al medico (di solito un radiologo consulente), visualizzando le immagini 3D, di sottrarre efficacemente le feci residue, che altrimenti potrebbero dare risultati falsi positivi.
Procedura
La colonscopia virtuale si svolge nel reparto di radiologia di un ospedale o di un centro medico. Durante la procedura:
- Il paziente viene posto in posizione supina (con la pancia verso l’alto) sul lettino.
- Al paziente può essere somministrato un dosaggio di butilscopolamina (BUSCOPAN ®) per via endovenosa per ridurre al minimo l’attività muscolare nell’area.
- Un tubo sottile può essere inserito nell’ano, in modo che l’aria possa essere pompata attraverso il tubo per gonfiare il colon per una migliore visualizzazione.
- Il tavolo si muove attraverso lo scanner per produrre una serie di sezioni trasversali bidimensionali lungo la lunghezza del colon. Un programma per computer mette insieme queste immagini per creare un’immagine tridimensionale che può essere visualizzata sullo schermo video.
- Al paziente viene chiesto di trattenere il respiro durante la scansione per evitare distorsioni delle immagini.
- La scansione viene quindi ripetuta con il paziente sdraiato in posizione prona (con la pancia verso il basso).
- Dopo l’esame, le immagini prodotte dallo scanner devono essere elaborate in un’immagine 3D che consente al medico di muoversi attraverso l’intestino come se stesse effettuando una normale colonscopia.
- Eventuali anomalie sono valutate in genere da un medico radiologo, da un medico gastroenterologo e/o da un chirurgo generale.
Quanto dura l’esame?
L’esame dura circa 10-15 minuti.
L’esame è doloroso o fastidioso?
La colonscopia virtuale non richiede sedativi e non è doloroso, tuttavia alcuni pazienti possono trovare fastidioso l’inserimento del tubo sottile nell’ano, se previsto.
Dopo l’esame
Il paziente può riprendere la normale attività dopo la procedura, ma se vengono rilevate anomalie e il paziente necessita di una colonscopia convenzionale, può essere eseguita lo stesso giorno.
Prezzo
Il costo di una colonscopia virtuale effettuata privatamente oscilla generalmente tra i 120 ed i 500 euro.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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