Alopecia e calvizie: rimedi naturali contro la perdita di capelli

MEDICINA ONLINE CAPELLI UOMO DONNA FINASTERIDE ALOPECIA CALVIZIE PELO CAPELLO RASATOL’Alopecia androgenetica è una tipologia di calvizie (perdita di capelli) dovuta ad una suscettibilità del follicolo pilifero ad una miniaturizzazione di tipo androgenetico. È la tipologia di calvizie più comune e interessa il 70% degli uomini e il 40% delle donne ad un certo stadio della loro vita. L’uomo tipicamente presenta una recessione dell’attaccatura alle tempie e perdita di capelli al vertice, mentre la donna normalmente ha un diradamento diffuso su tutta la parte alta dello scalpo. Fattori sia genetici che ambientali giocano un ruolo, e diverse eziologie rimangono sconosciute. La perdita di capelli androgenetica nell’uomo inizia sopra le tempie e al vertice, anche detto calvaria, dello scalpo. Man mano che progredisce, una striscia di capelli ai lati e posteriormente alla testa viene mantenuta.

L’alopecia è un problema multifattoriale, cioè scatenato da più cause, come patologie, stress, malattie autoimmuni, traumi e psoriasi; anche i fattori fisiologici influiscono ed aggravano sicuramente l’alopecia, come l’avanzare dell’età ed il cambiamento ormonale (alopecia androgenetica): in seno ai bulbi capilliferi, il testosterone soggiace all’attività dell’enzima  5-alfa-reduttasi che lo converte velocemente in diidrossi-testosterone: quest’ultimo va a legarsi con i recettori degli androgeni,  di conseguenza il bulbo pilifero si infiamma, il capello cade de il risultato finale è la formazione di minuscoli peletti.

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Farmaci o rimedi naturali?

Prima di adottare qualsiasi tipo di rimedio per contrastare la caduta dei capelli, sarebbe utile sottoporsi ad un controllo specialistico dal tricologo per la valutazione del quadro clinico: lo specialista potrebbe consigliare una cura farmacologica, come il minoxidil, la finasteride e l’estrone solfato, se lo ritiene opportuno, oppure consigliare alcuni rimedi naturali che, seppur meno efficaci nel contrastare la caduta, sono scevri da effetti collaterali significativi. La perdita dei capelli è in genere inevitabile, infatti quando si interrompe il trattamento erboristico, l’alopecia tende a ritornare o comunque ad aggravarsi: i rimedi naturali ad azione topica non agiscono intaccando direttamente l’enzima responsabile della caduta del capello, poiché solamente alcuni farmaci possono bloccare il 5-alfa-reduttasi, impedendo la conversione del testosterone in diidrossi-testosterone. Per coadiuvare tale effetto, possono essere utili integratori a base di serenoa repens, pigeo africano e semi di zucca assunti per os.

Rimedi naturali: effetti

Tra i rimedi naturali rientrano droghe che esplicano principalmente tre funzioni:

  1. Azione astringente: i principi attivi che promuovono quest’attività diminuiscono le secrezioni dei bulbi, agendo come sebo-regolatori (ricordiamo che la crescita del capello può essere “soffocata”, o comunque appesantita, dall’eccesso di sebo, che favorisce anche i fenomeni infiammatori locali).
  2. Attività eudermica: le droghe oleaginose conferiscono elasticità alla cute.
  3. Stimolazione del microcircolo: gli oli essenziali potenziano l’irrorazione sanguigna a livelle del bulbo pilifero. Inoltre, i principi attivi volatili esercitano proprietà disinfettanti (antisettiche).

Tutti i rimedi naturali ad azione topica dovrebbero essere accompagnati dal massaggio del cuoio capelluto, utile per favorire l’irrorazione ematica; nonostante i trattamenti naturali attenuino soltanto il processo dell’inarrestabile perdita dei capelli, sono in grado comunque di rallentare la velocità di metabolizzazione dell’enzima 5-alfa reduttasi, e di esplicare un discreto effetto sull’alopecia androgenetica.

Soluzione alcolica da frizionare

Come abbiamo prima accennato, il massaggio risulta fondamentale per la buona riuscita del prodotto erboristico: infatti, la frizione favorisce l’irrorazione del sangue. Si propone una soluzione alcolica, il che significa che i principi attivi sono sciolti in alcol: sono sufficienti poche gocce di prodotto, che dovranno essere distribuite sui capelli e frizionate fino all’assorbimento.

  • Noce (Juglans regia): il fitocomplesso si caratterizza per la presenza di Juglone, tannini, vitamina A e Vitamine del gruppo B, di conseguenza ne discendono proprietà antinfiammatorie, antisettiche  ed astringenti. La noce trova applicazioni anche in prodotti per il prurito e la desquamazione furfuracea.
  • Olmo (Ulmus campestris): il fitocomplesso è costituito soprattutto da tannini con attività astringente ed antinfiammatoria. L’olmo presenta uno spiccato tropismo cutaneo ed è un ottimo rimedio per le turbe cutanee di natura endogena, come l’alopecia.
  • Timo (Thymus vulgaris): l’olio essenziale, ricavato per distillazione in corrente di vapore, si caratterizza per la presenza di timolo, linalolo, pinene e carvacrolo. Il fitocomplesso promuove attività antibatteriche e balsamiche, determinando una blanda irritazione a livello del bulbo pilifero.
  • Bardana (Arctium lappa): la droga in questione riveste un importante tropismo cutaneo. I tetraterpeni, assieme a poliacetileni e fenoli, concorrono a determinare un’attività antibatterica e seboregloatrice (per questo motivo la bardana s’inserisce anche in prodotti contro la psoriasi). L’olio estratto dalla radice di bardana è molto utilizzato nelle formulazioni anti caduta.

Soluzione acquosa

Il secondo prodotto che analizzeremo è una soluzione acquosa (non alcolica, come il precedente): anche in questo caso è consigliabile frizionare accuratamente il prodotto sul cuoio capelluto.

  • Quillaja saponaria, pianta nota anche come Saponaria, il cui appellativo rimanda alle saponine triterpeniche presenti nel fitocomplesso, in particolare acido quillaico e sapotossine. Contrariamente a ciò che si pensa, applicata sul capello, la Saponaria non produce molta schiuma; è usata come veicolante ed umettante, nonostante il termine “umettante” sia improprio poiché le saponine (tensioattivi) diminuiscono il sebo superficiale.
  • Ortica (Urtica dioica): ricca di componenti azotati, aminoacidi, tannini, sali minerali ed acidi organici; l’ortica è nutriente e promuove l’azione esfoliante, oltre ad avere un’azione antiandrogena.
  • Rosmarino (Rosmarinus officinalis): il suo olio essenziale, costituito soprattutto da monoterpeni a basso peso molecolare, conferisce un’immediata sensazione di freschezza. Inoltre, rallenta la degenerazione del tessuto perché, paradossalmente, esercita un’infiammazione, seppur blanda, del tessuto: in questo modo è favorito il richiamo del sangue, di conseguenza l’irrorazione ai capillari sarà facilitata.
  • Capsico (Capsicum frutescens): il peperoncino è ricco di alcaloidi e vitamine. Come il rosmarino migliora l’irrorazione del cuoio capelluto provocando un’infiammazione potenzialmente utile in presenza di alopecia.

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Dermatite seborroica: immagini, sintomi, calvizie, dieta, shampoo e farmaci

MEDICINA ONLINE DERMATITE SEBORROICA IMMAGINI NUCA CUOIO CAPELLUTO CAPELLI UOMO DONNA FINASTERIDE ALOPECIA AREATA O ANDROGENETICA DIFFERENZE CALVIZIE PELO CAPELLO RASATO DECORSO 1La dermatite seborroica (chiamata anche eczema seborroico) è una dermatite che colpisce principalmente zone come il cuoio capelluto, la faccia, il torace e il condotto uditivo. In particolare, le zone ricche di ghiandole sebacee della pelle hanno una maggiore probabilità di essere colpite. Può essere confusa con la rosacea.

Quanto è diffusa?

La dermatite seborroica interessa il 5% dell’intera popolazione mondiale. Il 90% dei casi è riscontrato nella civiltà occidentale, il 6% nel continente africano e il restante 4% nel resto del mondo. I picchi sono registrati durante l’età infantile, adolescenziale (nella maggior parte delle volte) e nella mezza età. Se la malattia inizia durante la fascia infantile c’è il rischio che rimanga permanente a vita, se invece inizia durante la fascia adolescenziale normalmente si risolve col passare degli anni.

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Cause della dermatite seborroica

La causa di questa patologia non risulta essere ancora chiara: funghi del genere Malassezia, in particolare Malassezia furfur (precedentemente conosciuto come Pityrosporum ovale) e Malassezia globosa, sono presenti in notevole quantità nelle zone colpite.
Tuttavia una precisa relazione con questo fungo non è stata ancora provata. Nelle zone affette si riscontra un incremento della moltiplicazione cellulare, la produzione di sebo non aumenta ma esso cambia di composizione, così da irritare il cuoio capelluto. Inoltre i capelli potrebbero diventare secchi, crespi, arruffati, non uniformi, e soprattutto molto oleosi. Si presenta anche sul viso (attorno al naso e alla bocca, e sulle sopracciglia) e sul glande (sotto forma di pasta bianca, cioè pelle morta mista a secrezioni liquide, da non confondere col normale smegma). La causa più accreditata tra i ricercatori è una elevata sensibilità del soggetto alla Malassezia furfur. Fattori sospettati di contribuire all’insorgere di tale patologia sono:

  • anomalie del sistema immunitario;
  • condizioni ormonali;
  • malattie neurologiche (es. malattia di Parkinson, ictus);
  • stress;
  • privazione di sonno;
  • carenze vitaminiche: mancanza di biotina (vitamina B8), mancanza di piridossina (vitamina B6).

Segni e sintomi di dermatite seborroica

I sintomi di dermatite seborroica compaiono gradualmente. In genere i primi segni sono la desquamazione della cute e del cuoio capelluto. I sintomi si verificano più comunemente in qualsiasi punto della cute del viso, dietro le orecchie e nelle zone caratterizzate da pieghe della pelle. L’arrossamento e la desquamazione possono verificarsi anche sulla pelle vicino alle ciglia, sulla fronte, ai lati del naso, sul torace e sulla zona superiore del dorso. Frequentemente si evidenziano squame giallastre e untuose, associate a eritema del volto e follicolite del cuoio capelluto. Possono essere presenti piccole croste e talvolta prurito. Quest’ultimo sintomo non sempre è presente ma in alcuni casi può risultare anche intenso. Nei casi più gravi, croste e lesioni squamose giallastre e rossastre compaiono lungo l’attaccatura dei capelli, dietro le orecchie, nel canale uditivo, sulle sopracciglia, sul ponte del naso, intorno al naso, sul petto e sulla parte superiore della schiena. Comunemente, i pazienti presentano un leggero arrossamento della pelle, lesioni cutanee squamose e, in alcuni casi, la perdita dei capelli. Altri sintomi includono la presenza di chiazze o croste spesse sul cuoio capelluto, pelle grassa, arrossata, coperta di squame biancastre o giallastre, prurito, dolore e scaglie giallastre e biancastre che possono attaccarsi al fusto del capello.
La dermatite seborroica può verificarsi in bambini molto piccoli, in genere con meno di tre mesi d’età, provocando la comparsa di una crosta giallastra, spessa ed oleosa, intorno l’attaccatura dei capelli e sul cuoio capelluto. Contrariamente a quanto avviene nell’adulto nei bambini il prurito, per quanto possibile, non domina il quadro clinico. Spesso, una dermatite da pannolino di difficile risoluzione si accompagna all’eruzione del cuoio capelluto. Di solito quando questa condizione si verifica nei neonati tende a risolversi in pochi giorni e senza alcun trattamento specifico. Negli adulti i sintomi della dermatite seborroica possono perdurare poche settimane oppure molti anni. La gran parte dei pazienti conosce periodi di benessere che si alternano con periodi di riesacerbazione. Questi ultimi talvolta costringono il paziente a presentarsi ad un dipartimento d’emergenza per essere trattato. Questa condizione viene riferita ad uno specialista quando i tentativi di trattamento standard si sono rivelati infruttuosi.

Dermatite seborroica: foto

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Trattamento

Un’adeguata igiene del cuoio capelluto è fondamentale nel trattamento della dermatite seborroica unita ad una dieta corretta, che comprenda adeguate porzioni di frutta e verdura, per assicurare il corretto apporto di vitamine e sali minerali essenziale per la salute del cuoio capelluto. Il trattamento precoce delle riacutizzazioni è considerato utile ed incoraggiato da parte degli specialisti. In tutti quei soggetti con dermatite coinvolgente il cuoio capelluto e tendenza a “frugare” e “scompigliarsi” o “appiattire” i capelli sono consigliate e risultano particolarmente utili tecniche di modifica del comportamento che possono comportare una marcata riduzione delle escoriazioni cutanee. La terapia raccomandata dai dermatologi è comunque a base di creme e/o shampoo al ketoconazolo o emulsioni corticosteroidee. Lo zinco piritione, il solfuro di selenio e l’octopirox sono alla base di altri shampoo che possono dare un aiuto nel trattamento di questa patologia. Per quanto riguarda il trattamento a base di corticosteroidi non va dimenticato che pomate e lozioni a base di mometasone furoato oppure clobetasolo propionato o ancora fluocinonide sono estremamente efficaci se applicati una o due volte al giorno sulla cute interessata, anche sul volto. Sfortunatamente l’applicazione topica di pomate e lozioni a base di corticosteroidi può accelerare la comparsa di recidive, e può favorire una importante riacutizzazione della condizione a causa di un “effetto di rimbalzo”. Per questo motivo il trattamento steroideo non è incoraggiato se non in casi selezionati e per un uso rigorosamente a breve termine (massimo due settimane). Il coinvolgimento della cute in genere risponde a ketoconazolo, a naftifine oppure a creme, lozioni ed emulsioni basate su ciclopirox olamina. L’interessamento del cuoio capelluto risponde bene a shampoo contenenti ketoconazolo e ciclopirox olamina, singolarmente oppure associati. Gli antistaminici vengono utilizzati principalmente in quei soggetti in cui prevale il prurito e per alleviare l’infiammazione.
Recentemente, la fototerapia si è dimostrata utile nel trattamento della dermatite seborroica. Possono essere utili seboregolatori topici e assumere boswelliaserrata che ha forti proprietà antinfiammatorie. Anche l’olio di semi di ribes nigrum ha proprietà antinfiammatorie ed è simile al cortisone. La caduta dei capelli nella dermatite seborroica è dovuta alla situazione di stress ossidativo presente a livello del bulbo pilifero. La caduta a cui si fa riferimento non è l’alopecia androgenetica, ma un effluvio causato da stress di diversa natura.

Shampoo consigliato

Uno shampoo molto utile contro la dermatite seborroica, consigliato dal nostro Staff medico, è il seguente: https://amzn.to/3qCkbbl

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Alopecia: qual è l’età di insorgenza nell’uomo e nella donna

MEDICINA ONLINE CAPELLI UOMO DONNA FINASTERIDE ALOPECIA CALVIZIE PELO CAPELLO RASATO DECORSOL’alopecia androgenetica è una tipologia di calvizie (perdita di capelli) dovuta ad una suscettibilità del follicolo pilifero ad una miniaturizzazione di tipo androgenetico. Fattori sia genetici che ambientali giocano un ruolo e diverse eziologie rimangono sconosciute. È la tipologia di calvizie più comune ed interessa il 70% degli uomini e il 40% delle donne ad un certo stadio della loro vita. L’età di insorgenza è estremamente variabile, anche se in oltre la metà dei soggetti il problema si manifesta macroscopicamente nel periodo di età compresa tra i 30 e i 40 anni, anche se nei casi più gravi tale condizione può esordire molto più precocemente.

Sia nel caso di alopecia androgenetica maschile che femminile la caduta dei capelli può essere essenzialmente di due tipi:

  • alopecia androgenetica rapida: la caduta dei capelli inizia precocemente, dopo la pubertà, in questo caso già a 20/25 anni ci si trova in fase piuttosto avanzata;
  • alopecia androgenetica lenta: la caduta dei capelli si manifesta in modo rilevante in modo più lento, intorno ai 35/50 anni.

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Differenza tra alopecia e dermatite seborroica

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Alopecia areata

Con “alopecia” si intende il processo di diminuzione della qualità e della quantità di capelli. A differenza della caduta di capelli stagionale, l’alopecia è una vera e propria malattia che non dipende da fattori ambientali o stagionali. Le cause dell’alopecia possono essere:

  • genetiche;
  • immunologiche, legate ad esempio a malattie autoimmuni come la tiroidite;
  • nutrizionali, legate a carenze alimentari o malattie come l’anemia;
  • psicologiche, che possono provocare alopecia da stress.

La manifestazione della malattia può avvenire in modo diverso, a seconda del tipo di alopecia di cui si è affetti, androgenetica o aerata.

Superficial Folliculitis

Dermatite seborroica

La dermatite seborroica (chiamata anche eczema seborroico) è una dermatite, cioè una infezione del derma, una parte della pelle, che colpisce principalmente zone come il cuoio capelluto, la faccia, il torace e il condotto uditivo. In particolare, le zone ricche di ghiandole sebacee della pelle hanno una maggiore probabilità di essere colpite. Può essere confusa con la rosacea. La causa di questa patologia non risulta essere ancora chiara: funghi del genere Malassezia, in particolare Malassezia furfur (precedentemente conosciuto come Pityrosporum ovale) e Malassezia globosa, sono presenti in notevole quantità nelle zone colpite. Tuttavia una precisa relazione con questo fungo non è stata ancora provata. Nelle zone affette si riscontra un incremento della moltiplicazione cellulare, la produzione di sebo non aumenta ma esso cambia di composizione, così da irritare il cuoio capelluto.

Il collegamento tra alopecia e dermatite seborroica risiede nel fatto che spesso una è causa dell’altra e viceversa o – comunque – una è causa di aggravamento dell’altra e viceversa, accellerandone il decorso. E’ però importante ricordare che mentre l’alopecia interessa il cuoi capelluto, la dermatite seborroica invece – come prima accennato – non colpisce necessariamente il cuoio capelluto, bensì può interessare anche altre zone, specie viso, zone auricolari e torace.

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Differenza tra alopecia, calvizia, calvizie e telogen effluvium

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Alopecia areata

La calvizie è il processo di diminuzione della qualità (colore, spessore) e della quantità di capelli o la loro scomparsa. La parola calvizia è invece un errore della lingua italiana, spesso usato al posto del termine corretto “calvizie”. La calvizie può essere provocata da varie condizioni e patologie, tra cui l’alopecia.

Con “alopecia” si intende il processo patologico di diminuzione della qualità e della quantità di capelli. A differenza della caduta di capelli stagionale, l’alopecia è una vera e propria malattia che non dipende da fattori ambientali o stagionali. Le cause dell’alopecia possono essere:

  • genetiche;
  • immunologiche, legate ad esempio a malattie autoimmuni come la tiroidite;
  • nutrizionali, legate a carenze alimentari o malattie come l’anemia;
  • psicologiche, che possono provocare alopecia da stress.

La manifestazione della malattia può avvenire in modo diverso, a seconda del tipo di alopecia di cui si è affetti:

Alopecia Androgenetica: è una condizione di mancanza, totale o parziale, dei capelli. Spesso è legata a problemi ormonali e di natura tendenzialmente ereditaria.

Alopecia Areata – AA – (dal latino area Celsi, perché descritta da Celso): è una forma di alopecia che consiste in una chiazza rotondeggiante causata da una repentina caduta dei capelli, o di altri peli del corpo.

Telogen Effluvium– TE – consiste nella caduta di capelli molto intensa, come per esempio dopo una gravidanza.

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Tinture, phon, spazzole, gel e piastre aggrediscono la tua chioma e ti fanno perdere i capelli

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA TRISTE DEPRESSIONE TRISTEZZA CAPELLI PENSIERI PAURA FOBIATutti noi, le donne pubblicamente e gli uomini più segretamente, vorremmo avere capelli abbondanti, luminosi, sani, che non cadono a bizzeffe nel lavandino al mattino, quando ci pettiniamo. Purtroppo non per tutti è così. Avere dei capelli dal colore spento, facili alle doppie punte ed alla caduta è scritto nel nostro DNA. Tuttavia, come sempre accade, abbiamo tante armi per difenderli, a patto di prendersene cura costantemente e dire addio ad abitudini che possono rivelarsi dannose, primi fra tutti i «cento colpi di spazzola» consigliati dalle nostre nonne. Lo spiega un documento dell’American Academy of Dermatology, secondo cui anche seguire le mode in fatto di acconciature può rivelarsi «pericoloso»: extension, treccine e piastre per lisciare i capelli dovrebbero essere utilizzati con il contagocce, se non si vogliono perdere più capelli del dovuto.

Continua la lettura su https://www.corriere.it/salute/dermatologia/13_luglio_31/capelli-sani-consigli-caduta_38cd7a58-f854-11e2-a59e-96a502746665.shtml

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Capelli cresciuti in laboratorio grazie alle cellule staminali: diremo addio a calvizie e alopecia?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA BELLA ESTETICA CAPELLI OCCHI BELLEZZA COSMETICI PELLE RUGHE TRUCCO MAKE UP OCCHIALI DA SOLE COLORATICapelli cresciuti in laboratorio grazie alle cellule staminali: è questa la nuova scommessa per combattere calvizie e alopecia di un team di ricercatori inglesi e americani. Gli studiosi hanno iniziato a ricreare l’intera struttura che permette ai capelli di nascere e svilupparsi e sperano, dopo i tentativi sugli animali, di poter presto applicare la loro tecnica anche all’uomo, risolvendo uno dei problemi più sofferti soprattutto dall’universo maschile. A oggi i tentativi di far nascere nuovi capelli in laboratorio non avevano mai avuto frutti positivi e duraturi, e per combattere l’alopecia si passava dai trapianti, ai riporti, alla tecnica del plasma ricco di piastrine, a prodotti cosmetici e medicinali con possibilità di riuscita non sempre elevata.

Continua la lettura su https://www.corriere.it/salute/dermatologia/13_ottobre_22/capelli-umani-cresciuti-dorso-topi-passi-avanti-contro-calvizie-alopecia-1b5b6f60-3b08-11e3-95f2-9a7a296f615f.shtml

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Perdi troppi capelli? Ecco i 9 consigli per evitare di lasciarli sul pettine

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA TRISTE DEPRESSIONE TRISTEZZA CAPELLI PENSIERI PAURA FOBIAEcco i nove consigli per migliorare la salute dei tuoi capelli:

1) Proteggere i capelli dal sole
Le radiazioni UV, unite agli effetti aggressivi dell’acqua salmastra, rovinano la fibra dei capelli. Il calore e il sole, inoltre, causano il sollevamento delle cellule della cuticola, che non riflettono più la luce: i capelli diventano opachi e secchi.
È quindi importante proteggere anche i nostri capelli dal sole con l’uso del cappello o di prodotti contenenti filtri UV. Ne sono esempio gli oli secchi, che danno un “effetto bagnato”, e gli spray invisibili, che proteggono pur mantenendo un aspetto naturale.

2) Non eccedere con i “colpi di spazzola”
Le spazzolature violente o troppo intense rovinano la fibra del capello, arrivando a volte anche a spezzarlo. Spazzolatura e pettinatura, infatti, sollevano le cellule della cuticola danneggiando il capello.
I capelli in superficie subiscono maggiormente l’attrito di spazzole e pettini, per questo sono di solito più rovinati.
Una spazzolatura delicata e non troppo prolungata con una spazzola morbida, invece, può liberare i capelli da residui di polvere o cosmetici fissanti senza danneggiarli.

3) Non pettinare i capelli quando sono bagnati
La resistenza del capello diminuisce quando è imbevuto d’acqua. Bisogna quindi evitare di pettinare i capelli ancora bagnati, soprattutto se non è stato utilizzato il balsamo.

4) Limitare trattamenti chimici come decolorazione e permanente
I procedimenti chimici come la decolorazione e la permanente causano spesso la rottura dei legami presenti fra gli atomi di zolfo della cistina, aminoacido che costituisce la cheratina dura. La resistenza del fusto è dovuta alle cheratine della corteccia: se la corteccia viene danneggiata il capello diventa fragile e si può spezzare.
Se effettuate correttamente, comunque, queste pratiche cosmetiche non agiscono sul follicolo e non causano un’aumentata caduta.

5) Pulire periodicamente il filtro dell’asciugacapelli
I capelli che rimangono nel filtro, ostruendo la resistenza, aumentano la temperatura emessa, danneggiando così i capelli.

6) Usare sempre balsamo o maschera
Balsamo e maschera sono complementi indispensabili dello shampoo perché formano una pellicola protettiva che previene il danneggiamento della cuticola causato dagli agenti esterni. Sono fondamentali soprattutto per chi ha i capelli lunghi e per chi effettua tinture, decolorazioni o permanenti. Contrariamente a quanto alcuni credono, il balsamo non appesantisce i capelli. Inoltre, esistono formulazioni specifiche per ogni esigenza (per capelli grassi, fragili, spenti e così via).

7) Lavare più spesso i capelli se si utilizzano gel, schiume o spray fissanti
I residui di gel, schiume e spray depositati sul cuoio capelluto possono favorire la forfora e la dermatite seborroica, per questo è bene lavare i capelli con una maggiore frequenza.

8) Proteggere i capelli dal cloro della piscina
Il cloro può danneggiare il fusto e favorire la comparsa di doppie punte, o decolorare i capelli conferendo talvolta ai capelli biondi un colorito “verdastro”. Per questo è importante proteggere i capelli con prodotti appositi, e con l’uso della cuffia.

9) No a trecce e treccine e rasta
Trecce, treccine e dreadlocks (quelli che vengono chiamati comunemente “rasta”) indeboliscono i capelli: stressano il follicolo dei capelli, e non fanno arrivare i nutrienti alle punte. Meglio evitare questo tipo di acconciature.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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