Parto prematuro: cause, fattori di rischio, prevenzione e psicologia dei genitori

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Una bimba prematura di 26 settimane dal peso di 990 grammi

Si definisce “parto pretermine” o “prematuro” un parto il cui travaglio ha luogo tra la 22ª e la 37ª settimana completa di gestazione: in questo caso il neonato è detto “pretermine” o prematuro” e le sue possibilità di sopravvivenza si riducono tanto più precoce è stato il parto. Oltre ad un ridotta possibilità di sopravvivenza, il bimbo prematuro ha più elevato rischio di sviluppare una serie di patologie e condizioni, tanto più superiore quanto più è stata precoce la data del parto.

Parti pretermine: quanto sono diffusi?

La frequenza di parti pretermine è dell’ordine del 4-10% di tutte le gravidanze. Il periodo tra la 24ª e la 32ª settimana comprende l’1-2% ma il 65% di tutte le morti. La mortalità perinatale è un indicatore dello stato socio-economico e assistenziale di una nazione.

Cause di parto prematuro

Il parto prematuro può verificarsi a causa di svariate patologie e condizioni, tra queste l’eziologia infiammatorio/infettiva è la probabilmente la più diffusa. Tali modificazioni avverrebbero soprattutto alla giunzione deciduo-coriale (metabolicamente molto attiva) che, producendo interleuchine, farebbe scatenare l’aumento delle prostaglandine locali con successiva contrazione prematura dell’utero. Inoltre, in risposta allo stress il feto produce cortisolo che, arrivando al liquido amniotico, incrementerebbe ulteriormente la produzione di interleuchine e prostaglandine, alimentando così un circolo vizioso. Le pazienti con parto pretermine presentano più spesso vaginosi batteriche e un’alta concentrazione nel liquido amniotico di interleuchine e prostaglandine. Tuttavia, solo raramente sono presenti segni di infezione sistemici (febbre, aumento della VES…). Altri fattori eziologici coinvolti sono l’impianto anomalo, una placentazione non corretta, una placenta piccola o con trombosi al suo interno oppure una pre-eclampsia). Un ruolo potrebbe averlo, inoltre, l’alterazione dell’orologio biologico che regola l’inizio della contrazione uterina.

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Cause e fattori di rischio

Di seguito un elento di cause e fattori di rischio che rendono più probabile un parto pretermine:

  • malformazioni dell’utero;
  • gravidanze gemellari;
  • grave sottopeso della madre durante la gravidanza;
  • incontinenza cervicale;
  • distacco di placenta;
  • eccesso di contrattilità uterina;
  • eccesso di liquido amniotico (polidramnios);
  • età della madre inferiore a 20 anni;
  • età della madre superiore ai 38 anni;
  • fibromi uterini;
  • fumo di sigaretta (anche passivo);
  • alcol;
  • uso di droghe;
  • gestosi;
  • infezioni vaginali asintomatiche;
  • iposviluppo del feto;
  • malattie infettive;
  • infezioni placentari asintomatiche;
  • stress intenso.

Diagnosi di rischio di parto prematuro

Diagnosi di rischio di un parto pretermine (criterio necessario): più di quattro contrazioni al minuto o più di otto in un’ora e almeno uno dei seguenti segni:

  • raccorciamento del collo maggiore dell’80% (se minore di 2,5 cm la minaccia è avanzata);
  • rottura delle membrane;
  • dilatazione maggiore di 2 cm;
  • dopo un’ora la clinica della donna è modificata;
  • presenza di fibronectina.

Diagnosi di rottura prematura delle membrane:

  • ecografia;
  • esame speculare;
  • pH vaginale (basico);
  • fibronectina vaginale.

Trattamento del neonato prematuro

Il trattamento del pretermine viene effettuato all’interno dei reparti di terapia intensiva neonatale dove il bimbo viene solitamente trasferito in una incubatrice neonatale, la quale riproduce condizioni simili a quelle della vita intrauterina, assicurando al neonato il giusto grado di ossigenazione, temperatura, umidità, nutrimento, fino a quando non sia in grado di sopravvivere autonomamente nelle normali condizioni ambientali.

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Risvolti psicologici per la madre di neonato prematuro

La nascita di un bimbo pretermine ha un forte impatto psicologico sulla coppia di genitori, specie per la madre, che può sentirsi responsabile – anche se inconsciamente – del parto prematuro. Sentimenti come shock, disperazione, rabbia, senso di frustrazione e di colpa richiedono spesso lunghi tempi di accettazione ed elaborazione. Per esempio in una ricerca pubblicata su JAMA Pediatrics si è riscontrato che nelle settimane immediatamente dopo la nascita dei loro bambini, il 40% delle madri e il 36% dei padri ha sperimentato sintomi clinicamente significativi di depressione. Questo comparato con solo il 6% delle madri e il 5% dei padri di bambini sani, nati a termine della gestazione. La maggior parte dei reparti di terapia intensiva neonatale dispongono di psicologi per aiutare i genitori a superare queste difficoltà, specie se il bambino prematuro non è sopravvissuto: in questi casi la cura consigliata ad i genitori è la psicoterapia.

Prevenzione del parto prematuro

  • riposo a letto;
  • evitare stress intensi;
  • dieta ed idratazione corretta;
  • stile di vita sano;
  • evitare fumo di sigaretta, alcol e droghe;
  • identificazione precoce dei pazienti a rischio;
  • terapia della vaginosi batterica (clindamicina o metronidazolo) e di altre infezioni;
  • cerchiaggio della cervice uterina;
  • tocolisi.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Trapianto utero: nato il primo bambino negli USA

MEDICINA ONLINE NEONATO BIMBO BAMBINO PANNOLINO INFERMIERA NEWBORN SCHIACCIA CADE MORTE TRAUMA CULLAE’ nato tramite parto cesareo in Texas il primo bimbo concepito negli Usa con fecondazione assistita su una donna sottoposta a trapianto di utero. Non è il primo nel mondo, nato in questo modo: il primo bebè al mondo figlio di una madre con utero trapiantato era venuto alla luce a Göteborg, in Svezia nel settembre 2014. Ora si aggiunge alla lista degli 8 interventi di questo tipo già riusciti nel mondo, anche quello americano, confermato da fonti ufficiali del Baylor University Medical Center di Dallas. Proprio in questa struttura la madre del piccolo si è sottoposta al trapianto di utero: la donna era nata infatti senza l’organo. L’American Society for Reproductive Medicine parla di “un’altra pietra miliare nella storia della medicina riproduttiva”.

“Facciamo trapianti di continuo, tutti i giorni – ha dichiarato il dott. Giuliano Testa, a capo della sperimentazione in corso al Baylor Center – Ma questa non è la stessa cosa: ciò che questo tipo di trapianto significa per queste donne è difficile da descrivere a parole“.

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Parto pretermine: conseguenze sul neonato prematuro

MEDICINA ONLINE PARTO GRAVIDANZA INCINTA IN ACQUA PERICOLOSO BAMBINA IN TERAPIA INTENSIVA parto_humanizado_mitos_e_verdades BIRTH WATER PICTURE WALLPAPER PICS HDSi definisce “parto pretermine” o “prematuro” un parto il cui travaglio ha luogo tra la 22ª e la 37ª settimana completa di gestazione: in questo caso il neonato è detto “pretermine” o prematuro” e le sue possibilità di sopravvivenza si riducono tanto più precoce è stato il parto. Oltre ad un ridotta possibilità di sopravvivenza, il bimbo prematuro ha più elevato rischio di sviluppare una serie di patologie e condizioni, tanto più superiore quanto più è stata precoce la data del parto.

Il non completo sviluppo di organi e apparati tipico del bimbo prematuro, comporta spesso dei problemi più o meno gravi di adattamento alla vita extrauterina, per questo motivo i neonati pretermine hanno necessità di essere posti in incubatore e possiedono un rischio di mortalità nel primo anno di vita più elevato di quelli a termine, la nascita pretermine costituisce la causa principale di mortalità e morbilità perinatale anche nei paesi occidentali nei quali l’assistenza sanitaria nei reparti di neonatologia ha raggiunto ottimi livelli.

Uno dei rischi maggiori dei nati pretermine è la cosiddetta Malattia respiratoria del neonato pretermine anche nota come Respiratory Distress Sindrome (RDS) o malattia da membrane ialine polmonari. I polmoni del pretermine non sono ancora in grado di produrre il surfattante fondamentale per il corretto svolgimento della respirazione. Per questo motivo in caso di rischio di parto pretermine alla madre viene somministrato un corticosteroide, solitamente il betametasone, al fine di accelerare la maturazione polmonare del feto.

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Il neonato pretermine potrebbe inoltre andare incontro a svariate patologie, sia reversibili che irreversibili e sia immediate (cioè che compaiono subito dopo la nascita) sia in fasi successive della crescita (adolescenza ed età adulta), come ad esempio:

  • alterato controllo della temperatura: il sistema di termoregolazione non è ancora sviluppato, per questo motivo i neonati pretermine vengono posti in culla termica (o incubatrice), una sorta di contenitore nel quale sono regolabili temperatura, umidità e ossigenazione;
  • elevato rischio infettivo: i neonati pretermine sono maggiormente soggetti a rischio di infezioni da virus e batteri in quanto lo sviluppo del sistema immunitario non è ancora completo;
  • anemia: la produzione di globuli rossi nel prematuro non è ancora “a regime”;
  • elevato rischio di patologie cardiache: bradicardia e conseguente rischio di apnee e desaturazione. Le apnee possono anche essere legate alla pervietà del dotto di Botallo;
  • patologie visive: retinopatia del prematuro (ROP);
  • ittero neonatale;
  • patologie cerebrali: è elevato il rischio di emorragia intraventricolare o  leucomalacia periventricolare con paralisi cerebrale, ritardo motorio e mentale, patologie psichiatriche;
  • alterazioni nutrizionali: fino al quando la suzione e la respirazione non sono coordinate il pretermine viene alimentato via endovenosa e successivamente tramite sondino orogastrico (gavage) con alimentazione frazionata o enterale continua;
  • patologie neurologiche: consistenti in ritardi nello sviluppo, difficoltà di apprendimento;
  • enterocolite necrotizzante.

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Percentuale di sopravvivenza del neonato prematuro: peso e prognosi

MEDICINA ONLINE NEONATO NEWBORN FOOT PIEDI BIMBO BAMBINO NATO PRETERMINE GIORNATA MONDIALE PREMATURI 17 NOVEMBRE AMORE PAPA MAMMA FIGLI GENITORI PRENDITI CURALa possibilità di sopravvivenza del neonato pretermine (parto precedente alla 37ª settimana), dipende fortemente dalla data del parto: più precoce sarà il giorno della sua nascita e minori saranno le sue possibilità di sopravvivenza (e maggiore il rischio di complicanze neurologiche), che raggiungono praticamente lo 0% in caso di nascita alla 20ª settimana di gestazione. Tuttavia la salute del neonato, non dipende solamente dalla data del parto, ma anche da innumerevoli altri fattori, tra cui il peso alla nascita, l’Indice di Apgar ed eventuali problemi accorsi durante il parto.

Sopravvivenza del neonato prematuro

  • Se il parto avviene oltre la 26ª settimana, se il peso è adeguato e l’indice di Apgar è elevato (> 7) la sopravvivenza del neonato è superiore al 90% ed il bimbo tende a non avere complicanze neurologiche.
  • Se il parto avviene nella 26ª settimana, la sopravvivenza del neonato è del 50-80% ed bimbo presenterà complicanze neurologiche nel 10-25% dei casi. L’ampia variabilità è dovuta all’eventuale presenza di un peso non adeguato e di un Indice di Apgar basso (< 7).
  • Il parto tra la 24ª e la 32ª settimana comprende solo l’1% di tutti i parti prematuri, tuttavia include il 65% di tutti i casi di morte del neonato.
  • Il parto tra la 23ª e la 25ª settimana determina una sopravvivenza del neonato del 10-50% con il 20-30% dei bimbi che presenta complicanze neurologiche.
  • Il parto tra la 20ª e la 22ª settimana determina una sopravvivenza infrequente (<10%) – ma non impossibile – del neonato. In caso di sopravvivenza il bimbo presenterà probabilmente delle complicanze neurologiche.
  • Il parto che avviene prima della 20ª settimana è invece purtroppo incompatibile con la sopravvivenza del neonato.

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Peso alla nascita

Considerando il peso alla nascita in senso assoluto, si distinguono:

  • neonati con normale peso alla nascita: il cui peso alla nascita è > 2500 grammi (cioè maggiore ai 2,5 kg);
  • neonati con basso peso alla nascita (o LBW cioè Low Birth Weight): il cui peso alla nascita è compreso tra 1501 e 2500 grammi (cioè tra 1,5 kg e 2,5 kg);
  • neonati con peso molto basso alla nascita (o VLBW da Very Low Birth Weight): il cui peso alla nascita è < 1500 grammi (cioè minore di 1,5 kg);
  • neonati con peso estremamente basso alla nascita (o ELBW da Extremely Low Birth Weight) il cui peso alla nascita è < 1000 grammi (cioè minore di 1 kg).

Considerando invece il dato più importante, cioè il peso alla nascita in rapporto all’età gestazionale, si parla di:

  • neonati appropriati all’età gestazionale (o AGA da Appropriate for Gestational Age): il cui peso è appunto appropriato all’età gestazionale, cioè compreso tra il 10° e il 90° percentile;
  • neonati con peso inferiore rispetto all’età gestazionale (o SGA cioè Small for Gestational Age): il cui peso è basso per l’età e inferiore al 10° percentile;
  • neonati con peso elevato rispetto all’età gestazionale (o LGA  da Large for Gestational Age): il cui peso è maggiore al 90° percentile.

Conclusioni

In base ai precedenti nati, un bimbo prematuro ha maggiori probabilità di sopravvivenza e minor rischio di complicanze neurologiche, se:

  • il parto avviene dopo la 26ª settimana di gestazione;
  • il neonato ha un peso appropriato all’età gestazionale (tra il 10° e il 90° percentile);
  • il neonato ha un indice di Apgar uguale o > 7.

Un bimbo prematuro ha minori probabilità di sopravvivenza e maggior rischio di complicanze neurologiche, se:

  • il parto avviene almeno alla 26ª settimana;
  • il neonato ha un peso appropriato all’età gestazionale (tra il 10° e il 90° percentile) o lievemente inferiore;
  • il neonato ha un indice di Apgar tra 4 e 6.

Un bimbo prematuro ha basse probabilità di sopravvivenza ed elevatissimo rischio di complicanze neurologiche, se:

  • il parto avviene prima della 26ª settimana;
  • il neonato ha un peso inferiore rispetto all’età gestazionale (inferiore al 10° percentile);
  • il neonato ha un indice di Apgar uguale o < 3.

Questi dati sono ovviamente variabili in base ad ulteriori fattori come la salute generale del neonato, l’eventuale presenza di malformazioni (ad esempio cardiache) e la presenza di eventuali problemi accorsi durante il parto

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In quale settimana di parto un neonato viene detto prematuro?

MEDICINA ONLINE PARTO GRAVIDANZA NATURALE CESAREO DIFFERENZE CHIRURGIA FOTO WALLPAPER PICTURE UTERO CHIRURGO OPERAZIONE RISCHI VANTAGGI VANTAGGI ALLATTAMENTO MADRE FIGLIO NEONATO MORTAìE MORTA LIQUIDOLa maggioranza delle gravidanze ha una durata di circa 40 settimane e se il neonato nasce entro tale limite (che si estende fino alle 42 settimane) viene detto “neonato a termine“; tuttavia circa il 10% dei parti avviene prima di tale durata. Non tutti i parti che avvengono prima della 40ª settimana sono prematuri: un neonato nato tra la 37ª e la 42ª settimana è considerato a termine.

Si definisce “parto pretermine” o “prematuro” un parto il cui travaglio ha luogo tra la 22ª e la 37ª settimana completa di gestazione: in questo caso il neonato è detto “pretermine” o prematuro” e le sue possibilità di sopravvivenza si riducono tanto più precoce è stato il parto. Ricapitolando:

  • parto tra la 22ª e la 37ª settimana completa di gestazione: neonato prematuro o pretermine;
  • parto tra la 37ª e la 42ª settimana di gestazione: neonato a termine.

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Sopravvivenza del neonato prematuro

  • Se il parto avviene oltre la 26ª settimana, la sopravvivenza del neonato è superiore al 90% ed il bimbo tende a non avere complicanze neurologiche.
  • Se il parto avviene nella 26ª settimana, la sopravvivenza del neonato è del 50-80% ed bimbo presenterà complicanze neurologiche nel 10-25% dei casi.
  • Il parto tra la 24ª e la 32ª settimana comprende solo l’1% di tutti i parti prematuri, tuttavia include il 65% di tutti i casi di morte del neonato.
  • Il parto tra la 23ª e la 25ª settimana determina una sopravvivenza del neonato del 10-50% con il 20-30% dei bimbi che presenta complicanze neurologiche.
  • Il parto tra la 20ª e la 22ª settimana determina una sopravvivenza infrequente (<10%) – ma non impossibile – del neonato. In caso di sopravvivenza il bimbo presenterà probabilmente delle complicanze neurologiche.
  • Il parto che avviene prima della 20ª settimana è invece purtroppo incompatibile con la sopravvivenza del neonato.

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Indice di Apgar 6-7-8-9-10: tabella e conseguenze se basso

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Con “Indice di Apgar” in medicina e neonatologia ci si riferisce al risultato di una serie di rapidi test effettuati di routine al bimbo appena nato per valutare la vitalità e l’efficienza delle funzioni primarie dell’organismo del neonato nei primi istanti di vita extrauterina. L’Indice di Apgar deve il suo nome a Virginia Apgar, un’anestesista  statunitense che per prima lo codificò nel 1952.

Quando viene valutato l’Indice di Apgar?

Il test di Apgar viene effettuato immediatamente dopo il parto, a circa 1 minuto di vita, e ripetuto generalmente una seconda volta a 5/10 minuti dal parto. Il motivo di tale ripetizione è che l’Indice di Apgar non è un valore necessariamente statico, bensì può migliorare (o peggiorare) nel tempo. In alcuni casi, se l’Indice è basso, va ripetuto altre volte nel tempo, fino a stabilizzazione, se necessario.

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Tabella di Apgar

L’indice di Apgar si basa su cinque parametri di base, a ciascuno dei quali si assegna un punteggio da zero a due:

  • il punteggio di zero indica maggiore gravità riferita al parametro di riferimento;
  • il punteggio di uno indica minore gravità riferita al parametro di riferimento;
  • il punteggio di due indica normalità del parametro di riferimento.

Il valore massimo possibile dell’indice è quindi 10, che indica neonato normale. Mentre punteggi al di sotto del valore 7 indicano una gravità tanto maggiore quanto più ci si avvicina allo zero.

Osserviamo in questa tabella i parametri ed i punteggi usati per determinare l?indice di Apgar:

Schema di Apgar per la valutazione della vitalità del neonato
Parametro 0 punti 1 punto 2 punti
Frequenza cardiaca: assente < 100 battiti per minuto > 100 bpm (normale)
Respirazione: assente a 60 secondi dalla nascita debole o irregolare vigorosa con pianto
Tono Muscolare: assente (atonia) flessione accennata movimenti attivi
Riflessi:
(risposta al catetere
nasofaringeo)
assenti scarsi starnuto, pianto vivace,
tosse
Colore della pelle: completamente cianotico o pallido normale ma con estremità cianotiche completamente normale

Parametri dell’Indice di Apgar

I parametri considerati per ottenere l’Indice di Apgar, sono i seguenti:

  1. Frequenza cardiaca. La frequenza delle pulsazioni cardiache al minuto è il primo fattore da considerare, perché è senza dubbio il parametro più importante per la diagnosi e la prognosi. Una frequenza cardiaca compresa tra 100 e 140 è considerata normale e corrisponde a un punteggio di 2, una frequenza al di sotto di 100 riceve 1 punto, e il punteggio è 0 se non può essere visto, sentito o ascoltato alcun battito, fatto che è indubbiamente prodromo di una diagnosi infausta, nel caso non si intervenisse tempestivamente. La palpazione eseguita due dita sopra l’ombelico è il metodo più efficace per determinare la frequenza cardiaca velocemente.
  2. Attività respiratoria. Un bambino che è in apnea a 60 secondi dalla nascita riceve 0 punti, mentre il bimbo che respira e piange abbondantemente riceve 2 punti. Tutti gli altri tipi di attività respiratoria (come debole o irregolare) ricevono 1 punto.
  3. Riflessi. Questo termine si riferisce alla risposta ad alcune forme di stimolazione. Il metodo più usato per testare i riflessi è l’aspirazione dall’orofaringe e dalle narici mediante un catetere soffice che causa una contrazione dei muscoli mimici (ad esempio il bimbo storce il naso), uno starnuto o la tosse.
  4. Tono muscolare, Questo è un parametro facile da giudicare: un bambino completamente flaccido riceve un punteggio pari a 0, e uno con un buon tono e una flessione spontanea di braccia e gambe riceve 2 punti.
  5. Colorito. Questo è senz’altro il segno più difficile da valutare perché differisce da osservatore a osservatore: tutti i bambini alla nascita sono ovviamente cianotici a causa della difficoltà respiratoria durante il passaggio dal canale del parto e la relativa bassa saturazione di ossigeno nel loro organismo. La sparizione di tale cianosi dipende direttamente da due parametri considerati in precedenza, l’attività respiratoria e la frequenza cardiaca. Un punteggio pari a 2 viene dato solo a quei neonati che si presentano completamente rosei.

Interpretazione dell’Indice di Apgar

Come già prima accennato, punteggi più elevati indicano normalità o minore gravità, mentre punteggi più bassi indicano maggiore gravità:

  • Indice di Apgar uguale a 7 – 8 – 9 – 10: il neonato è normale;
  • Indice di Apgar uguale a 4 – 5 – 6: il neonato è moderatamente a rischio;
  • Indice di Apgar uguale a 0 – 1 – 2 – 3: la sopravvivenza del neonato è gravemente a rischio.

I neonati con punteggio fra 4 e 6 sono moderatamente a rischio quindi sono/possono essere bisognosi di assistenza e vigilanza. Il test va ripetuto ogni 5 minuti. I neonati con punteggio alla nascita inferiore a 4 sono gravemente depressi e necessitano di intervento medico. Se tale intervento non è immediato ed efficace, la vita del neonato è purtroppo a rischio.

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Perché l’indice di Apgar è basso o medio/basso?

Esistono moltissimi motivi diversi, patologici e non patologici, che possono determinare un Indice di Apgar basso o medio/basso, tra questi i più diffusi sono:

  • il bambino è prematuro (cioè è nato prima della 37° settimana);
  • risulta piccolo per l’età gestazionale;
  • ha subito traumi nel corso del parto;
  • è stata rilevata sofferenza fetale;
  • il parto è stato eseguito tramite un cesareo.

In tutti questi casi un eventuale Indice di Apgar basso indica uno svantaggio iniziale che però quasi sempre viene recuperato nel giro di poco tempo grazie al progressivo adattamento del bimbo all’ambiente esterno: l’Indice di Apgar in questi casi tende generalmente ad aumentare col passare dei minuti.

Conseguenze sul bimbo di un Indice di Apgar troppo basso

Come appena visto, un Indice di Apgar basso o medio/basso indica certamente rischi maggiori per il bimbo, ma ciò non significa che sia un valore statico o una vera e propria “condanna” per nostro figlio: col passare dei minuti o con interventi medici adeguati, il neonato può stabilizzarsi fino a “totalizzare” un punteggio più elevato ed assolutamente normale. E’ tuttavia innegabile che un indice estremamente basso, al di sotto di 3, possa determinare conseguenze, anche gravi e permanenti, nel bambino. Tali conseguenze dipendono dai fattori che hanno determinato un punteggio finale così basso e sono difficilmente prevedibili. Nei casi più gravi è purtroppo messa a rischio la sopravvivenza stessa del bimbo.

Indice di Apgar basso (<3) e paralisi cerebrale

Da uno studio pubblicato da ricercatori norvegesi nel British Medical Journal risulta che un punteggio Apgar basso in bambini nati a termine o con un peso normale alla nascita è fortemente associato a traumi subiti durante il parto e a paralisi cerebrale. I ricercatori hanno utilizzato i dati dal registro norvegese delle nascite e il registro dei bambini affetti di paralisi cerebrale per valutare l’associazionetra punteggio Apgar a cinque minuti dopo la nascita e paralisi cerebrale in 543.064 bambini nati tra il 1986 e il 1995. Si è rilevato che la prevalenza di paralisi cerebrale nei bambini con punteggio Apgar inferiore a 3 è stato più di 100 volte superiore a quello dei bambini con un punteggio pari a 10. Un basso punteggio Apgar è stato anche associato a tutti i sottogruppi di paralisi cerebrale comprese la diplegia e l’emiplegia spastica, anche s el’associazione maggiore è risultata quella alla tetraplegia. Bassi punteggi Apgar sono frequentemente associati a lesioni perinatali, encefalopatia ipossico ischemica (asfissiaperinatale) e traumi da parto che possono causare lesioni al cervello fetale con conseguente paralisi cerebrale. A tal proposito, leggi anche:

“APGAR”per gli studenti di Medicina

Il pediatra Joseph Butterfield utilizzò le lettere del cognome APGAR per creare un acronimo inverso che facesse memorizzare meglio agli studenti i cinque punti da analizzare:

  • A → Appearence (colorito);
  • P → Pulse (frequenza cardiaca);
  • G → Grimace (riflessi);
  • A → Activity (tono muscolare);
  • R → Respiratory effort (attività respiratoria).

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I capelli della donna incinta svelano il rischio di depressione post-partum

MEDICINA ONLINE PARTO DEPRESSIONE POST PARTUM BABY BLUE NEWBORN GRAVIDANZA INCINTA ACQUA LATTE MATERNO SENO MAMMA FIGLIO BAMBINO BIMBO NEONATO PERICOLOSO BAMBINA IN TERAPIA INTENSIVA BIRTH WATER PICTURE WALLPAPER PICS HDI capelli della donna incinta possono prevedere se la madre soffrirà di depressione post-partum misurandone la quantità del principale ormone dello stress (il cortisolo): lo dimostra uno studio spagnolo condotto da María Isabel Peralta Ramírez pubblicato sulla rivista PLoS ONE, condotto presso l’Università di Granada e facente parte del progetto di ricerca “Gestastress”. Tale risultati potrebbero aprire nuove strade per la diagnosi precoce di depressione post partum.

Lo studio

Gli scienziati hanno coinvolto 44 donne incinte e ne hanno seguito tutta la gravidanza misurando i livelli di cortisolo depositati sui capelli nel primo e terzo trimestre. Il cortisolo nel capello è indicativo del grado di stress affrontato nei tre mesi precedenti l’analisi. Dallo studio è emerso che a livelli alti di cortisolo sia nel primo sia nel terzo trimestre, aumenta il rischio di depressione post-partum per la donna. Questo potrebbe aprire la strada ad un test facile ed economico che permette di aiutare la madre a rischio di depressione, ancora prima che questa di manifesti e che diventi pericolosa per la madre e per il neonato.

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17 Novembre: Giornata internazionale del neonato prematuro

MEDICINA ONLINE NEONATO NEWBORN FOOT PIEDI BIMBO BAMBINO NATO PRETERMINE GIORNATA MONDIALE PREMATURI 17 NOVEMBRE AMORE PAPA MAMMA FIGLI GENITORI PRENDITI CURA.jpgOggi, 17 novembre è il World Prematurity Day, la giornata mondiale dei bimbi prematuri. La percentuale di mortalità dei neonati di peso inferiore ai 1000 grammi è diminuita da oltre il 90% a meno del 30% dagli anni ’60 al 2000, nonostante ciò, nel mondo attualmente un bambino su dieci nasce prematuro, il nostro pensiero oggi è tutto per lui, che non vedeva l’ora di venire al mondo!

Proteggi ciò che ami, soprattutto quando ciò che ami non può proteggersi da solo

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