“Se tu non mi ami è colpa mia”: i pensieri di una donna che ama un uomo anaffettivo (seconda parte)

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Flebologo Ecografia Vascolare Articolare Medicina Estetica Mappatura Nei Posturale Dietologo Roma  Radiofrequenza Rughe Cavitazione Cellulite Pressoterapia DIECI MOTIVI LITIGARE IN VACANZA COPPIAQuesta è la seconda parte dell’articolo: “Se tu non mi ami è colpa mia”: i pensieri di una donna che ama un uomo anaffettivo

Se sono abbastanza brava, lui mi amerà

La maggior parte di queste storie parte da un presupposto fallace che è la speranza di tantissime donne: quello di poter far innamorare l’altro grazie al proprio amore incondizionato. La donna che vive un amore non corrisposto è convinta che se sarà abbastanza brava, lui supererà la sua fobia dell’impegno e le proporrà  un rapporto duraturo.
Per ottenere questo intento lei giocherà la carta della seduzione presentandosi come la fidanzata ideale (sarà sexy, dolce al punto giusto, materna ma non troppo, allegra e di buon umore poi forte e indipendente per non spaventarlo con le sue richieste).
Per tenerselo ad ogni costo, lei subordinerà i suoi bisogni e desideri a quelli di lui: se per esempio, è arrabbiata per un ottimo motivo (lui non si fa sentire da due settimane) cercherà di mostrarsi tranquilla per  non sembrare possessiva, non correre il rischio di  irritarlo con le sue domande e di farlo scappare. Molto difficilmente un atteggiamento cosi compiacente farà innamorare un uomo, senza contare che ciò non è la base per un rapporto sano, dal momento che la donna sarà costretta a comportamenti che non le appartengono realmente e che porteranno l’uomo a comportarsi sempre peggio: portando la storia in un circolo vizioso che può generare solo distruzione. La donna si terrà dentro tutto il disagio senza parlarne al partner, cioè l’opposto di quello che avviene in una relazione sana: l’amore si basa  sull’autenticità, sul mostrarsi per quello che si è, con i propri pregi e le proprie  debolezze. Invece nei rapporti basati sulla seduzione, lei indossa la maschera della donna perfetta e non può sperimentare la gioia di essere amata nella totalità del suo essere  e di essere apprezzata anche con le sue piccole fragilità ed imperfezioni. Se anche un giorno la donna dovesse iniziare ad essere “onesta”, l’uomo potrebbe comunque “scappare via” dal momento che lei “non è più quella di un tempo”: in questo caso la donna potrebbe addirittura sentirsi colpevole!

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Lo amo per quello che potrebbe essere

La motivazione che spinge una donna a tollerare il disamore del proprio compagno è la fantasia segreta che lui possa cambiare grazie a lei ed alle sue grandi capacità (e qui torna il discorso sulla poca autostima che deve colmata grazie alla “vittoria” di essere riuscite a cambiare il partner). “Non lo amo per come è veramente ma per quello che potrebbe essere”. La caratteristica  principale di molti rapporti  di questo tipo è  che si vivono più nella fantasia che nella realtà. Lei dà molto e in cambio riceve pochissimo ma lo accetta perché considera la relazione come un investimento per il futuro perfetto che l’attende: non valuta il rapporto in base a quello che effettivamente è (cioè inappagante) ma in base a come potrebbe essere se lui si innamorasse.
Sono le fantasie sulla futura disponibilità del partner a tenere le donne legate per anni ad un rapporto umiliante ed insoddisfacente. In genere queste donne si innamorano più del potenziale di un uomo che dell’uomo vero che hanno davanti, ed il rapporto continua anche se questo potenziale non si sviluppa mai.
Il partner viene idealizzato: di lui si vedono solo gli aspetti migliori (ci si concentra sui rari momenti in cui lui è disponibile e affettuoso) e si ignorano i momenti – più frequenti – in cui lui è freddo, insensibile, egoista. Una donna coinvolta in una relazione unilaterale rimane nel rapporto perché spera che lui cambi, si innamori e diventi  un compagno fedele, presente e premuroso. Inutile dire che questo desiderio di cambiare il proprio uomo  chiedendo al partner quello che non può e/o non vuole dare non è amore.
L’amore implica un enorme rispetto per la natura delle persone, invece se io  inizio una storia con l’intento di cambiare l’altro, di farlo diventare più simile a come io lo desiderio significa che non mi va bene cosi come è e di fatto non lo sto amando: in questo tipo di rapporti spesso la donna NON ama.

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Se lui non mi ama, è colpa mia

Una caratteristica comune di questi rapporti è che le donne che ne sono coinvolte tendono ad ignorare a minimizzare a a giustificare i maltrattamenti del partner. Sono incapaci di arrabbiarsi seriamente con il loro uomo: basta che lui sia un po’ gentile con loro che torti plateali vengano subito dimenticati e perdonati. Basta una carezza per annullare decine di schiaffi. Le fughe, i tradimenti, le bugie e gli egoismi dell’amato  vengono  facilmente giustificati perché “lui non è innamorato di quella, è innamorato solo di me, con lei è stata solo l’errore di una notte”.
Dietro a questo amore apparentemente cosi oblativo, si nasconde – ancora una volta – una scarsa stima di sé: le donne con queste  problematiche si colpevolizzano inconsciamente per il cattivo comportamento del partner. Tendono a pensare che se lui le trascura o le tradisce sia perché loro non sono abbastanza attraenti, interessanti e  intriganti per  farlo innamorare.
Non riescono a capire che non sono loro il problema (o comunque non lo sono del tutto): se lui si comporta cosi non è poiché non è innamorato ma perché non è capace di amare e che avrebbe questa difficoltà con qualsiasi donna e in qualsiasi relazione.
Lei legge l’impossibilità  di lui ad amare pienamente come una difficoltà momentanea e superabile, come una temporanea difesa dalla paura di soffrire magari a seguito di altre esperienze sentimentali che non sono andate bene, quando invece  si tratta di una seria difficoltà caratteriale.
Gli uomini che non riescono ad impegnarsi in una relazione hanno spesso marcati tratti narcisistici o problematiche affettive di una certa entità che rendono loro difficile un coinvolgimento amoroso duraturo. Per uscire dal labirinto di questi amori sbagliati, è di fondamentale importanza imparare a spezzare l’equazione:

lui non mi ama perché io non sono amabile

e considerare invece la situazione da una prospettiva più obiettiva:

lui non mi ama perché non può amare a causa delle sue problematiche psicologiche

Ovviamente ciò non deve significare che qualsiasi problema di un rapporto dipendano dall’uomo: in alcuni casi è importante capire se sia stata realmente la donna a portare l’uomo ad allontanarsi, con alcuni comportamenti sbagliati.

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Non è solo lui ad avere paura di amare

Le donne che si legano ad uomini sfuggenti tendono ad avere loro stesse un profondo conflitto verso l’intimità di cui non sono consapevoli. Malgrado desiderino ardentemente un rapporto di coppia stabile e duraturo, si innamorano solo di uomini anaffettivi o che non vogliono impegnarsi e con cui di fatto è impossibile costruire qualcosa mentre scartano partner più disponibili e potenzialmente più adeguati.
Infatti sebbene siano convinte di volere stabilità, una parte di loro teme l’amore.
La maggior parte delle donne  con queste problematiche desidera e teme al tempo stesso una relazione profonda con un uomo perché l’intimità genera in loro aspettative di rifiuto. Inoltre hanno molte paure verso il rapporto di coppia come per esempio la convinzione inconscia che per avere una relazione stabile occorra sacrificare le proprie ambizioni e la propria individualità come ha fatto la propria madre. Queste donne, nei meandri della loro mente, hanno una immagine negativa degli uomini percepiti inconsciamente come egoisti, inaffidabili, interessati solo al sesso e quindi scelgono uomini che indirettamente confermino le loro testarde idee..
In genere una donna che si innamora solo di uomini non disponibili non è consapevole della propria ansia verso i rapporti che proietta sul partner che viene percepito come quello che non si vuole impegnare mentre lei è quella che desidera a tutti i costi un unione stabile. Invece se  lei riesce a diventare consapevole e a contenere le sue ansie relative alla coppia e all’amore, non avrà più bisogno di agirle scegliendo un uomo inafferrabile e /o non disponibile e sarà attratta da una tipologia diversa di uomo.

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Amori infelici : come comportarsi e come superarli?

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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“Se tu non mi ami è colpa mia”: i pensieri di una donna che ama un uomo anaffettivo

medicina-online-dott-emilio-alessio-loiacono-medico-chirurgo-roma-donna-che-ama-uomo-anaffettivo-non-mi-ami-riabilitazione-nutrizionista-infrarossi-accompagno-commissioni-cavitazione-radiofrequenza-e“Vivo da oltre 20 anni con un marito anaffettivo. Ho sempre cercato di migliorare il nostro rapporto ma non ci sono riuscita. Amiche care, scappate finché siete in tempo. Io non ho avuto la forza di separarmi per vari motivi. Ma che vita è la mia? Una nebbia grigia con rari sprazzi di sole.”

Tante mie pazienti donne vengono da me confidandomi di essere innamorate di un uomo che oggettivamente non le ama e che le tratta in malo modo, nell’impossibile circolo vizioso del “sono sicura che riuscirò prima o poi a cambiarlo” e del “se mi tratta male vuol dire che ci tiene a me” che culmina nel “anche se forse non mi ama, io lo amo troppo per riuscire a lasciarlo”.

Passare oltre a qualsiasi situazione

Non esclusivamente (ma più frequentemente) tra le donne, negli amori non corrisposti esiste una componente di ossessività. Spesso una donna, pur di avere l’oggetto del proprio amore (o di quello che pensa essere l’amore), passa sopra a qualsiasi nefandezza perpetrata dal partner: tradimenti ripetuti, offese di fronte ai figli, freddezze, violenza psicologica, eclatanti mancanze di rispetto, fino a sottovalutare e perfino legittimare gli episodi di violenza fisica. Anche se lui si dimostra egoista, anaffettivo e non mostra  alcuna  volontà di costruire qualcosa, lei non prende seriamente in considerazione l’idea di cercarsi un partner più adatto: al contrario, paradossalmente lei si “innamora” ancora di più.
Più lui la tratta male o si dimostra sfuggente e indisponibile, più lei raddoppia gli sforzi per conquistarlo. Il suo sentimento  non viene scalfito dall’interesse debole ed oggettivamente discontinuo di lui: anche se il rapporto si rivela insoddisfacente sin dall’inizio, lei non vuole assolutamente rinunciare a quello che considera un grande amore. Nonostante lui la tratti con freddezza e – peggio ancora – non la rispetti, lei si sente profondamente innamorata e non vuole rinunciare ad un partner che è diventato per lei il senso della vita.

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La vita ha senso solo se lui mi ama: mancanza di autostima

Da dove deriva questa  ostinazione nel cercare di conquistare a tutti i costi (a volte fino ad arrivare al punto di farsi male) un uomo che sfugge e che ci fa sentire sole e poco amate? Perché si desidera  un uomo che non ci ama mentre partner più disponibili e adeguati vengono bollati come poco interessanti e non suscitano nessuna attrattiva?
La questione è molto complessa perché non esiste una motivazione univoca che vada bene per tutte le donne a prescindere dalla loro personalità e dalla loro storia passata.
Una possibile spiegazione è che lei nel tentativo di farsi amare da un uomo sfuggente ed anaffettivo  stia combattendo una battaglia di vitale importanza per la sua autostima, una battaglia che non vuole assolutamente perdere.
In genere, le donne che si aggrappano a rapporti insoddisfacenti sono cresciute in una famiglia che non le ha mai valorizzate, hanno  una scarsa autostima e ripongono nel rapporto di coppia tutte le loro aspettative di realizzazione personale. L’uomo che amano diventa la loro ragione di vita perché – inconsciamente – soltanto nella misura in cui si sentono amate da lui, possono sentire di essere amabili e di valore qualcosa: senza il loro uomo queste donne tornano ad essere le bambine che venivano sempre messe in secondo piano dalle sorelle maggiori o che a scuola erano quelle meno “popolari”.

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Partner assenti come il padre

E’ paradossale il fatto che le donne con queste problematiche – le quali sarebbero le prime a beneficiare di avere accanto un compagno presente ed affettuoso – purtroppo tendono ad essere attratte solo da uomini freddi ed emotivamente indisponibili, simili al loro primo oggetto d’amore: il padre. Le donne che tendono a lasciarsi coinvolgere in relazioni difficili con gli uomini hanno avuto una figura paterna poco presente e affettuosa.
Nel cercare di ottenere l’amore di un uomo egoista e non innamorato  si cerca di vincere la battaglia che si è persa durante gli anni della crescita: quella di farsi amare da un padre sempre altrove perché preso da altro o fisicamente assente. Una battaglia persa che ancora brucia e di cui la donna non ha ancora compreso il risultato o che tenta ancora disperatamente di ribaltarne l’esito.

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Prima è andata male ma ora deve funzionare a tutti i costi

Queste storie “impossibili” capitano con più facilità nei periodi di maggiore fragilità personale, in particolare  dopo un lungo periodo di solitudine affettiva o dopo una separazione o un fallimento sentimentale che fa ancora male. In casi come questi si diventa  ancora più tenaci nel perseguire la meta perché “stavolta deve funzionare  a tutti i costi“. Anche se è oggettivo che non ci siano i presupposti affinché il nuovo partner coroni il sogno d’amore della donna, la nuova storia viene portata avanti camminando su qualsiasi maceria che si presenti: la nuova storia deve compensare l’insuccesso precedente. L’incapacità di vincere ieri, determina la scarsa autostima di oggi e causerà l’ossessiva testardaggine di domani: un circolo vizioso difficile da sciogliere.

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La difficoltà nell’ammettere l’errore

Lo psicologo Robert Cialdrini, col suo “Principio di Coerenza” descritto nel libro “The science of persuasion”, descrive perfettamente la trappola persuasiva in cui cade una donna legata ad un uomo anaffettivo. Lo studioso di psicologia sociale ci dice che quando entriamo in un progetto a lungo termine, più tempo ed energie abbiamo investito e più difficilmente si riuscirà ad “abbandonare la nave in tempo”, questo perché il rimanere coerenti con le proprie scelte passate ci evita di doverci fermare ed ammettere di aver sbagliato tutto fin dall’inizio. Quanto è difficile farlo… specie se sappiamo di aver sbagliato mille volte, la nostra autostima è sotto i piedi e l’ultima cosa che vogliamo è avere un gruppo sterminato di amici e parenti che con aria saccente ci ripete “te lo avevo detto!”. Stessa cosa avviene in amore: tanto più tempo ed energie si sono investite nel vano  tentativo di farsi amare da un uomo incapace di amore profondo, più tornare indietro diventa difficile e doloroso e comporta il pagamento di un prezzo molto elevato in termini di autostima. Questo è catastrofico, specie considerando che diventa il circolo vizioso in cui tante mie pazienti si sono ritrovate:

più passa il tempo, più è difficile ammettere l’errore, più è difficile lasciare, più si sta male, più si abbassa l’autostima, più si ha bisogno di rimanere con la persona sbagliata, più passa il tempo

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