Sindrome da spogliatoio o dismorfofobia peniena: il pene sembra deforme o più piccolo o più grande di quanto sia

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO UOMO DOCCIA TRISTE PENE PICCOLO ACQUA LAVA SAPONE DEPRESSIONE STANCO SESSO BARBA CAPELLI FACCIA PELLE CORPOUna delle paure più grandi di ogni uomo è quella di avere un pene diverso da quello degli altri uomini, paura – spesso totalmente immotivata – che porta ansia da prestazione e difficoltà ad approcciarsi con l’altro sesso per paura di mostrare al partner un pene che si ritiene essere deforme o troppo piccolo. Quando questa paura diventa un chiodo fisso, diventa la base su cui si instaura la dismorfofobia peniena, anche chiamata “sindrome da spogliatoio” in quanto chi ne soffre tende a evitare di fare la doccia insieme ad altri uomini in palestra o dopo l’attività sportiva nel timore di essere sottoposti a giudizio per via delle dimensioni o della forma dei propri genitali. A volte queste preoccupazioni non sono motivate dalla presenza di reali anomalie, ma ciò non impedisce ad alcuni uomini di diventare preda di idee ossessive e di comportamenti compulsivi, come il guardarsi continuamente allo specchio nel tentativo di confermare le proprie valutazioni o ricorrere a frequenti controlli medici per potere correggere il (presunto) problema.

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Pene troppo grande per il rapporto

Uno dei lati più scientificamente interessanti della dismorfofobia peniena, in costante aumento tra gli uomini, è che questa patologia non porta necessariamente a vedere il proprio pene come deforme o più piccolo di come realmente sia: chi ne soffre può vedere il proprio pene più grande della realtà e può arrivare a pensare che queste sue dimensioni “esageratamente generose” potrebbero far male alla partner durante il rapporto.

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Le dimensioni di un pene normale ed il confronto con gli attori pornografici

E’ impressionante sapere che circa l’80% dei pazienti che si sottopongono a interventi di allungamento del pene non ne avrebbero alcun bisogno, avendo un organo genitale di dimensioni normali. Ciò rimanda ad una dismorfofobia peniena, che difficilmente si sarebbe risolta con l’ausilio di tecniche di allungamento chirurgiche e/o fisioterapiche: nessuna misura appare abbastanza normale a chi soffre di questa patologia. Ma quali sono queste dimensioni normali? I diversi studi effettuati sulla misurazione del pene, considerando la difficoltà a procedere in un’indagine valutata come invasiva e le varie tecniche di misurazione utilizzate, hanno evidenziato alcune dimensioni standard, ovvero relative alla media della popolazione (normalità statistica). La concordanza dei dati evidenzia una dimensione a riposo pari a 8-10 cm in lunghezza (dalla radice dorsale del pene alla punta). Allo stato di erezione, invece, la lunghezza media varia tra i 12-16 cm con una circonferenza pari a 11- 12 mm.
Lo stato di flaccidità del pene ha una dimensione del tutto variabile e questo dipende essenzialmente da alcuni fattori:

  • la struttura anatomica costituzionale dell’individuo;
  • agenti ambientali come temperature troppo elevate (il pene si distende); oppure troppo fredde (il pene si restringe);
  • condizioni di “salute” dello stesso individuo.

Inoltre, è importante sottolineare quanto la percezione che un uomo può avere del proprio organo genitale sia visivamente distorta rispetto al possibile confronto con un altro simile posizionato di fronte. Probabilmente l’uomo che rimane legato al concetto di potenza-virilità non verrà comunque rassicurato dai dati numerici prima accennati, bensì continuerà a confrontarli con le dimensioni degli organi genitali di uomini più dotati, iniziando un confronto anche con gli attori pornografici superdotati che lo vedrà, per ovvi motivi, quasi sempre sconfitto: tutto questo può rimandare costantemente ad una visione distorta della realtà dei fatti.

Il micropene e la capacità di adattamento della vagina

Gli specialisti concordano nel ritenere che è opportuno parlare di micropene quando la sua lunghezza, in stato di erezione, è inferiore ai 7 centimetri. Condizione davvero molto rara. Questo è stato definito in base all’impossibilità di un pene al di sotto di tale dimensione in erezione, di riuscire a penetrare la cavità vaginale. Infatti, le dimensioni del canale vaginale a riposo sono di circa 7,5 cm. E’ importante però ricordare che la vagina ha una particolarità essendo una cavità a dimensioni variabili: a riposo le sue pareti sono normalmente unite, durante il coito si allargano per accogliere il pene adattandosi alle sue dimensioni. La vagina possiede una grande elasticità e si conforma a dimensioni diverse, non perdendo mai il contatto con il pene che la penetra dal momento che la natura ha previsto che una perdita di opposizione non determinerebbe la stimolazione ritmica della prostata dell’uomo e quindi eiaculazione e concepimento.

Leggi anche: “Dottore, il mio pene si sta accorciando”: la sindrome della retrazione genitale

Troppa lubrificazione vaginale e poca sensazione di penetrazione

Alla luce di quanto appena detto si può quindi dire che la maggior parte dei peni, siano perfetti per la maggior parte delle vagine, tuttavia alcuni uomini durante la penetrazione hanno la convinzione che il loro pene non sia adatto per quella vagina. Questo viene riportato essenzialmente in alcune sensazioni dove è presente un’abbondante lubrificazione vaginale e dove la donna, non essendo più giovanissima, ha perso “tono vaginale”. Sarebbe necessario ricordarsi che, se la vagina è particolarmente lubrificata, è perché la donna sta vivendo un costante e piacevole stato di eccitazione e dovreste godere di ciò, invece, di farvi problemi sull’abbondanza del liquido vaginale e sulle dimensioni del pene. Anzi, dovreste preoccuparvi se la vostra partner fosse poco o per niente lubrificata! Sembra incredibile ma la lubrificazione vaginale rimane una delle prime causa di sindrome da spogliatoio. Il mio consiglio può essere quello di interrompere temporaneamente il rapporto ed asciugare il pene dall’eccesso di liquido lubrificante femminile, per tornare ad avvertire una sensazione di maggiore penetrazione.

Leggi anche: Il pene si accorcia o no con l’età? Come le misure cambiano negli anni

Diagnosi e cure

La diagnosi è relativamente facile, il soggetto – nonostante le sue dimensioni siano normali – tende generalmente a:

  • rivolgersi insistentemente al medico per avere rassicurazioni (di cui mai si sentirà realmente soddisfatto);
  • evitare i rapporti con l’altro sesso;
  • avere pensieri ricorrenti ed ossessivi riguardo alle dimensioni del pene;
  • avere ansia da prestazione;
  • guardarsi ripetutamente allo specchio i genitali alla ricerca di un difetto che non esiste;
  • guardare di nascosto gli altri peni (nei bagni, sotto le docce della palestra…) per confrontarsi con gli altri, sentendosi sempre il “perdente” del confronto (in ogni caso, anche quando in realtà il pene degli altri è più piccolo del proprio).

Se vi ritrovate in questo quadro, potreste aver bisogno dell’aiuto di un medico (terapia farmacologica) ed un psicoterapeuta che miri a lavorare sul disturbo d’ansia e sul vissuto problematico del soggetto, consentendogli di riappropriarsi della propria autostima e di imparare ad accettare il proprio corpo perché possa essere accettato anche dagli altri. Il problema va affrontato alla radice: la scarsa autostimaGli uomini che si convincono del fatto che i propri organi genitali siano differenti rispetto agli standard medi provano infatti scarsa stima per se stessi. Le loro ansie diventano di frequente motivo di disagio non soltanto nelle relazioni sessuali ma pure nei rapporti sociali e professionali, nei casi più gravi spingendo i soggetti con dismorfofobia all’isolamento.

Ed anche: Come misurare correttamente la lunghezza del pene

Intervento chirurgico o no?

L’intervento chirurgico è generalmente sconsigliato e va considerato solo se esiste realmente una qualche anomalia nella forma o nelle dimensioni del proprio pene che solo il medico può valutare: la chirurgia può rappresentare una soluzione capace di sollevare il paziente dalle sue preoccupazioni, restituendogli una normale vita di relazione, in tutti gli altri casi (pene normale) l’intervento chirurgico è da evitare essendo quasi sicuramente non risolutivo.

Se pensi di soffrire della sindrome da spogliatoio, prenota la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a risolvere il tuo problema.

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Stupra una ragazza: “Pensavo piangesse per il mio pene troppo grosso”

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma STUPRA PENE TROPPO GROSSO Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Pressoterapia Linfodrenaggio Pene Vagin.jpgUn agente di cambio di 26 anni, sotto l’effetto di alcol e droghe, ha stuprato una donna di 29 anni. Daniel Green, questo il suo nome, è inglese ed è stato condannato a sei anni di prigione per la violenza. Questa storia ha avuto un clamoroso risalto nel Regno Unito soprattutto per quanto affermato dallo stupratore nel corso della difesa in tribunale. Green, infatti, ha ammesso di aver notato che durante l’atto sessuale la donna piangeva, ma ha detto che credeva che le lacrime fossero dovute alle “eccessive dimensioni” del suo pene. Il giovane ha dichiarato: “Stavo ballando tra i tavoli, quando mi sono accorto di questa ragazza che dormiva sotto una scrivania. Mi ha detto che non aveva soldi per il taxi che l’avrebbe dovuta portare a casa”, ha raccontato Continua a leggere

La lunghezza del pene si accorcia a causa dell’inquinamento

MEDICINA ONLINE UOMO TRISTE DOLORE MAL DI TESTA PENSIERI DEPRESSIONE STANCHEZZA STANCO BRUTTOLe misure del maschio si stanno riducendo a causa dell’inquinamento. Lo afferma uno studio del sito inglese TheyFit specializzato nella commercializzazione dei preservativi.

Il pene si sta accorciando

Gli “addetti ai lavori” d’Oltremanica hanno confrontato la lunghezza media di un pene inglese in erezione: dieci anni fa era di 15,4 centimetri, mentre oggi si ferma a 12,95. Solo statistiche parziali, certo, ma che confermano lo studio condotto solo scorso anno dall’Università di Padova, che aveva rivelato come negli ultimi 60 anni il pene italico si fosse ridotto in lunghezza del 10 per cento.

Colpa dell’inquinamento

I maggiori responsabili del preoccupante restringimento sarebbero gli agenti inquinanti e i cambiamenti climatici, in grado d’influenzare il sistema endocrino. A livello globale, infatti, i più dotati sono gli africani, mentre i coreani chiudono loro malgrado questa classifica molto particolare. I sudanesi (16.47 centimetri) inseguono in vetta i sorprendenti ecuadoriani (17,77 cm), mentre le posizioni di coda sono tutte asiatiche, con una media di 10,9 centimetri per i giapponesi e di 9,66 per i nordcoreani.

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Le “dimensioni” contano? Senza dubbio si

MEDICINA ONLINE UOMO GIOVANE TRISTE DOLORE MAL DI TESTA PENSIERI DEPRESSIONE STANCHEZZA STANCO BRUTTOPrima o poi ogni uomo si è fatto questo domanda: “Le dimensioni del pene contano? E quanto contano?”. Questo quesito potrebbe finalmente avere ha una risposta scientifica. Secondo uno studio effettuato da ricercatori canadesi in concorso con ricercatori australiani e pubblicato sulla rivista dell’Accademia Americana delle scienze, le dimensioni del pene sarebbero considerate dalle donne uno dei principali motivi di fascino di un uomo.

Il team di scienziati, guidati da Brian S. Mautz, ha arruolato un gruppo di 105 donne e mostrato loro 53 immagini, animate e rigorosamente a grandezza naturale, ritraenti corpi maschili diversi in base ad altezza, forma del corpo e dimensione del pene. Il risultato è che le “misure” contano: sono risulktati più attraenti uomini alti, con pene grande e forma del corpo a V, cioè con spalle larghe e vita stretta. Michael Jennions dell’Australian National University (ANU), ha affermato:

“E’ possibile che, prima che gli esseri umani indossassero vestiti, le femmine usassero le ‘dimensioni’ dell’organo sessuale maschile come uno dei fattori di scelta del maschio con cui accoppiarsi e che questo abbia contribuito all’evoluzione della sua morfologia. Infatti gli uomini hanno l’organo leggermente più lungo e marcatamente più largo degli altri primati. I nostri risultati suggeriscono che gli esseri umani hanno un pene più grande perché in passato le femmine preferivano accoppiarsi con maschi meglio dotati”. 

Per approfondire: Le dimensioni del pene contano o no? Le confessioni senza censura delle mie pazienti ed i loro consigli per avere un pene più bello

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I tedeschi accusano: il pene degli italiani si sta accorciando

MEDICINA ONLINE PENE LUNGHEZZA TEDESCHI ACCUSANO MISURA ACCORCIA DOTTORE AIUTO IL MIO PENE SI STA ACCORCIANDO SPERMA AUMENTO EIACULAZIONE ORGASMO SESSO UOMO DONNANon bastavano lo spread, i piani anticrisi e le misure di austerità ad accendere la rivalità tra Italia e Germania, senza contare la lunghissima e tradizionale contrapposizione calcistica (che ci ha visto quasi sempre vincitori, ricordiamolo!). Ora la battaglia si sposta sul fronte dei centimetri, più precisamente quelli del pene. Il tabloid tedesco Bild ha infatti pubblicato alcuni giorni fa un articolo in cui accusa i peni italici di essersi ridotti, mentre quelli germanici non avrebbero perso un millimetro. E ben poco può fare il testimonial della mascolinità italica Rocco Siffredi per contrastare la diminuzione della dimensione media degli organi sessuali maschili italiani.

UNA RICERCA PADOVANA 

Ad averlo verificato sarebbe stato nel febbraio scorso proprio uno studio condotto all’Università di Padova.
Dopo aver raccolto i dati su oltre 2 mila ragazzini tra 18 e 19 anni, l’andrologo Carlo Foresta ha notato che nell’ultimo mezzo secolo qualcosa nei pantaloni del maschio nostrano si è ristretto.

MENO UN CENTIMETRO 

Il professore ha riscontrato una diminuzione di quasi un centimetro: si è passati da una media di 9,7 a quella di 8,9.
La colpa della contrazione starebbe nello smog, nello stress e nelle abitudini di vita.
Altre parti del corpo, tra cui gambe, braccia e lobi delle orecchie, si sono invece allungate.
Ma la crescita non è certamente andata nella direzione più auspicabile per l’orgoglio degli uomini italiani.

SULLA DURATA PRIMATO ITALIANO 

Se quindi sulle dimensioni ai tedeschi va meglio, non altrettanto si può dire sul fronte della durata della performance sotto le lenzuola: Foresta ha dichiarato che i maschi italici resistono più a lungo. Inoltre tra i cittadini germanici, le disfunzioni erettili sono molto più diffuse. E la ricerca padovana ha spiegato che è tutta colpa del sovrappeso.
Nella nostra penisola, però, il problema dell’obesità tocca soprattutto i bambini e gli adolescenti: il futuro degli italiani non è certo dei più incoraggianti.

Prima di chiudere vorrei però ricordare, a tutti i tedeschi all’ascolto, che almeno sulla carta, tra noi e loro, sono gli italiani ad avere le migliori dimensioni!

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Pene troppo piccolo o troppo grande per un rapporto sessuale soddisfacente: quali sono le dimensioni minime e massime del pene?

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E’ indispensabile precisare la motivazione  che è alla base di questo articolo dedicato alle dimensioni del pene: tali dimensioni sono qui analizzate solo in riferimento alla funzione biologica per cui il pene è indispensabile, e cioè la penetrazione in vagina per la fecondazione della donna; pertanto, le parole che seguono si inseriscono nel contesto di una vita sessuale che preveda un partner, e dove il partner sia eterosessuale. In parole povere qui non si parla di estetica ma di vera e propria fisiologia della riproduzione.

Partiamo però dall’inizio. Il pene, quando è eccessivamente grande o eccessivamente piccolo, può ovviamente condizionare alcune modalità di attività sessuale (alcune “posizioni”); tuttavia una vita sessuale soddisfacente può essere del tutto indipendente dalle dimensioni del pene. Le dimensioni del pene sono estremamente variabili. Alcuni autori ritengono che la lunghezza media del pene (con misurazione sul dorso del pene, cioè sulla sua superficie rivolta verso l’addome e stando in piedi) sia circa 10 cm a pene flaccido e circa 15 cm a pene in erezione; la circonferenza media misurata alla base del pene, cioè sulla sua parte più vicina all’addome, sarebbe di 9 cm a pene flaccido e 12 cm in erezione.
Se sulle dimensioni medie non ci sono molti dubbi, c’è ancora molta incertezza su quali possano essere considerate le dimensioni minime e massime del pene, tali da essere considerate ancora nella norma.

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Le dimensioni minime e massime che riporterò sono fondate su tali presupposti:

  1. la lunghezza media della vagina è di circa 7 cm;
  2. le pareti della vagina sono molto elastiche, ma una loro eccessiva distensione può essere dolorosa;
  3. sono più numerose le donne con orgasmo clitorideo (a prescindere dal fatto che la stimolazione del clitoride avvenga con la penetrazione del pene in vagina o con altre modalità) piuttosto che con orgasmo vaginale;
  4. il contatto violento tra glande e collo dell’utero (la parte di utero che é posta al termine del canale vaginale, come a costituirne una sorta di tappo) può determinare dolore per la donna;
  5. un pene con dimensioni ai limiti inferiori di norma può talora impedire di praticare tutta la gamma di posizioni sessuali immaginabili e che prevedano la penetrazione in vagina, ma spesso alcune posizioni sono comunque praticabili;
  6. la lunghezza minima del pene, che sia considerabile nella norma, é senz’altro minore quando entrambi i partner siano magri. Se entrambe i partner sono magri, quindi, anche un pene di modeste dimensioni può essere sufficiente per un rapporto completamente soddisfacente;
  7. si può ipotizzare che le dimensioni medie del pene non siano solo finalizzate all’attività sessuale, ma rispondano in parte anche a canoni estetici. In una certa fase dell’evoluzione dell’uomo, infatti, i suoi antenati avevano già assunto la posizione eretta ma non l’abitudine a vestirsi. Proprio per questo motivo per un lungo arco di tempo il pene potrebbe avere assunto anche il significato di richiamo sessuale, come, ad esempio, la statura, la massa muscolare, la distribuzione dei peli, i lineamenti del volto, il tono della voce. La selezione naturale potrebbe quindi avere favorito dimensioni del pene superiori a quelle strettamente necessarie per l’attività sessuale esclusivamente per motivi estetici.

Dimensioni minime del pene:
Sulla base dei punti sopra elencati, in un uomo magro che abbia come partner una donna magra ritengo che un pene lungo 10 cm (ma forse potrebbero essere sufficienti 8 cm) e con una circonferenza in erezione di circa 7 cm permetta, oltre che la penetrazione, anche una ampia gamma di posizioni durante l’attività sessuale ed almeno un minimo grado di soddisfazione nel rapporto.

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Dimensioni massime del pene:
Per quanto riguarda le dimensioni massime del pene eretto, una lunghezza superiore ai 18 cm solitamente impone una certa attenzione durante i rapporti affinché il pene non penetri completamente in vagina o penetri in vagina senza una spinta violenta, evitando quindi movimenti che possono provocare dolore quando si arriva a colpire il collo dell’utero. Invece, una circonferenza superiore ai 15 cm spesso provoca nella donna una sensazione di eccessiva distensione se non vero e proprio dolore. Tutto ciò si accentua con l’avanzare dell’età della donna per via della frequente riduzione di elasticità e lubrificazione delle pareti vaginali.

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