Dolori alla schiena, nausea, disturbi gastrointestinali, colite, cefalea, dolori alle articolazioni sono disturbi molto comuni, ma sono soltanto disturbi fisici o nascondono qualcos’altro? Spesso disturbi come quelli sopraelencati possono rappresentare una somatizzazione di disagi psichici non ben diagnosticati o semplicemente ignorati. La comparsa di sintomi fisici ricorrenti nasconde spesso una Continua a leggere
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Sindrome dell’uomo rigido: cause, sintomi, diagnosi, terapia
Con “sindrome dell’uomo rigido” (anche chiamata “sindrome della persona rigida” o “SPR”, in inglese “stiff person syndrome” o “stiff-man Continua a leggere
Cure palliative: cosa sono ed a che servono?
Una terapia si definisce “palliativa” (in inglese “palliative care“) quando non va direttamente a curare la causa della patologia, bensì si occupa di alleviare i sintomi che essa procura al paziente, dando la possibilità a quest’ultimo di godere della migliore qualità di vita possibile, specie in caso di malattia terminale, cioè una malattia che non può essere curata e che condurrà il paziente a morte in un tempo variabile.
Le terapie palliative si distinguono quindi fortemente dalle terapie eziologiche:
- terapia eziologica: cura le cause dirette della malattia ed è in grado di far guarire il paziente;
- terapia palliativa: cura i sintomi causati dalla malattia, assicura una migliore qualità di vita al paziente ma non è in grado di guarirlo.
Il paziente sotto cura palliativa riceve farmaci e si sottopone a terapie per controllare il dolore (terapia del dolore) e altri sintomi come la costipazione, la nausea e i problemi respiratori. Il paziente terminale – e la sua famiglia – riceve inoltre supporto psicologico e spirituale, in modo da non dover affrontare da solo un momento tanto difficile.
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Chi si occupa delle cure palliative?
Le cure sono fornite grazie al contributo decisivo di medici, infermieri, psicologi, fisiatri; e associazioni di volontari specializzate che forniscono assistenza umana ed altamente professionale h24, festivi inclusi, insieme a materiale sanitario quali “aste” per flebo e materassini con lettino anti-decubito, utili in questo tipo di pazienti che sono nella maggioranza di casi allettati.
Obiettivo delle cure palliative
Obiettivo principale delle cure palliative è dare senso e dignità alla vita del malato fino alla fine, alleviando prima di tutto il suo dolore, e aiutandolo con i supporti non di ambito strettamente medico. Questo tipo di medicina non è solo una semplice cura medica, ma può favorire un percorso di riconciliazione e pacificazione rispetto alla vita del malato e delle persone che gli stanno attorno.
Le cure palliative:
- danno dignità al malato;
- affermano il valore della vita, considerando la morte come un evento naturale;
- non prolungano né abbreviano l’esistenza del malato;
- provvedono al sollievo dal dolore e dagli altri sintomi;
- considerano anche gli aspetti psicologici e spirituali;
- offrono un sistema di supporto per aiutare il paziente a vivere il più attivamente possibile sino al decesso;
- aiutano la famiglia dell’ammalato a convivere con la malattia e poi con il lutto.
“Tu sei importante perché sei tu e sei importante fino alla fine”
Frase della dottoressa Cicely Saunders, la prima a concepire gli Hospice come luogo e metodo di trattamento dei malati e delle malattie terminali.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Quali sono i dolori più diffusi?
Il dolore è il sintomo più diffuso in assoluto. A seconda della zona coinvolta ognuno di noi ha sperimentato un tipo particolare di dolore, ecco una lista dei più diffusi.
Uno dei dolori più frequenti è sicuramente il mal di testa. Tra le emicranie essenziali (ossia quei mal di testa di cui non è possibile stabilire con chiarezza la causa) le più frequenti sono l’emicrania comune o vasomotoria e quella abituale. Ci sono poi le emicranie secondarie, causate soprattutto da sinusiti, anemie, ipertensione arteriosa, otiti, affezioni dentarie, fumo, alcool.
I sintomi che presenta chi soffre di mal di schiena sono divisi a seconda del tratto della colonna vertebrale colpita. I principali dolori possono riguardare il tratto cervicale e il tratto lombare. Il dolore cervicale può presentarsi in modo acuto oppure lento e via via sempre più grave. Nel primo caso il dolore è improvviso e violento in una zona ristretta e ben localizzata della nuca (torcicollo). Nel secondo arriva lentamente, è sordo, interessa tutta la nuca e può essere peggiorato o provocato dai movimenti del capo. Il dolore lombare può presentarsi sia in forma acuta che cronica e può comparire bruscamente, per una sollecitazione meccanica per esempio un movimento imprevisto o improvviso che può generare dolore acuto. Nella forma cronica invece il dolore è di vecchia data (per esempio a causa di un atteggiamento “viziato” della colonna dovuto a squilibri nella postura). Il dolore sciatico è un sintomo doloroso del nervo sciatico che parte dalla zona lombare della colonna vertebrale ramificandosi in tutto l’arto inferiore. Scoliosi, artrosi, discopatie o ernie del disco possono essere causa di sciatica, ma spesso il nervo può ammalarsi per suo conto (nevrite), per cause infettive, reumatiche e tossiche.
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Il dolore reumatico è tipico delle articolazioni e delle strutture che le circondano. Il dolore infiammatorio è dovuto a cause di natura infettiva, immunitaria (per esempio reumatismo articolare acuto e artrite reumatoide), dismetabolica (gotta). Il dolore interessa una o più articolazioni, può essere acuto oppure cronico e si associa generalmente ai classici sintomi dell’infiammazione.
Il “mal di stomaco” (come anche il mal di pancia) può manifestarsi come bruciore, crampo, senso di dilatazione e può essere accompagnato da nausea oppure vomito e durare qualche giorno oppure essere sempre presente (dolore cronico). Le cause note del mal di stomaco sono la gastrite o l’ulcera.
I dolori mestruali possono essere dovuti ad anomalie funzionali, di tipo ormonale, oppure anche a problemi di tipo psicologico. Il dolore si accompagna spesso a mal di testa.
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