Frattali: cosa sono, esempi, immagini, significato, dove si trovano in natura, lineari, non lineari, aleatori

FRATTALE 01 Dott Emilio Alessio Loiacono Medico ChirurgoCon “frattale” si indica un oggetto geometrico dotato di “omotetia interna”, cioè si ripete nella sua forma allo stesso modo su scale diverse (alcune sono più grandi, altre più piccole): il risultato di ciò è che Continua a leggere

Differenza tra simmetria assiale e centrale

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Simmetria centrale

In geometria il termine “isometria” è una nozione che indica il movimento rigido di Continua a leggere

Differenza tra traslazione, simmetria, rotazione e antitraslazione: le isometrie

MEDICINA ONLINE GEOMETRIA MATEMATICA SCUOLA Differenza tra traslazione, simmetria, rotazione e antitraslazione le isometrie.jpgIn geometria il termine “isometria” è una nozione che indica il movimento rigido di Continua a leggere

Differenza tra direttamente proporzionale e inversamente proporzionale

La proporzionalità diretta è una relazione tra due grandezze che assumono valori il cui rapporto è costante. In simboli diciamo che y è direttamente proporzionale a Continua a leggere

Differenza tra ortogonale e perpendicolare

MEDICINA ONLINE STUDIO STUDIARE LIBRO LEGGERE LETTURA BIBLIOTECA BIBLIOGRA LIBRERIA QUI INTELLIGENTE NERD SECCHIONE ESAMI 30 LODE UNIVERSITA SCUOLA COMPITO VERIFICA INTERROGAZIONE ORALE SCRITTO Library PICTURE HD WALLPAPERChe differenza c’è tra ortogonale e perpendicolare? Per i comuni mortali, nessuna. Siamo infatti tutti portati a conoscere le due parole come sinonimi e, in effetti, solo se si fanno studi avanzati di matematica è possibile scoprire la leggera differenza che si può verificare solo in rarissimi casi. Negli studi quotidiani e di base quando si parla di ortogonale ci si riferisce a due enti che tra loro formano tra loro un angolo retto. Quando invece si parla di perpendicolare, sempre in geometria, ci si riferisce a una relazione fra rette che porta alla formazione di quattro angoli uguali.

La differenza che c’è tra ortogonale e perpendicolare può essere fatta solo se prendiamo come riferimento prima il piano e poi lo spazio. Nel piano infatti le rette ortogonali sono per forza anche perpendicolari mentre invece nello spazio le rette ortogonali non sono per forza perpendicolari. Ecco quindi che non è tanto il concetto che cambia quanto lo spazio di applicazione che elimina l’uguaglianza tra ortogonale e perpendicolare. Ciò che noi sappiamo con certezza però è che quattro angoli che si formano da rette perpendicolari sono per forza angoli retti e quindi ecco che ortogonale e perpendicolare coincidono.

La differenza che c’è tra ortogonale e perpendicolare non è quindi da noi avvertita: un angolo giro misura 360 gradi. A formare un angolo giro ci troveremo quindi 4 angoli retti (quindi di 90 gradi) che escono fuori dall’unione di due rette in un piano che devono per forza essere perpendicolari e quindi ortogonali, altrimenti non riusciremmo mai ad avere 4 angoli uguali. Al massimo, avremmo i due angoli opposti uguali ma non riusciremmo mai ad ottenere tutti e 4 gli angoli uguali. Geometria deduttiva oltre che calcoli semplici anche da poter fare a mente. Imparare la matematica, d’altronde, è un continuo ragionamento e deduzione.

Per logica quindi, possiamo sottolineare e riaffermare che la differenza che c’è tra ortogonale e perpendicolare non esiste. C’è in studi avanzati e ci basta sapere questo. Lasciamo i calcoli agli ingegneri , i fisici, i matematici e tutti quelli che hanno scelto di vivere di formule e numeri. A noi una sola certezza: nel vocabolario della lingua italiana troveremo sempre ortogonale come sinonimo di perpendicolare e perpendicolare come sinonimo di ortogonale. Ai posteri l’ardua sentenza: il resto è ancora tutto da scoprire.

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Differenza tra orbita e traiettoria

MEDICINA ONLINE STELLA PIANETA NANO GIOVIANO TERRESTRE SATELLITE NATURALE ARTIFICIALE METEROIDE METEORITE METEORA STELLA CADENTE SOLE LUNA TERRA FANTASCIENZA MARTE PIANETA SISTEMA SOLARE SOL SPACE WALLPAPER HD PIC PHOTO PICCon “orbita” in fisica ed astronomia si intende il percorso incurvato dalla gravitazione di un oggetto attorno a un punto nello spazio, ad esempio l’orbita di un pianeta attorno al centro di un sistema stellare, come il Sistema Solare. Le orbite dei pianeti sono normalmente ellittiche. L’attuale comprensione della meccanica del moto orbitale è basata sulla teoria della relatività generale di Albert Einstein, che spiega come la gravità sia dovuta alla curvatura dello spazio-tempo, con orbite che seguono le geodetiche. Per comodità di calcolo, la relatività è di solito approssimata con la legge di gravitazione universale, basata sulle leggi di Keplero relative al moto dei pianeti.

Con “traiettoria” si indica in geometria il luogo geometrico delle posizioni assunte dal centro di massa di un corpo in moto. In meccanica classica è in generale una curva continua e derivabile nello spazio euclideo tridimensionale. Può essere ricavata a partire dalla legge oraria, separandola nelle equazioni parametriche nel tempo delle tre coordinate estrinseche, mentre non è possibile il contrario poiché nella traiettoria non sono presenti informazioni sulla velocità.

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